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Autore: Luce Lawliet    20/11/2012    4 recensioni
[ Capitolo finale online!!! ]
Alexis è una giovanissima studentessa, con un Q.I. decisamente superiore alla media e una vergognosissima popolarità attribuitale a causa di uno scherzo di pessimo gusto progettato dalla sua acerrima nemica Jade, proprio la sera di Halloween.
A distanza di un anno dallo spiacevole evento la ragazza ha intenzione di vendicarsi.
Ha progettato un piano di cui solo lei è conoscenza e se andrà a buon fine potrebbe anche riuscire a venire notata da Noel Kampbolt, il suo ex amore segreto da cinque anni ormai.
Tuttavia, anche la persona più scaltra del mondo può capitolare, a volte anche solo per un banalissimo errore di calcolo, se uno sconosciuto inaspettato si mette a ficcare il naso...
[ Questa storia verrà conclusa in 2 capitoli. ]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                               2.




E tu che vuoi?, penso irritata, meravigliandomi per l'infinitesima volta nella mia vita della destrezza e dell'amore che riservava per me la mia migliore amica Sfiga. Con tutti i momenti perfetti e magici e halloweeneschi e forse anche romantici ( after show, s'intende ) nei quali non avrei contestato niente di niente, proprio adesso quel ragazzo doveva venire a parlarmi?
In qualsiasi altro momento ci sarei stata supervolentieri, ma ora non potevo certo permettermelo.
Non ora che MissCuloSeccoCigliaFinteJade sta trotterellando al centro del palco, con quell'orrida tinta che sotto le luci fluorescenti fa sembrare il suo un color biondo platino, terribilmente da battona.
Non adesso, insomma.
" Cheeee dici? Io no capire, perdona me " borbotto a casaccio, sparendo dalla sua portata. Mi infilo tra la folla, laddove gli invitati stanno più ammucchiati proprio per vedere lo spettacolo più da vicino.
Dalle casse odo la musica splendida e inconfondibile del film Halloween. Non mi stupisco però quando Jade dice: " Aaahhh, la so!!! Dracula, di Bram Stocker! "
Scuoto la testa mentre da qualche parte giungono i " nooo" delusi di qualche appassionato.
Santo Einstein, si può essere più coglioni?
Che diavolo c'entra il film di Stocker? L'ha mai visto, almeno? 
" Perché sei scappata? "
Oh, no.
" Tere, io già detto te, io esta nuova qui... " insisto, dandomi della stupida. Perché cavolo sto facendo una scenetta del genere, è chiaro che non ci crederà, potevo semplicemente ordinargli di togliersi dalle palle da subito e bom. Ho perfino mischiato più lingue insieme...
Ma la verità è, mentre sorseggio un altro po' di coca, che non mi importa. Voglio divertirmi.
Questo è il mio momento.
... Frase epicamente da Cigno Nero, tra l'altro.
" Di che nazionalità sei? " mi domanda il vampiro tarocco, senza lasciarsi scoraggiare dal mio accento incartapecorito.
Fanno girare la diapositiva di un minuto del film " Psycho " e naturalmente la fessa sbaglia pure quella.
" Ehm... " penso al primo stato che mi viene in mente per dimensioni " Russa."
" Oh, dasvidania. E per quale motivo mi avresti parlato in un curioso dialetto esto-spagnolo? " mi beffeggiò, squadrandomi.
Il mio tentativo di ignorarlo non lo fa demordere, perciò mi arrendo.
" Scherzetto di Halloween. Scusa. Cerco di stare lontana dalle sanguisughe. Ho il sangue dolce "
" Immagino " mormora, toccandomi un braccio sicuramente per focalizzare su di lui la mia attenzione. Deve iniziare a dargli fastidio il fatto che non lo stia degnando neanche di un cenno con la testa nella sua direzione e immediatamente mi sento un filino in colpa " Ma se posso dire la mia, di certo il profumo che indossi non aiuta "
No, scherzavo.
" Ti serve qualcosa? " gli chiedo, tanto per incentivarlo a togliersi dai piedi.
" Un ballo, dopo l'incoronazione "
Ops, effetto opposto.
" Non so ballare "
" Per favore, Black Swan, nessuna ballerina sa ondeggiare meglio di te " insiste, accennando al mio costume.
Mi ci vuole qualche secondo perché la mia mente percepisca un piumato doppio senso che lievita su quella parola, ondeggiare.
Per stavolta farò solo finta che sia stata una mia impressione.
" Non sono la persona più adatta con cui ballare. "
" Ma io voglio ballare con te "
" Faresti meglio a chiedere ad un'altra "
" Perché mai? "
" Sono impegnata. "
" Non sei impegnata. Sei una penosa bugiarda "
Non è tanto quello che ha detto, quanto il tono che ha usato definendomi penosa, che mi fa voltare di scatto verso di lui.
Penosa.
Improvvisamente la mascherina che mi copre metà del volto si fa terribilmente fastidiosa.
Penosa è una parola che ancora oggi, a distanza di un anno, mi fa diventare violenta. 
Mi hanno chiamata in questo modo per settimane, prima che un giorno in mezzo al corridoio non perdessi le staffe, riempiendo di pugni la faccia di Trina e graffiandola così tanto finché quella non divenne davvero penosa. E ci rimase per una settimana.
Invece il preside preferì espellerci entrambe per due settimane.
