Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Daisy Pearl    25/11/2012    0 recensioni
“E’ andata così” dice Mattew intrecciando la dita con quelle della moglie Natalie.
“E’ una storia formidabile!”
“Sì, lo è!” Mattew è d’accordo con me.
“Una storia d’amore nata su un ring!”
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Non vi aspettavate di vedermi così presto vero? Eppure eccomi quì, ho appena finito gli esami e ho avuto due giorni di nullafacenza e... bè questo è stato il risultato.
Si tratta di una piccola long di due capitoli con bassissime pretese. diciamo che è stato più un divertimento per me, spero che vi piaccia.
Un benvenuto a chi non ha mai letto nulla di mio e un bentornato a coloro che invece mi conoscono già.
Enjoy.
Daisy


La gente prendeva posto rumorosamente. La calca era pazzesca questo voleva dire che il combattimento stava per iniziare. Il ring era a qualche metro da me ed ero soddisfatto di essere riuscito ad ottenere una posizione del genere.
“Perché non combatti?” mi domandò Tom per l’ennesima volta.
“Perché non sono così bravo come dici!” risposi alzando gli occhi al cielo.
“Non sei così bravo? Sei cintura nera di karate, judo, pratichi la kick boxing da cinque anni e ancora non sei mai salito su quel ring!”
“Mi piace vederli i combattimenti, non partecipare in modo diretto!” precisai.
“Ma ti pagherebbero!”
“Se vincessi!”
Tom sbuffò rassegnato.
“Lo sai che ti accompagno ogni settimana perché spero che prima o poi salirai su quel ring?”
“Non sei obbligato!”
Sbuffò rumorosamente e si appoggiò allo schienale della sedia. Decisi di ignorare il suo broncio e di osservare i presenti.
Il Wide Pub era un locale malfamato di periferia. Pochi ragazzi della mia età lo frequentavano e, se lo facevano, era perché in questo posto si potevano trovare i migliori spacciatori della città.
Io però ero diverso. Ogni sabato sera invece che andare in discoteca come i comuni ventenni o al posto di andare in giro con i miei amici,  mi recavo in quel luogo per poter assistere ai combattimenti.
Infatti sotto il bar si apriva un’ampia sala fatta ad anfiteatro che poteva contenere al massimo un centinaio di persone. Al centro di essa vi era un piccolo ring nel quale si affrontava chiunque avesse voglia. Il bar forniva i propri ‘campioni’, campioni che qualche pazzo ogni sabato decideva di sfidare.
A me piaceva osservare le strategie di combattimento per apprendere e migliorare la mia tecnica, ma ancora non mi sentivo pronto per quel ring, peccato che Tom non lo capisse.
Proprio in quel momento fece il suo ingresso uno dei ‘campioni’ del Wide Pub, un certo Cortis che amava particolarmente prendere a pugni gli avversari proprio sul viso, naturalmente dopo averli intrappolati in un angolo del ring.
Egli passò al di sotto delle corde blu che delimitavano il ‘campo da gioco’ e iniziò a pavoneggiarsi come suo solito. La folla urlava il suo nome inneggiandolo come un dio, ma io non ci vedevo nulla di divino in lui. Era un uomo alto, pieno di muscoli e con tutti i denti gialli, senza contare che era particolarmente scortese. La prima volta che lo avevo visto combattere ero rimasto estasiato dalla sua bravura e, alla fine del match, mi ero avvicinato per complimentarmi e farmi dare qualche dritta. Mi aveva risposto con un ‘vaffanculo’ non molto velato e da quel momento avevo cercato di non avvicinarmi troppo ai combattenti.
“Uo Cortis, poveretto chi lo sfiderà!” ridacchiò Tom. Scossi la testa.
Cortis non era così forte, era solo grosso, ma era lento e i suoi colpi non erano molto forti, era la sua massa a fornirgli la forza necessaria a mettere ko l’avversario.
Dall’altro lato del ring entrò lo sfidante. Rimasi sbalordito.
Era solo una ragazzino. Portava una tuta piuttosto larga, ma non riusciva a nascondere la sua magrezza. Quel ragazzo era quasi scheletrico e parecchio alto, alto quasi quanto me. portava una maschera che ne copriva il volto fino al naso lasciando invece vedere la bocca. Da quel poco che riuscivo a scorgere non aveva nemmeno un filo di barba il che poteva significare solo due cose: o utilizzava un rasoio perfetto o era talmente tanto giovane da non aver ancora la barba.
Cosa ci faceva un ragazzino su quel ring a sfidare quel pazzo di Coter. Quest’ultimo guardò lo sfidante con odio digrignando i denti prima di scoprirli in un orrendo sorriso. L’arbitro si avvicinò al giovane e gli confabulò qualcosa nell’orecchio, probabilmente gli stava solo chiedendo il nome.
