500 parole per me. Ebbene sì, dopo tanti prompt e roba varia già iniziata, questa flash è nata e si è conclusa in venti minuti perché stamattina mi sono svegliata stressata da una mosca. Mioddio, che noia, non esiste cosa meno gestibile o più irritante.
Il
tragicomico non include meno tragedia
Shikamaru
avverte il dormiveglia prendere possesso del letto come un soldato
con il fortino, prepotente ed esultante. O così gli sembra. Da
piccolo è sempre stato convinto che il risveglio fosse il modo
con cui una forza maligna punisce per le ore passate a non fare
niente, alle superiori si è spinto fino alla teoria che fosse
stato inventato dai nazisti, l'università infine gli ha
lasciato il sentore che una divinità a caso, magari Susanoo,
che al suo splendore detestava gli umani e si faceva beffa persino
degli altri Dei, si diverta a vederli lottare nel dormiveglia per
tornare nel sonno senza successo. Che tragedia.
Indubbiamente c'è
in quella stanza, insieme a lui, un messaggero di questo Dio
odiosamente divertito. Chissà che grasse risate si fanno ogni
volta a saperlo così scocciato e a vederlo tanto immobile e
calmo?
Qualcosa sfiora il suo piede, lui resiste, le labbra
neanche si muovono, ma un brivido gli corre lungo tutto il corpo.
L'arma di un burlone immortale non può che essere il
solletico, Shikamaru all'inizio era indeciso tra quello e il prurito
al naso. Con il sonno e il fastidio, il delirio s'impossessa della
sua testa e per un momento non è neanche sicuro di essere in
camera sua, poi quello che prima era sul piede si è messo a
risalire la gamba, lentamente. Sarebbe facile muoversi, almeno di
poco, per manifestare fastidio, tanto più che c'è
l'irritante e lontana voce di quel messaggero. Kiba, levati dalle
palle, pensa Shikamaru, invano, poiché mostrare riluttanza
con quel segugio infernale non può che essere assolutamente
vano. Nella sua testa i luminari incaricati di giungere ad una
soluzione definitiva stanno sbadigliando impunemente e lui alza un
sopracciglio quando la voce del suo esagitato coinquilino si fa più
vicina; dopo si sente subito stanco.
“Alzati, dai! Sono
quasi le dieci!”
Il suono è ovattato e va bene così,
anzi, se solo fosse ovattato anche il solletico sarebbe perfetto.
Invece quello sale ed era ancora estate quando è andato a
letto la sera prima, quindi è nudo e quel solletico ha campo
libero. Deve tenere duro, prima o poi si stuferà: lui è
una persona paziente, al contrario di Kiba.
Quello infatti
continua a dire che sono le dieci, nemmeno fosse un orologio a
cuculo. La sua voce ovattata lo disturba il giusto, ma di contro
amplifica quel terribile solletico che gli corre ora sul petto, in
strani cerchi sui muscoli dell'addome. Che tragedia.
Poi la porta
della camera si spalanca, lui non si ricordava neanche che fosse
chiusa o che ci fosse una porta nella sua stanza, ma lo spostamento
d'aria e il rumore glielo palesano. La voce di Kiba adesso è
chiara e il solletico non c'è più, sia lodato
Susanoo.
“Shikamaru, alzati!” sembra allarmato, “ho
sbagliato: non sono le dieci, sono le undici!”
Oh, non ti
perdonerò mai per quest'errore, pensa lui, sbuffando. Non
si muove, però, e la mosca torna a posarglisi sul petto con un
fastidioso ronzio. Che tragedia.
Odio
quelle cacchio di mosche! >.< Mio fratello mi corre dietro
dicendo di non ucciderle, ma non sono mica un bonzo! Quelle ci
provano in tutti i modi, si impegnano fortemente a farsi seccare e, a
volte, lo ammetto, ci riescono! ù.ù
Susanoo è
il fratello rompicoglioni di Amaterasu e Tsukuyomi, le tre divinità
terrene nate dal rito di purificazione di Izanagi. Nella mitologia
giapponese è il Dio dei mari e delle tempeste e si divertiva a
creare zizzania tra le altre divinità e a fare dispetti agli
uomini. Un noiosissimo Loki giapponese! Poi viene spedito sulla terra
come punizione per averne combinata una troppo grossa ad Amaterasu,
comprende la condizione umana e si placa. Ecco perché dico 'al
suo splendore'.
I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.