Epilogo.
Erano
ormai due mesi che lo Sceriffo aveva notato
che il figlio era insolitamente più allegro.
Tutto
era cominciato dal suo ritorno da un corso d’aggiornamento
alquanto inutile: era arrivato a casa e suo figlio gli aveva fatto
trovare per
cena beacon e salsiccia con contorno di patate al forno.
Per
una persona qualsiasi avrebbe anche potuto
essere una cosa normale, ma in casa Stilinski si mangiava rigorosamente
sano, o
meglio Stiles insisteva con il padre affinchè mangiasse
meglio per via dell’alto
livello di colesterolo.
Quel
giorno Stiles era rimasto tutto il tempo in
camera sua, era sceso solo per pranzare e subito dopo era tornato al
piano di
sopra. Lo sceriffo lo trovava un comportamento alquanto strano
perché sicuramente
il figlio non stava studiando, dato che le vacanze invernali erano
appena
iniziate. Decise di non pensarci e si preparò per andare in
centrale.
“Mio
padre potrebbe anche insospettirsi sai? Insomma
me ne sto in camera mia per tutto il giorno durante le
vacanze!” disse Stiles
mentre si ributtava letteralmente tra le braccia del lupo sdraiato sul
suo
letto.
“Di
certo non è colpa mia.” Rispose lapidario il
lupo stringendo il ragazzino a sé.
“Stiles,
io vado a lavoro!” urlò
lo sceriffo dal piano inferiore.
“Ok
Pà! A sta sera!” rispose il figlio senza
allontanarsi
dalle braccia del lupo.
Quando
sentì la macchina di suo padre che si
allontanava Stiles decise di attuare un piano che aveva in mente
già da un po’
di giorni: dato che non era ancora riuscito a convincere il lupo ad
approfondire, se vogliamo dirlo così, il loro rapporto aveva
deciso di provare
a facilitare la cosa, come ad esempio andare a farsi una doccia mentre
suo
padre non è in casa ed il suo ragazzo è sdraiato
tranquillamente sul suo letto,
per poi tornare in camera con soltanto un asciugamano.
Comunicò
quindi a Derek che sarebbe andato a farsi
una doccia e quando ebbe finito tornò in camera con indosso
solamente l’asciugamano,
come da programma.
Soltanto
che il lupo non era più sul suo letto.
Anzi,
non era proprio più in camera sua.
“Ma
dai cazzo!” imprecò ad alta voce il ragazzo, il
quale poi voltandosi verso la porta andò a sbattere contro
il torace di Derek.
“Si
può sapere perché vai in giro così
Stiles? Ti
prenderai un malanno.” Disse il licantropo con tono severo.
“E
si può sapere dov’eri finito tu? Credevo te ne
fossi andato senza avvisare…” rispose Stiles
rabbuiandosi al solo pensiero del
licantropo che sguscia via da camera sua senza salutarlo.
Derek
percepì il dispiacere del ragazzo e con un delicato
gesto della mano gli tirò su il mento in modo da poter
fissare le sue iridi
verdi in quelle marroni con riflessi dorati del ragazzo.
“Non
potrei mai andarmene senza dirti nulla…” Disse in
un sussurro e posò un bacio leggero sulle labbra del ragazzo.
Stiles
ovviamente colse la palla al balzo e ricambiò
il bacio, rendendolo subito più umido di prima e si
avvinghiò al corpo del
licantropo.
Circondando
la vita del lupo con le proprie gambe
però l’asciugamano che aveva addosso si
slacciò e Stiles sorrise tra sé e sé.
“Stiles…”
disse il lupo senza interrompere il bacio.
Il
ragazzino però non voleva dargli retta, non
questa volta.
Insomma,
era un adolescente in preda a tempeste
ormonali con un ragazzo che era assolutamente la cosa più
bella che avesse mai
visto in vita sua, ragazzo che oltretutto si rifiutava di fare
l’amore con lui
fino a che non avesse compiuto i diciotto anni.
