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Autore: VenerediRimmel    28/10/2012    11 recensioni
Chi ha detto che una storia deve essere raccontata cronologicamente? Io voglio fare a modo mio parlando di loro, Stiles Stilinski, l'essere umano, e Derek Hale, l'Alpha.
Dopo: Lo prese per le spalle, portandolo presto e con forza a contatto con il muro, vicino alla finestra. Le iridi innacquate di un rosso spento.
“Riprendiamo da dove eravamo rimasti?” Ironizzò l’animale appena braccato, sorridendo incerto sul da farsi. Derek digrignò i denti facendo uscire un latrato distorto e mostrandogli, così, quali erano le sue intenzioni.

Prima: Insomma, tutti potevano difendersi. E Stiles? No, il sarcasmo questa volta non bastava. Lui era un essere umano, drammaticamente in pericolo di vita. Sempre.
E Stiles aveva aperto gli occhi, infatti in lui, dissipato negli angoli, necessitava il desiderio di sapersela cavare da solo. Di saper difendere lui e suo padre dai pericoli oscuri [...].
Così aveva deciso. [...] Rimaneva solo lui nella lista delle persone che potevano aiutarlo. Derek Hale. L'unico problema era: quell'Alpha lo avrebbe aiutato davvero?

Mentre: E soltanto dopo aver fissato la bocca del licantropo per un paio di secondi ed essersi morso un labbro, baciò il lupo con foga.
[STEREK]
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Teen Wolf Series'
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Un piccolo regalo perché siete meravigliosi. Eccovi immediatamente la fine di questa storia!
 

Epilogo

 
Dopo (… la fine della guerra con gli Alpha )
 


Erano tornati alla tana come un perfetto branco ben agglomerato avrebbe fatto – sebbene lo fosse soltanto all’apparenza, considerato che vi erano due Alpha, tre Beta che rispondevano ad un solo capo, un Omega che, invece, non rispondeva a nessuno e un essere umano che era, fin troppo spesso, circondato da licantropi.
Ognuno si era messo all’opera, occupandosi di chi stava in condizioni peggiori. Erica stava tentando di lavare via il sangue essiccato da una guancia di Boyd, il quale la guardava con un sorriso laconico stampato in volto. Scott schiaffeggiava dolcemente il viso di Isaac, ancora privo di sensi. Stiles fissava duramente il volto di Peter Hale che, invece, ricambiava con un sorriso contento, mentre Derek sembrava non avesse occhi che per l’essere umano.

“Cosa dobbiamo fare con lui, ora?” Chiese, continuando a guardare, torvo, lo zio di Derek, ma rivolgendosi all’Alpha che gli stava accanto. Derek spostò lo sguardo verso Peter e alzò, per un breve istante, le spalle.

“Niente, non farà del male come ha fatto in passato” Sussurrò, indurendo la mascella e tornando a guardare il ragazzino, rincuorato dal fatto che fosse di nuovo accanto a se, sano e salvo.

“Non mi fiderei così tanto” Brontolò Stiles, guardando il licantropo che si era, nel frattempo, posto davanti a lui.

“Di me, puoi fidarti?” Chiese con uno sguardo indecifrabile a dipingergli il volto. Stiles fissò le iridi verdi, incastonate in quel volto fin troppo spesso illeggibile e, inconsapevolmente, sapeva che di Derek Hale poteva fidarsi, ma non lo accettava. Come poteva essere fiducioso nei confronti di uno che non si era posto molti scrupoli ad abbandonarlo? Lo guardò torvo a causa di quel pessimo pensiero e senza rispondergli lo oltrepassò, andando verso il suo migliore amico.  

“Come sta?” Chiese Stiles, indicando con una breve occhiata il corpo privo di sensi di Isaac Lahey, seduto per terra e appoggiato malamente ad una colonna. “Le ferite si sono già rimarginate, ma non ne vuole sapere di svegliarsi” Rispose il migliore amico, piegato sulle ginocchia, con la voce spezzata dalla preoccupazione. Stiles, che sentiva puntati addosso gli occhi dell’Alpha, mise una mano sulla spalla di Scott, tentando di rincuorarlo. “Sta facendo un pisolino, d’altronde questo qui ti ha salvato le chiappe!” Bofonchiò, sorridendogli gentile. Scott annuì, sconsolato. Era sempre stato capace di cavarsela da solo. Tuttavia, senza l’aiuto di quel beta, sapeva che non ne sarebbe uscito vivo da quella situazione. Perciò sapeva anche di dovergli la vita.