“Signori questa sera vedremo battersi il mitico e possente Coter…” iniziò il cronista mentre la folla incitava il loro idolo “… con Josef!” si levarono fischi e insulti da tutti gli spettatori, era ovvio che Josef non riscuoteva un grande successo. Probabilmente la sua corporatura scoraggiava chi sperava di vedere un combattimento mozzafiato. Mi parve di intravedere il ragazzo sorridere impercettibilmente così mi chiesi se era pazzo o talmente sicuro di se da non rendersi conto delle pochissime possibilità che aveva di battere Coter. Mentre i due avversari si studiavano iniziarono i giri di scommesse.
“Sta volta partecipo anche io!” gongolò Tom agitandosi sulla sedia per farsi vedere dall’uomo che raccoglieva le puntate.
“E perché?”
“Perche quel Josef non ha speranze!”
“E con quali soldi hai intenzione di scommettere? Con i cinque euro che hai in tasca?” gli ricordai. Il sorriso sparì dal suo volto e mi guardò aggrottando le sopracciglia. Doveva sembrare arrabbiato, ma io lo trovai solo incredibilmente buffo.
Scossi la testa e puntai lo sguardo sul ring.
L’arbitro diede il via al combattimento. Immediatamente Coter cercò di sferrare un pugno al ragazzo che però, muovendosi con estrema agilità lo schivò abilmente. Il gigante rise e cercò di tirare un altro pugno, ma anche questa volta mancò Josef.
La folla lo incitava e lui, carico, continuava ad attaccare, il problema era che nessuno dei suoi tentativi andava a segno.
Josef poteva essere mingherlino, ma era decisamente veloce, riusciva ad evitare con maestria ogni colpo e non sembrava neppure troppo stanco di tutto quel movimento. Eppure, nonostante il gigante avesse ormai abbandonato la posizione di difesa, concentrato com’era ad attaccare, il ragazzo non aveva provato a colpirlo nemmeno una volta, era come se le stesse studiando. Vedevo i suoi occhi attenti precedere tutte le sue mosse, studiare le sue posizioni e osservare le sue espressioni, ma a cosa gli serviva se non contrattaccava?
Il primo round si concluse così, con Coter che ansimante si posava l’asciugamano sulle spalle e con Josef che pigramente si appoggiava alle corde del ring. Come faceva ad essere così tranquillo? Probabilmente aveva una strategia. Secondo me voleva far stancare l’avversario in modo tale da poterlo colpire e fargli male. Poteva però non essere una grande strategia perché Coter aveva una buona resistenza.
Quel combattimento che sembrava annoiare tutti mi stava incuriosendo da morire. Volevo proprio vedere come se la sarebbe cavata quel ragazzo così tanto gracile, ma allo stesso tempo talmente coraggioso da affrontare un gigante.
Il secondo round ebbe inizio e i due combattenti si avvicinarono l’uno all’altro. Josef sorrise nuovamente prima di dire qualcosa. Dalla mia distanza non riuscii a sentire, ma dal labiale captai le parole ‘arrenderti’ e ‘ancora in tempo’.
Rimasi sbalordito, come poteva avere il coraggio di dire una cosa simile? Doveva essere davvero un ragazzo montato, peccato che ben presto avrebbe abbassato la cresta. Coter si mise a ridere e un secondo dopo sferrò un pugno. Josef lo schivò spostandosi di lato dopo di che avvenne quello che nessuno si aspettava.
Il ragazzo saltò e sferrò un colpo sulla clavicola dell’avversario distraendolo. Dopo di che gli tirò una gomitata nello stesso punto. Iniziò poi a tirare una serie di ganci sul petto di Coter che lo guardava esterrefatto e incapace di reagire. Il ragazzo sorrise prima di chinarsi e tirare un calcio sullo stinco del gigante facendolo cadere a terra con un sonoro tonfo.
La sala invece piombò nel silenzio più totale, Josef si alzò dalla su postazione e si incamminò verso il bordo del ring con tutti gli occhi puntati addosso, tese la mano verso l’arbitro il quale, con la bocca spalancata, diede al ragazzo una manciata cospicua di banconote. Josef sorrise prima di alzare il pugno verso il cielo in segno di vittoria. Fu in quel momento che la folla esplose in un boato. Partirono gli applausi, gli inni e le urla, tutti inneggiavano al loro nuovo dio. Com’erano volubili.
Il mio sguardo si posizionò su Coter che ancora era disteso al centro del ring, incapace di muoversi  e con un’espressione furente dipinta sul volto.
Quando cercai nuovamente con gli occhi Josef questi era sparito tra la folla.
 
