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Autore: nari92    14/12/2012    5 recensioni
Com'è l'atmosfera natalizia a Storybrooke? Gold porta Belle a fare i suoi primi acquisti di Natale l'8 dicembre e a scoprire le tradizioni... insieme si avvicinano agli altri abitanti di Storybrooke, condividendo momenti speciali e conoscendo nuovi personaggi..SPOILER SECONDA STAGIONE
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  8 Dicembre


NOTE: Ebbene sì, un’altra Rumbelle, sono malata, in più sono in preda all’atmosfera natalizia quindi dovevo scrivere qualcosa al riguardo! Doveva essere una one shot ma scrivendo mi sono venute in mente parecchie idee, quindi se piace la aggiorno, se no resta così :D
C’è una nota biografica perché l’8 dicembre è il giorno in cui vado con la mia famiglia a fare le compere di Natale, momento che io adoro, così ho immaginato come sarebbe l’8 dicembre per Belle e Gold.
Ho ipotizzato una parentela che spero si avveri nello show perché mi piacerebbe tanto vederla, non vi anticipo qual è, lo scoprirete leggendo…
Ultima nota, ho rivisto recentemente La bella addormentata nel bosco, così ho inserito un po’ di personaggi nuovi presi dal cartone, nei prossimi capitoli ce ne sono altri… spero vi piaccia e spero vi venga voglia di recensire, buona lettura!
 
 
I raggi del sole iniziavano a filtrare dalle tapparelle semiaperte della finestra e Mr. Gold li guardava illuminare lacarnagione chiara di Belle. Nonostante l’inverno lì fosse decisamente rigido lei si ostinava a dormire con una leggerissima camicia da notte che le lasciava le spalle nude. Rumpel aveva sollevato delle deboli proteste temendo che potesse patire il freddo ma non aveva insistito più di tanto, in fondo la prospettiva di doverla riscaldare un po’ non gli dispiaceva affatto.

La ragazza aprì gli occhi ed emise un sonoro sbadiglio, per poi girarsi e posare sulle labbra del suo compagno di letto un delicato bacio. “Buongiorno dearie” disse lui con un ghigno soddisfatto, “buongiorno ma...che ora è?”
“le 8 e 30 cara”
“non dovresti essere già al negozio da un pezzo?? Non è domenica mi pare..”
“non è domenica ma è ugualmente un giorno speciale. Oggi è l’8 dicembre ed è un giorno di festa, io posso tenere chiuso il negozio e tu la biblioteca!”
“Ooh questa è un’ottima notizia!” Belle si girò di nuovo pregustando il sonnellino che la aspettava e si tirò su la coperta. Gold la guardò divertito e con una mossa veloce lesfilò viail piumone, uno degli oggetti del nuovo mondo che la ragazza adorava di più.
“Ehi! Ma che…”
“è vero che non dobbiamo lavorare,ma questo non significa che non abbiamo la giornata piena zeppa di impegni..” fu la risposta di Rumpel al suo sguardo tra l’interrogativo e lo scocciato
“ma che impegni scusa??”
“diciamo che di solito in questo mondo la gente approfitta di questo giorno di festa per fare acquisti di Natale…e ho pensato che dato che questo è il tuo primo Natale qui a Storybrooke dovremmo fare le cose per bene…di solito io non badavo molto a queste festività..”
“Non festeggiavi il Natale?? Stai scherzando spero!”
“No e non mi sembra il caso di farne una questione di stato”
“ma certo che sì! Il Natale è una festa importantissima, unisce le persone e..”
“non avevo nessuno con cui festeggiare.” Belle capì che era davvero il caso di fermare la sua crociata a difesa del Natale e si spostò sul letto fino a lui, che era girato di spalle, lo abbraccio e gli sussurrò in un orecchio “bè, adesso ce l’hai...e non vede l’ora di sapere tutto sulle tradizioni natalizie del luogo!”.
Era riuscita a strappargli un sorriso e lo sapeva senza aver bisogno di guardarlo in faccia. “Bè, dearie, sei davvero fortunata perché qui con te hai il maggior esperto di Storybrooke in tradizioni natalizie e affini”
“mmm in tal caso corro a lavarmi e vestirmi” disse lei, ridendo e correndo verso il bagno.
 
Quando Belle scese al piano terra per fare colazione trovò una piacevole sorpresa. “Cos’è?” chiese guardando la tazza che Rumpel le porgeva. “Cioccolata calda dearie, è molto più natalizia del tè, provala”. Belle la adorò e costrinse un facilmente corruttibile Mr. Gold a prepararne ancora parecchia.

