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Autore: Rose_97    12/11/2012    1 recensioni
Era una giornata normalissima a Camelot, o così si prospettava. Come al solito Merlino era indaffarato a aiutare Artù e Gaius contemporaneamente. Se non era Artù era Gaius e viceversa. Ma qualcuno coglierà l'attenzione del giovane mago.
Questa storia la dedico a mia sorella per il suo compleanno.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Sorprendimi

 
Era una giornata normalissima a Camelot, o così si prospettava. Come al solito Merlino era indaffarato a aiutare Artù e Gaius contemporaneamente. Se non era Artù era Gaius e viceversa. La mattinata si divideva in due fasi: l’allenamento con i cavalieri e la caccia. Ma Merlino aveva la testa da tutt’altra parte, infatti non aveva proferito parola e Artù se ne era accorto.
-Che ti prende Merlino?- chiese il re sorpreso mentre si sistemava la cotta di maglia.
-Mmh? Che intendete?- un punto interrogativo era stampato sulla faccia del servitore.
-Questa mattina hai parlato, neanche per dire cose inutili. Ci deve essere per forza qualcosa che ti turba. Avanti non fare il misterioso con me. – gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
-Niente.- la risposta fu molto sbrigativa e Artù sembrava molto più sveglio del solito infatti aveva colto che di sicuro Merlino era preoccupato per qualcosa.
-Merlino avanti, per cosa sei preoccupato?- Merlino si sorprese per l’acutezza di quella domanda. Non era da Artù.
-Sono preoccupato per l’allenamento di oggi.- confessò.
-Non ti devi preoccupare di niente. Lo sai che è impossibile che mi faccia male.- in quel momento il mago avrebbe potuto sbattergli in testa la prima cosa che fosse capitata a tiro, ma si limitò ad uno sguardo accusatorio.
-Ah ah molto spiritoso. Comunque siete in ritardo.- lo canzonò il servo. Così i due si diressero verso il campo d’addestramento dove tutti i cavalieri erano riuniti.

***

L’addestramento era iniziato da più di mezzora e Merlino stava a guardare il re che combatteva amichevolmente contro sir Leon. Il mago non riusciva neanche a prestare attenzione al combattimento, non che gli servisse. Ma si accorse che Mordred aveva un piccolo sorrisetto che non poteva promettere nulla di buono, o così si presupponeva. Così cercando si non farsi notare dagli altri cavalieri si avvicinò al druido e sussurrando gli chiese
-Come mai così di buon umore?- il riccio si girò con ancora quel ghigno sulle labbra. Doveva ammettere che era molto sexy con quel sorrisetto, ma non era il momento di fare quei pensieri.
-Sicuro di volerlo sapere Merlino?- così Mordred si girò a guardare l’addestramento.
-Scommetto che se insisto non me lo dirai ugualmente, quindi è una domanda inutile.- rifletté ad alta voce facendo sorridere ancora di più il druido.
-Se sei così curioso, scoprilo.- così Mordred si defilò dalla conversazione entrando in campo. Il nuovo cavaliere se la cavava alla grande con la spada, difatti Artù venne messo alle strette dopo pochi minuti. E gli esercizi andarono avanti così fino a mezzogiorno. Era ora quasi ora di pranzo e i cavalieri di preparavano per andare a mangiare. Merlino era determinato a scoprire cosa divertisse così tanto Mordred che decise di sbrigarsi ad aiutare Artù e poi far visita al giovane cavaliere.
-Merlino! Fai piano! Ma che ti prende oggi?- lo rimproverò il re massaggiandosi i polsi. Certe volte Merlino sembrava una furia della natura dalla forza che usava per fare le cose.
-Scusate. Ho la testa da tutt’altra parte. Gaius mi ha chiesto se potevo aiutarlo dopo l’allenamento e mi dovrei sbrigare quindi io do-
-Merlino stai zitto e sbrigati. Non ho voglia di sentire tutta la storia della tua vita. -sbottò il reale uscendo dalla tenda e dirigendosi nella propria sala. Appena Artù si allontanò abbastanza Merlino uscì dalla tenda ed entrò in un’altra, quella di Mordred.
-Pensavo non fossi interessato a scoprire cosa mi divertisse così tanto, ma evidentemente mi sbagliavo. – affermò convinto il druido sfilando la cinghia e buttandola su una sedia. Poi si avvicinò abbastanza da avere gli occhi azzurri del mago a pochi centimetri di distanza.
-Cos..cosa? Io… ehm… cos’hai in mente?- cerco di sembrare tranquillo e iniziò ad indietreggiare di pochi passi.
-Perché dovrei avere in mente qualcosa?- la calma che mise in quelle parole sembrava innaturale.
-Io davvero non lo so.-
-Merlino fidati se ti dico che non ho niente in mente.- si girò dando le spalle al mago e si tolse la cotta di maglia.
-Uff… quindi non avete intenzione di dirmi ciò che vi divertiva così tanto?- sbuffò.
-Te l’ho detto, scoprilo.- risolse con semplicità il problema.
-E come, di grazia?-piagnucolò.
-Sorprendimi!- concluse il discorso uscendo dalla tenda e lasciando solo il servitore.
-Si, come se fosse facile.- borbottò uscendo anche lui dalla tenda.