“Una birra!” ordinai al barista del pub.
Tom tossicchiò come per attirare l’attenzione su di se.
Alzai gli occhi al cielo sapendo perfettamente cosa voleva.
“Due birre!” mi corressi.
“Guarda chi c’è!” bisbigliò Tom tirandomi una gomitata. A qualche sedia dalla nostra c’era proprio Josef. Era intento a bere anche lui una birra e fissava distrattamente il muro di fronte a se.
“Devo parlargli!” dissi semplicemente.
“E se ti fa la mossa che ha messo ko Coter? Fossi in te non lo farei!” mi ammonì Tom.
“Come sei fifone!” lo resi in giro. Senza aggiungere altro afferrai la mia bevanda e mi avvicinai a lui, sedendomi nel posto di fianco al suo.
“Ciao!” lo salutai. Lo vidi sussultare leggermente prima di voltarsi verso di me. Era ovvio che fino ad un istante prima era immerso nei suoi pensieri.
Si voltò verso di me fulminandomi con lo sguardo, portava ancora la maschera con la quale aveva combattuto. Per esperienza sapevo quanto i combattenti potessero essere poco inclini alle chiacchiere amichevoli così cercai di  rendermi il più simpatico possibile.
“Prima sei stato a dir poco fantastico, insomma tutti all’inizio credevano che tu non ce l’avresti fatta e invece, tu l’hai messo al tappeto in un modo fantastico! Ho così tanto da imparare, che tecnica usi? Chi te l’ha insegnata?”
Immediatamente mi diedi dello stupido per quel fiume di parole che mi era uscito dalle labbra, ma mi accadeva sempre di straparlare quando era un po’ agitato.
Vidi il ragazzo sorridere impercettibilmente.
“So cosa stai cercando di fare!”
Disse semplicemente. Lo guardai senza capire e lui venne in mio aiuto.
“Non sono gay, mi dispiace!”
Rimasi un attimo di sasso, giusto il tempo che serviva al mio cervello per immagazzinare l’informazione ed elaborarla.
“Ma io non sono gay!” dissi con la voce leggermente più acuta.
“Allora perché ci stai provando con me?”
“Perché sei un ottimo combattente!”
“Quindi ci stai provando!”
“No, no no! Assolutamente!” corsi ai ripari dandomi ancora una volta dello stupido per non connettere il cervello alla bocca.
“Guarda se fossi gay ci starei anche, ma non lo sono!” continuò Josef.
“Ma io non sono gay!”
“Dovevi pensarci prima di provarci con me!”
“Ma ma ma non è vero!”
Josef sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
“Sei proprio un cascamorto, io non ci avrei mai provato con uno di cui non ho nemmeno visto la faccia!”
Feci per ribattere ma lui mi interruppe “E non provare a dire fresi come ‘ma io sono convinto che sei bello lo stesso’ oppure ‘i tuoi muscoli mi bastano’!”
“Tu non hai muscoli!” orami non sapevo più che dire. Josef rimase un attimo in silenzio.
“Ma io ho i muscoli solo che ho una tuta talmente larga che me li nasconde!”
Alzai un sopracciglio incredulo prima di ricordarmi che quel ragazzo aveva appena steso uno che era almeno il doppio di lui, forse era meglio non farlo arrabbiare.
“Comunque piacere io sono Mattew!” mentre gli porgevo la mano accidentalmente urtai contro il suo bicchiere facendolo rovesciare. Tutto il contenuto finì sulla felpa di Josef che alzò gli occhi al cielo bisbigliando qualcosa come ‘che imbecille’.
Mortificato presi dei fazzolettini dal bancone con l’intenzione di eliminare la macchia che si era formata sui suoi indumenti. Stavo giusto per avvicinarmi quando lui afferrò il mio polso con presa salda.
“Non mi toccare!” sibilò.
“Ma io volevo solo…"