Saziata la voglia di cioccolata di Belle i due poterono finalmente uscire ed avviarsi verso il centro di Storybrooke per dedicarsi agli acquisti natalizi.
“Allora, da dove iniziamo capo?” esclamò Belle divertita
“credo che la prima cosa da procurarsi sia un bell’albero di natale, lo si mette in casa e poi lo si addobba con decorazioni varie, non ne ho mai avuto uno però immagino che qui si possa trovare.”
Entrarono in un negozio un po’ spoglio, dove la temperatura era quasi più bassa che all’esterno, pieno di alberi di Natale finti di tutte le dimensioni e colori. Belle non smetteva di guardarsi intorno e iniziò a curiosare in giro. Intanto Gold si avvicinò al bancone dove due uomini, che di simile avevano solo il fatto di appartenere alla razza umana, stavano litigando in modo piuttosto vivace su quale albero esporre in vetrina.
“Ma Umberto, cerca di capire, quello lì è troppo grande, distrarrà i clienti dagli altri articoli!” Il più alto e magro dei due, capelli neri e sottili baffi cercava di mantenere la calma e far ragionare il collega, il quale, però, non sembrava propenso alla dialettica.
“Ma che distrarre e distrarre!”, lo sguardo di Gold cadde verso il basso, dove un ometto più largo che lungo, con grossi baffi bianchi, stava gesticolando, come se il suo tono di voce non fosse già abbastanza perentorio; “cosa ne vuoi sapere tu, Stefano, di cosa guardano i clienti! Questo è un albero grande e bello quindi finisce in vetrina, punto e basta!”
“non sono d’accordo!”
“non mi interessa”
“ah si??” finalmente anche lo smilzo prese coraggio e brandì un piccolo alberello puntandolo contro il suo collerico amico: “in guardia allora Umberto!”
“vuoi la guerra? E guerra sia!” e i due iniziarono a duellare a colpi di alberi natalizi, sotto gli sguardi scioccati e perplessi di Gold e  di Belle, che lo aveva raggiunto. Dopo qualche stoccata i due non poterono fare a meno di scoppiare a ridere, realizzando quello che stavano facendo.
Mentre si abbracciavano, riappacificandosi, Gold si ritrovò a pensare che quei due uomini portavano il suo stesso peso: avevano smarrito i loro figli, la bellissima principessa Aurora, figlia di Re Stefano, e il suo promesso sposo, il coraggioso principe Filippo, figlio di re Umberto. Non si sapeva cosa fosse accaduto loro dopo la maledizione; a ben pensarci Rumpel era più fortunato, lui almeno sapeva in quale mondo si trovava suo figlio, loro non potevano nemmeno sapere se erano vivi. Da che Gold ne aveva memoria quei due erano sempre stati amici; erano famosi per le loro litigate furiose che si risolvevano sempre davanti ad un ottima bottiglia di vino rosso.
Gold si riscosse dai suoi pensieri e tossicchiò, attirando finalmente l’attenzione dei due re-negozianti. Stefano si voltò velocemente verso di lui, asciugandosi una lacrima scesa per le troppe risate e, chissà, forse anche un po’ per alcuni pensieri malinconici.
“In cosa posso esserle utile Mr. Gold?” gentile ma piuttosto distaccato, in fondo era a lui che ogni mese doveva pagare un esoso affitto.
“Noi stiamo cercando un albero ma non so…Belle, come lo vorresti?”, la ragazza sbucò da due file di alberi dai colori improbabili che l’avevano incuriosita.
“A me piacerebbe molto semplice, sul verde però, che somigli il più possibile ad un albero vero!” Umberto sorrise, la spontaneità della ragazza lo aveva messo di buon umore e decise di essere il più disponibile possibile con loro “credo di avere esattamente quello che fa per voi”. Sparì un attimo nel retrobottega e riapparve trascinando a fatica un albero alto quasi quanto lui.
“E’ uno dei più belli che abbiamo, è molto robusto, potete anche riempirlo di palline!”
“palline??” Belle aveva una faccia tra lo schifato e il perplesso
“ti spiego dopo, Belle, ti piace comunque? È quello che vuoi o ne vuoi vedere altri?”
“Mi sembra perfetto!”. La soddisfazione si poteva leggere sul volto della ragazza.
 
