20/11/2012
4 recensioniDisclaimer: Bruce Wayne, Selina Kyle e tutti gli altri
personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i
diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro
diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun
copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta
invece copyright dell’autrice (Nocturnia) e non ne è
ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla
stessa tramite permesso scritto.
"Dalla tecnica non giunge la salvezza, ma almeno è garantito l'aiuto."
- Salvatore Natoli -
Codici binari e computer volanti
Bruce aveva un'aberrante passione per i gadget tecnologici.
Probabile retaggio della sua cintura multiuso da Cavaliere Oscuro, doveva sopperire la mancanza di un bat - artiglio con quella di un palmare nuovo di zecca.
L'avevi scoperto troppo tardi, quando ti aveva smollato la borsa dei vestiti nella mano sinistra e tra le ginocchia incrociate la gabbietta con dentro Amleto.
Il felino aveva miagolato, assomigliando più a un capretto sgozzato che al rotolo di grasso che era in realtà.
Qualcuno dei passanti s'era voltato, scoccandoti occhiate risentite.
Avevi trattenuto una sonora bestemmia, imbracciando il trasportino con la stessa tenace determinazione con cui saltavi per i tetti di Gotham.
Proprio mentre ti stavi incamminando verso il negozio d'elettronica, Bruce ne era uscito tutto sorridente e felice, sulle spalle i suoi nuovi acquisti.
"Selina!" aveva tubato allegro "Non sai cosa ho trovato!"
Una morte prematura e agonica avresti voluto rispondergli, ma aveva soffocato le tue repliche in un bacio affamato.
Dopo aver abbandonato le tue labbra, ti aveva poi esibito una moltitudine di aggeggi all'avanguardia, sgranandoli come i giocattoli di un bambino a Natale.
"Niente al confronto della Wayne - Tech." aveva borbottato riponendoli "Ma per adesso posso accontentarmi."
E avevi sospirato.
Dieci giorni.
Dieci dannati giorni e non avevi ancora capito come far funzionare quel coso che Bruce chiamava 'l'ultimo figlio dell'era tecnologica'.
Era un insulto alla tua geniale mente, non c'era altro d'aggiungere.
Un insulto e una sfida.
Il rumore tiepido e costante dell'acqua che scorreva nella doccia t'aveva confermato che sì, Bruce non era presente.
Amleto dormiva sul suo cuscino, sbattendo in faccia al pipistrello che quella era una casa per gatti, non per topi.
Peccato solo che fosse castrato da ormai due mesi, per cui non potesse rivendicare alcuna autorità virile, la palla di lardo.
Ti eri seduta davanti al nuovissimissimo laptop, ricordando la faccia sconsolata e terrorizzata del commesso.
Abituato a rivaleggiare con menti del calibro di Lucius Fox, Bruce aveva annientato metà del personale dello store con poche frasi ben assestate.
Scrocchiandoti la schiena, ti eri flessa in avanti e avevi iniziato la tua guerra personale.
A colpi di codici binari.
L'istinto non è una cosa che si possa addomesticare così facilmente.
Lo sai bene tu, Bruce Wayne, che dei tuoi sensi di pipistrello e uomo hai fatto la tua arma migliore.
Per questo motivo - e per la conoscenza profonda che avevi di Selina - quando eri uscito dalla doccia e ti eri incamminato per la stanza da letto avevi subito notato che qualcosa non andava.
Amleto aveva cominciato a ronfare sonoramente, sorridendo quasi con quei baffi ridicolmente lunghi.
Se lo guardavi da una certa prospettiva, assomigliava davvero alla smorfia di derisione che, di tanto in tanto, accarezzava il volto di Selina.
Dalla sala da pranzo giungeva il cupo ronzio della televisione, segno inequivocabile che 'la gatta' era dall'altra parte della casa.
Distrattamente, avevi acceso il computer, attendendo le istruzioni per il nuovo prototipo di...
BAM!
Selina aveva snudato i denti, leccando il cucchiaio del gelato e osservando Amleto schizzare a tutta velocità in cortile.
"Selina!"
Un tuono avrebbe avuto meno potenza dell'urlo di Bruce.
"Dimmi, amore." avevi risposto soave "E' successo qualcosa?"
Bruce, nudo e ancora gocciolante d'acqua, si era presentato al tuo capezzale con un grumo nerastro e fumante in mano.
"Non dovevi, davvero." avevi mormorato ironica "Questo striptease privato non me lo meritavo mica."
Aveva abbassato lo sguardo il pipistrello, capendo troppo tardi che incuteva assai meno timore vestito della propria pelle che con un'armatura in kevlar e acciaio.
"Sai niente di questo?" aveva poi sibilato furioso, scrollandosi la polvere dai capelli e legandosi un asciugamano intorno alla vita.
"Di cosa?"
"Questo." aveva sottolineato, lasciando cadere al suolo quello che, un tempo, era stato un laptop.
Avevi sorriso, issandoti sulle lunghe gambe e avvicinandoti.
"Dovresti sapere che io, Selina Kyle, non perdo mai una sfida. Mai."
E avevi ingoiato l'ennesimo cucchiaio di crema.
Amleto vi aveva fissato come si fissano due idioti.
Idioti e rumorosi, per di più.
Selina aveva continuato a sbocconcellare il suo gelato, ignorandoti, ma con un leggero sorriso che le inclinava gli angoli della bocca.
Proprio mentre stavi per andartene, sospirando rassegnato, ti aveva raggiunto una seconda risposta.
"E poi Bruce, Eva è un nome veramente orribile, nonchè scontato. Sappilo."
Avevi represso una risata, buttando quel che restava del computer nel cestino: forse avresti proprio dovuto cambiare sigla al tuo nuovo prototipo di ricerca globale per i database internazionali.
D'altronde, il gatto ha sempre ragione, no?