Alla fine ero così alienata da tutta quella situazione e dalle continue ricerche di spiegazioni da parte di mio padre, che mi sentivo solo in perfetta simbiosi con me stessa. Con me stessa e con le mie nocche arrossate ma fiere, con me stessa e l'occhio nero e gonfio che mi ero portata dietro i tre giorni seguenti, un regalino di Trina.
Con me stessa e con la consapevolezza sui volti di tutti quegli imbecilli che ora sapevano che se soltanto si azzardavano a chiamarmi di nuovo così il prezzo da pagare sarebbe stato alto.
Ehi, non pensate che sia andata momentaneamente fuori di testa, che abbia avuto uno di quei raptus, come quelli che si vedono nei film, in cui il protagonista, dopo 50 minuti di apatia decide di fare il figo e ricordare a se stesso che è l'eroe della situazione e molla il pugno al primo naso che gli capita... no.
Avevo semplicemente iniziato a sistemare le cose. Sì, avete capito bene, non ho cominciato pochi giorni fa con la mia vendetta.
Questa cosa va avanti da mesi.
La prima cosa che mi sono promessa di fare, è stata mettere un tappo, uno stop alle bocche di tutti quegli sfigati.
Fingere di pensare con le palle piuttosto che con il cervello fa molto più effetto su un branco di giovani che dimostrare diplomazia e saggezza, è triste a pensarci, ma la realtà è questa.
Non sono stata affatto contenta dell'espulsione, ma tutto sommato è andata bene, secondo le mie previsioni ci sarebbero toccate almeno tre settimane, ma si vede che il preside quel giorno era di buon umore.
Così le prese in giro erano terminate.
Poco importava se la gente parlava alle mie spalle, non me n'è mai fregato niente. La gente parla sempre alle spalle di tutti.
" Io sarei penosa? " sibilo, mentre il mio cervello si ricollega rapidamente al presente.
Il ragazzo incrocia le braccia gonfiando il petto, mentre il sorrisetto che nasce su quella sua faccia da schiaffi gli fa spuntare uno dei canini.
" Sì, una pessima bugiarda "
Improvvisamente le mie mani diventano gelide e sudaticcie.
Oddio, e se ha capito chi sono? Forse ha anche scoperto qualcosa... altrimenti, perché usare proprio quella parola? Perché chiamarmi in quel modo?
" Ti sei dimenticata che ho ritirato i biglietti all'ingresso, Odette? Non sono cieco né scemo, ho visto perfettamente che non avevi un accompagnatore " dice, bevendo avidamente con gli occhi la paura dipinta sul mio volto " e dal momento che non avevi un accompagnatore ho presunto non avessi nemmeno l'invito, quindi ho preferito lasciarti passare "
Tace, incrociando le braccia.
Forse crede di avermi lasciata senza parole e in un certo senso è così. Perché improvvisamente sospiro rendendomi conto che la mia identità è ancora celata e questo tizio non è affatto pericoloso come credevo.
Tuttavia mi secca il fatto che pensi che io sia un'imbucata.
Insomma, questa festa è opera mia!
" Tieni, guarda un po' " sbotto sventolandogli l'invito viola davanti al naso.
E con questo sai dove ti puoi ficcare la tua compassione?, penso vittoriosa, giusto un momento prima che lo schermo dietro la concorrente si accenda.
Mi strofino le mani dall'impazienza. Lo scherzetto che ho preparato a Jade mi è costato tempo, sudore e fatica dal momento che con i programmi informatici me la cavo ma non sono un genio, tuttavia i risultati che volevo li ho ottenuti.
Gli stessi risultati che ora si proiettano davanti a tutti, sullo schermo, al posto dei soliti schizzi di vecchie pellicole cinematografiche... l'immagine sfarfalla un po', per poi farsi nitida. 
E' un diario, appoggiato sul pavimento.
Cerco di non ridacchiare.
Quelle riprese le ho fatte nella taverna a casa di mia nonna, per essere sicura che nessuno riconoscesse il luogo da qualche insignificante particolare.
Sì, lo so. Forse è vero che stroppio troppo, in un'altra vita forse ero Sherlock Holmes.
" Credete di non avere paura di niente? Pensate di aver visto abbastanza brutalità, di aver sopportato horror e splatter almeno fino ai prossimi settant'anni? " sono io a parlare nel video, ma ho contraffatto per bene il timbro. Ovviamente nel video si sente solo la mia voce " Ebbene, ricredetevi, perché non avete ancora visto me. Jade McKaulkin e la mia miserabile, vergognosissima e pornografica vita, tuuuuuuutta qui, in queste pagine! "
Da qualche parte le mie orecchie percepiscono singulti sbigottiti. Lancio un'occhiata alla faccia della mia adorabile Jade: ha la fronte corrugata al massimo e lancia un'occhiata confusa al presentatore.
Cominciamo.
" Uau. Secondo te di che film si tratta? " il vampiro stalker è ancora attaccato a me. Con la coda dell'occhio vedo che è riuscito ad arraffarsi una bibita e la sorseggia mentre osserva con attenzione il video.
Due mani coperte da guanti neri in pelle ( le mie ) aprono il diario e fanno scorrere velocemente almeno tre o quattro volte le pagine all'interno, per creare suspance e in effetti funziona.
La mia voce contraffatta si mette a leggere piccoli scorci di varie pagine, disseminate qua e là, mentre un ghigno perverso prende forma, scivolando come veleno attraverso le mie labbra secche.
