Salve amatissimi lettori!
Sono molto contenta del fatto che c’è stato qualcuno che abbia letto e
qualcuno che abbia recensito!!! ^.^
Lo so che il mio ritardo era colossale... Ma parliamo di altro!
Innanzitutto vorrei tantissimo ringraziare tutti quelli che hanno letto questo
capitolo!!! Grazie, mi inchino a voi!!!
Poi ci tenevo a precisare una cosa... Ho sbagliato a scrivere... ehm...
riguardo al finale della mia fic... non voglio farlo coincidere con quello del
manga... Però mi servirebbe proprio sapere come è finito il manga! Per far
finire la fic in un altro modo! Vi prego! Io sul serio non ho capito la fine...
e soprattutto... Hana è il figlio di Anna e...
Hao???
Ma non importa... Prima di passare alle recensioni volevo avvertire tutti
quelli che seguono questa fic che il capitolo successivo sarà pubblicato dopo il
14 giugno a causa dei molti impegni di questo periodo (Maggio è il mese più
incasinato di tutto un anno scolastico! ndAlter
ego)...
Passiamo ora a ringraziare i recensori che questa volta sono
due:
Per
Shark Attack: Oh,
grazie! Molte
grazie per il perdono e per la recensione
^____^
Ho letto con molto piacere il finale della tua fic! Ho lasciato una
recensione quindi ora... Parliamo dì me! (*SBENG!* ndAlter ego che tira una maxi
padella in testa a Kia) Ok, ok... scherzavo! Per quanto riguarda la fic sono
molto contenta che ti piaccia!!! Questo è un capitolo succulento, una vera e
propria svolta... ma non come quello dopo ancora... Ho preparato una bella
sfida... (P.s. Se ti interessa si dice in secundis! ndAlter ego con faccetta
angelica) (Non interessa a nessuno... ⌐.⌐ ndHao) (ç_ç ndAlter ego) Spero che
anche questo capitolo ti piaccia ^.^
Nori Lys: Wow! Grazie! Sono contenta
che ti piaccia *.* Spero che questo capitolo non ti
deluda...
ATTENZIONE! TUTTI I
PERSONAGGI DI QUESTA FANFICTION (Miallen esclusa) SONO DI PROPRIETÀ DI HIROYUKI
TAKEI. PERSINO LE DESCRIZIONI DI ALCUNI AMBIENTI E FATTI SONO TRATTI DA SCENE DA
LUI DISEGNATE NEL MANGA. NATURALMENTE, IO NON GUADAGNO NULLA DALLA SCRITTURA DI
QUESTA STORIA, SE NON (spero!) LE VOSTRE RECENSIONI
CAPITOLO VII
In cui la notte
aggiusta tutto.
Era ormai buio quando Miallen tornò nella casa in cui alloggiavano Yoh e
i suoi amici. Era stravolta, confusa, si sentiva debole e indifesa, si sorprese
nel pensare che quello di cui aveva bisogno era di una persona che le stesse
accanto, che la capisse, che la consolasse. Avvertiva un pesante e opprimente
senso di impotenza. Al suo ingresso, tutti ammutolirono. C'era da aspettarselo,
non solo per quel che aveva fatto, ma anche per il suo aspetto. Era sporca di
sangue ovunque. Non disse niente ma si avviò decisa in bagno, passando prima a
prendere dei vestiti puliti.
Aveva passato tutto quel tempo a pensare, cercando di schiarirsi le
idee.
Ma nonostante tutto quello che le aveva fatto anche indirettamente Hao,
non riusciva ad odiarlo.
Ma non ne capiva il motivo, o meglio, non lo voleva
capire.
Non voleva ammettere a se stessa che il sentimento che provava per lui
non era odio.
Era il suo opposto.
Lasciò che il getto della doccia le scrosciasse violento e gelido
addosso, senza aspettare che l'acqua si
scaldasse.
Si lavò in fretta e, dopo essersi rivestita, tornò nella stanza in cui
tutti la stavano aspettando, sempre in
silenzio.
