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Autore: RinoaHeart    14/12/2012    4 recensioni
Mousse, pensando a quanto sia sfigato, dà vita, non si sa in che modo, a uno sconvolgente cambiamento che porterà non pochi problemi a Nerima. Cosa succederà fra Ranma e Akane? E Shampoo, come vivrà la cosa? E Mousse, come la prenderebbe se il suo desiderio segreto venisse realizzato?
[Akane/Ranma - Mousse/Shampoo]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Mousse, Ranma Saotome, Shan-pu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction Era una notte come un’altra, al Nekohanten. Mousse, dopo aver servito tutta la sera, cucinato, servito da bere agli ultimi clienti, pulito la sala, la cucina, lavato i piatti, rifornito il frigo, buttato l’immondizia, spazzato fuori, e lasciato gli avanzi per i randagi del quartiere (cosa fatta con la benedizione di addirittura due su due delle amazzoni tiranne), si era finalmente riuscito a trascinare nella sua camera, infilarsi una vecchia tunica che usava come pigiama, sfilare gli occhiali e stava per buttarsi nel letto, morto, o quasi.
Si appoggiò prima al davanzale della finestra, guardando fuori, pensando alla sua amata.
Shampoo non l’aveva aiutato granché quel giorno, dal pomeriggio pare si fosse impegnata in una lotta senza quartiere con Ukyō e Kodachi da qualche parte, così aveva riferito Obaba. Mousse non si era preoccupato di raggiungerla e la vecchia comunque non lo avrebbe mollato, con tutto ciò che c’era da fare.
Da qualche tempo era stufo. Stufo di quella vita, stufo di essere uno scarto, un servo, un factotum malpagato. Solo l’amore per Shampoo lo mandava avanti, ma ogni giorno realizzava sempre di più quanto poche speranze avesse.
“Mousse?” si sentì chiamare da dietro la porta. Era la mummia, a giudicare dalla voce tremula, constatò con delusione.
“Sì? Sono vestito!” rispose, sapeva che tanto bussava solo per quello, sennò sarebbe entrata a suo piacimento, figuriamoci se gliene fregava della sua privacy. “Ho dimenticato qualcosa?” chiese sbuffando, senza attendere che dicesse nulla quando la vide saltellare in camera.
“No, stranamente stasera hai fatto tutto bene. Perciò tieni.” gli lanciò un pacchetto che cadde malamente a terra vicino a Mousse, in piedi al centro della stanza. “Senza occhiali eh?” Obaba saltellò e si avvicinò porgendo stavolta il pacchetto a Mousse che era arrossito dalla vergogna. “Ho trovato un po’  di incenso rilassante,  a me non serve.” disse senza troppa grazia.
“A-h. Grazie!” era sorpreso, era raro, molto raro che Obaba dimostrasse un pensiero gentile per lui.
“Beh, ragazzino, va a letto che domani sveglia alla solita ora!” disse burbera andandosene saltellando come era arrivata.
Mousse aprì il pacchetto e sfilò una stecca di incenso, mettendola sul davanzale. Subito un buon odore si sparse per la stanza. “Ah…. Che bello. Grazie vecchia, mi ci voleva proprio per rilassarmi dopo ‘sta giornata d’inferno.” pensò fra sé e sé, mentre si riavviava i capelli dietro la schiena.
Il ragazzo si stese a letto, incrociando le braccia dietro la testa. Sentì Shampoo rientrare, giudicando dal passo che sapeva riconoscere alla perfezione, e si tranquillizzò un po’. Era stupido preoccuparsi per una ragazza che conosceva cento modi e più per uccidere qualcuno, ma nonostante tutto, si preoccupava.
Era la ragazza che amava, del resto. Mousse sospirò a fondo. L’odore dell’incenso era tenue, sapeva di fiori, di primavera, di giornate sotto il sole. Di cose c he Mousse non viveva da tempo.
“Da quant’è che non mi diverto? Da quant’è che la mia vita fa un po’ più che…schifo? Da quando sono qui.. sto solo lavorando, prendendo calci in faccia e facendomi fare a pezzi dalla mia adorata Shampoo e dalla vecchia, che a parte qualche raro momento in cui mi considera un essere umano, pensa che io  sia sterco in terra. Sono un codardo, perché non ho il coraggio di dire basta.”
 Si rigirò nel letto, mettendosi di fianco.  Passò il tempo.
Si rigirò ancora a guardare il soffitto, il sonno che non arrivava nonostante la stanchezza del corpo.
“Mi chiedo come sarebbe… come sarebbe essere Ranma Saotome. Essere il più figo del villaggio, il più forte. Chissà com’è avere una fidanzata, non prendiamoci in giro Akane è cotta di lui e lui di lei, c’ero anche io a Jusenkyō… e poi..una famiglia decente, non dover lavorare, potersi impegnare solo su quel che si vuole… le arti marziali…magari anche divertirsi. Avere ancora le braccia quando si viene bagnati con l’acqua…scommetto pure che..ha..yawn..dieci decimi...” con questi pensieri, il ragazzo si addormentò, inalando il dolce aroma dell’incenso.