<< Tutti al mondo hanno dei segreti. Chi non ne ha? Su, forza, sfido chiunque. Tanto sono certa che nessuno ne conservi più di me. E' il mio motivo di vita, dopotutto. Vivere per scoprire i segreti degli altri e giocarci a mio vantaggio. E se solo tu non fossi così tremendamente sexy con questi nuovi bordi di seta nera che ho comprato apposta per te, caro diario, non starei qui ogni notte a rivelarti tutto, invece di farmi un ditalino pensando al nuovo quaterback che abbiamo a scuola. Si chiama Henry, mi pare. Oppure Harold? Boh, chissene frega, sarà lui il mio nuovo benefattore di orgasmi per questa settimana. Dopotutto potrò arrivare al massimo a questo pensando a lui, dal momento che si tratta di un penosissimo gay. >>
Un silenzio glaciale è piombato momentaneamente tra le concorrenti e gli spettatori e malgrado mi stia mordendo l'interno della guancia più forte che posso per non rischiare di ridere, giuro che non ce la faccio.
Oh, cazzo.
Ora rido!
No, non devo. Porca miseria non devo, rovinerei tutto, non devooooo!!!
" Dà qua! " sbotto, togliendo il bicchierone di carta dalle mani del vampiro e riempiendomi la bocca di cocacola. A momenti mi va di traverso, tanta è la foga con cui la inghiottisco.
Jade deve avere il viso strapieno di fondotinta di altissima qualità, dal momento che la sua pelle non ha ancora cambiato colore. Però glielo leggo negli occhi che ha riconosciuto quelle frasi.
Dopotutto, chi non sarebbe in grado di riconoscere i propri pensieri? 
Adesso inizia ad innervosirsi; la vedo che si china verso il presentatore, sussurrando qualcosa tipo: " E' uno scherzo, vero? "
Intanto lo schermo cambia e viene proiettata la fotografia dello scorso Capodanno, quella che Jade custodiva gelosamente in quel diario e che, scommetto, nessuno ha mai visto.
La foto la ritrae ubriaca fradicia, con il volto completamente sudato, il rossetto e il mascara sbavati; con una mano rovescia in aria un bicchiere pieno, con l'altra stringe il lembo della maglietta quasi fin sopra la testa. E sotto non porta il reggiseno.
E se c'è una cosa di cui Jade McKaulkin si è sempre vergognata è il suo seno quasi inesistente. L'ha scritto perfino in quel diario del cavolo che è costretta ad imbottire quelle misere coppe A per fingere di avere qualcosa!
Il primo piano della foto ottiene la reazione che speravo: un coro di urla di sorpresa invade il giardino del liceo; la stessa Jade si porta le mani a coprirsi la bocca, mentre i suoi occhi a palla si spalancano ancora di più dallo shock.
Improvvisamente vedo decine di braccia che si sollevano, cellulari a portata di mano, intenti a scattare foto e video, sento risate, urla e i primi accenni di risa.
Rido tra me e me, trangugiando un altro generoso sorso. Non me la ricordavo così forte la cocacola alla ciliegia.
Oh, chissene frega, questo è quello che volevo!
Piangi, Jade, penso improvvisamente, voglio vederti gridare disperata, brutta finta bionda che non sei altro!
" Spegnete subito questo video! " ringhia subito dopo la malcapitata, indicando convulsamente lo schermo " quella non sono io! " Sì, come no " è uno scherzo di Halloween? Complimenti, chiunque sia il coglione decerebrato a cui deve essere attribuito il merito, ma manchi di fantasia, pervertito. "
Ma non è finita, tesoro.
<< 12 giugno. Uauuuu, lo sapevo che sarebbe successo! Io e David l'abbiamo fatto! E Trina non scherzava quando mi diceva che era un vulcano, a letto. Cazzo, se sapevo che il suo ragazzo era davvero così bravo non ci avrei messo così tanto tempo a farci un pensierino... eppure davo per scontato fosse una mezza cartuccia... sarà perché Trina, credendosi figa quando invece farebbe paura perfino al suo specchio, ogni volta che si trova un tipo minimamente più carino di lei - più o meno una volta ogni sei mesi - va in brodo come una coglioncella di tredici anni e invece di tenersi la cosa per sè, cosa fa? Indossa una minigonna lunga tre cm e corre a dirlo a tutti! 
Che oca! E poi si lamentano che il mondo è pieno di corna...  >>
Da qualche parte del gruppetto di concorrenti si leva un grido strozzato. Perfino senza vedere il volto della persona che l'ha emesso ci metterei la mano sul fuoco: è Trina.
I suoi occhi sono lucidi, il volto completamente sbiancato, tiene premuta una mano sullo sterno, come se non riuscisse a respirare bene. Il suo sguardo è puntato solo su Jade.
" Cos'è...? " sibila. Jade si blocca e la fissa, senza dire niente. Trina fa qualche passo avanti, sollevando un braccio verso lo schermo tornato muto " Cos'era quello? "
Qualcuno nel pubblico sghignazza.
Sento qualcuno lanciare scommesse su una possibile rissa.
Personalmente, tifo anch'io per le botte.
" Rispondimi, brutta puttana!!! " Trina urla così forte che perfino io sussulto.
" E' una montatura, Trina! Non te ne sei accorta? " osservo Jade, studiando il suo tono di voce fermo e sicuro, meravigliandomi involontariamente della sua incredibile capacità di mentire e di mantenere i nervi saldi " David? Ma siamo seri?! Che cazzo di scherzo di pessimo gusto sarebbe? " sbotta, mettendosi le mani sui fianchi, prima di aggiungere: " Io credo sia abbastanza. "
Nel momento in cui però fa per tornare a sedersi con le altre concorrenti, ecco che le casse riprendono a parlare.
