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Autore: SalazarSerpeverde    02/11/2012    4 recensioni
E se, quella tragica notte del 31 Ottobre 1981, non fosse andata come tutti sappiamo?
E se alle spalle di quella vicenda ci fosse un piano di cui perfino il Signore Oscuro non era al corrente?
La notte del 31 Ottobre 1981 non è più la notte in cui due vite innocenti si spensero, donando a quel ragazzo di nome Harry Potter, un'esistenza triste e sola.
SalazarSerpeverde
Genere: Drammatico, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Peter Minus, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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A Godric’s Hollow, la sera del 31 Ottobre 1981 calò rapida e fredda. Le finestre di tutte le case erano sbarrate, gli alberi venivano scossi da un cupo vento gelido. L’atmosfera buia faceva presagire un evento spaventoso, che infatti non tardò ad avvenire.
Lungo una delle strade del paese, un mantello nero, che si confondeva col buio, strascicava lentamente lungo il bordo della strada, sul fogliame secco caduto dagli alberi rigidi ed ingialliti.
Quella figura alta e incappucciata si trascinò i passi fino ad un cancelletto recintato di ferro vecchio. Tra le pieghe raggrinzite del mantello nero, si levò una mano grigiastra, dalle dita lunghe e sottili.
La mano puntò una lunga e sottile bacchetta incurvata alla punta, verso la piccola e stretta serratura arrugginita del cancelletto. Dalla sua punta, ne uscì un fioco fascio di luce gialla e come se preso a calci, il cancello si spalancò di colpo e si schiantò contro la parete, rimbalzando e tornando quasi a chiudersi, se non fosse per l’intervento di quella figura oscura che camminava ora, lungo uno stretto viale tra l’erba bassa scossa dal vento.
Quella figura avvolta nel mantello era Lord Voldemort, il mago Oscuro probabilmente più spietato che il mondo magico avesse mai visto.
Aveva sentito molte voci preoccupanti riguardanti un bambino che sarebbe riuscito ad ostacolare il suo cammino spietato di conquista del  mondo magico. Voleva stroncare sul nascere quel pericolo, per quello era li, dai Potter.
Terminò di percorrere il vialetto e come fatto con il cancello, aprì la porta d’ingresso con un colpo di bacchetta.
Entrò nella casa. L’ingresso era vuoto, e lo sembrava anche il resto della casa, almeno finché non si sentì una voce profonda e impaurita urlare: “Lily! Scappa e prendi Harry!”
Voldemort accennò un sorriso incurvando leggermente la bocca e si diresse dalla voce. Proveniva dalle scale. Teneva pronta la bacchetta sotto al mantello, con presa salda e decisa. Salì la prima rampa di scale ed ecco che si trovò davanti un uomo alto e giovane che si fiondava giù dalle scale rapidissimo.
Quell’uomo era James. L’uomo rimase fermo, come pietrificato, dinanzi agli occhi penetranti di color cremisi di Voldemort e le sue narici scavate come quelle di un serpente. Gli scivolarono gli occhiali tondi sul naso, ma lui non si preoccupò affatto di tirarseli su. Era paralizzato dalla paura. Passò qualche secondo. James Potter ritornò in se e cercò di estrarre la sua bacchetta da dietro alla schiena, quando si ricordò che era al piano di sotto, proprio sul tavolino da thè in salotto. In quel momento, pensieri confusi e scoraggianti, invasero la sua mente. Sava velocemente cadendo nel panico più totale.
Voldemort sorrise. Estrasse la bacchetta e la puntò contro James, inerme.
“SCAPPATE!” gridò di nuovo, mentre Voldemort stava per lanciare un incantesimo.
“AVADA KEDAVRA!” urlò il Signore Oscuro.