“Puoi dirlo forte” Borbottò a quel punto Isaac, aprendo finalmente gli occhi e lanciando uno dei suoi migliori sorrisi furbi. Scott sospirò, felice di sapere che il suo amico si fosse ripreso, sorrise al licantropo che gli aveva salvato la vita.

"Finalmente ti sei svegliato” Boccheggiò, il tono di voce che già tornava tranquillo. Stiles sorrise e si allontanò velocemente dai due.

“Certo, dovevo ancora parlarti” Rispose Isaac, massaggiandosi, con cerchi concentrici, il petto.

“Come se questo fosse importante Borbottò contraddetto Scott, dandogli una pacca sulla spalla e sedendoglisi accanto.

“Per me, lo è” Bofonchiò con determinazione il lupo, dandogli una spallata amichevole. Sorrisero entrambi e si guardarono attorno.

“Io me ne vado, ho uno sceriffo che mi sta cercando per tutta Beacon Hills” Affermò Stiles, tendando di essere sarcastico. Tuttavia il tono della voce bassa e spezzata fecero intuire all’intero gruppo di licantropi quanto fosse preoccupato per il padre che, sicuramente, non aveva mai smesso di cercarlo, senza darsi pace.

“Ti accompagno” Sentenziò Derek, facendo un passo verso l’umano. “No, vado da solo.” Ordinò Stiles, fissandolo gravemente. Derek alzò un cipiglio d’incomprensione, perché quel ragazzino si stava comportando in quel modo? Annuì senza vigore e lasciò che Stiles se ne andasse, senza aggiungere altro.
 
Una volta spiegato allo sceriffo di Beacon Hills di essere inciampato in una radice di un albero e di aver perso i sensi per un giorno intero, Stiles decise di preparare da mangiare, nonostante fosse notte inoltrata. Il padre di buon grado lo lasciò fare, subito dopo aver esortato gli agenti, che circondavano la casa, a tornarsene alla centrale visto che suo figlio, finalmente, era tornato sano e salvo.
Stilinski Senior non aveva creduto ad una sola parola del figlio e, nonostante lo avesse cercato disperatamente ovunque, perfino nell’intera zona della foresta, decise di lasciar correre e di concentrarsi sulla bistecca che il figlio gli aveva appena preparato. Senza Stiles si era perfino dimenticato di nutrirsi, come avrebbe fatto senza di lui?
Guardò il figlio, sorridendo melanconico. Non passava giorno in cui quel ragazzo non assomigliasse alla sua defunta moglie, non trascorreva nemmeno un attimo in cui nel vederlo crescere e fiorire in un bel uomo non sentisse la mancanza di sua moglie. Sua moglie sarebbe stata orgogliosa di entrambi i suoi uomini?

“Tua madre sarebbe orgogliosa di te.” Affermò all’improvviso, rispondendo alla sua tacita domanda. Stiles lo fissò, con la bocca piena di un pezzo di carne e leggermente spalancata. “Pà, stai bene?” Chiese, mentre mandava giù il boccone. Suo padre sorrise divertito e annuì con vigore. “Sì, sono solo stanco” Bofonchiò, tagliando un pezzo della bistecca e ficcandoselo immediatamente in bocca.

“Sono sicuro che anche la mamma sarebbe fiera di te” Concluse il ragazzino, guardando con insistenza il piatto, senza il coraggio di spostarlo sul volto sorpreso dell’uomo che lo fissava.
 

Quando quella stessa sera tornò nella sua stanza per lasciarsi cullare finalmente dal suo letto, aveva comunque la sensazione che la giornata non fosse ancora finita. Difatti, quando Stiles aprì la porta della sua stanza, trovò Derek Hale ad attenderlo seduto sulla poltrona vicino alla scrivania, con le gambe accavallate e un libro tra le mani. Alzò gli occhi a fissare il ragazzo, che era appena entrato, e alzò un sopracciglio. “Leggi davvero questa roba?” Chiese sarcastico, mostrandogli la copia di ‘Twilight’ che aveva tra le mani.

“Si chiamano ricerche” Bofonchiò l’essere umano, avvicinandosi velocemente all’Alpha per strappargli il libro dalle mani. “Cosa ci fai qui?” Disse con cattiveria, mentre si lasciava scappare uno sbadiglio, dovuto alla stanchezza.