<< Ci sono delle cose che non ho mai confidato a nessuno. Ma dal momento che stasera è Halloween la mia parte malvagia e contorta ha deciso di fare uno scherzetto a me stessa, quindi se la cosa vi interessa, sopportatemi. Dunque, da dove comincio? Ci sarebbe una lista lunga millenni... ok.
1) Veronica, tesoro: la borsa di Prada con il portadocumenti coordinato che ti ho regalato al tuo diciottesimo compleanno è falsa. Lo so, la riproduzione è impeccabile, sarà per questo che non ho resistito... il commesso marocchino mi ha fatto sei dollari.
2) Adoro i croccantini del mio cane, ci vado F-O-T-T-U-T-A-M-E-N-T-E pazza. Al supermercato compro sempre una confezione in più e la nascondo sotto i vestiti, nella cabina armadio della mia camera, e li sgranocchio di notte. Il più delle volte a scuola li faccio passare per cereali Vitasnella e a volte ne offro un po' alle mie compagne di ginnastica artistica. >>
Francis, una ragazza del terzo anno (e per inciso, collega della stronzetta che sta sul palco lassù), si mette una mano sullo stomaco crollando a terra, scossa da conati di vomito.
" Me ne ha offerti. Prima " la sento esclamare, la voce spezzata, tinta dal furore " Me li ha offerti anche prima! Oh mio dio, che schifo!!! "
<< ...3) ho delle basette orribili. Saprete tutti che non sono bionda naturale e ai lati ho appunto queste lunghissime basette che a momenti mi arrivano al mento... le odio. Sembro un maschio. Ho iniziato a togliermele con la schiuma da barba di mio padre all'età di quattordici anni e da lì non ho mai più smesso di farlo. Il problema è che a distanza di anni sembrano essersi irrobustite e ora crescono sempre più velocemente, più brutte e nere. Praticamente devo depilarmi ogni mattina col rasoio... >>
Ora le risate sovrastano tutte le urla di Jade. Il pubblico sta andando letteralmente in delirio, ancora un po' e avverrà il pandemonio. Bevo l'ultimo sorso di cola e getto il bicchiere per terra, beandomi ancora una volta della mia arguzia.
Sono stata in gamba a collegare la chiavetta al portatile del dj, l'ho fatto durante la presentazione, in modo che non se ne accorgesse. In effetti lo vedo trafficare con i comandi degli impianti... forse si accorgerà della chiavetta, comunque sia, quando lo farà, sarà troppo tardi. Intanto le rivelazioni continuano...
<< ... e bulimica, non sono a dieta come credono tutti. Mi metto due dita in gola almeno dieci volte al mese, per le altre uso dei lassativi al cioccolato... Giorgia, quella schifosissima della mia compagna di banco a biologia. Si crede tanto secchiona e in gamba, quando in realtà è solo una pantegana puzzolente che non è in grado di lavarsi i capelli almeno una volta alla settimana. Purtroppo non serve a niente spruzzarle addosso mezza boccetta di Chanel ogni volta che non mi vede... la segretaria della scuola è una zoccola insopportabile. Malgrado sappia dove tengono le verifiche e i registri di classe, non riesco mai ad avvicinarmi agli archivi per colpa di quel rinoceronte umano. Tutte le volte che ne ho l'occasione vado nel suo studio e annaffio i suoi stupidi fiori cinesi della buona fortuna con la Sprite, così impara... >>
Mi sento completamente stordita.
Dalle urla.
Dalle risate.
Dai fischi.
Dai flash che partono come impazziti da chissà dove.
Dalle urla isteriche di Jade che minacciano il dj di morte se non spegne quel dannato filmato entro mezzo secondo.
Dalla vittoria.
Dalla vittoria.
Oh, santo piripillo.
Mi. Sento. Divinamente.
Tuttavia la sensazione dura ben poco, perché poi viene sostituita da un capogiro. Mi appoggio di peso alla prima cosa solida che tocco e mi porto una mano alla testa.
Ustia, che roba... in genere non ho mai giramenti.
Mi sento... partita. Completamente andata.
Ho i nervi a fior di pelle, mi scorre l'adrenalina nelle vene come un fiume i piena, lo sento dal modo in cui mi pulsa la vena carotidea sul collo quando premo sopra le dita, ho la fronte sudata...
Non mi sono mai sentita più viva, cazzo!
" Uccellino? Stai bene? "
Mi accorgo adesso che la cosa su cui mi sono appoggiata è il mio amico vampiro.
" Ehi Twilight, come ti chiami? " gli domando con un sorriso.
Esita un attimo. " Rick. E mi offende il fatto che mi trovi somigliante a uno di quelli di Twilight "
" Rick " ripeto lentamente, come se mi stessi gustando ogni singola lettera del suo nome " e dimmi, ti sembro bella? "
Socchiude gli occhi - quei penetranti occhioni blu - " Sei ubriaca? "
" Non ho mai bevuto in tutta la mia vita " ribatto piccata. Anche se in realtà non è che mi senta poi così a posto.
Non sono molto lucida.
Ed è davvero strano.
Mi stacco da lui, anche se percepisco che è restio a lasciarmi andare. Infatti, non appena si stacca da me, traballo.
Ma che cazz...?, penso improvvisamente allarmata, mentre cerco di fare mente locale di tutto quello che ho mangiato, bevuto e annusato fino ad  ora.
