Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Hope_Estheim    01/11/2012    6 recensioni
Il suo nome era Sora, Sora Kingdom... e, sì, quel pazzo pervertito era suo fratello gemello, Vanitas Kingdom. Un fratello che amava divertirsi con il castano, divertirsi in tutti i sensi, quel pensiero faceva sempre disgustare Sora.
----------------------------------------
Axel lo guardò con la coda dell'occhio, un'espressione puramente contrariata a ciò che il più piccolo gli stava raccontando. Si ritrovò senza volerlo veramente a stringere i pugni. Tornò a fissare davanti a sé.
"Ti proteggerò io da lui" disse spezzando il silenzio pesante che si era creato.
Genere: Drammatico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Axel, Sora, Un po' tutti, Vanitas
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Non-con | Contesto: Più contesti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1
Twins


Il fastidioso rumore della sveglia fece svegliare di malumore il ragazzino dai capelli castani e gli occhi blu come l'oceano. Quest'ultimo si rigirò e battè una mano sull'orologio, zittendolo. Socchiuse gli occhi e sbadigliò rumorosamente, per poi stiracchiarsi e trattenere con tutte le sue forze un gemito di dolore. Abbassò lo sguardo verso i propri fianchi, alzando lentamente la maglia. I lividi erano ancora ben evidenti.
Si sedette lentamente, sentendo ogni muscolo dolere come se avesse passato l'intera nottata in palestra. Ma lui sapeva bene che nemmeno un allenamento durissimo può portare quei dolori... E lo sapeva bene anche quel pervertito di suo fratello gemello. Girò il viso verso il moro, ancora tranquillamente addormentato.
Il castano si alzò dal letto e raggiunse a piedi scalzi in bagno, per poi alzare lo sguardo verso il suo riflesso quasi timidamente, come se avesse paura di trovarsi davanti un mostro. Beh, era così che lo chiamavano in classe. Ogni giorno si presentava in classe con strani lividi e brutte occhiaie, come quelle che quel giorno gli marcavano il viso. Aveva un segno tondo e violaceo sul collo, grande quanto la bocca del fratello.
Il ragazzino dagli occhi blu sospirò e si passò le dita sul segno, come a volerlo far scomparire.
In seguito si passò una mano tra i capelli scompigliati e osservò meglio il proprio riflesso, controllando se ancora si ricordava tutto. Purtroppo sì.
Il suo nome era Sora, Sora Kingdom... e, sì, quel pazzo pervertito era suo fratello gemello, Vanitas Kingdom. Un fratello che amava divertirsi con il castano, divertirsi in tutti i sensi, quel pensiero faceva sempre disgustare Sora. Entrambi avevano 17 anni e Vanitas era da quasi quattro anni che adorava "giocare" con lui e il fatto che era nato dieci minuti prima non faceva che aumentare la sua superiorità sul gemello. Dannati dieci minuti...
Portò le sottili dita ai bordi della maglia, la sollevò e se la sfilò in poco tempo. Poi si abbassò i pantaloni e destino volle che in quell'istante entrasse Vanitas.
Quest'ultimo fece un sorriso malizioso "Uhh.. Ma cosa abbiamo qui?"
Sora si girò di scatto verso il fratello e fece due passi indietro "Esci immediatamente da questa stanza!" disse cercando di assumere un tono minaccioso, ottenendo solo una risata estremamente divertita da parte dell'altro.
"Se no?" lo stuzzicò quello "Lo dici a mammina?" ghignò avvicinandosi al gemello che si guardava attorno in cerca di qualcosa da usare contro il moro.
"No che non lo dici alla mamma..." continuò lui, sogghignando "Sai bene quello che ti succede se solo ci provi..."