Sottobraccio, lui nel suo elegantissimo cappotto e lei in giaccone largo e un berretto di lana in testa, passeggiavano per le vie di Storybrooke commentando le vetrine e stringendosi a ogni soffio di vento. L’albero sarebbe arrivato direttamente a casa nel pomeriggio quindi avevano tutto il tempo di dedicarsi agli altri acquisti.
“Credo che sia giunto il momento di farti capire cosa si fa con l’albero di Natale, e la cosa migliore è fartene vedere uno…di solito i bambini della scuola ne preparano uno grande sulla piazza del paese, magari vedendolo capisci come si fa e cosa ti piacerebbe mettere sul tuo”
“sul nostro!”
Sorrise. Dio quanto era bello essere “noi” con lei.
“sì Belle, sul nostro”.
 
La piazza era molto affollata, non c’erano solo i bambini ma anche parecchi abitanti di Storybrooke, tutti intenti ad addobbare il maestoso albero che dominava decisamente la scena. Mary Margareth si sciolse in un sorriso quando li vide arrivare e corse in direzione di Belle
“ehi! Che bello che ci siate anche voi qui”, Belle pensò che era molto carina a dirlo, anche se mentre parlava guardava solo la ragazza.
“Sì, io volevo mostrare a Belle come si prepara un albero…dato che è il suo primo Natale”. Snow cercò di mascherare il suo stupore nel vedere un Rumplestiltskin che si preoccupava di spiegare le tradizioni del Natale ad una fanciulla.
“Bè, già che siete qui potreste aiutarci anche voi, quest’anno l’albero è un po’ speciale: visto che è il primo Natale da quando noi ricordiamo tutto, abbiamo pensato di addobbarlo con cose che richiamino chi siamo noi  in entrambi i mondi… ognuno può appendere quello che vuole, qualcosa che lo rappresenti! E’ un modo per farlo diventare più “nostro”… Ah e lì abbiamo anche un po’ di cose più tradizionali, palline, nastri colorati, cose così, insomma servitevi pure!”. Il primo pensiero di Belle fu “ma perché dovrei mettere delle palline su un albero” ma poi si lanciò d’istinto verso gli scatoloni, seguendo Snow e lasciando indietro un più impacciato Mr. Gold.
 
“Lei è davvero carina, si vede che è la Bella” l’affermazione non lasciva spazio a repliche, che comunque Mr. Gold non avrebbe sollevato, e proveniva da Henry. Gold si girò e guardò ironicamente suo nipote. Si chiedeva spesso se il bambino avesse ereditato qualcosa da lui, anche solo un leggero tratto di carattere. Ma era decisamente difficile dato che già Bae, o Neal, come si chiamava lì, era molto diverso da lui.
“Lo è davvero  molto” mormorò senza far sparire un sorrisetto ironico dal suo viso.
“ehm, nonno”. Ci fu un attimo di silenzio che seguiva sempre quella parola tra di loro.
“Sì, Henry?”
“perché non metti qualcosa di tuo sull’albero?”
“non saprei cosa scegliere, sai in 300 anni si accumulano parecchie cose..”
“no, no, intendo qualcosa di tuo, proprio tuo, che rappresenti chi sei davvero.”
Facile a dirsi, chi era lui? Il codardo del villaggio, l’oscuro, il folle, il cinico proprietario di mezza Storybrooke, un marito deludente, un padre fragile ma amorevole, un innamorato pieno di paure. Come poteva un oggetto rappresentare tutte queste cose? “Grazie Henry, ci penserò su” e questa volta il sorriso fu sincero, un po’ amaro forse ma sincero.
 
Belle aveva finalmente capito cosa significava appendere le palline sull’albero. E lo trovava estremamente divertente. Cercava tutti gli addobbi più belli e particolari e poi li passava a Ruby che, da in cima alla scala, decorava i rami più alti e difficili da raggiungere. Intanto Leroy maneggiava con fili di lucine tutte intrecciate, cercando di trovare un ordine e lanciando qualche imprecazione ogni tanto, ricevendo occhiate di disapprovazione da Nova. Ognuno stava contribuendo a suo modo in tutta quella confusione e Gold, che osservava la scena in disparte, dovette ammettere a sé stesso di essere, almeno in parte, divertito da quell’atmosfera così calda e familiare. Si avvicinò lentamente a Grumpy, il quale si accorse della sua presenza solo nel momento in cui, finalmente, i fili delle luminarie si dipanarono e furono ben distinti l’uno dall’altro. Il nano sollevò lentamente la testa e borbottò un ‘grazie’ non troppo sentito, “una cosa da niente” fu la risposta imbarazzata di Gold, non era abituato a usare la magia per queste cose.
Nel frattempo Mary Margareth, Ruby e Belle continuavano a decorare l’albero chiacchierando del più e del meno.
“Allora Belle” esordì la principessa “come ti sembra l’atmosfera natalizia?”
“è meravigliosa, tutto lo è, l’albero, i regali, le luci e poi… è una festa che unisce molto direi” aggiunse guardando divertita il suo amore che, senza abbandonare la sua aria un po’ snob e di superiorità stava aiutando gli altri uomini a spostare alcuni scatoloni piuttosto pesanti, nonostante il ginocchio malandato si facesse evidentemente sentire.
Ruby colse lo sguardo perso di Belle e le sorrise di rimando
“sembra diverso da quando è con te, gli anni scorsi non l’ho mai visto qui in giro ad aiutare con gli addobbi, anzi nelle festività lo si vedeva proprio… lo stai cambiando davvero”. Belle si limitò a sorridere senza distogliere lo sguardo.
 
