E pensare che una volta dietro quelli occhi e quel sorriso c’era il calore della felicità.
E pensare che una volta su quel viso, seppur imperfetto, c’era l’innocenza di una bambina.
E pensare che adesso, di tutto ciò, non ne è rimasto niente.
Che adesso quel sorriso premette morte e sofferenza.
Che quelli occhi che una volta vedevano il mondo dipinto dai colori che solo un bimbo può vedere adesso esprimono crudeltà.
Oh, Jane, cos’è successo?
Forse quel fuoco oltre a martoriare il tuo corpo  ha estirpato l’ultimo grammo di bontà che può avere una persona a cui è stato tolto tutto?
Forse quel fuoco ha ucciso la tua innocenza, eppure  indossi ancora le sue vesti… oppure è solo una misera maschera?
Oh, Jane, adesso le tue risate infantili risuonano per una cella governata dalle ombre ma tu non hai paura e non sei più quella con il coltello puntato addosso. Adesso tu sei quella dalla parte del manico.
E che ne è delle urla - che tanto odiavi - degli altri prigionieri?
Ah sì, adesso fanno da sottofondo a quelle tue risate.
E pensare che una volta amavi.
Adesso odi il mondo ed il tuo corpo infante in cui sei intrappolata.
Chissà se sarebbe stata la stessa cosa se la paura del diverso, quelle per cui in molti erano stati accusati di stregoneria, proprio come te, non ti avesse strappato la vita così prematuramente.
Oh, Jane, la tua è follia?
No, seppur tua sia sadica quella non è ancora follia.
Oh, Jane, adesso sei un mostro?
Se sì, i mostri sono capaci di provare affetto verso almeno due persone? C’è abbastanza spazio in tutto quell’odio?
Ed una bambina può mai essere realmente considerata "mostro"?
Sì, Jane, perché tu sei ancora una bambina, e come quella bambina cerchi di compiacere Aro, seppur tu abbia conosciuto quest’odio troppo presto.

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