***

Uscendo dalle cucine con un piatto pieno di cibo, il servitore si diresse nella camera del neo-cavaliere. Bussò, strano ma vero, dato che non era abituato a bussare con Artù.
-Avanti.- lo esortò la voce del cavaliere dall’altra parte della porta.
-Emrys. Sei qui per sorprendermi?-continuò spuntando da dietro una colonna.
-È da un bel po’ che non mi chiami così. Ti ho portato il pranzo.- rispose il mago posando il piatto sul tavolo.
-Volevo parlarti, aspetto qui che finite di mangiare, se non ti dà fastidio.-
-Per niente, anzi mi fa piacere avere la tua compagnia.- disse il cavaliere sedendosi e iniziando a mangiare.
-Siediti, non mi piace vederti alzato mentre io sono comodo su una sedia.- lo invitò a sedersi Mordred.
-Grazie.-si accomodò di fronte al riccio.
Appena finì di mangiare il druido si mise a guardare Merlino aspettando che egli proferisse parola.
-Perché mi guardi?- chiese sbrigativo il valletto reale.
-Aspetto qualche domanda da parte tua. Sei venuto qui per questo, giusto?- ipotizzò.
-Si, giusto. Eh… allora quando mi dirai ciò che ti divertiva così tanto questa mattina? Avanti non credo che sia un grande segreto.- Merlino iniziò a giocherellare con le mani.
-Uff… Merlino sorprendimi! Ci sarà qualcosa che tu riesca a fare che possa sorprendermi. Devi solo usare un po’ la tua fantasia.- sbottò il cavaliere.
-E come si sorprende un druido? Sentiamo! A momenti non mi sorprendo più io delle cose più strambe.- disse il servitore. Mentre rifletteva il cavaliere si era alzato e si stava togliendo la maglia restando a petto nudo.
-Merlino.- lo richiamò
-Si?- si girò. E voltandosi rimase senza fiato dalla vista che gli si parava davanti. Mille pensieri, la maggior parte perversi, gli attraversarono la mente.
-Sta a te scoprire come. Infondo sei un tipo sveglio. Troverai il modo.- risolse la situazione girandosi e mettendosi una maglia pulita.
-Comunque ti conviene raggiungere Artù dato che tra poco si va a caccia.- gli suggerì. E rendendosi conto che aveva ragione si defilò dalla stanza e andò da Artù che lo stava aspettando.
-Merlino. Mi avevi detto che dovevi aiutare Gaius, ma quando sono andato a cercarti da Gaius non c’eri. Mi devi dire qualcosa?- gli disse il re con aria sospetta.
-Ehm… ero andato al mercato a comprare una paio di cose… per Gaius.- mentì cercando di risultare il più naturale possibile. Per fortuna Artù sembrava il solito credulone, così non gli chiese più nulla.
-Dovete prepararvi per andare a caccia. Tra poco si parte.- concluse il servo prendendo le cintura e porgendola al biondo.
-Giusto. Il mio cavallo è pronto?- domandò prendendo la cintura e infilandoci la spada.
-No, lo vado a preparare.- disse uscendo dalla stanza e dirigendosi alle stalle per prendere il cavallo del re.

