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Autore: Nimel17    01/12/2012    11 recensioni
Durante le scene di Skin Deep, uno sguardo da vicino su Emilie... o su Belle?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Emilie si tolse velocemente il vestito blu e la camicetta che aveva usato per girare le scene di quel giorno. La parrucca del suo ruolo era già accanto allo specchio e lei si passò le dita tra i corti capelli chiari, spettinandoseli un po’. Si preparò una vasca piena d’acqua calda e si versò un bicchiere d’acqua, bevendolo tutto d’un fiato. Avrebbe desiderato qualcosa di più forte, ma non era il momento e poi bere era l’ultima cosa che le serviva.
Si immerse, mentre la schiuma traboccava quasi oltre il livello della superficie, appoggiando la testa sul bordo dopo essersi bagnata i capelli, che galleggiavano luminosi in acqua. Fissò la luce nel soffitto, chiedendosi che cosa le era preso quella mattina.
La verità era che Belle le stava entrando nella pelle e non le era mai successa una cosa simile. Quando stava parlando a Rumpelstiltskin di Gaston, non sapeva come fosse potuto accadere, ma ad un certo punto Emilie stava parlando a Robert di Josh.
Iniziò ad insaponarsi, improvvisamente il bagno la faceva sentire accaldata e frastornata. Si sciacquò frettolosamente e si avvolse nell’accappatoio bianco che era stato il suo primo acquisto da donna indipendente. Cercò le ciabatte, irritata di essersi dimenticata di portarsele ai piedi del tappeto come faceva sempre.
Robert, è tutta colpa tua.
Tutto era iniziato durante la prima prova costume per Skin Deep. Le avevano dato quel meraviglioso abito dorato e lei aveva fatto una piroetta felice e sbarazzina, attirando lo sguardo di tutti gli attori su di sé. Da quel momento aveva completamente perso di vista se stessa: era Belle con suo padre, Belle con Gaston, Belle con Rumpelstiltskin.
La prima stoccata che aveva ricevuto era stata praticamente al principio, quando stavano girando la scena del patto tra lei e il Signore Oscuro. Vedere Robert così truccato, da vicino e non sullo schermo, l’aveva sorpresa eccessivamente. Quando poi lui aveva menzionato che Belle doveva essere la governante della sua alquanto grande dimora… sotto il trucco Emilie si era ritrovata ad arrossire come una scolaretta delle elementari.
Non aveva mai conosciuto una persona così simpatica come Robert. L’aveva visto poche volte sullo schermo, più per qualche strano scherzo del destino che per altro. Qualche sera prima si era chiusa in camera a guardare  Full Monty e, oltre al normale imbarazzo quotidiano sul set, da quel momento non era più riuscita a guardare il suo collega senza vedersi davanti agli occhi il suo strip tease.
E la notte precedente aveva sognato che avevano provato una scena simile in Skin Deep.
Andava male, molto male.
Come se non fosse sufficiente, aveva dovuto cadergli tra le braccia. Ovviamente nell’episodio andato in onda avevano fatto sembrare tutto molto più pericoloso, ma il fatto che Robert l’avesse sorretta, che si fossero guardati negli occhi rimaneva. E si odiava per esser caduta nel cliché più cliché del mondo: una giovane attrice (già sulla trentina, ormai) attratta da un altro attore di una ventina d’anni più vecchio.
Ma che colpa ne aveva lei se Robert era così pieno di fascino, così tenero da far venire voglia di abbracciarlo? Sembrava un eterno Peter Pan, con quelle sue buffe espressioni e smorfie.
Emilie si finì di asciugarsi i capelli e si mise una vecchia vestaglia, visto che quella sera si sentiva tutt’altro che in vena di eleganti lingerie, e si buttò a letto con il giornale abbandonato al suo fianco.
Prese distrattamente l’I-Pod e chiuse gli occhi, ascoltando la voce che adorava.
“My price… is her.”
Perché doveva avere quel meraviglioso accento? Non le faceva per niente bene ascoltarlo con tutti quei pensieri. Andò avanti, impaziente, come per seminare quella traccia, fino a che si stancò.
“I believe in miracles… you sexy thing”
Emise una protesta di pura frustrazione e si tolse le cuffie, quasi strappandole dalle orecchie.
Si alzò e si diresse al frigorifero per versarsi un bicchiere di vino. Al diavolo tutto il resto.
Al diavolo tutti i pranzi passati insieme, in cui c’erano tutti ma per lei c’era solo lui.
Al diavolo le confidenze che gli aveva fatto sul suo matrimonio rovinato con Josh.
Per ogni pensiero, bevve un bicchiere. Quando si sentì abbastanza disorientata, tornò a letto, premendo forte la faccia sul cuscino. Era solo una sbandata, ci era già passata prima.
Non era normale, però, ritrovarsi a pensare quanto sarebbe stato bello prenderlo per la cravatta quando stava recitando al sole nei panni di Gold, oppure ritrovarsi ad invidiare Lana e Jennifer ogni volta che per parlargli si chinavano in avanti verso di lui (chissà il perché?).
Quando avevano girato insieme la scena della caduta dalla scala, lui le aveva appoggiato la mano sulla schiena per guidarla fuori dal set, sorridendole.
La sua mano era rimasta lì: non il troppo confidenziale braccio sulla spalla né il classico scivolamento verso il basso.
Questo le era piaciuto, abbastanza da pensarci su ancora.
Quando poi l’aveva visto con i suoi tre figli, Ava (quanto ci avevano scherzato sul fatto che Gretel e la sua primogenita avessero lo stesso nome), Harvey e Joseph, era scattato qualcosa in lei.
Qualcosa che l’aveva portata a chiedersi E se fossero i miei figli?
Non aveva mai conosciuto Anastasia, sua moglie e ne era contenta: era una brava attrice sullo schermo, ma nella vita reale faceva schifo.
Squillò il cellulare. Emilie si sollevò a metà per cercarlo sul comodino e rischiò quasi di farlo cadere.
“Pronto?”
“Emilie?”
Trattenne il respiro. Aveva bevuto troppo vino, non poteva esserci altra spiegazione.
“Emilie? Sono Robert.”
Lei recuperò la voce, sperando che non sembrasse troppo strascicata.
“R-Robert, certo… come hai avuto il mio numero?”
“Me l’hai dato due giorni fa, per comunicarti il meeting con i produttori, ricordi?”
Ovvio, il meeting.
“Giusto… è successo qualcosa?”
“Emilie, hai bevuto?”
Si coprì la bocca con la mano, istintivamente, terrorizzata dall’essersi fatta scoprire a bere, anche se pochi bicchieri.
“Solo un pochino. Niente di serio.”
“Dove sei?”
“In camera, a letto.”
Sentendo solo silenzio dall’altra parte, arrossì profondamente. Come doveva essergli apparsa quella sua frase?
“Sto… sto leggendo.”
“Scusa, se c’è qualcuno con te riattacco subito.”
“Non c’è nessuno!”
L’aveva quasi urlato e si passò le dita sulla fronte e sui capelli, spostandoseli dagli occhi.
“Ho bisogno di te, Emilie.”
La sua mano si bloccò.
“Cosa?”
“Emilie, devo vederti. Non riesco più a controllarmi. Non riesco più a recitare con gli altri membri del cast, sono diventato dipendente da te, peggio che con una droga.”
Sentiva il suo respiro sulla cornetta, il momento esatto in cui la sua voce si era spezzata.
“Vieni, Robert, ti prego. Vieni da me.”
Emilie si svegliò di colpo, boccheggiando. Era solo un sogno. Una lacrima le scese lungo la guancia, perché almeno nel sogno aveva avuto il coraggio di chiedergli di venire. E lui aveva fatto il primo passo.
Prese il giornale e lo sfogliò, desiderando ardentemente distrarsi.
Quando gli occhi le caddero su una foto di Robert, prese in considerazione l’idea di gettarlo nel cestino. Invece, sospirò e si ritagliò l’immagine, mettendola con tutte le altre nel suo diario.
Tornò a leggere il titolo.
Intervista con Rumpelstiltskin, il Signore Oscuro
Sorrise: le interviste erano sempre state la specialità di Robert, che aveva un modo di fare così allegro con i giornalisti, che metteva a proprio agio chiunque.
Riuscì appena a respirare quando lesse una delle ultime domande.
Se lei fa la Bestia, Emilie de Ravin fa la Bella. Cosa ne pensa della sua partner?
 
