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Autore: Lupoide    26/11/2012    7 recensioni
"Senza l'amore non c'è odio,
senza odio non c'è guerra,
pensa a quanto l'amore è merda..." [cit.]
Può essere il più antico e forte sentimento umano la causa dell'estinzione della nostra specie? Può essere un semplice bacio l'inizio della fine? Beh...è tutto possibile...in questo mondo non morto.
Genere: Erotico, Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Undead world - capitolo 1
Note dell'autore : la storia ancora non prende piede e questo capitolo è uno dei più corti che io abbia mai scritto, ma abbiate pazienza ed io cercherò di impegnarmi di più in questa storia.

24 maggio 2014

La città era completamente deserta mentre il nero asfalto sfrecciava sotto la sua Hornet 600, un modello vecchio e rumoroso, un lusso che si era permesso circa 2 anni fa intravedendola abbandonata in una stazione di servizio. Ne erano già passati 3 da quando l'infezione si era diffusa su scala mondiale e mentre il vento gli accarezzava dolcemente il volto egli ripercorreva la stessa strada che nell'ultimo mese lo aveva sempre riportato a casa. La sua definizione di casa si era notevolmente ridimensionata negli ultimi anni, ridotto a nomade ed a rifugiarsi in enormi centri commerciali abbandonati, dove rimaneva assieme al resto della sua "famiglia allargata" solo per poche settimane prima di cambiare residenza.

Stava facendo ritorno dopo una lunga nottata di caccia, ma un irrefrenabile desiderio gli attanagliò le interiora. quel giorno il ragazzo compiva 23 anni, poteva pur concedersi un piccolo lusso. Freki accostò accanto ad un locale che portava ancora l'insegna recante la scritta "Tabacchi e valori bollati" spenta e scolorita, mise il cavalletto alla moto ed estrasse da sotto il suo giubbotto da motociclista una 9 mm oppurtanamente modificata con un silenziatore. I suo jeans coloriti e strappati lasciavano entrare una leggera brezza che gli ricordò come l'estate ormai fosse alle porte e come ancora una volta si era vestito in maniera poco adeguata ad una nottata di caccia.
Con la pistola spianata entrò lentamente in quella che un tempo era una tabaccheria, cercando di poggiare delicatamente ogni passo sul pavimento in modo da non emettere rumore, si guardò a lungo intorno cercando una piccola latta recante la scritta "Zippo". Quando i suoi occhi finalmente ne trovarono una si diresse, con passi fermi  ed accuratamente scelti a fare il minor rumore possibile, verso di essa. Se la ritrovò tra le mani in meno di un minuto, e continuò a rimirarla ed a rigirarla sorridente. Ne prese poi altre 2 e le ficcò in borsa a forza, cercando poi altri tipi di tabacco. Aveva già razziato diverse volte quel posto, e credeva che ormai non vi fosse rimasto nulla, quando trovò una stecca di sigarette nello stanzino dietro il bancone fu una vera sorpresa per lui ed i suoi occhi brillarono finchè non si fermarono all'ingresso del locale. 5 figure lo fissavano barcollanti, avanzano con passo malfermo verso di lui.

Fece un rapido calcolo, all'interno della sua K100 Dynamic c'era un intero caricatore da 15 colpi, ma sapeva di non poter emettere nessun tipo di rumore se non avesse voluto attirarne altri. Per questo motivo prese un'altra lattina di benzina ed un accendino Zippo che trovò tra l'oggestica per fumatori esposta nella vetrina di fronte a lui.
Aveva ancora una decina di secondi prima che quelle creature lo raggiungessero, quindi tirò fuori una sigaretta e se la cacciò tra le labbra per poi accenderla, il sapore di tabacco gli era mancato negli ultimi giorni e si dedicò circa un paio di secondi per goderlo al meglio prima di far scattare di nuovo la molla del coperchio dello Zippo e di accenderlo, poi puntò la bocchetta della latta di benzina precisamente in mezzo alla fiamma e fece fuoco, in tutti i sensi...
Una delle figure prese immediatamente fuoco e cominciò a dimenarsi e ad urlare di quello che forse una volta il suo cervello percepiva come dolore ma che in realtà ora si era trasformato in semplice e puro panico. Freki colse quel momento e cominciò a sfrecciare tra le braccia tese che cercavano di afferrarlo, e quando uno di quegli esseri gli si parò davanti egli indirizzò il getto di benzina dritto nella sua bocca aperta facendo contorcere anche lui. Continuò a correre forsennatamente verso l'uscita. Quando il vento gli baciò il volto egli salì velocemente sulla sua moto e accellerò bruscamente verso casa.
Mentre l'asfalto scorreva sotto di lui, egli levò un braccio verso il cielo e lanciò un urlo liberatorio, anche quella sera egli sarebbe tornato alla Tana.
  
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