Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: ButterflySeven    08/12/2012    3 recensioni
E' Dicembre, Maya e Masumi iniziano questo natale separatamente, ma il destino farà in modo di ricongiungerli in un luogo inaspettato. La tematica sociale di fondo, sarà un pretesto per condividere passioni e pensieri con dei bimbi furbi ed intelligenti; ma anche stavolta non saranno soli, a farli compagnia ci saranno i nostri amici marini Shiori e Sakurakoji...
Con questi ingredienti e con la neve a condire il tutto, cosa accadrà?
Leggete per scoprirlo...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come innaugurare le feste natalizie? Ma ovviamente con una ff natalizia!
In realtà questa storia (di 3 capitoli in tutto), è stata scritta per un contest natalizio dello scorso anno, ma ho preferito postarla il natale successivo a contest ormai concluso.
Spero vi piaccia, ho cercato di divertirmi e di scrivere qualcosa di leggero.
Buone feste a tutti!

NOTE:

La ff non è collocata in un periodo ben preciso... Ovviamente è dopo il fidanzamento tra Shiori e Masumi, ma prima degli incidenti tra Maya e Shiori.

Capitolo 1

Neve, luci, alberi, colori, allegria, armonia, serenità, gioia, amore… In una parola: Natale!
Era il 18 Dicembre ed il cielo quella mattina era di un pallido azzurro, preannunciando una giornata particolarmente limpida e soleggiata. Maya si trovava in treno, in compagnia del suo collega Sakurakoji Yuu.
La destinazione? Beh, montagna, neve e… Una ventina di bambini di un orfanotrofio di Tokyo.
Il Natale è la festa della famiglia, della gioia e della voglia di stare insieme a chi si ama. Maya non era sola, anche se la mamma era morta, aveva il sostegno di tante persone che le volevano bene e poi, in quel periodo della sua vita, era circondata dalle persone che avrebbero interpretato con lei la famosa opera “la Dea Scarlatta”, ruolo conteso anche dall’amica-rivale di sempre Ayumi Himekawa.
La pausa lavorativa era iniziata da qualche giorno, ma come associazione teatrale, capitava spesso di operare al servizio degli altri per semplice beneficenza, e quel giorno rientrava in quest’ultima categoria. Maya e Sakurakoji, avevano una missione importante: portare il Natale a dei bambini soli e tristi. Avevano un’età che oscillava dai 6 ai 10 anni ed erano per lo più bimbi rimasti senza genitori, senza parenti, senza nessuno a crescerli ed accudirli con amore… Entrambi accettarono di buon grado la proposta fattagli dal regista Kuronuma: come protagonisti della storia, ma soprattutto per la giovane età di entrambi, sarebbero sicuramente riusciti a rallegrare l’umore dei piccoli bisognosi.
Maya era in fermento, non vedeva l’ora di toccare la neve ed abbracciare i bimbi che già li aspettavano nel grande rifugio in cima alla montagna.
- Sei contenta?- le chiese Sakurakoji, affacciando il viso dalla guida del luogo.
- Oh si!!!!!!!!!!! Non vedo l’ora di sciare, pattinare, abbracciare i bambini… Ah!!- sospirò felice saltellando nel sedile, sentendosi come un piccolo folletto, impaziente di arrivare a destinazione.
Poi, finalmente il treno rallentò, mentre una voce nell’altoparlante, annunciava l’imminente arrivo al capolinea.
- Evviva!!!!!!!!!!- gridò alzandosi di scatto, rischiando così di cadere in avanti.
- Stai attenta Maya!!!- gridò di rimando Sakurakoji, cercando di acchiapparla al volo, ma un uomo che stava passando accanto a loro per scendere dal treno, fu più veloce e, prendendola per un polso, riuscì a sbilanciare il corpo di Maya di lato, accogliendola così contro il proprio petto.
Un forte odore di muschio investì Maya, che come in trance alzò lo sguardo imbarazzata.