È stata grande. É stata assolutamente grande sin dal primo giorno. Mi piace lavorare con Emilie, è meraviglioso.
 
Ci può dire qualcosa sullo sneak peek riguardo la vostra conversazione sull’amore?
 
Ho pensato che fosse davvero bellissima in quella scena, e tutto quello che diceva e faceva… ci ho creduto per tutto il tempo, sa? È adorabile. Stupenda da guardare. È un’attrice così adorabile.
È semplicemente perfetta lì. Perfetta.
 
Emilie stava piangendo silenziosamente.
Per lui era Bellissima.
Per lui er Adorabile.
Stupenda.
Perfetta.
Sentiva la sua voce pronunciare quelle parole, dirle a lei mentre l’abbracciava.
Strappò la pagina e la mise assieme alle foto. Forse, dopotutto, anche lui poteva provare qualcosa per lei.
Forse, doveva solo fare il primo passo, come Belle.
 
 
Angolo dell’autrice: chiedo scusa in anticipo a parveth89 per questo delirio; spero invece che sia di gradimento a jarmione, che mi ha dato l’idea con la sua ff. Non so, ho solo pensato che a lavorare a stretto contatto con Robert, qualcosa poteva nascere. Per l'intervista mi sono ispirata al commento su Skin Deep di Robert e Jane Espenson, contenuto nel DVD.
Grazie a tutti i dearies che leggeranno la storia.   
  
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