«Allora?» sbottò.
«Tu ci avevi detto che non eri una sciamana.- la attaccò Anna -Hai
mentito. Hai preso sotto il tuo controllo lo spirito di
Hao»
«Era fuoco…» bofonchiò guardando male la
ragazza.
«E allora? Hai preso il controllo di uno spirito, che sia di natura o
umano non fa differenza!»
«Per me no!- scattò Miallen -per me non è così. Non sono una sciamana e
non sto mentendo!»
«Come mai Hao è riuscito a rialzarsi come se niente fosse nonostante
fosse gravemente ferito?» chiese Yoh con un tono curioso così calmo da essere
fuori luogo. Miallen lo guardò, intimidita, e sussurrò appena: «Credo... credo
di averlo guarito io… Le mie lacrime…»
«Ecco,- scattò nuovamente Anna -capacità sciamaniche e ancora sostieni di
non essere sciamana?» il suo tono conteneva anche una vena
ironica.
«Sì, e a differenza di te c'è qualcuno che mi crede!» Miallen voltò
improvvisamente le spalle agli altri e uscì sbattendo la
porta.
Quella ragazza, Anna, non la sopportava proprio. Altezzosa, scontrosa e
anche sfruttatrice, oltre che so-tutto-io. Mentre camminava nell'oscurità,
inciampando spesso su un sentiero che non vedeva, lasciò la mente libera di
insultare per bene tutto quello che faceva, e non faceva, quella ragazza. Almeno
così sentiva che un po' si stava sfogando. Alzò lo sguardo da terra. Più avanti,
scorse una sagoma seduta su un prato, in una radura circondata da radi
alberi.
Una sagoma che le era familiare.
Sospirò.
Prima o poi avrebbe dovuto affrontare quel
problema.
Meglio prima che poi.
Si avvicinò a passo veloce e si sedette accanto al ragazzo, ben decisa a
guardare di fronte a sé.
**********
Quanto tempo era rimasto lì,
immobile?
Almeno era riuscito a ricostruire i fatti accaduti. Era tutto molto
confuso. Non sapeva più che pesci pigliare. La sua mente era piena di domande,
tra cui due erano le più assillanti: perché lei l'aveva salvato? Per quale
motivo lei piangeva?
Non si preoccupava di quale reazione avessero avuto i suoi seguaci
nell'apprendere la notizia. Ormai questa doveva aver fatto il giro di tutte le
bocche degli sciamani sull'isola, data la sua
fama.
Era certo però che loro non si sarebbero ribellati e anche se fosse, non
avrebbe esitato ad ucciderli. Non sarebbe stato difficile, non c'era nessuno al
suo livello, in più avrebbe sfruttato il suo potere per conoscere le loro mosse
in anticipo, sarebbe stato talmente facile da risultare
noioso.
Sospirò per la centesima volta in quel
giorno.
Doveva occuparsi di cose più importanti e invece sprecava ore su queste
inezie.
Inezie che però pesavano più di una
montagna.
Avvertì dei passi dietro di lui e una mente dai pensieri
confusi.
Non si voltò.
Aveva capito chi era.
Miallen gli si sedette accanto.
«Un ciao mi sembra superfluo…» disse Hao
ironicamente.
Miallen continuava a mantenere lo sguardo davanti a sé, anche se lui
avvertiva il turbamento dato dalle sue
parole.
O era dato dalla sua voce?
«Perché non mi avevi detto che eri Hao fin dall'inizio? Ogni volta che ti
chiedevo il nome rimanevi in silenzio o evitavi
l'argomento».
Hao rimase a riflettere per formulare bene una risposta: «Io sinceramente
avvertivo del rancore ogni volta che pronunciavi il mio nome... Non è bello
parlare con delle persone che ti odiano, o
sbaglio?»
Il ragazzo si sorprese.
Era sincero per davvero!
«Non sbagli…» gli rispose lei.