- Ragazzina!- sentire quella sola parola, fu capace di far sussultare il cuore di Maya.
- Si… Signor Hayami…-
- Deve fare attenzione, chibi-chan, poteva farsi molto male e rischiare di passare il natale a casa con un braccio rotto…- Maya mise su un piccolo broncio, stava per ribattere, quando una voce mielosa dietro le spalle dell’ammiratore, le fece morire le parole in gola.
- Masumiiiiiiiii!! Caro, che succede?- Shiori-san apparve in tutta la sua beltà (o pomposità, in base ai punti di vista): indossava un vestito rosso fuoco, con tacchi a spillo vertiginosi e la solita capigliatura anni ’50.
- La signorina Kitajima ha avuto un momento di difficoltà, ma nulla di grave-
- Oh…- disse con fare sorpreso. Afferrò un lembo della giacca dell’uomo, interrompendo bruscamente il contatto con la giovane attrice, che dal canto suo si sentì più piccola ed impacciata del solito- ma cosa ci fate qui?- chiese osservando prima lei e poi Sakurakji, che nel mentre aveva afferrato entrambe le loro valigie porgendo a Maya quella di color rosso.
- Siamo qui per beneficenza- disse conciso.
- oh!!!- ripetè la donna- ma che coincidenza, anche noi siamo qui per lo stesso motivo, vero Masumino?-
A Maya urtò il modo in cui stringeva il suo ammiratore, strinse la maniglia della valigia e trattenne a stento un ringhio.
- Si, è vero… E’ da tre anni ormai che per conto della Daito, mi occupo di un piccolo orfanotrofio della città di Tokyo, aiutando una ventina di bambini a trascorrere un natale più sereno…- Maya rimase colpita dalla sua generosità, ricordandosi quanto avesse aiutato lei in primis.
- E’ una cosa bellissima…- rispose illuminandosi come una piccola stella.
Un cigolio profondo, li avvisò che era il momento di scendere dal treno.
Così, poco dopo, si ritrovarono a terra, si guardarono intorno e videro poco distanti, un gruppo di bambini insieme ad un’anziana donna, che teneva un cartello piuttosto grande con su scritto “Hayami- Takamiya” in una riga e sottostante “Kitajima – Sakurakoji”
Si avvicinarono tutti e quattro e salutarono la donna.
- Benvenuti, figlioli… Vi ringrazio per aver deciso di aiutarci con la vostra presenza…-
- Ma…- iniziò Shiori indicando Maya e Sakurakoji- perché ci sono anche loro?-
- Oh signorina… I nostri bambini amano tanto la signorina Maya ed il signorino Sakurakoji… Siamo grandi amanti del teatro ed inoltre il signor Hayami ci ha donato molto spesso dei biglietti per le loro rappresentazioni teatrali…-
Shiori capì subito che la donna diceva il vero, poiché i bimbi nemmeno si degnarono di lei, circondando invece i due giovani ragazzi e stringendoli forte.
- Bambini, per favore!! Lasciateli respirare!!- ma loro sembravano non ascoltare – ah… benedetti ragazzi, un giorno o l’altro rimarrò senza un filo voce…-
- Sono solo dei bambini, signora…- rispose Masumi, prendendo una bimba riccia in braccio e portarla con se – che ne dite di andare? Fa freddo qua fuori…-
E così salirono sul piccolo pulmino per recarsi al rifugio. Maya prese subito confidenza con i piccoli ed insieme intonarono alcune canzoni di natale.
- E’ un angelo quella ragazza…- osservò la signora, seduta al lato di Masumi.
- Ha ragione, è proprio un angelo…- si, la sua ragazzina era una stella luminescente, capace di portare calore anche al cuore più freddo e ghiacciato, un cuore come il suo…

Il rifugio, era per Maya una delle cose più belle che avesse mai visto. Anche se l’aria esterna era fredda e pungente, al suo interno vi era un tale calore, da sentire persino caldo. C’erano diversi alberi di diverse dimensioni nei vari punti della sala principale, mentre due grandi camini erano posti agli angoli opposti del lato maggiore.
