Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time
Ricorda la storia  |       
Autore: parveth    25/11/2012    4 recensioni
[Cast Once Upon a Time]Il mio amore incondizionato per questa serie mi ha spinta ad immaginare una situazione a dir poco surreale con me stessa come protagonista
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
il concorso Ok, non posso crederci e' meglio che mi siedo senno' svengo:  ho vinto.  andro' in California e conoscero' l'intero cast di Once upon a time e ci trascorrero' una settimana: ben sette giorni senza, nell'ordine: scuola, genitori e stress vari, cosa voglio di piu' dalla vita?  Vengo avvisata di tutto questo per telefono da una certa Claudia, una ragazza italiana che vive da molti anni negli Usa e che da un po' lavora nella produzione di Ouat: mi dice che dovro' prendere l'aereo da Malpensa domenica 15 ottobre e che staro' li' con loro per una settimana,  "purtroppo pero' ci siamo appena accorti di non avere una camera che possa essere tutta tua: ti va bene se alloggiassi insieme ad una delle ragazze? delle attrici i mean" mi dice con un bell'accento italo-americano che effettivamente denota la sua residenza laggiu' da molti anni  "ma certo, nessun problema" rispondo io sedendomi sul divano  "e con l'inglese come sei messa? vabbe', a parte che ci sono io" continua tutta allegra, le dico che lo studio da quando avevo cinque anni, che sto frequentando il liceo linguistico e che sono stata due volte in inghilterra dunque non dovrei avere problemi a destreggiarmi nonostante sappia benissimo che gli americani a volte parlano mangiandosi le parole, per non parlare di Robert che e' scozzese ed Emile che e' australiana "beh se si capiscono tra loro non vedo perche' non dovrei farlo io, in fondo non faccio cosi schifo"  penso.  Claudia mi dice che verra' a prendermi lei in aereoporto la settimana seguente e che mi aspettano poi mi saluta e io riattacco.  Mia madre che nel corso della conversazione all'inizio era stata ad osservarmi poi se n'era andata in cucina compare improvvisamente e mi butta le braccia al collo: "amoooore! ma ci pensi?? andrai in America!" quasi urla in un impeto di gioia  "si ok mamma, pero' adesso calmati" mi scosto io dopo un po'.  Come se fosse quello il punto! non fraintendetemi: sono felicissima di andare a Los angeles, e' una delle citta' che preferisco sin da bambina ma il motivo per cui son fuori di me e' che conoscero' il cast di una delle piu' belle serie che io abbia mai visto, e poi onestamente dubito molto che passero' del tempo a zonzo.

I successivi sette giorni sembravano non passare mai, e fortuna che non ebbi verifiche o interrogazioni a scuola altrimenti sarebbero state insufficienti senza possibilita' d'appello, mia madre insistette affinche' il giorno prima della partenza andassi dalla parrucchiera e facessi tinta e messa in piega, io nel frattempo avevo mandato un sms a Claudia per chiederle della temperatura laggiu' e di conseguenza decidere che vestiti portare: mi rispose che era come fosse primavera, quindi via libera a magliette, jeans, qualche felpa ma anche un giubbottino che non si sa mai specie per la sera.  Secondo voi riuscii a dormire quella notte?  ovviamente no, la trascorsi leggendo un po' di un libro che avevo intenzione di portarmi dietro e a controllare di non aver dimenticato nulla, mi consolai pensando che avrei dormito sull'aereo.  Il giorno dopo non avrei saputo dire chi fosse piu' in fibrillazione se io o mia madre ma io ho il buongusto di sforzarmi di mantenere il controllo, papa'  rimaneva calmo come sempre. Ci mettemmo circa un'ora per arrivare all'aereoporto, fortuna che non c'era molto traffico e dopo aver fatto il check in vagammo un po' per negozi,  quando chiamarono l'imbarco i miei mi abbracciano quasi piangendo dicendomi che non gli sembra vero, mai avrebbero immaginato che la loro figlia un giorno avrebbe visitato gli States e si augurano che un giorno ci torneremo insieme.  Io salgo sull'aereo e mi accomodo al mio posto praticamente in estasi quando un pensiero mi attraversa la mente:

"li conoscero' tutti finalmente! m-a ma un momento! se io saro' la' con loro...l'episodio questa settimana COME lo vedo??? oh porca puttana!!!"

Ovviamente a quel punto non posso piu' tornare indietro, e a che pro poi? ma vuoi mettere la differenza? mi consolo pensando che sicuramente loro me lo faranno vedere, avranno i dvd e roba simile e anche se me lo vedo in inglese qual'e' il problema? alla fine, poco dopo il decollo stremata dalla notte in bianco mi addormento.