***

Il bosco, quel pomeriggio, era piuttosto popolato e fruttifero. Infatti Artù riuscì ad uccidere un paio di conigli. Merlino decise di sfruttare il momento per far confessare a Mordred cosa lo avesse divertito così tanto.
-Allora vuoi dirmi si o no cosa ti divertiva?- chiese sconsolato e incuriosito.
-Te lo richiedo. Sei così sicuro di volerlo sapere?- domandò con il sorrisetto malizioso di poche ore prima.
-Si. Maledizione! Si.- lo scongiurò.
Il cavaliere rallentò il passo così da restare infondo al gruppo.
-Te lo dirò dopo la caccia. Ora vorrei concentrarmi.- così accelerò di nuovo il passo e si affiancò agli altri cavalieri. Dopo tre interminabili ore di caccia i cavalieri fecero ritorno a Camelot con un bel po’ di selvaggina tra le mani.

***

Quando arrivarono nelle loro stanze era già buio e la cena era già nei piatti in attesa di essere mangiata.
-Come è andata la caccia?- chiese il medico di corte armeggiando con i le fialette di antidoti e veleni per far posto ai piatti sporchi.
-Come al solito. Noiosa, per certi versi.- disse giochicchiando con un cucchiaio.
-Che vuoi dire “per certi versi”?- domandò curioso il vecchio.
-Mmh… nulla.- rispose convinto.
-Merlino oggi è passato Artù e mi ha detto che mi dovevi aiutare. Ne sapevi qualcosa?- chiese con aria accusatrice.
-Ehm… no! Ora scusami Gaius, ma devo andare a vedere una cosa.- così si alzò e uscì dalla porta.
La metà era la stessa di quella di poche ora prima: la camera di Mordred.
Doveva sapere, anzi, voleva sapere. E non sarebbe riuscito a dormire se non avesse scoperto ciò che voleva sapere.
Così appena arrivò davanti alla porta e senza neanche bussare entrò. Quando chiuse la porta si ritrovò davanti a un uomo che girava a petto nudo buttando di qua e di là roba per cercarne altra.
-Maledizione! Ma dove l’ho messa!- borbottò il cavaliere continuando ad armeggiare e non facendo caso al mago che lo stava osservando con un sorriso stampato in faccia.
-Ehm…- lo interruppe facendolo voltare.
-Merlino? Cosa ci fai qui? E già che ci sei hai visto la mia maglia bianca?- chiese riprendendo ad armeggiare alla ricerca della maglia perduta.
-No, non l’ho vista. E se ti potessi fermare te ne sarei grato.- chiese avvicinandosi al druido e cercando di fermarlo.
-Solo un attimo.- così posò la marea di maglie che aveva tra le mani sulla sedia e si girò verso il mago.
-Allora? Non mi hai ancora detto cosa ci fai qui, ma posso benissimo intuirlo. Sei qui per sapere che sorridevo così di gusto oggi, giusto?- chiese iniziando ad avvicinarsi sempre di più verso Merlino.
-Esatto. Mi avevi promesso che mi avresti detto dopo la caccia la ragione del suo sorridere di gusto. Quindi ora puoi dirmelo.- rispose iniziando ad indietreggiare fino a toccare la colonna.
-Ok te lo dirò.- disse, ma poi si corresse.
-Anzi, te lo mostrerò. Chiudi gli occhi.- disse sbrigativo. Così Merlino chiuse gli occhi. Mordred si avvicinò al viso del servo e lo baciò dolcemente. Per un primo  momento Merlino rimase sorpreso dal bacio, ma poi lo ricambiò dolcemente. E dopo il primo, ce ne fu un altro e un altro ancora. I due uomini si baciavano e si accarezzavano con passione e dolcezza, con foga e amore. Sembrava che il tempo si fosse fermato.  E tra un bacio e l’altro il servo disse
-Non pensavo che fosse questo che ti divertisse.- poi riprese a farsi baciare. Prima sulla bocca e poi sulla gola. Il foulard venne buttato a terra, poi Merlino si sfilò la maglia facendola andare a finire su qualche mobile.
