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Autore: Acquamarine_    02/11/2012    3 recensioni
«Occhio per occhio, cuore per cuore. Più sangue scorre e più c'è onore.»
È il raccapricciante messaggio che Voi-Sapete-Chi vuole far passare: non esiste l'amore, ma solo la vendetta. La vendetta che lui meritava verso quel Bambino che, sedici anni prima, aveva osato sfidarlo, togliendogli i propri poteri. Vendetta nei confronti di quel padre che aveva il sangue troppo sporco e che aveva osato metterlo al mondo.
Per la sua vendetta ha sbriciolato i cuori di migliaia di persone, giovani e anziani, uomini e donne. Ha ignorato le loro implorazioni, le loro mani tese verso il cielo in attesa della salvezza, le loro bacchette accese per richiamare un eroe che non arrivava mai.
Questa one-shot indaga su questo, su quelle persone che non ci vengono presentate, che non hanno volto né storia, che hanno perso tutto e che continuano a combattere, nonostante tutto, calpestando la polvere. Per avere la loro personale vendetta. Contro quell'essere disumano che li ha condannati tutti a vivere nell'odio.
Genere: Angst, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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  NdA: Non amo le note a inizio storia, ma non vorrei, in qualche modo, spezzare “l'atmosfera” in seguito, e quindi approfitto adesso. Per prima cosa, sono stata ispirata da questo video che vi consiglio vivamente di guardare e soprattutto dal testo della canzone (riportato in alcuni versi alla destra del testo), No Bravery di James Blunt, che altresì consiglio perché, come scritto in un commento al video, sembra scritta proprio per HP. Vi consiglio di leggere la one-shot ascoltando la canzone.

  Ho cercato di dare una visione diversa di questa guerra, un po' più “cruda”, non mettendo in risalto solamente l'ardore di Harry e compagni, che è giustissimo, ma anche e soprattutto la paura, il terrore, l'arrendevolezza e la tristezza della gente comune, dei bambini costretti a crescere e vivere in un mondo scosso dalla guerra. Spero vi piaccia, a me è piaciuto davvero scriverla, anche se mi ha, in un certo senso, distrutta. A voi.

  p.s. La frase “E non sapevano se la terra su cui camminavano era una parete o il proprio fratello” è ispirata a una frase del mio amore (qui)♥

 

 

Arms outstretched into the sky, 
Tears drying on their face. 
He has been here.

 

  La notte buia si stendeva su di loro, coprendo le ultime briciole di speranze che andavano in polvere. Le loro braccia erano tese verso il cielo, come se aspettassero un eroe volante pronto a salvarli. Come se aspettassero che il vento li portasse via, lontano da quel posto, lontano da quella disperazione, lontano da lui.
  Le bacchette accese, come segno di riconoscimento. “Siamo qui”.
  Il sussurro, però, si perdeva nel vento. E loro rimanevano lì, con le luci troppo deboli per essere viste da lontano, con le mani tese intorpidite dal vento gelido, con gli occhi vuoti, tristi, rivolti verso il cielo.
  Lui è stato qui.

 

Houses burnt beyond repair. 
The smell of death is in the air. 

 

  Avevano bruciato le loro case, ucciso i loro parenti, incarcerato i loro amici, torturato i loro vicini. Avevano preso il loro cuore e l'avevano polverizzato, dandolo in pasto a quell'essere affamato di vendetta. Vendetta per la propria debolezza, scaturita una notte d'ottobre di sedici anni prima. Vendetta per le proprie origini, per il sangue che gli scorreva nelle vene, ora mischiato a quello di colui che lo aveva sconfitto. Il sangue del Bambino Sopravvissuto, condannato a una vita di morte e affanni, fatta di pericoli e sussurri nei muri da seguire per giungere lì, nel cuore del castello, dove nessuno era mai arrivato, per affrontare una creatura antica e spaventosa, una creatura che non avrebbe potuto neanche guardare. Una vita fatta di un calice che sputa fuori il suo nome, costringendolo a guardare un giovane morire. Una vita fatta di libri sospetti, inganni, doppi, tripli e quadrupli giochi, in una partita immensa e complessa, giocata da una mente superiore, in cui erano solo pedine dalle forme più variegate. Mezzosangue, Sanguesporco, Purosangue. Alla fine, tutti pezzi di un medesimo gioco, tutti schiavi dello stesso Fato, tutti tasselli di un puzzle che andava a completarsi, a incastro perfetto.
  Un puzzle insanguinato, che raccontava le loro storie, che sapeva di polvere e ossa seppellite nella Foresta Proibita, che implorava la morte in una grotta nascosta, che ingannava la morte sotto un mantello che cela l'aspetto. Un puzzle disperato, fatto con le grida delle madri che stringevano i corpi esanimi dei propri figli, con i padri che, impotenti, stringevano la polvere tra le mani, con gli uomini e le donne che guardavano le macerie della propria vita cadere ai propri piedi.
  E non sapevano se la terra su cui camminavano era una parete o il proprio fratello.
  E non sapevano se il profumo che sentivano corrispondeva ai roghi eterni che divoravano tutto o alla morte.
  E non sapevano se combattevano per vivere o per morire.
  Lui è stato qui.