Santi numi, ma perché mi sento su di giri?
Non sono ubriaca, più che altro... brilla. Giusto un po'. Ma non va bene.
Ussignur, non va affatto bene.
Il mio sguardo cade sul bicchiere che ho lasciato a terra.
" Felix " sibilo, rendendomi conto che alla fine quel bastardaccio ce l'ha messo davvero qualcosa, nelle bevande. E a giudicare dall'effetto che mi ha fatto un singolo bicchiere, deve averle corrette con qualcosa di molto forte.
Mi metto a perlustrare dappertutto con gli occhi, alla ricerca di quell'energumeno. 
Questa me la paga.
" Non mi sembri granchè stabile... vieni, ti porto a prendere una boccata d'aria " si offre Rick, prendendomi gentilmente per un gomito.
Mi scanso da lui, cercando per quanto mi riesce di essere il meno brutale possibile. Dopotutto è gentile.
" Senti, mi fai un favore? " deglutisco, mentre il suo sguardo si fa sospettoso " avrei ancora sete. Mi porteresti un altro bicchiere di coca? E riempilo per bene, così... così... magari ti potrò offrire quel ballo, per sdebitarmi "
" Stai cercando di liberarti di me? "
" Diamine, sì " rispondo senza riflettere. Un attimo dopo strizzo con furia le palpebre, dandomi mentalmente un sacco di nomi " Ho una cosa da sbrigare. E non vorrei testimoni scomodi in giro. "
Che sto facendo?  Che sto facendo?!
Perché mi sono messa a parlare così? Sono sicurissima di riuscire a controllarmi, e poi non ho la minima intenzione di mettermi a bere ancora... ma allora perché ho detto una cosa del genere?
" Per favore. Fidati di me " è tutto ciò che riesco a dire dopo.
Rick non risponde.
Però mi sorride.
Un sorriso timido, accennato, ma sincero.
Sembra dire: " D'accordo, mi fido "
Un secondo dopo lo vedo sparire inghiottito dalla folla, verso il banco delle vivande.
Bravo ragazzo. Già mi piace.
Il bello però viene adesso, proprio nel momento in cui mi giro. Mi accorgo solo ora che il monologo della finta Jade è andato avanti, sperperando alle orecchie di tutti la parte più divertente, ovvero quella su Noel. Cavolo! Mi sono persa la parte migliore.
Ora sì che è scoppiato il pandemonio. Sono così tanti ad urlare che non capisco una singola parola della persona che sta gridando in piedi, a mezzo metro da me.
Vedo Trina caricare Jade come un toro, mollandole un pugno dritto in mezzo agli occhi e strillandole sul naso : " Ti sei scopata il mio ragazzo!!! "
Anche Veronica le salta addosso, strattonandole i capelli e urlando come un'ossessa, mentre il gruppo delle concorrenti si trasforma in un esercito di corpi mezzi nudi che comincia a darsele di santa ragione, colpendo a caso, graffiando e qualcuna addirittura mordendo, incuranti dei tentativi del presentatore e di qualche docente coraggioso salito sul palco di farle smettere.
Mi metto a cercare Felix per tutto il giardino, mentre dal palco si intravedono gli scatti esperti della macchina fotografica di Ronnie, intento ad immortalare ogni singolo momento.
Eccolo, Felix.
Si trova dietro le quinte del palco, protetto dal tendone. Sta confabulando con uno dei suoi amici linebacker. Probabilmente si staranno passando le foto di Jade nuda, in modo da metterle nei loro blog il più in fretta possibile.
Prima avevo adocchiato una ragazza del primo anno che rimetteva e alcune sue amiche che la tenevano per la fronte, cercando di aiutarla. Aveva un bicchiere vuoto in mano.
Brutto stronzo.
La mia mano corre all'interno del corsetto afferrando il tubetto, stringendosi sopra il tappo che trattiene la fuoriuscita delle mie Vedove Nere, quando Felix mi vede.
" Sì? " mi chiede squadrandomi da capo a piedi. Oh, giusto. Sono perfettamente irriconoscibile.
Per un secondo rifletto se sia ancora utile nascondere la mia identità.
Intanto, Felix invia un messaggio e si mette il cellulare nella tasca dei pantaloni.
" Noel! " grida " dai amico, falla finita. Sei davvero ancora arrabbiato per quello che ha detto? "
Eccolo, Noel. Si avvicina a Felix e all'altro ragazzo con una mazza da baseball in mano.
" Io la ammazzo " lo sento sibilare e istintivamente sulle mie labbra nasce un sorriso " Chi si crede di essere quella maledetta sciacquetta? Scommetto che l'ha fatto perché l'altra sera l'ho mollata! "
" Piuttosto, dov'è David? Devo trovarlo, prima che lo trovi Trina. Ora che ha massacrato Jade andrà da lui. Deve darmi duecento dollari prima che alla sua ragazza venga in mente di rubargli anche il portafogli per ripicca " con queste parole si volta, allontanandosi.
" Ehi, Phil! Rimedia anche qualcosa da bere! " gli grida dietro Noel, prima di dare un colpo rabbioso alle assi di legno del palco con la mazza.
Sospiro teatralmente, beandomi in segreto del macello che sono riuscita a combinare in neanche quaranta minuti di show, quando una piccola molla scatta nella mia testa.