Mi risveglio dopo circa due ore, divoro il pranzo e mangio anche qualcosa del carrello, poi mi metto a leggere tanto 'sto libro e' gigante e di certo non lo finiro' ne ora ne tantomeno questa settimana, mi son portata dietro anche un quaderno con penne gomma e matite hai visto mai che mi viene l'ispirazione, ho anche comprato un diario per annotare tutto quello che mi succedera', non vedo l'ora.  Quando scendiamo dall'aereo mi accorgo che e' una bella giornata piuttosto caldina e mi affretto quindi a liberarmi della mia felpa e a ficcarla nello zaino rimanendo in mezze maniche, mi dirigo verso i nastri dei bagagli. dopo circa un quarto d'ora riesco a recuperare la mia valigia ed esco tra la folla cercando d'individuare Claudia in mezzo a quel marasma,  alla fine scorgo un cartello con scritto Ouat in maiuscolo retto da una ragazza con lunghi riccioli castani in jeans chiari e maglietta viola al cui fianco c'e'...Ginnifer, anche lei in jeans ma con una lunga camicia rosa, mi avvicino e mi presento: "ciao io sono Gloria" dico stringendo la mano prima all'una e poi all'altra, naturalmente in inglese  "ciao, benvenuta, dammi pure"  risponde Claudia prendendosi la mia valigia, e Ginnifer si offre di portarmi lo zaino ma rifiuto gentilmente "e' la prima volta che vieni in America?"  mi chiede mentre usciamo nel parcheggio  "si, e sono molto felice che sia con voi" rispondo di getto e subito dopo divento color rosso geranio "omamma, ma ti pare il caso d'essere cosi sincera??"  penso mentre  le due ragazze mi rivolgono un sorriso radioso, la macchina su cui saliamo e' piuttosto grande, e' quasi un pullmino piu' che un'auto vera e propria, "e' molto lontano?"  chiedo io una volta seduta sul sedile posteriore  "no, circa 30-40 minuti e a quest'ora non c'e' traffico di solito"  mi risponde Claudia dal posto di guida, io abbasso gli occhi sull'orologio per regolarlo secondo l'ora locale: tra una cosa e l'altra non mi ero accorta che erano le 7.15!  "sei stanca? puoi dormire per un po' se vuoi, anche se aspetti qualche ora per presentarti agli altri non c'e' problema"  dice Ginnifer   "ma no, non c'e' problema, ho dormito in aereo" rispondo sentendomi piena d'energia.  Dopo circa mezz'ora arriviamo ad una grande costruzione un po' in periferia che somiglia ad un capannone: mi aspettavo un albergo o roba del genere pero' chi lo sa,  notando la mia perplessita' Claudia m'informa: quell'edificio all'apparenza insignificante e' in realta' una sorta di ufficio-alberghetto,  capitava che dovessero girare da quelle parti e cosi la produzione l'affitto'  mettendoci camere, uffici , 2 salottini e persino una mensa col bar "naturalmente ora non stiamo lavorando ma e' comunque tutto a nostra disposizione" disse mentre ci avviavamo verso l'ingresso,  avevo lasciato valigia e zaino in macchina e man mano che venivo guidata li dentro sentivo il cuore accelerare, pregai di non perdere il controllo in nessun modo: non sono una che sviene o roba del genere ma in una situazione simile tutto era possibile,  finalmente arriviamo ad una porta bianca,  Claudia l'apre ed entro in una sorta di salottino  con un lungo divano bianco, un tavolino con una teiera e delle bustine di the',  un calcio balilla,  una tv con la Wii e in un angolo un tappeto elastico:  questa dev'essere una delle sale relax di cui mi parlavano:  subito ci viene incontro Lana e mi stringe la mano:  "benvenuta"  mi dice con un largo sorriso, io l'osservo:  indossa una camicia lilla scuro con maniche a tre quarti, jeans chiari e ballerine nere, vista cosi dimostra meno dei suoi 35 anni al contrario della serie dove tra gli abiti di gran gala da regina cattiva e i tailleur della glaciale sindachessa di Storybrooke a volte pare piu' vicina ai 40,  poi e' il turno di Jennifer in abitino verde a maniche corte e leggins neri,  Raphael che, al contrario di Lana nella serie sembra piu' giovane, in camicia a maniche corte rossa,  Josh con una maglietta grigia, Jamie con una maglia della Timberland e pantaloni kaki, e Robert in jeans e maglietta verde muschio a maniche corte, con un'espressione stranissima in viso ma magari era stanchezza sua o mia dopo 6 ore d'aereo vai a saperlo, Jessy con una bella gonna a pieghe nera lunga alle caviglie e maglietta blu, Meghan che mi fece un bizzarro effetto vedere con i lunghi capelli corvini raccolti a coda di cavallo, un paio di pantaloni al ginocchio e una bella camicia color pesca a ruches  ed infine Emilie con un bell'abitino color ciliegia.  "Piano lasciatela respirare ragazzi"  ride Claudia mentre mi fanno sedere sul divano:  "oh a proposito: sarai in camera con Meghan" continua, io guardo la mia compagna di stanza e sorrido,  per un po' facciamo conversazione: mi chiedono quanti anni ho, se ho fratelli o sorelle ecc.  Dopo qualche minuto andiamo a recuperare i miei bagagli e Meghan mi mostra la nostra stanza al piano superiore: mi spiega che tutte le stanze sono su quel piano e che sono tutte doppie o quasi, mentre al terzo piano vi sono degli uffici che pero' in questo momento sono inutilizzati, la nostra stanza e' piuttosto grande,  c'e' un letto con una bella coperta a fiori, un armadio, una scrivania con la tv e un soppalco con altri due letti ed un armadio, il bagno non e' male, con piastrelle bianche e azzurre,  comincio a disfare lo zaino mettendo i quaderni sul comodino, e vedendo lo sguardo curioso di Meghan le spiego che io scrivo fan fiction, anche su di loro "anche io scrivo, ho pubblicato dei libri per adolescenti nel mio paese" mi dice lei timidamente, io le dico che lo so, l'ho letto in rete.

