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Autore: marty0029    15/11/2012    1 recensioni
Megan. 24 anni. una vita stroncata da un brutto passato. una vita che non le appartiene più. lascia che siano gli altri a decidere cosa sia meglio per lei. un giorno a causa di un colloquio di lavoro incontra lui. Alex Evans. 30 anni. avvocato di fama mondiale e dannatamente bello. riuscirà Megan e tornare a vivere? e Alex riuscirà a capire che la vita è una cosa meravigliosa? SPERO DI AVERVI INCURIOSITO!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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8) DON’T TELL ME!


Aspettai che le porte dell’ascensore si aprissero cercando di ignorare lo sguardo del portinaio che era dannatamente irritante visto il mio umore. Troppi sorrisi alla persona sbagliata.
Appena si aprirono mi fiondai all’interno con la speranza di andarmene il più veloce possibile da quell’uomo dal sorriso facile. Le porte si chiusero e sospirai passandomi una mano tra i capelli. Guardai l’orologio che avevo al polso sinistro e trattenni a stento una smorfia di disappunto. Erano le 14:30 e la pausa pranzo era finita da mezz’ora. Odiavo essere in ritardo, e soprattutto adesso odiavo che le persone pensassero che visto che ero la donna del capo potessi fare come volevo.
Non era così.
Appena arrivai all’ultimo piano la prima cosa che vidi furono proprio i suoi occhi. Bellissimi, di un azzurro infinito. Sapevo che avrei dovuto dargli delle spiegazioni ma in quel momento.. proprio non ne avevo voglia.
Lo vedevo studiarmi. Non sapeva come comportarsi. Leggevo nel suo sguardo una vena di preoccupazione e una di curiosità. Si fece da parte in modo che io potessi uscire dall’ascensore e poi lasciò delle carte sulla scrivania di Sarah.
 
-passale a Laura appena torna dalla pausa! E adesso non voglio essere disturbato per nessun motivo!- disse con tono perentorio mentre tornava a fissarmi negli occhi.
 
Abbassai lo sguardo incapace di reggere il confronto visivo e mi guardai la punta delle scarpe. Lo sentì afferrarmi la mano e mi lasciai condurre nel suo ufficio.
Lo sentì chiudere la porta e mi lasciai andare sul divano. Lui non si mosse dalla sua posizione, e mi guardava come per incitarmi a parlare.
 
-scusami se sono arrivata in ritardo! Non succederà più!- gli dissi continuando a tenere la testa bassa. Perché era così difficile guardarlo negli occhi?
Non volevo parlare di Loro a Alex. Non ancora almeno. Era ancora troppo fresca la ferita per poterlo dire apertamente. Non ne avevo mai parlato a nessuno. Non mi ero mai sfogata con nessuno, anche se più di una volta mia madre, mi aveva costretto ad andare da uno strizzacervelli che però mi considerò un caso perso visto che non aprivo bocca durante le sedute.
Sussultai appena lo sentì sedersi al mio fianco.
 
 
-non mi interessa un cazzo del ritardo! Piuttosto ti va di dirmi il motivo per cui sei scappata così prima? Non ti avevo mai vista in quel modo!- mi disse dolcemente costringendomi a guardarlo in quei bellissimi occhi.
 
-niente! Non c’era nessun motivo in particolare! Mi ero dimenticata che dovevo fare una cosa! Niente di importante!- speravo ci cascasse. Che abboccasse. Sapevo di essere una frana a dire le bugie, Trace me lo diceva sempre, ma speravo di averlo abbindolato lo stesso.
 
-so che quando dici le bugie distogli lo sguardo e ti mordicchi il labbro inferiore proprio come stai facendo adesso!-
 
Quella frase mi spiazzò e tornai a guardarlo. Possibile che avesse capito così tanto di me in così poco tempo?
 
-senti Meg io non posso obbligarti a fare o dire qualcosa se non vuoi, ma spero che quando ti sentirai pronta mi farai entrare nel tuo mondo!- mi disse prima di abbracciarmi. Stretta. Proprio quello di cui avevo più bisogno.
 
-grazie! Non è facile per me parlarne, ma prima o poi lo farò.. lasciami solo un po’ di tempo! Solo questo ti chiedo! Non mettermi fretta!-
 
Lui mi sorrise leggermente e mi baciò dolcemente. Dio il mio cuore batteva talmente forte che avevo paura che potesse sentirlo. Questo ragazzo mi stava entrando dentro in un modo.. forse nemmeno Justin c’era riuscito.
 
