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Autore: alpha_omega    05/11/2012    3 recensioni
Questa è una cross-over basata sulla saga degli hunger games di Susan Collins.
Opal Koboi è diventata padrona del mondo e per far capire alla gente che qualsiasi tentativo di ribellione è inutile ha creato gli hunger games.
Ogni anno un ragazzo e una ragazza tra i dodici e i diciott'anni di ogni specie verranno estratti a sorte e dovranno sfidarsi in un arena per un combattimento sena regole all'ultimo sangue fra di loro in un macabro reality show dove dovranno accapparrarsi il favore degli sponsor, la casta sociale privilegiata da Opal che potranno mandare loro viveri e mezzi per sopravvivere nell arena .
Solo uno potrà ritornare a casa a riabbracciare i suoi cari.
Ma per farlo dovrà rinunciare a tutto ciò che lo rende uomo.
PS Artemis e CO non hanno mai vissuto alcuna avventura, I personaggi non si sono mai incontrati , e la guerra è stata fatta datutte le creature del popolo(umani compresi) contro una despota.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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ARENA

Artemis fowl osservò con un certo interesse la grossa cicatrice che aveva all’altezza dello stomaco; probabilmente non sarebbe guarita mai del tutto; non che la cosa gli importasse più di tanto; quelli erano gli hunger games, era già molto fortunato ad essere vivo; si era ormai ripreso del tutto dall’incidente, ed aveva già iniziato a formulare un piano per sconfiggere i suoi avversari; Minerva era troppo furba per cadere in una trappola, e Mervall era troppo forte per essere affrontato apertamente, quindi avrebbero dovuto affrontare lei e attirare in una trappola lui; per gli altri tre (i demoni e il centauro) non era molto sicuro; quella che lo spaventava di più era la diavolessa; aveva il corpo degno di una combattente e i movimenti altrettanto fluidi; l’aveva osservata a lungo, ed era piuttosto brava nel corpo a corpo, ed aveva anche un certo talento nel lanciare coltelli, non era brava quanto Minerva, ma abbastanza da poter essere considerata un problema da non tralasciare . Un altro problema era il fatto che stavano esaurendo le scorte di cibo, e avrebbero dovuto muoversi in fretta per procurarsene dell’altro.
Si era affezionato molto ai suoi due nuovi alleati, si era sorpreso a pensare a Spinella anche quando non era vicino a lui, mentre considerava il ragazzino come un’aspecie di fratello minore; lui era piuttosto timido, mentre era lei che amministrava il gruppo; gli venne un nodo allo stomaco nel pensare che solo uno di loro avrebbe potuto vincere i giochi.
Una volta Spinella si era messa a parlare con lui –Che cosa ne pensi di tutto questo?-
-Vuoi dire, del fatto che fra un massimo di una settimana saremo quasi tutti morti? Non credo che tu lo voglia sapere.-
Lei gli aveva messo una mano sulla spalla –beh, di certo rimanere qui e pensarla in questo modo non cambierà le cose.-
Il ragazzo sospirò –Sono settant’anni che la cosa va avanti così; settant’anni in cui sono morti più di duecento ragazzini che non avevano fatto niente per meritarsi questo; penso che alla fine il popolo capirà che è ora di ribellarsi e di far sentire la sua voce, anche se dubito che saremmo vivi quando succederà-.
Lei aveva sorriso –Finchè c’è vita c’è speranza, no?-
-Forse hai ragione tu-.
 
 
DISTRETTO 10

Damon Kronsky odiava dover accogliere nuovi ospiti dal settore dieci, ma dopotutto quello faceva parte del suo lavoro; era un ex stratega scappato dal settore zero, l’unico.
Chiunque lo avesse visto o ne avesse sentito la stori avrebbe detto che quell’uomo amasse la libertà.
Ma non era vero: lui amava gli umani, l’unico motivo per cui si era alleato con il dieci era per liberare il settore nove e porlo al dominio; c’era stato un tempo in cui il popolo si nascondeva nel sottosuolo, erano pochissimi i libri che ne parlavano( tutto ciò che parlava del prima era stato distrutto), ma era certo che ci fosse qualcosa negli umani che spaventava il popolo e che avrebbe potuto spaventarlo di nuovo; alcuni libri affermavano che fosse un vantaggio numerico, ma lui era sicuro che ci fosse qualcos’altro, un po’ come la magia per il popolo (aveva scoperto che gli umani ne erano sprovvisti sin da prima della guerra).
Damon era l’unica persona nel settore dieci a sapere queste cose; non aveva ancora trovato qualcuno con cui parlarne, ma per il momento era relegato in quell’ufficio di otto metri quadri a dare il benvenuto ai profughi degli altri settori, quella mattina erano venuti una coppia di centauri con la loro bambina, e il giorno prima una famiglia di goblin.
Guardò con aria assente lo schermo del monitor, la casella dei messaggi si era appena aperta: all’inizio credette che fosse una qualche allucinazione dovuta alla noia, ma lo schermo non mentiva: stavano per arrivare le tre persone tanto attese, direttamente dal settore zero.
Kronsky sorrise: il suo piano di conquista non conosceva limiti, i nomi dei rifugiati erano Juliet Leale, Orion Tubero e J.Argon, il futuro psicologo della clinica che sarebbe sorta di li a poco, uscì dal suo ufficio e raggiunse la piattaforma di atterraggio in superficie ed aspettò con un sorriso forzato che gli occupanti del veivolo mettessero piede a terra.
Il sorriso gli morì sulle labbra; solo l’elfo aveva un’aria tranquilla, mentre l’umana e il mezzelfo avevano tutta l’aria di aver passato la notte in bianco; lui era stravolto, mentre lei era perennemente preoccupata per il ragazzo e gli teneva la mano.
Azzardò un sorriso –Salve, vi do il benvenuto nel…-
-Settore dieci; lo sappiamo- disse Juliet dando dei leggeri schiaffi a Orion per farlo svegliare dal sonno indotto dai narcotici-.
Damon storse la bocca –Lasciate che vi mostri la via d’accesso per le vostre camere: Juliet starà al piano F degli appartamenti monoposto, mentre voi, Argon, verrete scortato nella vostra clinica , che d’ora in avanti sarà a vostra disposizione, Orion sarà il primo paziente, mentre…
-NO!- Juliet era scattata –Io non lo lascio solo, ne ha passate troppe per stare ancora male.-
Quella ragazza cominciava a infastidirlo –Se proprio vuoi puoi vivere accanto alla sua cella-
La stilista annuì –sono d’accordo-.
 
 
SETTORE 0

Opal Koboi era furiosa: non solo i suoi prigionieri più importanti erano riusciti a evadere, ma era evaso anche il presentatore degli hunger games; se la cosa si fosse venuta a sapere la sua reputazione sarebbe stata compromessa, e altri se ne sarebbero potuti approfittare; era momentaneamente protetta dal successo degli hunger games, ma una volta che fossero finiti le notizie sarebbero potute viaggiare da una bocca all’altra senza problemi; anzi, forse era meglio far finire subito gli hunger games e affrontare subito la faccenda dei ribelli; comunque…
Lei sapeva già chi far vincere.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Perdonate l’immenso ritardo, ho avuto alcuni problemi con l’editor, che fortunatamente ora sono risolti, credo che d’ora in avanti riuscirò a pubblicare regolarmente.
A presto e spero che mi perdoniate
Alpha_omega
 
  
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