[ " ... Chi l'avrebbe mai detto che un giocatore di football ritardato come Phil avrebbe avuto la sua utilità? " ]

" Aspetta! " gli dico, proprio nel momento in cui Noel fa per andarsene. Lui si volta, incuriosito " L'hai chiamato Phil? "
" E allora? "
" Ma non si chiama Felix? " la mia voce è tesa " Vo-voglio dire, è un soprannome? Ci sono altri giocatori nella vostra squadra che si chiamano Phil? "
Lui ha un'aria perplessa, mentre mi risponde: " No. Phil è il suo soprannome. Chiamiamo soltanto lui così, nella squadra "
Scompare dalla mia vista senza che io possa chiedergli altro.
Ma fa lo stesso.
Non mi serve sapere altro.
Per fortuna sono brilla. I miei sensi sono assopiti e mistificati, solo grazie a questo riesco a non scoppiare in lacrime.



 
Mi sono tolta i tacchi e mi sto dirigendo lentamente lungo l'uscita, camminando sul red carpet con più grazia di quanta ne userei normalmente, leggera, come un fantasma. In una mano tengo ancora il tubetto con i ragni, inutilizzato.
Alzo appena gli occhi, sperando di vedere Rick all'ingresso; non c'è.
Mi sistemo frettolosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Porto ancora la maschera.
" Ehi, tu. Aspetta " mi fermo solo quando sento una mano appoggiarsi alla mia spalla. Una ragazza travestita da Pippi con un'aria visibilmente su di giri mi ficca nella mano libera un biglietto. " Da parte di Rick O'Donnell. Ha detto di darla al Cigno Nero " subito dopo mi dà le spalle, tornando dal suo gruppetto di amici.
Sbatto le palpebre un paio di volte, lieta del fatto che non si sia dimenticato di me. Anche se adesso avrei volentieri bevuto quel bicchiere contraffatto di coca.
Non mi importa.
Voglio andare a casa.
Voglio strappare tutte le sue foto.
Cancellare ogni suo ricordo.
Come ha potuto farmi questo?
Non esiste un limite alla crudeltà.
" Alex, sei tu? " Mallory mi viene incontro, un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia truccata pesantemente di bianco.
Mi fermo stancamente.
Lascio che si avvicini a me, ma non faccio in tempo a dirle nulla che mi getta le braccia al collo, ridendo come una pazza.
" Hai visto che roba stasera? Sono riuscita a fare una foto a Jade, Trina le ha fatto un occhio nero e qualcun'altra, non ho ancora capito chi, l'ha colpita con una bottiglia e le ha fatto saltare via mezzo incisivo! Ma tu dov'eri? Non dirmi che ti sei persa lo spettacolo, è stato addirittura più scioccante del... "
" Dello scherzo che mi ha fatto lei l'Halloween scorso? Sì, sono pienamente d'accordo " concludo per lei, sistemandomi le piume nere dell'abito, dopo che lei si allontana.
" Già " si stringe nelle spalle, sorridendomi ancora.
Voglio cancellare il suo numero dalla mia rubrica.
Stracciare le sue cartoline.
Picchiarla a sangue, fino a portarla in ospedale.
Non avrei mai creduto che un giorno l'avrei odiata.
" D'altro canto... " aggiungo, richiamando la sua attenzione " il tiro mancino che mi ha giocato Jade l'anno scorso è stato sì perverso, ma mancava di fantasia, non sei d'accordo? "
" Che vuoi dire? " mi chiede confusa " Ma perché stiamo parlando di questo? Andiamo da qualche parte a festeggiare, dai! Penseremo domani a mettere a posto! Io ho una fame da lupi, che ne dici di Pizza Planet...? "
" Ti fa male parlarne, Mallory? " le chiedo, improvvisamente seria.
" Non so di che parli " mormora, voltandomi le spalle. La seguo quando inizia a camminare.
" All'inizio non avevo proprio capito. Ci ho pensato e ripensato nello scorrere dei mesi, ma proprio non riuscivo a trovare una risposta, una spiegazione plausibile di come Jade fosse riuscita a venire a conoscenza della mia lettera, dal momento che a saperlo eravamo solo noi due, finché non è saltato fuori il nome di Phil "
Smetto di parlare nel momento in cui si ferma anche Mallory.
Non si volta a guardarmi, e io continuo.
" Perché è così che lo chiamano. Il tuo adorato Felix Rokovitch. Mi sono sempre chiesta cosa ci potesse trovare una ragazza dolce e carina come te in un pollo con mezzo cervello capace solo di imbottirsi di steroidi. Ma poi ci sono arrivata. Era l'occasione giusta, vero? Tu la aiutavi ad umiliare me, lei ti aiutava a stare più vicina a lui. Magari è riuscita a convincere Felix a farti da findanzato per... per quanto? Un mese? Neanche. Non è nemmeno durata così tanto, ne è valsa la pena alla fine? Me lo dici tu o tiro a indovinare? D'accordo, faccio io. Tu non gli sei nemmeno mai piaciuta. Scommetto che l'ha costretto Jade, perché per quanto mostruosa tu ti sia dimostrata, fingendo di essere mia amica per tutti questi anni, forse un minimo di senso di colpa lo provavi, allora per darti quell'ultima spinta in più, quella che sarebbe servita ad ottenere l'informazione che voleva, sull'esistenza della mia lettera, ha convinto... Phil a farti il contentino.
E c'è riuscita. Ho detto che il suo piano mancava di fantasia perché non ha avuto bisogno di inventarsi un bel niente. A quello le sei bastata tu "
" No! " risponde bruscamente, voltandosi verso di me.
