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Autore: Meow_    28/10/2012    14 recensioni
Alzai lo sguardo verso lo specchio. Avevo la faccia ricoperta di sangue, ma non riuscivo a capire da dove venisse.
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Pensai di essere impazzita, di avere le allucinazioni.
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«Queste occhiaie! E la faccia, guardami, sono color morte!»
«Stai impazzendo»
«Seriamente non vedi niente di strano?»
«No»
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   CAPITOLO PRIMO

Di sangue e occhiaie





   Quella mattina mi svegliai particolarmente svogliata. Avevo più sonno del solito e mi sembrava di aver dormito solo alcuni minuti. Mi girava la testa, sarei voluta restare a letto per tutta la giornata.
Con uno sforzo grandissimo mi alzai dal letto. Guardai l’orologio: erano le sei e mezza; “voglio morire” pensai, ingenuamente.
   Mi diressi verso il bagno, ma quando mi lavai la faccia per poco non mi venne un infarto. Con la faccia ancora bagnata, alzai lo sguardo verso lo specchio. Non riuscii a trattenere un urlo, che probabilmente svegliò tutti i miei vicini di casa nel raggio di cento metri. Avevo la faccia ricoperta di sangue, ma non riuscivo a capire da dove venisse. Apparentemente, non avevo nessuna ferita.
   Mi sciacquai la faccia numerose volte, cercando di lavare via tutto quel sangue. Ma quando rialzai lo sguardo, la situazione era peggiore della prima volta. Iniziai a urlare, piangere, non sapevo più cosa stessi facendo. Volevo togliermi quel sangue dalla faccia ma non ci riuscivo. Per un attimo sperai che fosse solo un incubo, ma purtroppo era tutto reale.
   Mia madre fu svegliata dalle mie grida. Corse il bagno e mi guardò con fare assassino, che voleva dire più o meno: “per quale dannato motivo mi hai svegliata?”
   La guardai terrorizzata, forse non aveva ancora visto il sangue sulla mia faccia. Ma quando lei mi guardò negli occhi e non vidi terrore sul suo viso, iniziai a preoccuparmi. Era una cosa così normale avere la faccia ricoperta di sangue?
   «Che succede? Perché urli?» mi chiese, scocciata.
   «Mamma!» risposi, shockata.
   «Cosa c’è?»chiese lei.
   «Ho… ho la f-faccia piena di s-sangue!» balbettai.
Mia madre mi guardò adirata e alzò un sopracciglio.
   «Non ho voglia di giocare, torno a dormire. Vedi di non svegliarmi di nuovo» mi disse.
Io la guardai sconcertata. Giocare? Secondo lei avevo voglia di giocare? Era diventata improvvisamente cieca e non vedeva tutto quel sangue?
   Tentai nuovamente di lavarmi la faccia. Quando aprii il rubinetto, vidi una cosa che mi spaventò ancora di più. L’acqua era diventata rossa; o meglio, l’acqua era diventata sangue. Sbattei le palpebre velocemente, e quando riaprii gli occhi… L’acqua era tornata ad essere acqua.
   Pensai di essere impazzita, di avere le allucinazioni. Restai qualche minuto paralizzata a fissare l’acqua, e una volta accertata che fosse davvero acqua, mi lavai nuovamente la faccia. Questa volta, quando alzai lo sguardo, avevo la faccia perfettamente pulita. Tirai un sospiro di sollievo e cercai di non pensare a ciò che era successo per il resto della giornata. Probabilmente ero solo stanca e la mia mente mi aveva giocato un brutto scherzo, non dovevo pensarci.
   Fortunatamente mia madre non tornò sull’argomento; penso che sarebbe stato piuttosto imbarazzante ammettere di avere le allucinazioni.

   La mattina del giorno seguente mi svegliai, incredibilmente, ancora più stanca del giorno prima. Avevo quasi rimosso l’accaduto del giorno prima, quindi andai a prepararmi relativamente tranquilla. Ma, ahimè, anche quel giorno lo specchio volle farmi una brutta sorpresa.
   Stavolta niente sangue sulla mia faccia, ma delle occhiaie tremende, peggio di qualsiasi occhiaie mai viste. E la mia pelle! La mia pelle era di un bianco cadaverico, di quella sfumatura tra il viola e il verdino.
   Ero così spaventosa che pensai di essere morta davvero. D’accordo, ero stanca, ma delle occhiaie del genere non vengono nemmeno se non dormi per una settimana di seguito, e io avevo dormito almeno sette ore!
   Cercai di fingere che fosse tutto a posto, e non capivo come la gente che incontravo per strada non mi guardasse con orrore. Ero un mostro, perché a loro sembravo così normale?
   Ogni volta che passavo affianco ad una macchina, guardavo il finestrino, speranzosa. Ma tutto ciò che vedevo era sempre e solo quella specie di cadavere che ero diventata. Decisamente, non era un’allucinazione come quella del sangue. E se neanche quella fosse stata un’allucinazione?

   Arrivai a scuola e nemmeno lì il mio viso fece lo scalpore previsto. Ormai era ufficiale: erano tutti rincoglioniti. Almeno i miei amici più cari avrebbero avuto il coraggio di dirmi in faccia che ero un mostro?
   Entrai in classe e nessuno mi notò con maggiore interesse del solito. Pensai che, forse, il mio viso fosse tornato normale. Decisi di dare un’occhiata al mio specchietto, ma quando mi vidi, feci una faccia schifata.
   «Che c’è? Ti è spuntato un brufolo?» mi chiese la mia compagnia di banco, scherzando, che si era appena seduta affianco a me.
   «Ma non le vedi?» chiesi, indicandomi gli occhi.
   «Vedere cosa? Non hai niente che non vada» disse lei, guardandomi male, come se avessi appena detto un’assurdità.
   «Queste occhiaie! E la faccia, guardami, sono color morte!» dissi io, agitata.
   «Stai impazzendo» rispose lei, dandomi una pacca sulla spalla.
   «Seriamente non vedi niente di strano?» le chiesi, seria.
   «No» rispose lei.
Mi riguardai nello specchietto, ma le mie occhiaie e il colorito pallido erano ancora lì e sembrava che non volessero andarsene.



Ciao a tutti! Questa è la mia seconda storia horror e... boh, non so, ero indecisa se postarla o no! Non so dirvi esattamente quanti capitoli avrà, ma sicuramente meno di dieci.
Vi chiedo per favore di recensire, anche se dovesse essere una recensione negativa, perché sono moooolto indecisa!
Ringrazio chi ha letto questa storia e chi -spero- recensirà!


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