Dalla sua bacchetta uscì un raggio luminoso di colore verde. In quei momenti, il tempo sembrò rallentarsi. James guardò per un fugace attimo quella luce verde che si rimpiccioliva nei suoi occhi, poi si fece coraggio e saltò dal primo gradino in cima alla rampa addosso a Voldemort. Quel fascio di luce luminosa gli passò proprio di fianco all’orecchio. James atterrò proprio addosso a Voldemort, completamente spiazzato da quel salto di Potter. La prima cosa a cadere fu la bacchetta, che rotolò giù dalle scale, poi toccò a James e Voldemort. Come una cosa sola, caddero insieme giù per le scale tra urla di dolore assordanti. Dopo un incredibile capitombolo, i due arrivarono in soggiorno e finalmente si staccarono. James aveva una lente degli occhiali completamente uscita dai cardini, mentre l’altra era piena di crepe. Aveva il naso insanguinato e la felpa stracciata. Voldemort invece perdeva sangue leggermente più scuro dalla testa e il gomito del braccio sinistro aveva assunto una forma innaturale. James si fiondò verso la sua bacchetta, in bella vista sul tavolino in soggiorno, ma quando si voltò, anche Voldemort aveva recuperato la sua. I due si tenevano quindi, le bacchette puntate, ma Voldemort fu molto più rapido e abile nel disarmare il nemico con l’incantesimo Expelliarmus.
La bacchetta di James volò via e cadde per terra, in un angolo del salotto. Ancora una volta, Voldemort si preparò ad uccidere senza ritegno il povero James, di nuovo disarmato, ma ecco che dalle scale si precipitò Lily con in braccio il piccolo Harry, ignaro di tutto ma comunque con un volto spaventato.
La bella maga rabbrividì alla vista del Signore Oscuro. Mantenne nervi saldi e cercò di uscire dalla porta d’ingresso, ancora spalancata dall’arrivo di Voldemort.
Il mago Oscuro puntò la bacchetta verso Lily. Ebbe un attimo di esitazione, perché sentì un’improvvisa fitta al cuore che lo stava indebolendo velocemente, poi ritrovò le forze e lanciò verso di lei la maledizione Cruciatus. La maga cadde a terra tra urla di atroci sofferenze e non si mosse più, così come Harry, che giaceva con il suo corpicino sul pavimento, immobile.
James, tornò ad avventarsi sulla sua bacchetta mentre Voldemort era distratto, ma ecco che il mago tornò a puntargli la bacchetta contro.
“Lurido mago. Opporre resistenza è inutile. Io ti ucciderò, così imparerai a metterti sul mio cammino.” disse Voldemort con voce tranquilla e tenebrosa.
Si apprestò a lanciare l’anatema che uccide verso il povero James che già si dava per spacciato, quando dalla porta d’ingresso entrò Sirius Black, seguito da Codaliscia. James capì subito che Codaliscia li aveva traditi, rivelando al Signore Oscuro la loro posizione. Ormai però era troppo tardi, stava per andarsene per sempre e la sua ultima emozione era l’odio verso il suo vecchio amico traditore.
“Bene, Codaliscia! Uccidi BLACK!” tuonò Voldemort più rassicurato dai rinforzi.
“Ah, io non direi proprio.” rispose Codaliscia.
Voldemort si girò con lo stupore impresso sul volto, quando ecco che il suo servo Codaliscia lo disarmò.
“C-COSA?” balbettò il signore Oscuro, mentre cadeva nel panico.
Sirius Black sorrise e da dietro la schiena estrasse una testa di serpente, che aveva gli occhi spenti e la lingua rosea biforcuta che penzolava all’ingiù.
“N-NAGINI!” disse lui spaventato, rendendosi conto, di cos’era quella fitta al cuore di poco prima. A quel punto, al mago Oscuro, tutto fu più chiaro. “T-traditore! Avevo affidato a te il mio serpente.” continuò.
