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Autore: ArmoniaDiVento    05/11/2012    4 recensioni
"Ron... aspetta...! Posso spiegarti... io..."
"Io che cosa, eh?! Che cosa stai cercando di dirmi? Che il mio migliore amico ancora una volta è stato migliore di me in qualcosa? Che ancora una volta, sono arrivato troppo tardi? Tu..."
"Aspetta, fammi parlare, con calma..."
"Non dovevi farmelo, Harry. Non questo. Non ora".
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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...and now tell me it isn't true...

...it's all a lie...
 




Ronald Weasley si sentiva un ragazzo fortunato, sotto molti punti di vista.

Per prima cosa, era un mago. Ed era cresciuto in una famiglia di maghi.
La suddetta famiglia era stupenda. Aveva due genitori fantastici, due maghi di talento, che lo amavano moltissimo. Aveva cinque fratelli maggiori, che erano un modello per lui, e una sorellina minore, che adorava e che si sentiva in dovere di proteggere.
Frequentava la rinomata Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, che era per lui come una seconda casa; là aveva, prima di tutto, degli amici.
Aveva un migliore amico molto speciale. Un ragazzo che era diventato famoso suo malgrado, quando ancora non era che un neonato. Il suo migliore amico era l'unica persona al mondo che si sapesse fosse sopravvissuta all'Anatema che Uccide. Il suo migliore amico portava un nome importante: Harry Potter, il bambino sopravvissuto.

E poi c'era lei.

L'aveva conosciuta per caso, il primo giorno di scuola al primo anno, sul vagone dell'Espresso di Hogwarts, e il suo primo pensiero era stato che sicuramente doveva avere qualche rotella fuori posto, quella Hermione Granger.
Negli anni aveva imparato a conoscerla; non c'era giorno che non battibeccasse, discutesse o litigasse con lei, per le ragioni più banali, era semplicemente così, da sempre. Non c'era giorno in cui lei non lo criticasse, per la sua pigrizia, per la sua costante fame, per la sua insensibilità; non c'era giorno che lui non le ripetesse quanto fosse noiosa e saputella.

Eppure non c'era giorno in cui non si svegliasse col sorriso, sapendo che di lì a poche ore l'avrebbe rivista, seduta al tavolo della colazione, gli occhi appannati dal sonno, con già un libro in mano. Sorrideva pensando a quante già ne avevano passate insieme, e a quanti momenti ancora avrebbero vissuto insieme, tra le mura di quel magico castello.

Ron Weasley si sentiva un ragazzo fortunato.

Quel pomeriggio si sentiva di umore particolarmente allegro; tornava soddisfatto ed esausto da una partitella di Quidditch con gli amici Grifondoro, si era divertito parecchio ed era rimasto più a lungo degli altri, ad esercitarsi sulle parate con Ginny, Seamus e Dean.
Harry invece era tornato prima al castello, diceva di essere troppo stanco e di aver bisogno di riposarsi un po' prima di cena; dopo cena, infatti, lo aspettavano ancora un tema di Pozioni e uno di Storia della Magia, e non poteva permettersi di crollare appena dopo mangiato.

Ron era rimasto un'altra oretta, poi, verso il crepuscolo, avevano deciso tutti insieme di tornare al castello.
Si sentiva particolarmente soddisfatto per una parata spettacolare a un tiro molto potente di sua sorella; continuava a ripetere quanto era stato incredibilmente preciso e veloce a calcolare l'angolazione della Pluffa, "...e hai avuto una grandissima prontezza di riflessi, sì, sì, l'hai già detto cinque volte, Ron" lo canzonò la sorella. "Che fai, non vieni in Sala Comune prima di cena, Ginny?" le chiese Ron. "No, vado direttamente in Sala Grande, Michael mi aspetta" gli rispose la rossa, fuggendo via allo sguardo infastidito del fratello ed evitando furbescamente la sua strigliata. "A dopo!" aggiunse, correndo verso la Sala Grande.

Ron restò a guardarla per un attimo, pensando se fosse saggio seguirla e controllare quello che combinava con quel Michael Corner... poi decise che era troppo stanco e che aveva troppa fame, e il brontolìo del suo stomaco gli disse che ci sarebbe stato tempo per controllare Ginny un'altra volta.

Si diresse lentamente verso la Torre di Grifondoro;  non incontrò quasi nessuno nei corridoi, la maggior parte degli studenti doveva essere già a cena. Si chiese se Harry ed Hermione lo avessero aspettato, o fossero già al tavolo di Grifondoro a tenergli un posto.

Avvicinandosi alla Signora Grassa, le disse la parola d'ordine e quella scattò di lato. Si arrampicò su per il buco del ritratto, e subito percepì nell'aria qualcosa di strano.
La Sala Comune era a prima vista vuota; il fuoco scoppiettava nel camino.
Muovendo due passi verso il centro della Sala, tuttavia, Ron mise a fuoco una sagoma, nell'angolo più remoto della stanza.
Gli occhi annebbiati dalla stanchezza non gli permisero di cogliere subito i contorni della figura; no, ora lo vedeva meglio, erano due figure, due persone abbracciate, no, erano avvinghiate l'un l'altro, due persone strette in un bacio mozzafiato, incollate l'una all'altra, schiacciate contro al muro...


Ron Weasley, quel giorno, si era sentito un ragazzo fortunato.
Ron Weasley, quel giorno, vide quello che non avrebbe mai dovuto vedere.
Vide quello che non avrebbe mai voluto vedere.

Non ci mise molto a riconoscere gli arruffati capelli corvini di lui, nè a identificare le piccole e sottili mani di lei, che si stringevano intorno al suo collo.

Ron Weasley si sentì mancare il fiato.
Sentì come una bolla d'aria nel petto, che stava per implodere da un momento all'altro.

Poi le gambe si mossero da sole.
Con un'energia impensabile misero in moto il suo corpo, se sembrava essersi addormentato per sempre davanti a quella scena; Ron Weasley ritrovò le forze per incominciare a correre, correre più veloce del vento, attraverso il buco del ritratto, giù per una rampa di scale, poi un'altra, e ancora più giù, e ancora più giù, finché il suo fiato glielo permise.






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NdA: ciao a tutti e benvenuti nella mia nuova fanfic!
Che dire, questo è un esperimento, l'ispirazione mi è venuta tutta di colpo, a mezzanotte, e così ho iniziato semplicemente a scrivere.
Grazie a chi leggerà, a chi commenterà e a chi deciderà di voler sapere come va avanti questa storia!
Un bacio,
ArmoniaDiVento

  
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