 
Alex era tornato nel suo ufficio e io mi ero rimessa a lavorare sulle carte della GreenLand. Dovevo sfogarmi su qualcosa e quella causa era abbastanza elaborata e contorta da permettermelo.
Non riuscivo a capire come un’azienda delle dimensioni della Publishing avesse creato un debito così elevato. Erano troppi soldi da tenere all’oscuro.. a meno che.. a meno che non avesse espatriato parte della società.
Esistono i così detti “paradisi fiscali” che rendono possibile il completo assorbimento del capitale. Se fosse stato così però voleva dire che la Publishing non era fallita, ma era espatriata e continuava la sua attività in un posto fuorilegge e ovviamente a nero.
Oddio questo misteri si infittisce. Come primo caso non potevo aspirare a di meglio. Era complicato e incasinato al punto giusto. Tutto quello che mi serviva.
Sentì la mia voglia di caffè salire a dismisura e dopo essermi leggermente stiracchiata sulla sedia mi alzai diretta verso la caffetteria. Prima però bussai leggermente alla porta comunicante che conduceva all’ufficio di Alex e quando sentì che mi invitò, entrai.
 
-vado a prendermi un caffè! Ti unisci a me?- domandai comparendo alla sua visuale. Appena mi vide mi fece il suo solito sorriso che era dannatamente contagioso.
 
-vorrei tanto ma sono troppo incasinato con queste carte! Non posso fare tardi stasera c’è la partita.. a proposito verrai vero??- mi domandò come se cadesse dalle nuvole. Dal suo sguardo capì che si stava dando mentalmente del coglione per non essersene ricordato prima.
 
Gli sorrisi e poi ripensai alle parole di Hilary. Aveva ragione. Mi aveva invitato davvero. Scema io a pensare il contrario. Pazza Meg!!
 
-certo che vengo! Poi andiamo a mangiare con i ragazzi vero? Sue e Hilary hanno così insistito che non ho saputo dirgli di no!- esclamai ricordandomi la faccia da cucciolo che aveva Hila durante la nostra uscita di shopping.
 
-non sia mai che disdiciamo un impegno preso con quei pazzi.. potrebbe essere l’ultima cosa che facciamo! Comunque non mi dispiacerebbe se mi portassi un caffè sai?- mi disse con la stessa espressione a cucciolo di Hilary.
 
Scoppiai a ridere e dopo avergli dato una risposta affermativa, mi chiusi la porta alle spalle. Decisamente quel ragazzo sarebbe potuto essere la mia cura. Riusciva a scacciarmi via i brutti pensieri con solo un sorriso. Con solo un disarmante e perfetto sorriso.
 
Finì di vestirmi (http://www.travelingfashionista.com/wp-content/uploads/2010/06/mileycyruslaguardia.jpg) e mi guardai allo specchio. Si potevo andare. Adoravo mettere quei pantaloni e di sicuro non sarei stata troppo elegante per una partita di calcio, ma nemmeno troppo sportiva per una cena.
Stavo controllando la borsa quando il mio occhio cadde su una delle tante foto appesa al muro.
Ritraeva Tree, Bree, Juss e me su una panchina che facevamo le smorfie più idiote mai inventate dal genere umano. Sorrisi ripensando alla scena.
Dio quanto mi mancavano. Sospirai e mi lasciai perdere nei ricordi, ripensando alle scazzottate di mio fratello e di Justin e alle giornate di shopping e risate con Brenda. Mi sembravano così lontane, così distanti anni luce.
Menomale che la mia vita stava ricominciando piano piano a ripartire, e di questo dovevo solo ringraziare Alex. Mi aveva fatto conoscere persone stupende e mi aveva accolto nel suo mondo senza chiedere niente in cambio.
Dopo la scenata di oggi pensavo che avrebbe voluto delle spiegazioni, invece no. Mi è stato vicino al punto giusto e non ha insistito quando mi ha visto giù di morale.
In certi aspetti mi ricordava Trace. Pronto a tutto per aiutarti, ma capace di lasciarti i tuoi spazi dove rifugiarti.
Finì di controllare la borsa e scesi al piano di sotto. Appena in tempo perché Lui arrivasse.
Sentì il campanello suonare e corsi fuori. Avevo voglia di vederlo anche se erano passate solo poche ore da quando l’avevo lasciato a lavoro.
 
-ehila principessa ma come siamo belle!!- mi disse sorridendomi e baciandomi velocemente sulle labbra. Contatto troppo breve per i miei gusti visto che lo riportai su di me e prolungai il bacio. Adoravo quelle labbra così morbide.
 
-wow! Dovrei farti complimenti più spesso se ottengono questo risultato! Devo ricordarmelo!!-
 
Scoppiai a ridere e salì in macchina.
 
