Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: RakyKiki    29/11/2012    4 recensioni
[Sterek AU.]
Stiles è un deportato in un campo di concentramento e Derek è un sadico e crudele tenente tedesco in stanza in quel campo.
Il rating è provvisorio e potrebbe variare.
Ci potrebbero essere delle scene piuttosto forti.
Ma soprattutto ci sarà abbastanza ANGST.
Detto questo vi auguro una buona lettura!
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3.

Sicuramente il tenente doveva soffrire di qualche disturbo della personalità perché prima mi picchia fino a farmi svenire, poi si scusa, poi scappa.

Quel mattino stavo lavorando nella miniera quando ci hanno chiamato fuori tutti.

Avevano trovato nel nostro Block delle monete che erano state sottratte ad un soldato il giorno prima, e volevano trovare il responsabile.

Un Kapo, un detenuto che ricopriva una carica all’interno del campo ed esercitava il potere su altri deportati, passò davanti ad ognuno di noi e tutti al suo passaggio abbassavano lo sguardo, tutti tranne me ovviamente.

Non mi sarei mai piegato, e comunque non avevo nulla da nascondere.

“E’ stato lui signore.” Disse quello, indicando me.

“Cosa?! Non è vero! Non sono stato io signore! Anche perché la mia…” tentai di rispondere ma venni interrotto.

“Silenzio Haftling(nda: “Prigioniero”) E174518!” disse il tenente Hale.

Mi fissò con quei suoi occhi verdi, velati da una maschera d’odio e…dispiacere?

Non mi accorsi del suo braccio che si alzava del suo pugno che mi arrivava dritto in faccia, facendomi cadere a terra.

Dopodichè arrivarono altre botte, calci nello stomaco e sulla schiena.

Tentai di difendermi ma alla fine vinsero il freddo insieme alla stanchezza e svenni.

 

 

Mi svegliai non so quanto tempo dopo.

Mi trovavo nel KaBe ed avevo il corpo tutto indolenzito.

Quanto tempo avevo dormito?

Avevano trovato il vero colpevole?
Non riuscivo a smettere di pensare, il mio cervello continuava a macinare parole silenziose.

Un movimento alla mia destra mi fece spaventare, e dalla penombra della stanza emerse una figura, gli occhi che splendevano nel buio.

Quando arrivò al fondo del mio letto la riconobbi: era il tenente Hale.

“Tenente…” sussurrai, la voce roca.

L’uomo non rispose ma si avvicinò e si sedette sulla sedia accanto al letto.

Non smetteva di fissarmi.

Faceva scorrere lo sguardo su tutto il mio corpo, per poi passare alla stanza e tornare su di me.

“Sei stato fortunato.” Disse ad un tratto.

“Perché?” chiesi curioso.

Il tenente aspettò un po’ prima di rispondere.

“Se ci fosse stato un altro al mio posto a quest’ora saresti morto. A cosa ti servivano quelle monete?”

“Non le ho prese io.”

“Perché allora quel Kapo ti ha indicato?”

“Forse perché sono una sorta di Prominent (nda: detenuti che avevano un trattamento migliore rispetto agli altri),signore?”

“Ti tratto esattamente come gli altri, non hai privilegi.”

“Tranne il pane che mi viene dato a pranzo o il thè che ogni tanto mi da nel suo ufficio. Gli altri non sono ciechi signore, vedono bene dalle finestre.”

“Ti stai forse lamentando?”

“No signore.”

“Benissimo.” Concluse incrociando le braccia al petto e chiudendo gli occhi

Un silenzio rumoroso scese nella stanza.

“Come ti senti?” mi chiese poi.

“Starò meglio.” Risposi io, continuando a fissarlo.

Lui annuì con la testa e tornò immobile.

“Come si chiama?” gli chiesi senza riuscire a trattenermi.

Il tenente non rispose.

Non dovevo demordere, volevo sapere il suo nome.

“E’ così brutto? Se è così prometto di non ridere e le dirò il mio, quello vero.”

“Conosco già il tuo nome, Stiles.”

“No signore, quello è il mio soprannome.” Risposi sorridendo.

Avevo sicuramente  scatenato la sua curiosità poiché aprì gli occhi e mi si avvicinò.

“E quale sarebbe allora, Stiles?” mi chiese, fissando i suoi occhi nei miei.

“Glielo dirò quando mi avrà detto il suo tenente, non prima.” Risposi, senza smettere per un solo istante di affondare nei suoi occhi.

Il tenente sbuffò ed in quel momento parve quasi una persona normale, un ragazzo normale.

“Derek.” Rispose rassegnato.

“Genim.” Dissi io e vidi lo stupore nei suoi occhi.

“Genim?”

“Sì, era il nome del padre di mia madre.”

“Particolare, non c’è che dire.” Disse allontanandosi di poco.

“C’è qualcuno a casa che ti aspetta Stiles? Genitori,fratelli, moglie?”

“Sono troppo giovane per una moglie signore, ho solo diciotto anni. E comunque no, sono morti tutti, tranne mio padre di cui ormai ho perso le tracce.”

“Allora perché ti comporti da eroe? Rischi solo di farti uccidere!” mi chiese avvicinandosi di più.

“Perché questo posto vuole renderci delle bestie, ma io non lo diventerò.”

“Aumenti solo il rischio di morire.”

“Se così accadrà, lo farò restando me stesso.” Risposi.

“Confermo la mia impressione su di te: sei  diverso.”  Disse lui, abbassandosi fino a portare il suo volto davanti al mio, come se ci stessimo guardando negli occhi in piedi.

“No signore, sono normale.” Risposi, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi.

Alzò una mano e la posò sulla mia guancia, seguendo con le dita il segno del pungo ricevuto.

Si avvicinò ancora, e la sua attenzione passò dai miei occhi alle mie labbra.

Vi posò un bacio veloce, leggero.

Si staccò subito, come se si fosse scottato, e si allontanò.

Uscì dal KaBe lasciandomi nel più completo stato confusionale:
che diamine era appena successo in quella stanza?!

 

 

NdA: Salve!
Scusate se ho pubblicato così in ritardo, ma mi sono concentrata un po’ sull’altra storia che sto scrivendo, Ancient Love.

Che dire? Vi ringrazio davvero tanto per le recensioni! :D
Siete fantastici!
Come sempre se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio e al prossimo capitolo!
Kiki.

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: RakyKiki