" Come hai potuto? "
" Ti prego, Alexis. Io... in questo momento hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me, ma non rendiamo le cose peggiori di quanto sono in realtà "
" Tu eri mia amica. "
" Lo sono ancora! " mi dice dolcemente.
" Eri mia amica!!! " le grido contro, spingendola con tutta la forza che ho quando prova ad abbracciarmi.
Non mi toccare, non mi parlare.
Non voglio sentire il disgustoso suono della tua voce.
" Tutte le volte che mi sono confidata con te, tutte le volte che ho condiviso con te qualcosa di importante, non solo mi sono fidata, mi sono persino... aaargh!! " ringhio esasperata.
La mia spinta l'ha fatta cadere per terra, ma lei non se ne cura. Si rialza in piedi e mi sbarra il passaggio quando faccio per andarmene.
" Tu non capisci! Era un periodo impossibile, quello! E Jade lo sapeva, per questo ne ha approfittato per... "
" Ho trascorso notti intere al tuo fianco! Ti ho fatta piangere sulla mia spalla per settimane, dopo che Felix ti aveva lasciata!! " 
" Io non le avrei rivelato quella cosa se solo non fossi stata così depressa, la scuola stava andando male, tu non mi consideravi quasi più e io... lei mi aveva assicurato che non... "
" Stai zitta. "
" Ascoltami, ti sto chiedendo scusa, sapevo che se te l'avessi detto non mi avresti mai perdonata e non volevo rovinare quello che c'era tra... "
" Ti ho detto di stare zitta! Non devi mai più toccarmi! " 
" Scusa, Alexis! Ti chiedo scusa dal più profondo del cuore! Mi dispiace tantissimo! " i suoi occhi si riempiono di lacrime e io improvvisamente mi sento di nuovo stordita.
Dondolo appena sulle gambe, mentre il suolo si mette ad ondeggiare.
Di colpo mi torna il mente il biglietto di Rick. Ce l'ho stretto in mano, non l'ho ancora letto.
Dannata cocacola.
Se sopravviverò senza mal di testa domattina giuro che non ne bevrò più fino al prossimo Halloween.
I miei pensieri vanno a Noel. Poi di nuovo a Mallory.
Il filo color porpora che fino a un minuto fa immaginavo stringersi attorno alla gola della mia " amica " si spezza e mi ritrovo a fissarla e basta, con il cervello scollegato.
Ma alla fine è servito a qualcosa tutto questo?
Non intendo lo scherzo, quello sì che è servito; è come se quel buco nel petto ora si fosse colmato, grazie alla vendetta. 
E' il litigio con Mallory che... sento che non funziona.
Perchè urlarle contro tutte quelle cattiverie non mi fa sentire meglio?
Dannata cocacola!
Fa schifo essere sbronzi.
... O forse no.
Forse è la mia salvezza.
Sospiro, rendendomi conto che non riesco a formulare più nemmeno un pensiero come si deve, ma non dò tutta la colpa a Felix e alle sue bevande corrette. Probabilmente oggi ho usato il mio cervello fin troppo, spingendolo al limite estremo.
Sarà per questo che lascio perdere.
" Ok " dico semplicemente.
Una sola, stupida parola, che però ha il potere di far sollevare la testa di Mallory, mentre i suoi occhi chiari mi osservano sbalorditi.
" ... Ok? " ripete quello che ho detto, con prudenza e un filo di speranza.
Io e lei siamo amiche da sempre.
Non abbiamo mai litigato una volta.
Conosciamo praticamente tutto l'una dell'altra. O almeno, così credevo.
" Non mi importa " le dico, abbracciandola " tu sei mia amica. A dispetto di quello che mi hai fatto, non posso smettere di volerti bene "
Mallory sembra pietrificata, nel mio abbraccio.
Ci vuole qualche secondo prima che le sue braccia cingano a loro volta le mie spalle, prima incerte, poi fiduciose e tenaci.
Mallory è mia amica.
Io le voglio bene.
Le accarezzo tutta la schiena con una mano. " Non ne parliamo più " dico con un tono di voce che non ammette repliche " Questa è stata di gran lunga la serata più bella della mia vita e non voglio che niente la rovini. Chiaro? Perciò facciamo un favore ad entrambe, ripartiamo da zero e non parliamone più "
" Oh, Alex, grazie, grazie!! " sussurra al mio orecchio Mallory, la voce spezzata dal sollievo.
Sorrido, accarezzandole i capelli.
Infine, mi stacco da lei.
" Mi sono ricordata di avere una cosa da fare. Ci sentiamo domani " le dico.
" Certo, va bene, ma... "
Non le permetto di dire altro.
Mi metto a correre lontana dal liceo, mentre inizio a leggere il biglietto. Ho un appuntamento con un vampiro e la notte è ancora giovane... ai giardinetti.
Non sono molto lontani.
Mi metto a camminare sul marciapiede fischiettando tra me e me, prima di sentire gli strilli di terrore di Mallory.
Allora butto fuori tutto il fiato che avevo trattenuto prima, scoppiando in una risata folle e menefreghista al massimo, prima di buttare nel bidone dell'immondizia il tubetto di plastica ormai svuotato da un po'.
Alla fine anche quello si è rivelato di una certa utilità.

 

 
Adoro il modo in cui decorano i giardinetti comuni. Be', oddio, non è niente di che, qualche lucina intermittente fra i rami degli alberi, candele posizionate all'interno di alcuni tronchi cavi e manichini di spaventapasseri impalati al suolo alla bell'e meglio.