-Diciamo che non pensavo che tu saresti stato tanto insistente.- rispose il druido mordendosi il labbro inferiore. Merlino prese a baciarlo con foga. Gli piacevano i suoi baci, erano come una droga di cui non poteva fare a meno. Continuando a baciarsi e a stringersi i due finirono prima contro l’armadio, poi il druido spinto dal mago su sedette scomodamente su una sedia, ma poteva sopportare. Più continuavano a baciarsi più i loro respiri iniziavano ad essere affannati fino a quasi scomparire, ma a loro non importava. Importava che si erano trovati, se così si può dire. Poi Mordred prese in braccio Merlino e si stesero sul letto e continuarono. Le due lingue continuavano a rincorrersi e a giocare. Ma quando stavano per cadere giù dal letto a causa della foga del momento qualcuno bussò alla porta. Allarmato Merlino si alzò di corsa dal letto, prese il suo foulard e la sua maglia e si nascose dietro alla colonna.
-A…avanti- disse con la voce spezzata dal respiro affannato. Dalla porta entrò un cavaliere.
-Il re ha detto che domani mattina ci sarà una riunione con tutti i cavalieri della tavola rotonda e ci teneva ad avvertirvi. Ha detto in oltre di essere puntuali e mi ha detto di chiedervi se avevate visto il suo servo, Merlino.- rispose il cavaliere.
-Grandioso. Eh no, non visto Merlino. Grazie- concluse il druido. Così il cavaliere uscì dalla stanza. Chiudendo la porta Merlino uscì dal suo nascondiglio e rimettendosi la maglia venne interrotto da Mordred.
-Perché ti stai vestendo?- gli chiese abbracciandolo da dietro e iniziando a baciarlo su collo provocandogli dei brividi lungo la schiena.
-Artù mi sta cercando e se non mi faccio vedere prima di tutto di insospettirà e poi appena mi vedrà mi farà mettere alla gogna. Quindi non mi conviene.- disse girandosi e dando un bacio al cavaliere si sciolse da quell’abbraccio, si mise il foulard e uscì dalla stanza.
Appena si trovò davanti alla porta della camera di Artù decise di bussare.
-Avanti.- la voce di Artù era tranquilla e non irritata, come aveva immaginato Merlino.
-Sire. Mi stavate cercando?- chiese gentilmente il servo.
-Merlino cosa ti prende oggi? Sei silenzioso, sparisci per ore, quando di cerco non ti riesco mai a trovare. Ti vedi con una ragazza?- Merlino spalancò la bocca per la sorpresa.
-Cos…cosa? No, non mi vedo con nessuno. C’è altro?- tentò di sembrare naturale, ma era ancora preso dall’euforia del momento che sembrava uno scoiattolo iperattivo.
-Merlino tutto bene? Sembri un po’… agitato.- insistette il re.
-Non sono agitato. Perché dovrei esserlo?- concludendo la risposte/domanda entrò nella stanza Ginevra.
-Bene allora, con il vostro permesso, vi lascio soli.- così il servo uscì dalla stanza e appena svoltò l’angolo gli venne afferrato il polso e venne tirato verso la direzione opposta alla sua.
-Ma che diamine?- imprecò il servo non appena si rese conto di dove era finito.
-Riprendiamo da dove ci eravamo fermati?- disse la voce del cavaliere che poco prima aveva baciato.
-Sicuro? E se poi veniamo interrotti come prima?- ripose il servo poco convito della sua risposta.
-Chiudo la porta a chiave e spengo la luce. – risolse Mordred . E con un battito di ciglia le luci si spensero, e la porta si chiuse.
-Pensavo non usassi più la magia.- commentò il druido.
-Stai scherzando vero? Se non usassi più la magia Camelot sarebbe già distrutta.- ripose ridacchiando Merlino.
Poi le parole furono sostituite da baci. I respiri si univano in uno solo. I due continuarono a fino al mattino dopo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
Ok vi prego, non mi picchiate per aver scritto questo scempio e per averlo scritto su Mordred e Merlino, ma questi due mi ronzavano in testa da troppo tempo che non riuscivo ad andare avanti con le altre storie iniziate. 
Comunque vorrei sapere che ne pensate, quindi vi prego… lasciatemi una recensione (Perfavore :3) 
Ah questa storia (oddio che parolone) la dedico a mia sorella per il suo compleanno. (Spero l’apprezzi).

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