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Autore: Fabio93    24/12/2012    5 recensioni
Lance è uno degli abitanti di un mondo in rovina, dove l'umanità sopravvive in squallide città perse nel deserto, in perenne fuga dalla Frattura, il misterioso male che divora pian piano la realtà. Lance è un uomo senza radici, senza scopo, ma, dal suo passato, un'ombra misteriosa si allunga per afferrarlo e dare un nuovo futuro al mondo.
Genere: Azione, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 8: Risveglio

 

Quando Lance aprì gli occhi, non fu l'azzurro del cielo a dargli il benvenuto, ma un'uniforme parete viola scuro; l'istante dopo si sentì investire da un oceano di suoni e sensazioni così soffocanti da temere di annegarci.

Si rizzò a sedere, la bocca spalancata in un urlo silenzioso: tutto era così reale, solido, tangibile!

Richiuse le palpebre con forza, afferrandosi il cranio con le mani per impedirgli di scoppiare. Non era mai stato così conscio di ogni cosa che lo circondava e del suo stesso corpo ed il peggio era che non c'era modo di fuggire o di mettere a tacere il mondo esterno.

Respirò a fondo, concentrandosi sul battito forsennato del suo cuore e, dopo qualche minuto, sentì di aver ripreso, almeno in parte, il controllo di sé. Si guardò intorno, ancora scosso, e capì di essere nella tenda da campo di Bowen, sebbene la luce proveniente dall'esterno fosse scarsa come se stesse calando il crepuscolo. Accanto a lui riconobbe i propri indumenti e le sue pistole.

Cosa gli era successo? Era...

Si guardò il petto nudo: una cicatrice rossa ed irregolare si era richiusa sulla ferita del coltello.

Per un istante il ricordo del metallo gelido ed affilato che gli affondava nei muscoli fu così forte da mozzargli il respiro.

Eh sì, era morto e poi resuscitato.

E le visioni che aveva avuto? Solo ricordi? Gli erano sembrate così reali e vicine...

Beth.

Quella era la memoria più vivida di tutte e, fra tutte, la più dolorosa; pensava di aver chiuso con il suo passato, e invece quello si era allungato per afferrarlo alle spalle e trascinarlo con sé nell'abisso. La cosa che più lo stupiva, però, era che gli sembrava giusto così.

Si rivestì e si legò le pistole ai fianchi: con loro, il mondo sembrava aver riacquistato un po' di senso.

Uscendo dalla tenda, la prima cosa che notò fu un fuoco scoppiettante a pochi passi da lui; la seconda fu l'immenso muro di tenebra che avanzava divorando il cielo.

-Bentornato- Bowen era seduto vicino al falò e lo osservava con curiosità, per nulla preoccupato da ciò che gli stava alle spalle.

-Mio dio...- mormorò il pistolero con gli occhi fissi sulla Frattura, alta fino alla sommità delle nubi e ormai a pochi chilometri da loro.

-No, nessun Dio; almeno non da quella parte- Bowen gli rivolse un sorriso amaro ed i suoi occhi brillarono più vivi delle fiamme ai suoi piedi -O tu forse l'hai incontrato, durante la tua assenza?-

-Ho incontrato solo fantasmi...- Lance sfiorò le sue pistole, come a volerne trarre conforto, poi riabbassò gli occhi sul suo interlocutore -Dove sono gli altri?-

-Sono andati avanti: Luther sa essere molto impaziente. Io ho preferito restare qui ad aspettare ti svegliassi- Bowen si alzò e gli andò incontro -Allora, eccitato al pensiero del tuo prossimo viaggio?-

-Perchè fai questo? Perchè vuoi andare oltre la Frattura?-

La luce del giorno andava svanendo, inghiottita da un crepuscolo innaturale, ma gli occhi di Bowen continuavano a brillare di quella luce folle e misteriosa.

-Non basta il voler salvare il mondo? Non c'è nulla di attraente, fuori dalla Frattura e fermarla è l'unico modo per non rimanerci intrappolati per sempre. Comunque, se proprio lo vuoi sapere, spero ancora di ritrovare mia figlia, dentro l'abisso dove tu l'hai lasciata precipitare...- Bowen lasciò che un silenzio accusatorio affilasse le sue parole, facendole affondare meglio nella carne del pistolero -E poi di cosa hai paura? Di morire, forse?-

Già, dopotutto, cosa aveva ancora da temere? Forse di perdersi, ora che sembrava essersi ritrovato. Forse degli orrori in agguato dietro a quel buio affamato di luce. Qualsiasi fosse la risposta, sapeva solo di essere spaventato a morte.

Aguzzò le orecchie: non c'era una specie di sibilo crescente, di sottofondo? Anche Bowen parve sentirlo ed il suo sorriso animalesco si allargò ancora di più.

-Manca davvero poco, ormai- si girò verso la Frattura.

Scappa!” diceva l'istinto di Lance, fra un respiro mozzato e l'altro “Scappa e non ti voltare!”.

-Scappa- gli fece eco Bowen, senza guardarlo -Scappa, se vuoi, ma ormai è troppo tardi. Tu cadrai nella Frattura, pistolero; quello che accadrà dopo dipende da te, ma io credo che tu abbia calpestato, mangiato e respirato troppa polvere, per volerti perdere in un altro deserto, dico bene?-

Le ultime parole dell'uomo vennero quasi sopraffatte da quel fischio lacerante e sempre più intenso, come di una corda di violino torturata da un musicista impazzito. Lance faceva fatica a contenere il tremore delle membra; dirsi di non avere paura serviva a poco, quando la parola fine, scritta a caratteri cubitali, era ormai davanti a te, ineluttabile.

Eppure, in fondo, la fine aveva anche qualcosa di tremendamente allettante: niente più fughe dal proprio passato e dai propri errori, niente più trascinarsi fra lo squallore che il mondo era diventato. Sarebbe stata semplicemente la resa dei conti; ne sarebbe uscito vivo o non ne sarebbe uscito affatto: un duello all'ultimo sangue, cosa poteva esserci di più familiare, per uno come lui?

Ora il fischio era diventato un urlo, l'urlo della realtà che si strappava e cadeva a pezzi oltre l'ignoto. Il braciere era l'unica fonte di luce davanti ad un muro di nero impenetrabile, ora che anche la figura di Bowen diventava indistinta e insignificante.

-E va bene- mormorò a sé stesso il pistolero -Facciamolo-

Si disse che, almeno, non avrebbe provato dolore; la fine lo avrebbe colto e sarebbe passata oltre come un'onda di marea. Non ci sarebbe più stata paura o sofferenza, ma, forse, la speranza. Sarebbe stato come tuffarsi ad occhi chiusi fra le onde: il vuoto l'avrebbe inghiottito in un attimo, senza alcun addio e senza alcun preavviso.

 

Questa è la fine, come avrai capito. È stato un viaggio breve, ma intenso, almeno per me. Che fine ha fatto Lance? Davvero non lo so: dopo l'epilogo, le mie parole non hanno più valore delle tue. Personalmente, io credo che sia sopravvissuto e che stia cercando la sua speranza, oltre la Frattura; e credo che, ora che c'è qualcuno pronto a reggere in mano la propria vita, oltre che le proprie armi, il mondo abbia una possibilità di tornare ad essere quello che era. Ma queste sono solo supposizioni.
Ti ringrazio per essere arrivato alla fine di tutto; se ti va, lascia una recensione: per me sarebbe una vera benedizione! Altrimenti, se deciderai di rimanere anonimo, va bene così; sono sicuro che ci incontreremo ancora, fra qualche storia.
Alla prossima, e grazie ancora.

Fabio93

   
 
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