Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: topazio    23/11/2012    6 recensioni
«Maestro» dico «Che cosa è successo a Sakura? Perché non riesce a guarire?»
«Naruto, la sua non è una ferita come le altre»
«Chi è stato? Chi le ha provocato quella ferita?» chiedo disperato, alla ricerca di un maledettissimo perché. Chi mai potrebbe desiderare di fare del male proprio a Lei?
Lui indugia. Come per soppesare le parole che sta per pronunciare.
«Tu. Sei stato tu»
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La Bella e La Bestia

 


A Pitch, che con i suoi occhioni                                                                                                                                    illumina la mia giornata di tenerezza.

 

 

«Maestro» dico «Che cosa è successo a Sakura? Perché non riesce a guarire?»                                            
«Naruto, la sua non è una ferita come le altre».                                                                                      
«Chi è stato? Chi le ha provocato quella ferita?» chiedo disperato, alla ricerca di un maledettissimo perché. Chi mai potrebbe desiderare di fare del male proprio a Lei?                                                                       
Lui indugia. Come per soppesare le parole che sta per pronunciare.                                                                                                                                                         
«Tu. Sei stato tu»

 

Fisso il vuoto mentre la mia mente riporta alla luce, ancora una volta, quel ricordo.

«Naruto, impegnati!» l’ammonimento mi riporta alla realtà. Il maestro Yamato sgrida per la seconda volta. Mi sono distratto ancora.                                                                                                
«Si può sapere a cosa pensi?» mi chiede.                                                                                                                      
«A niente» rispondo. Sto mentendo. E questo, forse, lo sa anche lui.                                                                        
«Senti Naruto, se sei stanco riprendiamo domani» mi dice.                                                                                  
«No. Devo riuscirci» Non posso permettermi di commettere di nuovo lo stesso errore. Il maestro sospira. Mi guarda negli occhi. Ecco sta per arrivare la sua ‘perla di saggezza’.

«Ascolta, non puoi pretendere di riuscire a dominare la Volpe in quattro giorni. Da quando siamo tornati dalla missione non ti sei nemmeno fermato a riposare» Certo che lo so! Ma in quattro giorni non ho fatto nessun progresso. Sto per risponderli, ma veniamo interrotti.

«Ehi Naruto! Maestro!» conosco questo voce. Non c’è bisogno che mi volti per sapere a chi appartiene. A Sakura. Mi chiedo perché non abbia ancora cominciato a scappare ogni volta che mi vede, come faccia a sopportare la mia sola presenza. La guardo con la coda dell’occhio. La benda sul suo braccio mi provoca una fitta al cuore.

Yamato la saluta, con affetto. Io, non ho il coraggio di guardarla in faccia. Il maestro la chiama in disparte, abbastanza lontano, così che io non possa sentirli. So cosa si dicono, lui le suggerirà di starmi lontano, perché sono ancora instabile, perché potrei perdere il controllo e farle ancora del male. Stringo i pugni, la frustrazione che provo è immensa. L’unica persona che vorrei vicino, la allontano io stesso perché temo di farle de male.

Yamato sta tornando. Mi appresto a rispendere gi allenamenti. Guardo nella direzione nella quale mi aspetto di trovare la schiena di Sakura che si allontana, invece trovo Lei, seduta su un masso. È rimasta. Il sorriso dolce che mi rivolge fa più male di una pugnalata.

Per tutto il resto della giornata rimane là. A guardarmi mentre do tutto me stesso nell’allenamento. Sento il suo guardo sulla mia schiena nuda e sudata. Non distoglie gli occhi da me. Un tempo ne sarei stato lusingato, Lei che mi guarda mentre mi alleno. Ora invece mi sento a disagio.

Vorrei dirle che sto facendo tutto questo solo per Lei. Vorrei dimostrarle che può stare tranquilla, che mi so controllare. Ma ogni volta che la guardo con la coda dell’occhio, mi sento in colpa. Non oso fare a meno di pensare che sono io la persona che le ha fatto del male.