“Sapevamo tutto degli Horcrux, ci serviva solo un’occasione per uccidere Nagini, il tuo serpente. Sapevamo però che l’avresti affidato solo ad un tuo fedele servitore, così, in segreto, ho intimato a Peter di svelare il luogo in cui i Potter erano nascosti a te, così da farti credere che potevi fidarti di lui, in modo da lasciarci campo libero per ucciderlo.” disse Sirius con un largo sorriso sul volto.
“Quindi era tutta una messa in scena!” disse Voldemort terrorizzato.
Codaliscia sorrise, poi alzò la sua bacchetta verso il Signore Oscuro e altrettanto fece Sirius, lasciando la testa di Nagini e facendola rotolare sul pavimento.
“AVADA KEDAVRA!” urlarono i due all’unisono.
I due anatemi che uccidono uscirono rapidi dalle due bacchette, ed inesorabili, si schiantarono addosso a Voldemort colpendolo in pieno.
Il temibile mago Oscuro rimbalzò all’indietro per via del violento impatto e prima di cadere a terra, aveva già esalato l’ultimo respiro e la luce dei suoi spaventosi occhi rossi si era già spenta, lasciando come ricordo, nelle sue pupille, la luminosa luce verde prodotta dalle bacchette di Sirius e Peter.
La prima cosa che i due fecero, non era controllare Voldemort, ma soccorrere Lily. La scossero dolcemente per qualche secondo, invocando il suo nome, e fortunatamente aprì gli occhi, senza segni evidenti di ferite. Quanto ad Harry, lui si era semplicemente addormentato su quel freddo pavimento.
“C-cosa è successo?” chiese lei. Il ricordo di quella sera riaffiorò subito nella sua mente, quindi urlò terrorizzata: “VOLDEMORT!”
“Non preoccuparti.” disse Sirius. “Il Signore Oscuro è... morto. Morto per sempre.”
“Non capisco.” intervenne James. “Nonostante L’Incanto Fidelio, Voldemort ci ha trovati. Quindi tu, Peter hai rivelato a lui dove ci trovavamo, perché tu eri il Custode Segreto.” continuò con voce incerta.
“Adesso ti spieghiamo.” disse Sirius serio. “Come sai, tutti insieme abbiamo distrutto gli Horcrux creati da Voldemort, in modo da mettere la parola FINE alla sua esistenza per sempre. Purtroppo l’ultimo Horcrux era proprio il suo serpente, che non avrebbe mai lasciato nelle mani di qualcuno di cui non si fidava, così, io e Peter ci siamo mesi d’accordo. Gli ho chiesto di rivelare spontaneamente la vostra posizione a Voldemort, così da fargli credere che lui era totalmente passato dalla parte oscura, e così, mentre Voldemort si precipitava verso casa vostra per uccidere Harry e chi gliel’avrebbe impedito, Nagini era stato affidato a Peter stesso che l’ha ucciso.”
James fece un lieve sorriso, poi tornò serio. “Ma perché non ci avete detto niente riguardo al vostro piano?” disse il mago posando lo sguardo sul corpo inerme di Voldemort per terra.
“Sapevamo che non avreste mai acconsentito ad un piano così pericoloso, quindi abbiamo deciso di tenervi all’oscuro.” spiegò Peter.
“Bé, direi che abbiamo fatto giusto in tempo.” disse Sirius sorridendo evidentemente. “Il tempo era l’unico rischio che correvamo. Ma fortunatamente è andato tutto per il meglio.”
“E Lupin dov’è?” chiese Lily dolcemente.
“Lupin era ad Hogwarts, ad occuparsi di un altro Horcrux. Fortunatamente anche lui ha fatto giusto in tempo.” spiegò Peter con molta calma.
Dopo le spiegazioni, la notizia della morte di Voldemort si espanse in tutto il mondo magico, portando gloria e fama a Lily, James, Sirius e Peter e Remus... i Malandrini.
L’era più oscura del mondo magico era terminata e una vita di sofferenze e inganni era stata risparmiata al giovane Harry, che adesso poteva crescere felice insieme ai suoi familiari.
  
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