Eppure mi è sempre piaciuto.
" Rick? " la mia voce è sbiadita, ma non assonnata. Ho i nervi tesi al massimo e il fatto che i parchi siano vuoti e bui non è che aiuti la mia fervida immaginazione a fare pensieri tranquilli.
Di colpo qualcuno mi blocca un braccio dietro la schiena e con l'altra mano mi piega la testa.
" E fu così che il vampiro si assicurò un'ottima cenetta... " sentenzia l'imbecille, soffiandomi aria calda contro la gola.
" Mi hai fatto venire un colpo " sospiro quando mi lascia andare.
" Sai com'è, è Halloween. Cinque minuti alla mezzanotte, per essere precisi. "
" Perché mi hai invitata qui? " gli domando senza tanti preamboli.
Si accarezza il mento. Solo in quel momento mi accorgo che entrambi portiamo ancora la maschera.
" Il fatto è che cercavo da tutta la sera una vergine da sacrificare. E poi ho posato gli occhi su di te "
" Oh, capisco. E cosa ti fa credere che io sia vergine? " lo sfido, incrociando le braccia al petto.
" Non hai capito. Quando ti ho vista mi sono detto: al diavolo il sacrificio, la voglio conoscere! " mi sorride teneramente " Ah, a proposito "
Mi porge una fiaschetta.
La guardo con diffidenza.
" Giuro che non ti avvelenerai se deciderai di assaggiarla " mi rassicura, togliendosi la maschera.
Malgrado non sia mia intenzione guardarlo, non resisto e mi concedo una sbirciatina al suo viso.
Ok, non è male.
" Grazie " ribatto, rigirandomela tra le mani " ma se non ricordo male ti avevo chiesto una cola "
" Cambio di programma. Mentre sul palco le concorrenti si prendevano a pugni ho sentito dire in giro che qualche dannato idiota ha infilato qualcosa nelle bevande e ho preferito non correre il rischio. "
Sorrido tra me e me e bevo un sorso.
Sembra tè freddo alla pesca.
Ok, non è affatto male.
" Comunque, per rispondere alla tua domanda, ti ho invitata qui perché mi devi ancora un balletto, Cigno Nero " aggiunge con un sorrisino furbetto.
" Ah, già... " cavolicavolicavoliiiiiii mi sento ancora il cervello frizzante " Però ti avverto che... temo di essere più vecchia di te "
" No!!! " esclama, fingendosi inorridito.
Mi stringo nelle spalle. " Di almeno un annetto. Spiacente, Twilight "
" Mi chiamo Rick O'Donnell. " mi corregge, avvicinandosi " Posso sapere il tuo nome adesso? "
Sto per dirgli Odette, ma mi accorgo che non ha più l'aria scherzosa.
Di riflesso faccio un passo indietro. Se gli rivelassi chi sono mi riconoscerebbe? E cosa direbbe?
E' un bel ragazzo, Rick.
Mi piace la sua compagnia.
Chissene importa, mi dico. E' stata una serata ricca di colpi di scena su tutta la linea, manca solo il tocco finale.
Per questo lascio che mi sollevi la maschera. Non trattengo neanche il fiato. Mi sento svuotata.
Vada come deve andare.
Eppure il suo sorriso sembra rassicurante. Alla vista di quello infatti, prendo il via.
" Mi chiamo Alexis Revel. E dal momento che è scoccata la mezzanotte posso esprimere un desiderio? "
Lui afferra una ciocca dei miei capelli, arricciandosela attorno al dito. " Uhm, d'accordo. Ma solo perché adoro le rosse "
" Ho sempre desiderato essere baciata da un vampiro "
Ridicolo.
Non so niente - niente! - di questo ragazzo!
...Eppure mi sta bene così.
Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento di nuovo completa, felice al 100%, e anche se Rick con i baci è un po' impacciato, trovo che sia la cosa più bella che mi sia mai capitata.
" Tutto qui?! " sbotto furiosa, quando si stacca dopo neanche tre secondi.
" Tu dammi il tuo numero di cellulare. Vorrei evitare brutte sorprese, dal momento che è mezzanotte, tipo una fuga stile Cenerentola e arrivederci a mai più "
Non posso crederci. Gli interesso davvero.
Ridacchio, prendendolo per mano. " Io non devo andare da nessuna parte. " sussurro, mentre iniziamo a camminare per i giardini, parlando, conoscendoci.
Ora che ci penso, devo ricordarmi di informarlo che questi non sono i miei veri capelli, che li ho solo colorati con la bomboletta rossa.
Sì. Glielo dirò.
Prima o poi.







                                                                                      [ Fine ]












E con questo, questa breve storia comica ( il mio primissimo esperimento ) è terminata!
Sono contentissima di averla conclusa, ci ho messo davvero tanto impegno e spero di non aver deluso le vostre aspettative!
Inoltre qualche ringraziamento mi sembra d'obbligo:


ringrazio Chia_NonSoComeChiamarmi, Dear Juliet e Verbenam per aver inserito la storia fra le Preferite,
13ste, Irish Shamrock, matipare, narniaishere, Pazzabest e Verbenam per averla inserita fra le Seguite,
brbrbr84, Verbenam, matipare, heart e Chia_NonSoComeChiamarmi per aver recensito lo scorso capitolo!

Un abbraccio, 

Luce L.

 
   
 
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