Il sole sta tramontando e Yamato decide ci siamo allenati abbastanza per oggi e che è tempo che io me ne torni a casa. Lui sparisce in un secondo. Facendo quello che mi terrorizzava: mi lascia solo con Sakura. Prendo al mia maglietta, ma non la indosso, ho troppo caldo. Mi avvio verso casa, spero che Sakura se ne vada per la sua strada, che non mi parli, perché questa è la giusta punizione per me. Anche se una parte di me spera che Lei mi fermi.

«Naruto, aspetta!» mi dice e,correndo, mi raggiunge. Mi fermo, il mio cuore batte forte. Non mi volto verso di Lei, le do le spalle. Provo troppa vergogna.

«Naruto che ne dici se andiamo a mangiare qualcosa insieme?» la sua voce mi suona speranzosa. Un tempo avrei fatto i salti di gioia. Ma ora provo ancora più vergogna. Lei si sente in obbligo nei miei confronti! Forse vuole farmi stare meglio, ma in realtà mi sento solo peggio.                                                         
«No Sakura. Devo andare a casa e farmi una doccia» dico.

Lei mi colpisce. Mi coglie impreparato e volo a metri di distanza proprio dentro un torrente che score lì vicino. Nel punto in cui il suo pugno mi ha toccato, la mia pelle brucia per il contatto. Sono a mollo nell’acqua, e inevitabilmente in miei vestiti sono fradici. Si avvicina a me e dice «Ora che hai fatto la doccia, possiamo mangiare insieme» Ecco a cosa mirava! È stata un tantino drastica a scaraventarmi dentro al fiume. Ma questa è una delle cose che mi piacciono di più di Lei. Sento una fitta al cuore. Mi rialzo.

«Sakura. È meglio se per un po’ io e te non ci vediamo» Ma quelle parole pesano come macigni. La mia voce si incrina. Non sopporto di averla così vicina e non riuscire nemmeno a guardarla negli occhi.                                                                                                                                                                  
«Guardami» mi ordina. La sua voce è seria. Alzo lo sguardo, riluttante. I miei occhi incontrano i suoi. Il verde e l’azzurro si mescolano. «Si può sapere che ti succede?» Deglutisco, nervoso. Non so come rispondere. Opto per la verità.

«Sono un mostro. E tu devi starmi lontana» Il suo sguardo si indurisce. La luce ce brilla nei suoi occhi è la stessa di quando vuole picchiarmi.

«Non devi dire queste cose» dice.                                                                                                                  
«Guarda la realtà, guarda il tuo braccio» Come fa a non rendersene conto? «Continua a sanguinare. E sono passati quattro
giorni!»                                                                                                                
«Sta già guarendo»                                                                                                                                                             
«Tu proprio non ti rendi conto che sono stato io a farti del male? Non mi perdonerò mai di questo. Sono un mostro e tu devi starmi lontana!» Lei chiude gli occhi, digrigna i denti rabbiosa. È bellissima anche quando è furiosa. Inspira profondamente, come per calmarsi, come se l’avessi fatta arrabbiare.

Poi fa un gesto che mi sorprende e mi terrorizza allo stesso tempo, mi prende le mani. Il calore che sprigiona è sconvolgente. I nostri sguardi si rincontrano e nei suoi occhi c’è una luce diversa.

«Sai, quand’ero piccola, mia madre per farmi addormentare mi leggeva la mia favola preferita» La guardo, confuso, cerco di chiederle spiegazioni, ma lei continua. «Si intitola ‘La Bella e la Bestia’. Racconta la storia di un principe che, a causa della sua malvagità, fu tramutato in un orribile bestia. L’incantesimo si sarebbe spezzato solo se la bestia avesse imparto ad amare e fosse stato amato a sua volta»

«Un momento Sakura, cosa c’entra questo con tutto il resto?» chiedo confuso.                                                 
«Chiudi il becco!» dice con un tono con non ammette repliche. Poi continua. «Un giorno, un vecchio smarritosi, chiese aiuto al suo castello, ma la Bestia lo rinchiuse nelle segrete. La figlia dell’uomo barattò la propria libertà per quella del vecchio padre. Così la ragazza iniziò a vivere al castello. La Bestia non le fece mancare nulla. E, a poco a poco, egli si innamorò della ragazza, che ricambiava il suo amore» Continuo a non capire, ma mi adeguo.