- Ecco le vostre stanze: signor Hayami lei ha la stanza numero 7; la signorina Takamiya la numero 8; la signorina Kitajima la 9 ed il signor Sakurakoji la numero 10… Tutto chiaro?- disse la signora consegnando le chiavi ad ognuno.
- Tutto chiaro, grazie mille!! – Salutarono con la mano i bimbi, che però afferrarono il maglione di Maya per non farla andar via.
- Lesta!!!!- disse il primo con occhioni da “gatto con gli stivali” – sisi, lestaaaaa, ti plegoooo- disse la seconda imitando l’amico. Masumi osservò la scena con una tenerezza infinita.
- Masumi, che fai?- lo chiamò Shiori, ormai dentro l’ascensore insieme a Sakurakoji.
- Si, arrivo…- disse voltandosi a malincuore.
- Su, ahahahah, lasciatemi!- cercò d’incitarli Maya, ma a quelle parole i bimbi tirarono con maggior forza, tanto da sentire le cuciture del maglione saltare una ad una. Serviva un diversivo…- oh!!!!!!!!!!!!!- iniziò fingendosi estremamente sorpresa - bambini! C’è babbo natale con le renne proprio lì fuori!- disse raggiante indicando un punto oltre le vetrate.
- Dove dove?- i bimbi si voltarono, lasciando finalmente la presa dal maglione ormai slabbrato . Come un fulmine, Maya si voltò raggiungendo di tutta fretta l’ascensore e premere il tasto “2” giusto un attimo prima che i bambini si catapultassero lì davanti, una volta capito che non vi era nessun babbo natale oltre la vetrata.
- Uff! Ce l’ho fatta!- Sakurakoji rideva come un matto, accompagnato da Masumi, mentre Shiori semplicemente sbruffò.
- Non capisco il perché di questo accanimento!- disse inacidita.
- Shiori, non essere così avvilita, è normale che i bambini si siano affezionati subito a Maya…- Shiori si voltò colpita dalla pronta risposta di lui.
- A cosa ti riferisci?- mise le mani ai fianchi, pronta a dichiarar guerra all’uomo, ma il campanello dell’ascensore suonò e le porte si spalancarono.
- Cerchiamo le stanze…- disse Maya per rompere la cattiva atmosfera venutasi a creare. Dopotutto era natale, non voleva che ci fosse un clima così teso tra loro.
- Masumiiino, saremo sicuramente vicini, le nostre stanze hanno i numeri 7 ed 8- disse entusiasta. Ma subito dopo raggelò.
- Credo che ti sbagli, le stanze sono disposte a file pari e dispari- Maya trovò la sua stanza, che per coincidenza era accanto a quella di Masumi.
- Oh beh, allora saremo sicuramente uno di fronte all’altro…- secondo secchio d’acqua. Davanti alle camere di Maya e Masumi vi erano i numeri 20-22-24…
- Credo che le vostre siano dall’altro lato, quelle alla destra dell’ascensore-
- ma non è possibile! Deve esserci un errore! Le nostre camere dovevano essere vicine! Voglio fare a cambio con la sua!- ed indicò prepotentemente Maya. Masumi a quel punto si spazientì.
- Shiori, calmati immediatamente. Sei una donna adulta e MATURA (“forse” pensò tra se), ti chiedo di terminare quest’inutile sceneggiata, Sakurakoji non ha avuto nessuna obiezione ed è bene che anche tu rispetti il posto che ti è stato assegnato, mostrandoti educata e garbata come SICURAMENTE sei in grado di fare…- Maya stava per ridere, non era abituata a vedere Masumi sotto quel profilo così… Da genitore che fa la ramanzina al figlio. Il volto di Shiori si tinse di rosso, mentre mormorò un debole:
- Va bene, farò come dici…- prese la valigia e si avviò verso l’ala opposta del piano, trascinando i tacchi pieni d’acqua dato l’impatto con la neve fuori il rifugio.