“Non dovrei esserci?” Chiese Derek, fissando il ragazzo che aveva davanti con un cipiglio d’incomprensione – nuovamente – stampato in volto.

“Andiamo, Derek, sai cosa significa dirsi ‘Addio’?” Chiese, allacciando le braccia al petto, infastidito dall’Alpha che non si faceva capire e agiva sempre senza preoccuparsi troppo degli altri. Il solito egoista.

“Ah” Borbottò Derek, abbassando lo sguardo e sorridendo sordone. “Ci siamo detti ‘Addio’?” Chiese con lo stesso sorriso, mentre si alzava per contrastare l’altro.

“Per ben due volte, idiota” Tagliò corto l’essere umano, sentendosi padrone della situazione. Derek annuì e si avvicinò ulteriormente all’umano. “Era dovuto alle circostanze…” Si giustificò, allacciando le iridi verdi in quelle gialle di Stiles. Era sincero. Il corpo di Stiles si agitò di conseguenza alla vicinanza del lupo, aprì la bocca e la richiuse un paio di volte. Balbettò, perfino, mentre cercava qualcosa di senso compiuto da dire. Poi all’improvviso capì come avrebbe dovuto agire.

“E ora le circostanze cosa ti dicono?” Chiese, alzando un sopracciglio, sinceramente curioso di sapere come l’Alpha avrebbe sviato quella richiesta. D’altro canto, Derek Hale decise di dire la verità.

“Dicono che ti sto scegliendo, Stiles” Affermò l’Alpha, senza nessun segno di fastidio nell’ammettere che quella scelta – che sapeva solo lui quale peso portasse con sé – fosse difficile da dover dire e affrontare. Tuttavia era vero, non sapeva come e non sapeva perché, ma Derek Hale aveva scelto Stiles, nel bene e nel male.
D’altra parte, Stiles non diede lo stesso peso alle parole dell’Alpha, ma il cuore gli fece lo stesso una trottola contenta, perché anche se le sue parole erano come sempre enigmatiche, i suoi occhi erano sinceri. E Stiles poteva fidarsi, perché le cose sarebbero state diverse.
Lo baciò senza irruenza, senza fretta e privo della sensazione di rammarico che aveva sentito le ultime volte che aveva toccato quella labbra calde. Derek lo baciò con la consapevolezza di aver appena dato il permesso a se stesso di legarsi, come fino ad allora si era ripromesso di non fare. Ora, Stiles Stilinski era suo. Nel bene e nel male.
E il Destino non aspettò molto tempo prima di metterli alla prova, dato che ancora legati dal dolce bacio, non sentirono la porta della stanza aprirsi. Si accorsero della presenza di un’altra persona soltanto quando la voce dello sceriffo padroneggiò all’interno dell’ambiente, congelando come due statue i due ragazzi che vi erano dentro e che si stavano baciando. “Cosa diavolo succede qui?”
 

*
 


Mentre( …L’alba del giorno dopo la festa )


 
 
Quando Stiles aprì gli occhi, vide Derek mentre si rivestiva velocemente. Strabuzzò gli occhi, all’improvviso spaventato all’idea che il lupo se ne andasse per dimenticare tutto ciò che era successo.

“Dove vai?” Chiese con voce roca e preoccupata. Derek si voltò a guardarlo un’istante, girandosi nuovamente verso la finestra, mentre indossava velocemente una scarpa.

“Alla tana, prima che qualcuno inizi a chiedersi dove sia finito” Borbottò tranquillo, alzandosi velocemente. Stiles rimase in silenzio, senza sapere cosa controbattere. C’era una cosa che voleva dire, ma non aveva il coraggio di farlo, perciò preferì restare in silenzio.
Cosa ne sarebbe stato di quella notte? Non seppe che risposta darsi, finché il lupo non si voltò nuovamente a guardarlo.

“Ci sentiamo in giornata, per l’allenamento…” Affermò veloce, avvicinandosi al suo viso e baciandolo in modo sbrigativo.
Aveva avuto le sue risposte, Stiles, perciò poteva considerarsi soddisfatto. Derek Hale non aveva intenzione di smettere, non aveva intenzione di far finta di nulla. Avrebbero continuato a fare sesso in grande stile, alleluia!

“Quindi, dato le circostanze, devo dedurre che tu mi trovi attraente…giusto?” Ironizzò l’umano, non riuscendo più a trattenere la sua innaturale gioia a tale evento e allacciando entrambe le mani sotto il capo, prima che il lupo scomparisse dietro la finestra. Derek alzò gli occhi al soffitto, come poteva trovare attraente quel ragazzino?

