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Autore: Nocturnia    20/12/2012    3 recensioni
E quando Gotham aprì le braccia, furono brani di carne e sangue a cadere, lasciando grondare le verità e le menzogne di un gatto e di un topo.
[Settima classificata al contest "Thirty sentence" indetto da KumaCla sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Catwoman aka Selina Kyle
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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fdgfg Disclaimer: Bruce Wayne, Selina Kyle e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell’autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.

21. Error

Avevi commesso diversi errori nella tua movimentata vita, Selina.
Il primo, quello dettato dall'inesperienza, era stato quello di non ammazzare come un cane quell'alcolista violento di tuo padre.
Il secondo, quasi un appunto per il futuro, quello di scegliere la parte della barricata sbagliata, facendoti arrestare e finendo in tutti i database del mondo.

Crack.

Avevi sussultato, una goccia di sangue che stillava come una lacrima.
Il terzo, quello peggiore, stava a bocconi davanti a te, oltre la grata delle fogne di Gotham.
E sussurrava ancora il tuo nome.

22. Portrait

Avrebbe dovuto essere la rivoluzione.
Avrebbe dovuto portare equità e giustizia.
La tempesta aveva colpito Gotham così violentemente da lasciarne in piedi solo l'orgoglio e lo scheletro annerito.
Silenziosa, ti ritrovavi ora a fissare oggetti non tuoi, pavimenti che avevano visto tempi migliori e tutta la brutalità di una popolazione in pochi metri quadri.
Avevi sfiorato una cornice d'argento, al suo interno una famiglia qualsiasi.
Per un attimo - un doloroso attimo - ti aveva ricordato la coppia Wayne.
Avevi chinato il capo, sconfitta.
Alla fine, era stato il topo a catturare il gatto.

23. Memory

La memoria è uno specchio distorto.
E' lo scheletro della nostra anima, ciò che lasciamo al futuro e colei a cui affidiamo il nostro passato.
Fissiamo la nostra memoria e non possiamo fare altro che rimpiangere, lasciandoci sbattere in faccia una verità scomoda.
La tua era un coagulo di cicatrici e ferite mai sanate, una mappa di dolore e frustrazione, a cui si aggiungeva un rimorso che stillava ancora.
"Cosa fai?" ti aveva domandato curioso, osservandoti fare cerchi nella sabbia.
Gli avevi sorriso, sfiorandogli la nuca con le dita e baciandolo.
"Costruisco nuovi ricordi."

24. Death

Quando era morto, polverizzato nell'aere, avevi sentito un suono inquietante, come una corrente d'acqua che va in risacca.
Ti era parso d'essere strappata all'altezza delle costole, un po' a sinistra, dove avrebbe dovuto trovarsi il cuore.
Gordon era un monolite di coraggio alle tue spalle, sulle tue labbra ancora il suo sapore.
Avresti voluto piangere, ma la polvere sembrava essersele mangiate tutte quelle lacrime, lasciandoti asciutta e desolata.
Tu sei meglio di questo.
Ti eri coperta gli occhi con le mani, in un gesto di resa incondizionata.
No Bruce avevi pensato ero meglio con te, non senza di te.

25. Song

Bruce aveva un'insana passione per la musica epica.
Non c'era un'altra definizione e quella più calzante era 'musica da trailer'.
Ti assillava anche con il metal melodico, vecchio retaggio d'una vita passata tra una gargolla e l'altra.
Amleto, il felino domestico, era scappato dallo studio, rifugiandosi tra le tue gambe.
Tempo due secondi e la vostra casa toscana era risuonata peggio d'una batteria impazzita.
Doveva aver riportato anche un danno all'udito Bruce, oltre la commozione cerebrale, non c'era altra spiegazione per un volume del genere.
Avevi sospirato, rimettendoti a leggere.
Ah, l'amore.

26. Prey

Selina non faceva l'amore: Selina cacciava.
Se il suo corpo era il tuo campo di battaglia personale, lei usava il tuo come territorio di caccia.
Inseguiva ogni tua cicatrice e leccava una mappa di pelle e sudore.
Si insinuava tra le tue gambe con l'indolenza del predatore sfamato, bagnando anche i tuoi sogni con i suoi fianchi delicati.
"Selina..." avevi sussurrato con occhi opachi, prima che l'orgasmo ti rendesse più preda che cacciatore.
Non aveva risposto, ma nella sua pupilla era brillata la luce ilare del vecchio gatto sfamato, che sapeva che la sua preda sarebbe tornata: ancora.

27. Goodbye

Non è mai facile dire addio.
C'è qualcosa di definitivo, troppo definitivo, per la natura incostante dell'essere umano nel dire 'addio'.
Non si dice 'addio', ma 'alla prossima'.
Lasciare spazio al futuro è l'istinto d'autoconservazione più antico del mondo e Selina avrebbe dovuto saperlo bene.
Per questo - e per molto altro ancora - avevi ritenuto il martirio di Bruce Wayne l'espressione assoluta della perdita della razionalità umana.
Sul tavolo la chiavetta USB pulsava come il cuore che ti avevano appena strappato.
La verità è che non è mai facile dire addio a chi si ama con tale disperata protervia.
Mai.

28. Shadow

Siete un gioco d'ombre, voi due.
Sfuggite alla luce e lasciate che sia l'oscurità a scivolare sui vostri corpi esausti.
E' pieno d'ombre il vostro passato e ne avete fatto un mantello con cui percorre il vostro presente.
Siete schegge d'uno specchio vuoto che nulla riflettono, rifiutando d'essere altro se non ombre.
Sei sfuggita da Zsasz per un soffio ed è stata un'ombra che sa di buono a portarti oltre i suoi coltelli.
Ti appoggi una mano sul fianco, inclinandoti e squadrandolo divertita.
"Lasci che ti ringrazi a dovere, pipistrello."
E sublimi la paura con un bacio.

29. Fire

Esplode in un abbraccio di ciottoli fumanti e massi roventi il campanile della chiesa.
E' un fuoco divorante quello che ti sfiora la schiena, l'aria fredda della città uno schiaffo di dolore sul volto scoperto.
Scrolli il capo un paio di volte, prima di sentire un rumore di passi alle tue spalle.
Quando ti volti, rapido e vigile, non trovi altro che neve e piccole impronte.
"Miao."
Un gatto rossiccio ti fissa dubbioso, dedicando più attenzione alla sua pulizia intima che al tuo sguardo truce.
A terra, sull'impiantito, il lascito d'una donna che era fiamma e rogo annichilente.

30. Life

A Gotham si vive soli, ma si muore insieme.
E' il primo comandamento che ti ha inoculato quella città, a memento che è lei l'utero che vi ha dato i natali.
A voler fare una crudele metafora hai vissuto come un gatto randagio per la maggior parte della tua giovinezza, rincorrendo modesti topi e scappando dai predatori più grossi di te. 
Quando hai aspirato al cielo, piccolo gatto, ti è caduto tra gli artigli un topo con le ali.
L'hai guardato negli occhi e hai capito per cosa morire.
Per cosa vivere.


   
 
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