 

A child afraid to even cry out says, 
He has been here. 

 

  «I bambini correvano felici, un tempo. Per le strade di Diagon Alley potevi guardare l'arcobaleno; ognuno indossava un mantello di un colore diverso. A volte, non sapevi neanche che colore fosse.
  «Ora i bambini si fermano, con le gambe al petto. Dondolano, vogliono fermare il tempo. Vogliono tornare indietro, vogliono svegliarsi e preoccuparsi per il gelato. Vogliono andare indietro, perché se andassero avanti sanno che troverebbero il cuore sbriciolato.
  «Volevano crescere, un tempo. Ora gridano, piangono. Vogliono una Giratempo. Perché non gliene date una?»
  «Lui è stato qui, le ha portate tutte via. Togliete quelle bacchette. Togliete le bacchette dalle mani dei bambini. Dategli le Cioccorane. Portate via tutto questo».

 

Old men kneel and accept their fate. 
Wives and daughters cut and raped. 
A generation drenched in hate. 

 

  Gli anziani non combattevano più, si lasciavano cadere. Seppellivano i loro nipoti, guardavano la terra coprire quei volti troppo giovani.
  «È sbagliato».
  Guardavano i loro ricordi dileguarsi, trasformarsi in fumo, salire verso il cielo, dove ora siedevano i loro bambini. Guardavano il fumo nero dirigersi verso di loro. Sussurravano parole incomprensibili nel vento.
  «Sto arrivando».
  Le donne urlavano, come se ogni grido potesse fermarli. Ma il mondo continuava a girare, andava avanti. Le ignorava.
  E le donne giacevano sul pavimento, e urlavano, ed erano punte da mille aghi. E i “crucio!” riecheggiavano nell'aria, e gli uomini incombevano su di loro, e i loro sussurri si perdevano nell'aria.
  «Perché non arrivi, Morte?»
  E l'odio esplodeva, ancora una volta, travolgendoli tutti. La voce di Voldemort risuonava nella Sala Grande. Un'ora, solo un'ora per consegnarlo, consegnare il Bambino che è sopravvissuto. Un'ora per trovarlo. La tentazione di ascoltarlo, di portarlo a lui.
  Eppure era troppo grande, la sete di vendetta. Gli occhi di quei nipoti, le urla di quelle donne, i sussurri di quei signori.
  «Vendetta» urlava la gente. E le pareti di Hogwarts tremavano, ancora una volta, come se volessero esplodere, riversando la furia cieca degli innocenti che volevano vivere ed erano stati costretti a morire, dei bambini che avevano impugnato le bacchette per difendere casa propria, dei ragazzi che erano sfuggiti all'occhio vigile degli insegnanti per combattere nonostante l'età. C'era odio in tutti loro, odio in tutte quelle persone costrette a crescere troppo presto. Odio verso quell'essere che cercava vendetta e che ne aveva scatenata altra.
  Occhio per occhio, cuore per cuore. Più sangue scorre e più c'è onore.
  La legge del taglione, riadattata da Voi-Sapete-Chi, plasmata nell'odio e nella polvere.
  Non c'era coraggio, in nessuno. Non c'era più.
  Solo disperazione, tristezza, odio.
  Lui è stato qui.

   
 
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