-andiamo va.. voglio proprio vedere se riesci a vincere anche questa volta!- gli dissi in tono di sfida. Speravo che vincesse.
 
-ti stupirai di vedere che vincerò e soprattutto ti stupirai di vedere la mia dedica!- mi rispose facendomi l’occhiolino e mettendo la retromarcia uscì dal vialetto di casa mia e si immise nel traffico di Boston. Erano le 20:00 e la gente tornava a casa dal lavoro. Questo spiegava il traffico che c’era per le vie della città. Tutti erano ansiosi di tornare a casa dopo una lunga giornata.
 
-un dollaro per i tuoi pensieri!- mi disse Alex mentre mi guardava di sfuggita. Alternava lo sguardo tra me e la strada. Poi arrivato ad un semaforo rosso, concedette a me tutta la sua attenzione.
 
-pensavo alla gente! Insomma al traffico che c’è a quest’ora e alle persone ansiose di tornare a casa dai proprio cari!- sapevo di essere una frana con le bugie, quindi che senso aveva dirle? Mi avrebbe sgamato lo stesso, tanto valeva essere sinceri.
 
Mi guardò sbalordito poi distogliendo nuovamente lo sguardo da me ingranò la prima ripartì.
 
-mi stupisci ogni secondo di più! Sei più unica che rara!- esclamò scuotendo leggermente la testa. Lo impressionavo davvero così tanto? Ero davvero così strana?
 
-sono un po’ strana lo so.. sono anche lunatica e dannatamente testarda! Sono piena di difetti e ho pochissimi pregi, ma nonostante tutto sono qui, in questa macchina bellissima, con te, diretta a una partita di calcetto!- esclamai mentre lui parcheggiava nel piccolo parcheggio dedicato allo stadio.
 
-ascoltami bene, sarai anche lunatica, strana e testarda, ma sei anche dolce, sensibile, altruista simpatica e dannatamente bella se devo dirla tutta! Non mi sognerei di essere con nessun’altra in questo momento, in questa macchina, e soprattutto non mi sognerei minimamente di portare qualcuna che non sei tu alle mie partite di calcetto!- mi disse prima di prendermi il viso tra le mani e baciarmi.
 
Sorrisi nel bacio e lo resi ancora più passionale, la sua lingua non tardò ad arrivare e insieme alla mia danzavano felici.
Eravamo così intenti a baciarci che appena qualcuno bussò al vetro sussultammo e io cacciai anche un mezzo urlo, portandomi la mano al petto.
Scoppiai a ridere, poi, notando la faccia simpatica di Harry appiccicata al finestrino. La mia risata si fece ancora più forte quando vidi l’espressione di Alex.. era tutt’altro che amichevole. Sembrava sull’orlo di uccidere il suo migliore amico.
 
-ma sei completamente uscito pazzo? Mi hai tolto dieci anni di vita con questo spavento!! Dillo che non mi sopporti più e mi vuoi morto!!- sbraitò Alex scendendo di macchina.
 
-oh andiamo Lex.. era uno scherzetto innocente.. vero Meg? Innocentissimo!!- esclamò cercando nel mio sguardo un segno di appoggio.
 
-meno male ci ha interrotti, altrimenti non arrivavi alla partita!- esclamai uscendo anche io dalla macchina e mettendomi dietro a Alex.
 
-Meg!! Ma da che parte stai?? Cercavo di fargli paura e poi arrivi tu che lo difendi! Ma non si fa così eh!!- reclamò Alex girandosi verso di me e mettendo il broncio.
 
Oddio e questo ragazzo avrebbe 30 anni? Wow averli e non sentirli proprio..
 
-avanti andiamo dentro! Avete una partita da vincere e una cena da pagare!- dissi entrando dentro e lasciandoli un po’ indietro. Volevo trovare Hilary e Sue. Volevo delle amiche con cui parlare.
 
 
 
-oddio ancora non ci credo del goal a papera che hanno preso! Si può dire che il merito non è di Harry ma del vostro avversario!- esclamò Sue addentando un pezzo della sua pizza.
 
-giusto! Erano forti in attacco, ma in difesa facevano proprio pietà!!- disse Fred cercando di rubare un pezzo di pizza a Sue che lo infilzò con la forchetta.
 
-provaci di nuovo e ti castro!!-
 
Scoppiai a ridere seguita da tutto il resto del gruppo e per un attimo mi sembrò di tornare indietro nel tempo. Le risate fatte in compagnia, la spensieratezza, l’allegria. Erano tutti sentimenti che avevo accantonato nel mio cuore ma che stavano piano piano riaffiorando.
 