«Un momento, un momento, non ho capito. Perché la Bestia rinchiude il vecchio nel castello, e come fa la figlia a trovarlo?» Non ci capisco proprio niente.                                                                                        
«Non è questo l’importante!»                                                                                                                                              
«E cosa allora? Non capisco neanche la trama! Scusami, ma la tua capacità di sintesi, lascia molto a desiderare» La sua reazione arriva subito. Il suo piede pesta il mio con una tale violenza, da farmi venire le lacrime agli occhi.

«Sai come finisce la storia?» mi chiede, dopo essersi calmata. Scosso la testa.                                                                                          
«Con un bacio»                                                                                                                                    
«Un bacio?» chiedo. Mi aspettavo di tutto. Tipo la Bestia schiatta e lei eredita tutto il patrimonio, ma non sarebbe stato salutare leggere una favola del genere a una bambina, sto zitto però, non voglio essere picchiato di nuovo.                                                              

 

«Si un bacio. Il bacio del vero amore» E poi.. e poi Lei si sporge verso di me. La distanza tra di noi si accorcia fino ad annullarsi. Io non mi muovo, non voglio farlo. Desidero con tutto il cuore quel contatto, che ho tanto agognato. Le nostre bocche si uniscono. Rimaniamo fermi, le mie mani tre le sue, Lei in punta di piedi, il sole che tramonta alle nostre spalle.

Poi Lei si allontana. Il nostro bacio non dura più di un secondo, eppure avrei desiderato che durasse per sempre. Quel piccolo contatto nasconde una miriade di sentimenti, di parole non dette, di istinti tenuti a freno. Eppure quel bacio è fatto anche di tenerezza, rispetto e purezza. Un semplice sfiorarsi di labbra.

«Il bacio del vero amore che scioglie ogni incantesimo» sussurra. La guardo negli occhi. Un vento improvviso si alza da est. E la magia si spezza. Torno violentemente alla dura realtà. Lei ama Sasuke. Quel bacio, è stato solo il frutto dell’atmosfera. Non può essere tutto così facile.

«La Bestia si trasformò in un bellissimo principe. E vissero per sempre felici e contenti» sussurra.

«Sakura. Questo non è il bacio del vero amore. Tu non mi ami. E io non mi trasformerò mai in un principe» dico. Il suo sguardo vacilla.

«Che stai dicendo?» mi chiede, confusa.                                                                                                                       

«La verità. Uno come me non può essere amato» Il suo pugno mi colpisce in pieno volto. Vengo scaraventato a metri di distanza. Con una mano mi asciugo un rivolo di sangue, fuoriuscito dalla bocca. Sakura è davanti a me, le sue mani sue fianchi. Brutto segno.

«Ascoltami bene, Naruto Uzumaki, non voglio mai più sentirti dire una cosa del genere. Altrimenti il pugno che ti ho dato sarà una carezza in confronto a quello che ti farò!» poi si china davanti a me, in equilibrio sulle ginocchia. I nostri sguardi tornano a incontrarsi.

«Io ti amo, so quello che dico e non devi metterlo in dubbio nemmeno per un secondo» con una mano mi accarezza il volto «Ci ho messo secoli ad accorgermene, e di questo mi scuso, ma so quello che provo e quello che voglio. Te» Non le lascio tempo per aggiungere altro. E annullo la distanza tra le nostre bocche. Tra un bacio e l’altro mi sussurra «Sei un po’ duro di comprendonio, ma alla fine ci sei arrivato» Lei ha un modo tutto suo di amarmi. E forse è questo che la rende così speciale.

 

 

 

 

 

Che ne pensate? Sinceramente non pensavo che venisse così lunga. E poi sarebbe stato più logico mettere la favola della Principessa e il ranocchio, vista la connessione di Naruto on i rospi. Ma questa favola ha un posto speciale nel mio cuore, chi non è cresciuto guardando i film Disney?

Fatemi sapere. Recensite ^-^

Topazio.

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: topazio