«Ora tocca a me farti una domanda e spero che questa volta mi
risponderai: perché mi cercavi?»
Sempre mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé, Miallen rispose: «Volevo
vedere in faccia l'assassino dei miei genitori, colui che poi mi ha costretta a
vivere con delle persone odiose…»
«Perché mi hai salvato, allora?»
«Buffo, avrei potuto farti la stessa
domanda…»
«Allora?» insistette avvicinandosi un po’ di più a
lei.
Per una volta si scordò del suo potere che gli stava suggerendo
insistentemente la risposta.
Doveva sentire le parole che lei avrebbe
detto.
Miallen scosse la testa, sempre guardando dritto innanzi a sé: «Non lo
so, è tutto confuso... Quando ho visto tutto quel sangue non ho capito più
niente, ho agito d'istinto. Sinceramente, non pensavo di avere anche questa
capacità…»
Hao osservava il suo profilo, mentre lei parlava. Poi, inaspettatamente,
lei voltò la testa e i loro sguardi s'incontrarono. Il silenzio scese tra loro
due. Ma i pensieri di lei non erano affatto silenziosi. "Perché? Perché ora
nonostante tutto non riesco ad odiarti? Perché devo provare questi sentimenti
contrastanti? Certo che però hai proprio degli occhi stupendi... E che voce...
Ma sei tu, la tua personalità, il tuo carattere, il tuo modo di pensare, il tuo
modo di rapportarti con me, il tuo aspetto, tutto di te è incredibilmente
attraente…”
Hao deglutì.
Sentì le guance avvampare.
Non si era mai sentito così
imbarazzato.
Credeva proprio che quel lato del suo carattere fosse ormai
morto.
**********
Miallen lo guardò negli occhi.
Era proprio vero.
Era stato incredibilmente facile odiare una persona che non conosceva e
non aveva mai visto, che le aveva ucciso i genitori che non aveva mai
conosciuto, non perché era troppo piccola, ma perché erano sempre
assenti.
Perché? Perché ora nonostante tutto non riusciva ad odiarlo? Perché
doveva provare questi sentimenti contrastanti? Certo che però aveva proprio
degli occhi stupendi... E che voce... Ma era lui, la sua personalità, il suo
carattere, il suo modo di pensare, il suo modo di rapportarsi con lei, il suo
aspetto, tutto di lui era incredibilmente attraente... Persino le sue labbra
appena socchiuse... Sapeva che stava facendo una pazzia, ne era assolutamente
certa, tuttavia, gettando alle ortiche tutto il suo buon senso e i suoi dubbi,
colmò velocemente, senza pensarci troppo, la distanza che li divideva, posando
lievemente le sue labbra su quelle di lui.
**********
Cosa stava accadendo? Tutto in quella giornata era sfuggito al suo
controllo e ora lei...
Lo stava baciando!
All'inizio fu troppo sorpreso per reagire, poi lentamente rispose al
bacio. Dapprima quasi controvoglia, poi scoprendo pian piano una passione
nascosta che neanche si era accorto di avere. L'attirò a sé, stringendola forte
come se avesse paura che lei scappasse, mentre lei gli aveva passato le braccia
attorno al collo.
**********
Era incredibile... Certo che lui baciava proprio bene... Le sue labbra
morbide erano veramente da favola… Miallen si abbandonò tra le sue braccia,
lasciando che lui le passasse languidamente le mani lungo la schiena e oltre,
mentre lei gli passava una mano fra i capelli,
accarezzandoglieli.
Si allontanarono brevemente, guardandosi negli occhi, una breve pausa
prima del bacio successivo, più irruente da parte di entrambi, più passionale.
Continuarono a scambiarsi baci e carezze per tutta la notte e l'alba li sorprese
ancora insieme, abbracciati.
Un ragazzo e una ragazza che dormivano innocentemente l'uno tra le
braccia dell'altro.
Beh, che dire...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto
^_^
Grazie in anticipo!
KiaeAlterEgo