La mattinata passò piuttosto velocemente mentre Belle si divertiva a decorare l’albero e Gold si sforzava di non rendere troppo evidente il fatto  che in realtà si stava godendo quella compagnia. Quasi tutti avevano depositato il loro oggetto sul maestoso pino, Leroy lasciò un’ascia fatta di cartapesta, David  una spada in miniatura, Belle un libro finto, Ruby appese il piccolo portachiavi a forma di lupo che teneva in macchina.
Gold sentì l’orologio battere l’una e andò a chiamare Belle per continuare il loro giro di compere
“Dearie, mi spiace distoglierti dalla tua attività ma credo sia il caso di pranzare, o non riusciremo a fare tutto entro oggi…”
“sì, hai ragione, dovremmo proprio andare!”, si girò verso Mary e Red “ragazze io vado, grazie di tutto”
“grazie a te, a voi” il sorriso di Snow era davvero sincero, “e prendi questo scatolone di addobbi, tanto qui avanzano, te li sei meritati!” disse porgendole una scatola piena di palline rosse e fili dorati “mi sembra che il rosso ti piaccia..”
“è il mio colore preferito, grazie Mary!”.
Mentre la coppietta si allontanava Ruby pensò alle seconde possibilità: nel loro mondo tutti ne avevano avuta almeno una, lei inclusa. Gliel’aveva data proprio Snow, restando con lei anche dopo aver scoperto com’era davvero, in cosa si trasformava. Sì, tutti meritano una seconda chance, perfino Rumplestiltskin.
“Ehi voi due aspettate!” lo sguardo lievemente scocciato di Gold stava per farle cambiare idea, ma lo ignorò e proseguì, “la vigilia di Natale stiamo organizzando una festa, da Granny’s, ci sarà panettone, spumante e… tutti noi! Mi farebbe davvero piacere se veniste anche voi due…”
“bè noi..”
“ci saremo assolutamente” tagliò Belle “grazie dell’invito Ruby”
“figurati, ah se riuscite a portare qualcosa da mangiare, un dolce magari, è meglio, così dividiamo e la nonna non si stanca troppo..”
“oh…sì, certo, lo faremo, a presto!”.
Gold poteva vedere chiaramente dal volto corrucciato di Belle che qualcosa la preoccupava. Visto che la ragazza non dava segno di volerne parlare intervenne lui
“dearie, se questa storia della festa ti preoccupa per qualche motivo possiamo non andarci, mi inventerò una scusa..”
“non è la festa…” iniziò a preoccuparsi. Cosa poteva aver fatto di sbagliato? L’aveva lasciata troppo da sola? O era stato troppo sgarbato con qualcuno? O forse l’aveva visto mentre utilizzava la magia, ma era a fin di bene, per aiutare Leroy!
 “non è per colpa tua” spiegò Belle, quasi avesse sentito i suoi pensieri e volesse tranquillizzarlo “è che… io non so cucinare qui, come faccio a preparare un dolce??”. Gold non poté trattenere una  sincera risata: “Belle, non devi preoccuparti, lo prepareremo insieme! Vedrai sarà divertente, ti insegnerò a preparare un ottimo dolce natalizio”
“meno male, ero così preoccupata! E che dolce faremo?”
“ogni cosa a suo tempo dearie, ora abbiamo parecchie altre cose a cui pensare”.
Pranzarono con due panini continuando a camminare, raccontandosi gli episodi più divertenti a cui avevano assistito durante la mattinata e scambiandosi opinioni su come addobbare il loro primo albero.
Mentre si girava per andare a buttare i tovaglioli in cui erano avvolti i panini Gold rimase colpito da un piccolissimo negozietto, che non aveva mai notato prima.
“Belle” la ragazza si voltò, “credo che questo negozio faccia decisamente al caso nostro…”
  
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