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Autore: nari92    17/12/2012    4 recensioni
SPOILER 2 STAGIONE
Gold è il nonno di Henry e i due si trovano ad avere una chiacchierata cuore a cuore. Rumpel resterà un codardo o riuscirà ad aprire il suo cuore a suo nipote?
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                          Grandpa?
 
 
 






 
 
Nonostante si fosse rintanato nel retrobottega del negozio non poté non sentire il suono della campanella appesa all’entrata del negozio.

 Fa che non sia lui, fa che non sia lui, fa che non sia lui.

“Mr. Gold? E’ qui?” dannazione

Non si erano ancora parlati. Non da quando avevano scoperto la notizia: Bae, o Neal, a seconda delle preferenze, era il padre di Henry, il che faceva di Mr. Gold il nonno di quel ragazzino di 10 anni.

Se l’incontro con Bae, dopo tutti quegli anni di lontananza, gli aveva fatto davvero paura, parlare con Henry lo terrorizzava letteralmente. Ma insomma, cosa poteva avere di tanto pauroso?

E’ come lui. E’ Bae, è uguale e deluderò anche lui, prima o poi, so che lo farò, è solo questione di tempo. Fondamentalmente loro due non si erano mai parlati.

Non sapendo chi avevano davanti in realtà.

Non sapendo di essere nonno e nipote.

Questa parentela era una cosa, forse l’unica cosa in realtà, dell’intera maledizione che lui non aveva programmato prima; non era nei suoi piani un nipotino, pensava di aver chiuso con quelle cose.

Ma non poteva negare che il figlio della Salvatrice gli avesse sempre ispirato simpatia a pelle: sveglio, acuto e anche un po’ solitario, proprio come lui.

Ma Henry era anche qualcosa che lui non era mai stato e che nel profondo aveva sempre voluto essere: coraggioso.

I’m tired of reading about heroes, I wanna be one!” quanto lo aveva colpito quella frase.

Ed era onesto e molto puro.

Vedeva il buono in tutti, davvero in tutti.

Si alzò meccanicamente e si diresse verso il negozio, cercando di restare calmo, non poteva evitarlo per sempre.

“Buongiorno Henry, scusa ma ero nel retro, alcune faccende da sbrigare. Ti serviva qualcosa? Sono un po’ occupato…”

“veramente… sono qui per parlare con te…” pausa di sospensione che a Gold sembrò eterna “nonno”.

L’aveva detto, aveva pronunciato quella parola. Cerca di sembrare disinvolto, come se tra voi non cambiasse nulla.

“Ma certo… e di cosa vorresti parlare?”

“Non so, noi non abbiamo parlato da quando mio padre è tornato, da quando sappiamo chi siamo davvero”

Gold rimase colpito dall’espressione che Henry aveva usato: chi siamo davvero. Lui non aveva mai capito chi era davvero, non era mai riuscito a conoscere la sua vera identità.

Ma ultimamente aveva avuto una specie di intuizione: forse l’unico modo per conoscersi davvero e capirsi era avere dei rapporti veri e onesti con le persone a cui teniamo.

Forse solo relazionandosi con gli altri si può scoprire sé stessi

Lo stava imparando con Belle, ogni volta che faceva un passo verso di lei scopriva qualcosa di sé.

Magari Henry era la sua seconda chance.

Poteva essere per lui quello che non era stato con Bae, essere vero, sincero.

E magari scoprire la sua vera identità, tanto valeva provarci.

“E chi saremmo, davvero, noi due, secondo te?”

“Un nonno e….un nipote” fu la risposta sconcertata di Henry, gli sembrava così ovvio.

Forse non poteva farlo, forse fare il padre, il nonno non era proprio per lui, non era nel suo dna.

Tanto valeva dirlo con sincerità, quel ragazzino non si meritava delusioni.

“Senti Henry, io credo che tutto questo non faccia per me, non sono un granché come figura paterna, non lo sono mai stato”

Henry fece un gran sospiro, si aspettava un po’ di resistenza da parte sua

“mia madre mi ha abbandonato appena nato, è tornata solo perché l ho cercata io e ci ha messo un bel po’ ad aprirsi con me…sono abituato alle persone un po’ solitarie, difficili”

“non si tratta solo di questo. Lo vedi, io neanche sono venuto a cercarti quando ho saputo di essere tuo nonno, ho ignorato la cosa”

voleva fargli capire che era una specie di mostro, incapace di sentimenti veri. Ma quando guardava quel viso sicuro, quegli occhi sinceri e determinati, a tratti gli veniva voglia di far crollare le sue barriere di difesa e lasciarsi andare.

No, non poteva, tutte le volte che l’aveva fatto aveva ferito qualcuno, Belle, Bae, sempre. Non voleva fare questo a Henry.

Sarebbe stato il suo modo di volergli bene, lasciarlo stare, non contaminarlo. Non contaminarlo con tutto il suo male

“Non l’hai fatto non perché sei cattivo, o un mostro come pensi tu” che faceva, gli leggeva nel pensiero? “non l’hai fatto semplicemente perché sei spaventato, perché hai paura di sbagliare di nuovo”

Non disse nulla: quel ragazzino aveva fatto centro.