“Taci, Stiles”
 


*
 


Prima ( … del fattaccio che li volle insieme. )
 


“C-cosa dovrei fare?” Balbettò l’essere umano, battendo i denti a causa del freddo. Erano le due di notte, Derek si era – nuovamente – intrufolato nella sua stanza e lo aveva condotto fino a lì per chiedergli cose assurde.

“Devi sorprendermi, Stiles. Non mi sembra una richiesta tanto difficile da capire”

“No, concordo. Ma in che senso intendi che devo sorprenderti?” Chiese ancora, alzando le braccia al vento. Derek indurì la mascella e infilò velocemente le mani nelle tasche del giubbotto nero. Prima o poi l’avrebbe sorpreso lui, tagliandogli la gola da parte a parte per smettere di farlo parlare in modo del tutto inconcludente.

“Andiamo, trova un modo per attaccarmi di sorpresa.” Tagliò corto il lupo, fissandolo con determinazione. Stiles si guardò in giro, si grattò perfino la testa, tentando di cercare un’idea originale che potesse funzionare. Poi si avvicinò a Derek senza parlare, fissandolo con serietà. Aveva qualcosa in mente, qualcosa di pericoloso ma di fottutamente sorprendente. Quel gesto avrebbe sicuramente accontentato la richiesta del lupo.
Eliminò tutta la distanza che lo divideva da Derek e si avvicinò repentinamente al viso dell’Alpha, che strabuzzò gli occhi quando comprese l’intenzione dell’umano. Si affrettò a interporre tra lui e il ragazzo le proprie mani, tirandole fuori dalle tasche e posandole sul petto di Stiles. “Che diavolo stai facendo?” Ululò, con gli occhi completamente fuori dalle orbite.

“Tento di stupirti” Rispose con nonchalance il ragazzino.

“BACIANDOMI?”

“Vedi? Dal tono direi che ci sono riuscito” Affermò soddisfatto, sorridendo divertito. “E non hai nemmeno visto la parte migliore” Continuò, sorridendo e ammiccando scherzosamente.

“Sei un’idiota” Lo rimproverò Derek, allontanandosi velocemente dal ragazzino indisponente, che aveva appena tentato di baciarlo.
Era incredibile, però, il fatto che Stiles Stilinski fosse veramente riuscito a sorprenderlo. Era incredibile che Derek Hale fosse riuscito a stupirsi da solo, pensando di voler davvero sentire che sapore avesse la bocca di Stiles.
 
 


Fine.
 



Angolo del Delirio:
Volevo concludere questa storia in grande stile, scrivendo un epilogo particolare. Spero di esserci riuscita.
Allora, spiego, il ‘Dopo’ avviene subito dopo essersene andati dalla tana del branco di Alpha.
Il ‘Mentre’, invece, accade  subito dopo la prima volta di Derek e Stiles.
E, infine, il ‘Prima’ è uno piccolo momento che intercorre in quella settimana trascorsa dopo il ritrovamento di Erica e Boyd.
Detto questo, spero di essere riuscita a soddisfare le aspettative che avevate su questa storia. Io mi ritengo soddisfatta, comunque, perché è raro che io riesca a portare a termine una long in così poco tempo. La fortuna è stata principalmente dovuta al fatto che questi due ragazzi non mi stancano mai. Scriverei di loro ancora e ancora e, difatti, ho già in testa una nuova storia, che presto inizierò a scrivere.
L’idea di una Isaac/Scott è ancora nella mia testa e, sicuramente, ci scriverò su. Purtroppo in questa storia ho dovuto lasciarli in questo modo, perché avrei rischiato di concentrare l’attenzione su di loro e non era questo che volevo.
Per il resto, spero davvero di cuore che questa storia resti nei cuori di chi l’ha seguita, mi rendo conto che il modo in cui l’ho scritta sia stata una scommessa e, anche se molti di voi si sono lamentati riguardo alla difficoltà di seguire tutti i passaggi, mi ritengo soddisfatta del lavoro. Probabilmente, però, non affronterò mai nessun’altra storia in questo modo, perché soltanto QUESTA poteva essere raccontata in questo modo.
Ringrazio chiunque lascerà un commento, chi la terrà tra le preferite/seguite/ricordate. Siete tutti quanti pezzi del mio cuore.
Un abbraccio,
DolceVenereDiRimmel 
   
 
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