DRIN DRIN DRIN DRIN!
“Mhh..mhh…”
DRIN DRIN DRIN DRIN!
“Ho capito, ho capito mi alzo!!!” Ranma si buttò di lato con la mano pronta  per spegnere la sveglia, ma non la trovò vicino al futon. Non si ricordava neanche che la sua sveglia facesse così. Spalancò gli occhi, quando il braccio non tastò il pavimento ma il vuoto.
“MA DOVE CAVOLO SONO??” si svegliò di soprassalto. Un comodino, una sveglia, le ore 6.00. “LE..COSA?? IO MI SVEGLIO ALLE 7.30!” Ancora mezzo rimbambito si guardò intorno. Era in un letto stile occidentale.
Ci vedeva appannato, appannatissimo, che diavolo stava succedendo?
Riusciva a malapena a distinguere una stanza con un armadio, uno  scrittoio, forse una cosa che sembrava una cassettiera.
“Ma come cavolo ci sono finito qui? Dove sono??Perché cavolo ci vedo così male stamattina??” disse ad alta voce dandosi qualche schiaffo, magari i suoi occhi erano ancora stanchi.
Si passò il braccio dietro la testa, per grattarsi la nuca e sentì che aveva i capelli sciolti, doveva essersi sciolto il codino nel sonno.  
No, qualcosa non quadrava.  
I suoi capelli erano lunghi, lunghissimi, constatò tenendo una ciocca in mano che lasciò ricadere sul petto. Si girò, preso dal panico e schizzò fuori dal letto. Sul comodino vide un paio di occhiali e il panico si dilagò in lui ancora di più.
“No.. no… no.. che diavolo? MA CHE CAVOLO…?”  senza pensarci, si mise gli occhiali, devastato.
Aveva sempre auto una vista perfetta!
Ma se doveva capire che stava accadendo ci doveva vedere.
Il mondo sembrò prendere forma più nitidamente, ridandogli l’immagine della stanza di prima solo che più a colori e in alta definizione.
Ranma era in pieno panico, non sapeva che cosa ci faceva lì, perché aveva i capelli apparentemente più lunghi, perché non ci vedeva bene.
Si diede uno schiaffo. “Ehi, Ranma Saotome, datti una calmata e ricordati chi sei.”
Si raddrizzò e si accorse di un’altra nota stonata.  “Da quando sono così alto?” si chiese notando che vedeva il mondo da una prospettiva più alta di parecchi centimetri.
“MOUSSE SONO LE SEI E UN QUARTO PERCHE’ ANCORA DORMI?” una voce squillante, una voce conosciuta, irruppe da dietro al porta, sturandogli i timpani.
“Mousse?? Sono Ranma!” Un momento. Occhiali. Capelli lunghi. Si guardò addosso, indossava una tunica e un paio di pantaloni che non aveva mai, mai visto. Ora che ci faceva caso anche la sua voce era strana, diversa, NON ERA SUA. “Mi state prendendo per il culo vero?” sussurrò all’aria sbigottito. Si avvicinò a un piccolo specchio appoggiato su quella che si era rivelata essere la cassettiera.
“Non dirmi.. non dirmi che..”
Si guardò. URLO’. Urlò a squarciagola, sbigottito, impaurito anzi nel panico, il cuore a mille, la sudorazione ormai andata, sbiancò.
“CHE COSA CI FACCIO NEL CORPO DI QUESTO SFIGATOOOOOOOO?”
La proprietaria della voce conosciuta di prima spalancò la porta.
“MOUSSE SI PUO’ SAPERE CHE DIAVOLO TI URLI A QUEST’ORA DEL MATTINO? TI HANNO SENTITO FINO A TOKYO IDIOTA!” urlò Shampoo, quasi più di lui.
Ranma fece l’unica cosa che non si aspettava gli sarebbe mai successa nella vita. Svenne.


Note di BloodyladyRinoa:
Mentre aspetto l'ispirazione per  le mie storie più lunghe, che non ho dimenticato è solo che sono più impengative, ho buttato già al volo questa storia che mi è balenata in mente stamattina. Che ne dite? Il prompt è vecchio come il mondo, lo so, ma mi piacerebbe dare una mia interpetazione del tema "scambio di corpi".
Per la prima volta nella mia vita ho già tutto molto delineato in mente dall'inizio alla fine, perciò non dovrei metterci molto a finirla, una volta tornata in Italia, non è neanche troppo lunga...CREDO. (risatona)
Certo, con i vostri commenti sarebbe tutto molto più bello <3
Fatemi sapere please, so che il capitolo è corto e sbrigativo, ma magari più in là lo rifinisco!<3
Baci baci!
   
 
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