“Ma non devi averne, sei diverso ora, sei più…più umano”

Non ce la fece più.

“Io non sarò mai come Charming con te. Non saprò giocare con le spade per strada insieme a te e dubito che il resto dei tuoi parenti mi vorrà nella vostra famigliola felice”

Henry rimase un po’ interdetto. Non si aspettava una tale esplosione di sincerità, almeno non alla prima chiacchierata.

“non voglio che tu sia Charming, di nonno Charming ne ho già uno. Quello che voglio davvero è mio nonno Rumplestiltskin, non ti voglio diverso da come sei…”

“non sai quello che dici”

“e invece sì! Io ti conosco, so come puoi essere, so che cosa ti ha portato a fare ciò che hai fatto!”

“l’aver letto un libro non ti dà il diritto di affermare di conoscermi” complimenti, siete nonno e nipote da 10 minuti e già l’hai trattato in modo sgarbato, un ottimo inizio Rumpel, davvero niente male.

Henry non era il tipo da scoraggiarsi per così poco.

“è per questo che sono qui, per conoscerti al di là di quello che dice il libro.”

Ma quanto poteva essere testardo quel ragazzo?

“so che hai paura, ma non sono le scelte che hai fatto seguendo la paura quelle che ti hanno portato a soffrire di più nella tua vita?”

Passarono come flash veloci nella sua mente. Un portale verde che si chiudeva all’improvviso mentre nella sua mente risuonava una voce, l’unica che avrebbe voluto sentire di nuovo “you coward! You promised! Don’t break our deal!” La porta di una cella buia e fredda, lui da solo e una frase terribilmente vera “Now you’ve made your choice and you’re gonna regret it, forever.”

“Forse qualcosa l’hai imparato leggendo quel libro..” il sarcasmo era sempre stata la sua ancora di salvezza.

“Non vale forse la pena provare ad essere coraggioso per una volta?”

Era un bivio, lo sentiva chiaramente.

No, questa volta non avrebbe sbagliato, questa volta non si sarebbe sentito dare del codardo.

Questa volta non si sarebbe pentito della scelta.

“Hai vinto… nipote”

Decisamente impagabile lo sguardo soddisfatto dipinto sul volto di Henry.

“lo sapevo! Sarai un nonno fantastico…”

Gold scoppiò a ridere sinceramente “sei parecchio ottimista direi!”

“l’ottimismo è una  caratteristica di famiglia…o almeno…bè da parte di mamma”

Sorrise. Aveva scelto di fare il nonno da 2 minuti e già quel ragazzino lo aveva fatto sorridere. Era la scelta giusta.

“Allora, che fanno un nonno e un nipote a Storybrooke?”

“bè si potrebbe andare a pescare ma non mi sembri proprio il tipo” disse soppesandolo con lo sguardo

“no, non è il mio genere…”

“allora io…uhm potremmo…”

Gold gli venne in aiuto: “senti, che ne dici se domani pomeriggio verso le 5 vieni qui e io ti insegno a preparare il tè più squisito del mondo? È un po’ la mia specialità sai…”

“mi sembra una bella idea! Potrei portare i biscotti inglesi, sono i miei preferiti…”

Buffo, erano anche i suoi preferiti.

“Certo, si può fare”

“forse non potrai giocare con la spada, ma sono sicuro che avendo vissuto per 300 anni in una Foresta Incantata di avventure da raccontare ne hai…”

“giusto un paio in effetti…domani potrei raccontarti di come sono riuscito a raggirare una certa sirena…”

“a domani allora…nonno?”

Ora quella parola non gli faceva più paura

“sì, a domani  Henry”

Fu un istante, Gold neanche se ne accorse e si ritrovò quel ragazzino addosso, lo abbracciava.

Fu come tornare indietro nel tempo, a quando Bae gli saltava al collo da piccolo e gli sussurrava quanto gli voleva bene.

Alla fine Henry si staccò e si allontanò con un sorriso dipinto sul volto. Aprì la porta ma si fermò un istante, come se qualcosa gli fosse venuto in mente improvvisamente.

Si girò lentamente

“ah ehm…ultimamente sto avendo un po’ di difficoltà ad addormentarmi…Se tu potessi passare stasera e raccontarmi una storia come quella volta forse dormirei meglio, sai…era piuttosto tranquillizzante”

Gold sorrise.

“verrò di sicuro, stanotte dormirai sonni sereni”

Uscì.

Appoggiato al suo bastone e con lo sguardo ancora rivolto verso la porta, Mr. Gold non poté fare a meno di pensare a quanto era bello sentirsi importanti per qualcuno.

La sua seconda occasione era arrivata e lui non si sarebbe più nascosto nel retrobottega.
 
 
 
 
 



 
 
NOTE: innanzitutto mi scuso con chi odia Neal, neanch’io, ad essere onesta, ce lo vedrei moltissimo come Bae, ma l’idea di Henry e Gold nipote e nonno mi piace troppo!
Se però fa proprio schifo la tolgo senza problemi…in ogni caso una recensione, anche super critica, fa sempre piacere :D 
  
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