Dopo aver disfatto i bagagli mando un sms ai miei genitori scusandomi per non averlo fatto prima e con la crescente paura che mia madre abbia allertato  l' Fbi e l'Ncis visto che non li ho avvisati del mio arrivo appena scesa dall'aereo o almeno mentre ero in macchina con le ragazze,  mi rilasso un po' sul letto fino all'ora di pranzo quando scendiamo in mensa che e' una specie di self service dove c'e' di tutto: io mi prendo una bistecca con delle verdure e una macedonia e mi siedo tra Jessy e Lana ma parlo con tutti senza problemi e almeno la paura del non capire l'ho superata, non c'e' assolutamente nulla che mi sfugga tra le cose che mi dicono, noto pero' che Robert mi rivolge meno la parola rispetto agli altri, ma magari e' solo una mia impressione.

Il resto della giornata lo trascorriamo girando nei dintorni, mi spiegano che purtroppo quella zona della citta' non e' ben servita dai mezzi e che se vogliamo andare in centro ci tocca usare per forza la macchina, prima di cena salgo in camera a lavarmi e cambiarmi e mentre mangiamo Claudia mi consiglia di non andare a letto troppo tardi, le dico che ho dormito in aereo ma lei insiste: "lo so, ma credimi: tra poco crollerai come una pera per il fuso, non importa se hai dormito prima o no, ci sono passata anche io comunque non e' una cosa grave"  sicche' dopo la cena ed il caffe' saliamo in camera e mi corico ma prima trascrivo i fatti del giorno sul mio diario e spiego a Meghan che l'ho comprato apposta per annotare tutto quello che faro' li' con loro, lei approva e le faccio vedere che sto leggendo "le cronache del ghiaccio e del fuoco vol 1"  lei sorride alle dimensioni del libro ma mi dice che il fatto che ne porti in viaggio uno cosi grosso significa che la lettura mi attrae molto ed e' un bene "non lo dico solo come scrittrice" puntualizza.  Io la guardo e le esprimo le mie perplessita' riguardo a Robert, con mia grande sorpresa lei ridacchia: "oh non farci caso, anche i primi tempi che giravamo faceva cosi con noi: era gentile e cordiale certo ma sembrava starsene sempre un po' sulle sue, finche' circa una settimana dopo dall'inizio delle riprese non dovette girare una scena con Jenny: sai, lei che entra in negozio e deve litigarci, una cosa del genere, io in quel momento li stavo osservando in disparte, poi non so cosa sia successo ma ho visto lei praticamente in lacrime dal ridere e lui che l'osservava serio in volto ma con lo sguardo alla Rumpel, quasi volesse dirle che era contento di averla fatta ridere.  Da quel giorno Robert fu molto piu' spontaneo con noi, percio' non preoccuparti: troverete un modo di rompere il ghiaccio" mi rassicura,  io ancora dubbiosa annuisco e dico che lo spero, perche' penso che mi trovero' bene con tutti loro, lei mi da' un bacio sulla guancia e mi augura la buonanotte, io ricambio e mi addormento riflettendo sulle parole di Meghan e sperando che siano premonitrici.


nota per i lettori: ok, ormai son definitivamente da ricovero XD pensate cosa non m'immagino, potete chiamare la neuro ma almeno fatemi sapere che ne pensate please ^^
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: parveth