Buon Natale
Erano
passati mesi dall’arrivo, o per meglio dire, il ritorno di David Rossi alla
BAU. Un tipo solitario, ma per cui tutte le donne sembravano andare pazze,
sicuro e pieno di sé: ecco il profilo che ne avevi tracciato poco tempo dopo mescolando
i suoi comportamenti che avevi potuto osservare da vicino e le voci che
correvano sul suo conto.
Ma poi, con
quel caso, avevi scoperto qualcosa di più e ti eri ricreduta. Non sai neppure
tu perché avevi spinto Morgan e JJ e te stessa a salire sul jet privato con
destinazione Indianapolis, forse perché volevi aiutare un collega, forse perché
eri curiosa o semplicemente perché volevi esserci per lui, perché fra tutte le
voci era ricorrente e dato per certo il fatto che nessuno ci sarebbe stato. Era
solo. Come te. Inutile ricordare la sua sorpresa e anche la riluttanza nel
vedervi lì, più utile forse sottolineare come poco a poco si fosse lasciato
andare, raccontando un passato, che non era neppure il suo, dopotutto.
“Vado
anch’io Emily, buonasera e buon natale!” ti scuote la voce di JJ, che seguita
da Morgan esce dall’ufficio, mentre quel buon natale ti risuona nelle orecchie.
Da quanto tempo non passavi un buon natale? Non puoi dirlo con certezza, ma sai
di sicuro quanti anni non festeggia un natale decente lui. Ventuno.
Eravate
rimasti solo voi due a quell’ora del giorno e quel giorno dell’anno a lavoro.
Il tuo collega è seduto nel suo ufficio con un fascicolo davanti. E senza
saperlo, sai già qual è. Perché certe cose non si possono dimenticare. E un
caso non è mai chiuso. Lo osservi dalla porta da almeno due minuti, ma lui non
sembra aver notato la tua presenza.
“Rimarrai
qui stanotte?” chiedi non riuscendo più a stare zitta.
“Oh…Si” dice
alzando lo sguardo distrattamente.
“Allora
resterò anch’io” dici avanzando nella stanza e muovendo la sedia di fronte a
lui.
Ti guarda
senza rispondere, con gli occhi sul fascicolo sembra non voler cambiare i suoi
programmi, e invece lo toglie via. Rimanete a guardarvi per qualche istante
incerti sul discorso da intavolare, quando ti ritornano alla mente quelle
parole.
“La figlia più grande mi disse che
l’aveva comprato la vigilia di Natale per tagliare un abete…Non sono più riuscito a fare un albero di
Natale…”
Ti alzi in
piedi, prendi la borsa e gli rivolgi un sorriso. “Andiamo!” dici indicando con
un cenno del capo la porta.
“Dove?” ti
chiede senza capire ma alzandosi anche lui.
“A fare un
albero di Natale no?” chiedi come se fosse la cosa più ovvia del mondo
prendendogli senza quasi rendertene conto la mano.
E vi avviate
verso la porta ancora incerti su quello che vi attende. Forse solo un vero buon
Natale.
NDA:
Stavo
rivedendo la 3x14 e, lasciandomi avvolgere dall’aria natalizia, non ho
resistito! E’ giusto che anche il caro Dave abbia il
suo felice Natale, fatemi sapere cosa ne pensate^^