Vanitas gli sfiorò il viso con le dita, allargando il ghigno. Lo eccitava incredibilmente vedere il fratello in difficoltà.
"S-Stammi lontano!" esclamò di nuovo Sora, cercando di spingerlo via, invano.
Questo non fece che giocare solo a favore dell'altro, che violò le sue labbra senza preavviso. Come sempre, schifosamente come sempre.
Dei passi distrassero Vanitas che si staccò dal fratello e si allontanò di due passi. La porta si aprì e sbucò la testa della madre, che sorrise dolce ai gemelli. Ingenuamente dolce.
"Fate in fretta, siete già in ritardo per la scuola.." disse con la sua sottile voce. Vanitas le sorrise dolcemente a sua volta e si avvicinò, dandole un bacio sulla guancia.
"Certo, mamma, facciamo subito" le mormorò.
La donna ridacchiò, felice che il figlio maggiore fosse così gentile con lei. Spostò lo sguardo su Sora "Dovresti essere affettuoso come tuo fratello, Sora!"
Il diretto interessato fece una lieve smorfia e disse con un velo impercettibile di sarcarmo "Non credo di riuscire a superarlo.. in gentilezza..."
Detto ciò, si vestì senza nemmeno farsi una doccia e sembrò fuggire dalla stanza, scese le scale, prese lo zaino e uscì di casa. Si avvicinò alla bici e notò con disperazione le ruote sgonfie. Vanitas gliene aveva giocata un'altra!
Così prese a correre verso la scuola, non voleva averlo alle calcagna, non gli avrebbe dato la soddisfazione.
Nella corsa sfrenata sbatté contro un altro ragazzo, alto, altissimo. Entrambi caddero a terra, Sora sopra lo sconosciuto.
Rimase per qualche secondo completamente immobile, cercando di comprendere cosa fosse accaduto e lo stesso sembrava stare cercando di fare l'altro. Poi, nel capire, il castano si scostò immediatamente da sopra l'uomo e gli appoggiò una mano sulla spalla.
"E-Ehy?! Stai bene?!" esclamò mortificato, aveva fatto il suo primo omicidio dell'anno scolastico?
L'altro non rispose immediatamente, ma quando lo fece, la sua voce risultò ovattata.
"I-Insomma.."
Poi si sedette mostrando al castano il suo volto.
La prima cosa che Sora notò, oltre i capelli rossi sparati all'insietro come un porcospino, furono due strani tatuaggi proprio sotto i suoi occhi verdi e brillanti. Sembravano delle lacrime, però capovolte.
Nonostante il suo naso un po' arrossato per la botta presa, sembrava stesse bene.
"M-Mi dispiace, non ti avevo visto!" tentò il più piccolo di giustificarsi.
Il rosso sorrise divertito per quel tentativo e disse tranquillamente "Ehy, sto bene!" poi gli porse la mano "Io sono Axel Role! A-X-E-L! Got it memorized?"
Sora rimase un po' spiazzato per quell'insolita presentazione "E-Ehm... C-Certo" balbettò e strinse debolmente la sua mano "Io sono Sora Kingdom..."
"EHY, SORA! DOVE PENSI DI SCAPPARE?!" una voce familiare lo distrasse e il ragazzo girò gli occhi blu verso il fratello che correva verso di lui. Si alzò di scatto mollando la mano di Axel.
"I-Io vado! Ci si vede in giro, eh?!" e poi riprese a correre, veloce "Ciao!"
Axel lo osservò correre via e poi abbassò lo sguardo verso terra, notando una foto. La prese e la esaminò, era quel Sora, sorridente, assieme a due ragazzi. Un ragazzo con i capelli argentati e lunghi e una ragazza con i capelli corti e rossi. Si promise di restituirgliela al più presto.

Nota dell'Autrice
-Salve a tutti! Eccomi con una nuova storia! Mi è venuta l'ispirazione all'improvviso e l'ho voluta scrivere. In realtà non è granché, ma fa niente! Come inizio può andare! Spero che vi piaccia! Recensite in tanti^^
Ps: Dedicata a una mia cara amica di nome Susy <3

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Hope_Estheim