-allora Megan perché non ci parli un po’ di te? Insomma adesso che sei la donna del boss, vogliamo sapere i dettagli!!- mi disse Tom sorridendomi. Era seduto di fronte a me e mi guardava aspettandosi una risposta.
 
-c’è poco sa sapere Tom! Anzi praticamente niente.. la mia vita è troppo piatta!- dissi distogliendo lo sguardo e tornando a guardare la mia pizza. Ovviamente vegetariana.
 
-oh andiamo.. avrai pur fatto qualcosa in questi 24 anni no?-
 
-basta Tom! Piuttosto che ne dite di andare? Si è fatto tardi e sinceramente io domani ho un casino di appuntamenti!! Che palle!- borbottò Alex stringendomi le spalle. Mi aveva tolto da quella situazione imbarazzante e mentalmente lo ringraziai.
 
-ma sentitelo lui.. ha molti appuntamenti.. povero piccolo!!- lo prese in giro Will, beccandosi un’occhiataccia dal mio ragazzo.
 
-Meg allora facciamo così domani pranziamo insieme ok? Passiamo sotto l’impero Evans alle 12:30 in punto! E tu vedi di non farle fare tardi altrimenti ti uccido!!- disse Hilary puntando un dito verso Alex che alzò le mani in segno di resa.
 
-non sia mai che mi metto contro di te e Sue! Voglio vivere ancora qualche anno sai?-
 
-perfetto allora ci siamo decisi!! Ci vediamo domani bella! Ciao ragazzi!!- esclamò Sue andando via con Will.
 
Salì in macchina di Alex e mi lasciai accompagnare a casa. Alla radio trasmettevano delle vecchie canzoni e il mio cuore mancò un battito quando sentì intonare i primi versi di “Smells like teen sprint”. Un tempo era la mia colonna sonora. Parte della mia vita, ma da due anni a quella parte non ce l’avevo fatta ad ascoltarla.
Con un gesti stizzito cambiai stazione radio e lui ovviamente se ne accorse, ma fortunatamente per me non fece domande.
Adoravo questo suo lato. Non farmi domande sul mio passato. Probabilmente mi sarei aperta presto con lui. Volevo farlo. L’avrei fatto.
 
-tesoro siamo arrivati! Sicura che non vuoi venire a dormire da me? Almeno domani andiamo insieme in ufficio!- mi disse con voce gentile.
 
-tranquillo! Sono stanca e tutto quello che voglio è il mio letto caldo che mi aspetta! Domani vedrò di arrivare con una colazione abbondante per farmi perdonare!-
 
-non hai niente da farti perdonare! Quando ti sentirai pronta io ci sarò! Tel’ho detto Meg, tu mi piaci, e anche molto! Non voglio fare le cose di corsa! Voglio vivermi questa relazione con tutto me stesso! Voglio viverti al massimo!- disse poggiando la fronte sulla mia.
 
Potevo sentire i nostri respiri sincronizzati. Si potevano benissimo confondere da come eravamo vicini, ma non c’era nessun altro posto dove volessi essere. Finalmente ricominciavo a vivere.
Lo baciai dolcemente. Il più dolcemente possibile e lui fece altrettanto. Potevo perdermi in tutte quelle emozioni che stavo provando.
 
-ci vediamo domani principessa!-
 
Gli sorrisi e regalandogli un ultimo e fugace bacio scesi dalla macchina. Aprì la porta e me la chiusi alle spalle. Sentì la macchina ripartire e istintivamente sorrisi tra me e me ripensando al bacio dolce che ci eravamo appena scambiati.
 
-ah Megan cara mi sa che ti sei presa una cotta colossale per il tuo capo!- bisbigliai mentre mi trascinavo per le scale alla ricerca del mio letto.
 
Quella notte, come quella precedente, non ebbi incubi. A dire la verità da quando Alex era entrato nella mia vita erano diventati più radi. Forse mi faceva davvero bene cambiare vita. Forse aveva ragione mio padre dopotutto.. dovevo solo trovare una ragione per andare avanti.. e forse l’avevo trovata.

 

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ciao bella gente!! ecco a voi un nuovo capitolo dove vediamo una Megan decisamente più stabile.. forse la vicinaza con il nostro Lex la sta davvero cambinando? chi lo sa.. lo scopiremo solo vivendo!
vi lascio il link yuotube della canzone dei Nirvana cantata da Miley Cyrus.. adoro questa versione della canzone!!
un abbraccio e ci vediamo al prossimo capitolo!!

http://www.youtube.com/watch?v=ySsbkLVuYOs

Marty029

   
 
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