Si
strinse ancora di più al corpo di Derek, il quale
quando Stiles fece per togliergli la maglietta allontanò il
ragazzo da sé in
modo da poterlo guardare negli occhi, le iridi ormai non più
verdi ma rosse.
“Stiles,
no. Vestiti.” Disse soltanto, dopodichè
slacciò le gambe del ragazzo dal proprio corpo e raccolse
l’asciugamano da
terra e glielo passò.
Stiles
sbuffò ma non protestò.
Certo
si sarebbe rivestito, ma non avrebbe
abbandonato così presto la lotta per la sua causa.
Passarono
il pomeriggio a guardare un film sul
divano, abbracciati l’uno all’altro, e quando era
ormai ora di cena Stiles andò
a cucinare, seguito a ruota dal lupo che si sedette al tavolo della
cucina.
Quando
lo Sceriffo tornò a casa e passò davanti al
salotto notò i due bicchieri e le due ciotole sul tavolino,
e quando entrò in
cucina chiese al figlio:
“Scott è venuto qui?”
“Huh?”
bofonchiò Stiles confuso.
“I
due bicchieri e le due ciotole di patatine in
salotto.” Spiegò il padre.
“Oh
si, abbiamo guardato un film così tanto per.”
Rispose
grattandosi la testa il figlio, dopodichè iniziarono a
cenare.
Lo
Sceriffo era sicuro che il figlio gli stesse
nascondendo qualcosa: prova lampante era il fatto che avesse detto di
aver
trascorso il pomeriggio con il suo storico migliore amico, quando Scott
era via
con la madre dai nonni per le vacanze.
Appena
ebbe finito di sparecchiare Stiles corse
letteralmente in camera sua, e fu felice di trovare Derek seduto a
gambe
incrociate sul suo letto.
“Sai
vero che non sei capace a mentire?” gli disse
il lupo accogliendolo tra le sue braccia e sdraiandosi.
“Io
sono bravissimo a mentire agli umani, perché se
così non fosse mio padre saprebbe già tutto di
voi caro mio.” Rispose il
ragazzo girandosi e mettendosi e cavalcioni sul licantropo.
“Davvero?
Gli hai appena detto di aver trascorso il
pomeriggio con Scott Stiles. Scott capisci?”
“Si,
e allora?” chiese confuso il ragazzo.
“E
allora, Scott è via con sua madre idiota.” Rispose
Derek.
“Oh
merda.”
“Già.
Ma se siamo fortunati tuo padre non si sarà
ricordato di questo piccolo particolare.” Disse il lupo
attirando il ragazzino
per baciarlo.
Stiles
ovviamente non si lasciò sfuggire questa
opportunità e divorò le labbra del lupo portando
le mani tra i capelli di lui.
Decise di lasciar stare per un po’ quelle labbra e scese a
baciare il collo di
Derek, che lo ammonì subito.
“Stiles…”
disse con voce bassa e roca.
“Cosa?
Lo so che vuoi aspettare e va bene. Sto
soltanto baciando il mio ragazzo, nulla di più. Concedimi
almeno questo.” Rispose
il ragazzino, che tornò a baciare, mordicchiare e leccare il
collo del lupo.
Scese più in giù e da sopra la maglietta
ricoprì il petto del licantropo di
baci e pian piano scendeva sempre più in giù.
Quando
arrivò all’altezza dell’ombelico e vide
che
Derek era impegnato come lui a godersi il momento, fece risalire una
mano lungo
la coscia del lupo.
Proprio
quando stava per raggiungere il suo obbiettivo
la mano di Derek lo bloccò.
“Stiles,
no.” Disse lapidario il licantropo, gli
occhi velati di una patina rossiccia.
Cogliendo
il desiderio negli occhi di Derek, Stiles
fece una mossa a dir poco azzardata: con la mano destra, quella libera
dalla
morsa di Derek, andò a toccare proprio il cavallo dei
pantaloni di lui e
strinse senza fare troppi complimenti.