“Non mi toccare!” ripetè socchiudendo gli occhi e fulminandomi con essi. Ammutolii.
Lui si alzò e si diresse verso i bagni. Poggiai i gomiti sul bancone scuotendo la testa e autoinsultandomi pesantemente. Fu allora che con la coda dell’occhio vidi che Josef stava entrando nel bagno delle donne.
Doveva essere parecchio sconvolto per fare una cosa del genere. Pensai che mi sarei potuto far perdonare per avergli rovesciato tutta la birra addosso se magari gli avessi evitato una pessima figura come quella che avrebbe fatto se qualcuno si fosse accorto che era entrato nel bagno sbagliato.
Velocemente mi incamminai verso la porta del bagno femminile, abbassai la maniglia e dischiusi la porta. In quel momento mi bloccai.
Josef era di spalle in canottiera e cercava di eliminare la macchia con un po’ d’acqua. Non capivo perché non avesse combattuto in canottiera perché stava davvero bene. Ma che razza di pensieri stavo facendo? Io non ero gay. Dovevano essere stati tutti i suoi discorsi di prima.
Il ragazzo sbuffò e gettò con rabbia la felpa nel lavandino prima di portarsi una mano sulla nuca. Fu allora che notai che su di essa vi era una sottile cerniera che il ragazzo stava lentamente aprendo. Senza volerlo trattenni il respiro, stavo per vedere il volto di uno dei migliori combattenti che avessi mai avuto la fortuna di incontrare.
I capelli del ragazzo fuoriuscirono dalla maschera. Erano lunghi e lisci legati in una coda alta. Poi la stoffa scivolò via dal suo viso rivelando duo gote dolcemente arrossate e degli occhi azzurri come il ghiaccio. Le ciglia che li contornavano erano lunghissime e il mio cuore si fronte a quella visione si fermò per un istante.
Josef era davvero bello.
Sì, una bellissima ragazza. Delle più belle che avessi mai visto in vita mia.


_____________________________________________________________________________________________

Ci tengo a dedicare questa storia ai 22 pazzi che mi hanno messa tra gli autori preferiti! 

1 - aleinad93 [Contatta] 
2 - Aranil [Contatta] 
3 - Chocola Meilleur [Contatta] 
4 - Dreamer_on_earth [Contatta] 
5 - elettra1992 [Contatta] 
6 - Elle Chanel [Contatta] 
7 - federyca [Contatta] 
8 - fragolelimoni [Contatta] 
9 - KathLove [Contatta] 
10 - KathPetrovaFire [Contatta] 
11 - lysam [Contatta] 
12 - Majii [Contatta] 
13 - Marty1998 [Contatta] 
14 - nancywallace [Contatta] 
15 - SallyNight [Contatta] 
16 - secretkeeper [Contatta] 
17 - Secretly_S [Contatta] 
18 - sguardoalcielo [Contatta] 
19 - shadowdust [Contatta] 
20 - ZephyrSelyne [Contatta] 
21 - _clau_ [Contatta] 
22 - ___Luthien [Contatta]

 
Inoltre voglio proporvi di fare un giro nella mia pagina facebook dove pubblico aggiornamenti, immagini, frasi eccetera. Se volete accedervi cliccate QUI.
Una ragazza ha creato un fantastico gruppo su facebook dove più scrittrici si trovano per scrivere una storia a più mani, vi lascio il link se mai qualcuno di voi avesse piacere ad aggiungersi e a partecipare!Mille cuori e...una penna!
Credo di aver finito!
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo!!
Enjoy your life!
Daisy




   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Daisy Pearl