- Vado anch’io, Maya, ci vediamo dopo…- disse Sakurakoji, sporgendosi appena depositando un piccolo bacio sulla guancia della collega. Masumi avrebbe voluto picchiarlo per aver osato tanto, ma si trattenne.
- A dopo Sakurakoji-kun- maya lo vide andar via e quando fu ormai sparito dal campo visivo, si voltò verso Masumi, che la guardava severo.
- Cosa c’è? Ho forse qualcosa che non va?- si diede una rapida occhiata – in effetti posso buttare il maglione direttamente nel cestino-
- Ahhahahahh! Ha ragione, chibi-chan… E’ ridotto davvero male…- prese i lembi del maglione, come a costatarne i danni effettivi. Ma quel gesto obbligò Maya ad avvicinarsi a lui, ricreando la magica atmosfera formatasi sul treno. Alzò lo sguardo titubante e con le gote arrossate, ma non incontrò gli occhi di lui, poiché ancora intenti ad esaminare i danni provocati dai bambini – in effetti potrebbe fare una richiesta per iscritto al suo amico ammiratore, sono sicuro che le farà trovare un nuovo maglione proprio sotto l’albero- Masumi si aspettò una risposta pungente, ma si sorprese quando rispose:
- E’ una buona idea, sono sicura che gli scriverò, magari potrei fargli un regalo anch’io, per ringraziarlo per aver reso i miei natali meno tristi dopo la morte della mamma…- Masumi lasciò la presa dal maglione. Quelle parole arrivarono come un macigno, inghiottì, cercando di trattenere qualsiasi istinto.
Maya sembrò capire che l’aveva ferito, il suo intento era quello di fargli capire quanto l’avesse aiutata in quei momenti, non voleva certo tornare sull’argomento della madre… L’aveva perdonato ormai da un bel pezzo, lei adesso lo amava più di se stessa…
Fu così che gli prese le mani portandosele alla vita, si sporse in avanti e lo abbracciò.
- Ma… Ma…- balbettò Masumi completamente sconvolto.
- Buone feste, signor Hayami… Spero che i ricordi tristi svaniscano almeno in questi giorni…-
- Si, lo spero anch’io…- e con quelle parole, la strinse con forza, assaporando il profumo di pesco dei suoi morbidi, lisci, setosi capelli.
Stesero così per un po’, per poi separarsi lentamente.
- Allora buona sistemazione, saremo vicini di casa…- fece notare Masumi, inserendo nel mentre la chiave nella serratura.
- E’ vero… Spero di non infastidirla…-
- Secondo me invece è quello che speri…- disse con sguardo furbo.
- Ma cosa dice?-
- E’ ovvio: dici che non lo farai solo perché credi che ci creda, ma in realtà farai tutto l’incontrario… Anche se c’è sempre l’eventualità che lo dici pensando che non ci creda così finisci col prenderti gioco di me ugualmente…- Maya sbattè le palpebre diverse volte. Mollò la presa dalla maniglia della porta, poggiò una mano sulla schiena di Masumi e batté diverse volte.
- Hayami-san, accetti un consiglio: segua meno i consigli di Jack Sparrow…- poi si voltò, entrando nella stanza numero 7 chiudendosi la porta alle spalle, poi la riaprì, facendo affiorare solo il volto – ah, dimenticavo… La prossima volta che vede Jack Sparrow, me lo saluti tanto… E mi raccomando, non beva troppo rum, può causare seri danni celebrali…- e sparì di nuovo.
Masumi rimase immobile per qualche secondo, poi rise talmente forte che i vicini di stanza uscirono per controllare che fosse tutto regolare.
A quel punto anche lui prese in seria considerazione l’idea di smettere di bere rum…

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