Le
iridi del lupo divennero di un rosso acceso e
Derek, dimentico ormai dei suoi buoni propositi, attirò il
viso del ragazzino
al proprio, trascinandolo in un bacio umido e desideroso.
Con
un gesto fluido tolse la maglia di Stiles e la
buttò a terra e poco dopo il ragazzo fece altrettanto con la
sua per poi
tornare ad unire le loro labbra.
Derek
era troppo preso dalle sensazioni del momento
per accorgersi che lo Sceriffo si fosse alzato dal divano, che avesse
salito le
scale e che avesse appena bussato alla porta del figlio.
Non
ricevendo alcuna risposta da Stiles, lo Sceriffo
decise di entrare nella camera del figlio e lo spettacolo che vide
aveva dell’incredibile:
Stiles, che aveva da sempre avuto una cotta per quella sua compagna
Lydia Martin, era a cavalcioni su un ragazzo, e non un ragazzo
qualsiasi, no,
bensì Derek Hale, il quale aveva provveduto ad arrestare
più di una volta!
Appena
i ragazzi si accorsero della presenza del
padre di Stiles si staccarono, ma l’umano non scese dal corpo
di Derek.
“Cosa
sta succedendo?” chiese lo Sceriffo, e Stiles
era sicuro di aver visto la mano del padre che correva dove solitamente
tiene
la pistola quando è in servizio.
“Bhe
Papà, credo ci sia una conversazione che
dobbiamo fare.” Rispose Stiles, dopodichè scese
dal corpo di Derek e si
avvicinò al padre.
Quella
sarebbe stata una serata a dir poco
complicata.
Fine.
NdA:
Salve a tutti! :D
Ebbene sì, siamo giunti al termine di questa storia
strampalata xD
Che
dire?
Bhe
per prima cosa ringrazio infinitamente tutte le
persone che hanno letto la storia, tutti coloro che l’hanno
inserita tra le
seguite/ricordate/preferite e tutte le persone che l’hanno
recensita: grazie
dal profondo del cuore :)
Ringrazio
anche SilviAngel, la quale è stata così
gentile da concedermi di scrivere una storia ispirata (si dice cosi
vero? Se così
non fosse perdonatemi, ma sono le due e venti e non ho sonno e
tecnicamente
domani avrei scuola xD) dalla sua fantastica “Cucciolo
d’uomo”.
Ho
voluto concludere così la storia, lasciandovi con
il dubbio: Stiles dirà a suo padre solo di Derek o anche del
piccolo problema
peloso in cui ormai è irrimediabilmente coinvolto?
La
mia risposta è: a voi l’ardua sentenza U_U
Ok,
dopo quest’ultimo sclero direi che posso anche
andare a dormire xD
Per tutti quelli che si staranno chiedendo se scriverò
ancora su questi due
piccoli patati irresistibili (?) la risposta è:
assolutamente sì, come potrei
non farlo? ;)
Detto
questo ne approfitto per tranquillizzare i
lettori di Ancient Love, dicendo loro che non mi sono dimenticata di
pubblicare
il capitolo eh, solo devo decidere bene cosa scrivere per farlo
decentemente
lungo xD
Ne
approfitto anche per dirvi che in questi due
giorni ho scritto due Oneshot:
la
prima si intitola “Revenge” ed è
incentrata sul
nostro caro zietto Peter, la seconda si chiama “They
don’t know
about us” e parla di un Derek
adolescente e del suo rapporto con Kate; fateci un salto se ne avete
voglia, e
magari fatemi sapere che ne pensate, mi farebbe davvero tanto piacere!
Ok,
termino questi infiniti saluti ringraziandovi
tutti ancora una volta :
Grazie
mille per essere rimasti con me e “Taking
care of him” fino alla fine!
Un
bacione e alla prossima!
Kiki.