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Autore: forevah_young    30/12/2012    4 recensioni
Gli Hunger Games si avvicinano e cinque comuni ragazzi di cinque distretti diversi diventeranno i tributi della settantaquattresima edizione. Uno di loro vincerà, ma chi ?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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winner or loser ?

Erano ore che Zayn era sulla pista di Louis. Tanto era spaventato, il ragazzo stava lasciando migliaia di tracce, e per lui era facile stargli dietro, se non fosse che cambiava direzione continuamente. Prima lo aveva seguito verso nord, poi verso est, poi verso sud e poi nuovamente verso nord. Stava cercando di non perdere l’orientamento ma era davvero difficile. Ad un certo punto credette di averlo in pugno, sentiva alcuni gemiti provenire da una radura, così immagino che si fosse ferito e che adesso si fosse fermato. Ad ogni modo vi entrò silenziosamente, e si sorprese di vedere ben altro. In prossimità di un masso, Harry si lamentava incosciente premendo le dita sulle ferite che aveva sul petto. Zayn gli si avvicinò subito allarmato.
- Cosa... come è successo ? Chi è stato ? – gli chiese, sperando che riuscisse ancora a parlare. Le ferite erano leggere, ma aveva perso troppo sangue. Harry aprì gli occhi e ansimò.
- Distretto... – borbottò debole; Zayn avvicinò l’orecchio alle sue labbra.
- Di quale distretto è ? – chiese ancora.
- Distretto... tre. –
- Lo ucciderò. –
- Dì... a mia madre... che le volevo bene... e che mi dispiace... se non sono stato un buon figlio. – Harry gemette più forte per lo sforzo.
- Lo farò. – Zayn non riusciva a piangere, era terribilmente triste ma non riusciva a piangere. Voleva e doveva vincere a tutti i costi, tutto ciò che gli rimaneva da fare per Harry era solo aiutarlo. Prese il coltello dai pantaloni e cercando di non tremare, lo finì. Gettò per terra l’arma e la lasciò lì, sull’erba. Si voltò e iniziò a correre tra i boschi. Liam Payne era il ragazzo del distretto tre. Zayn lo doveva uccidere.

Liam stava piangendo silenziosamente all’ombra di un albero. Aveva appena ucciso un ragazzo... come aveva potuto ?
- Payne! – sentì un ruggito propagarsi nella foresta. Era una voce maschile. Liam iniziò a tremare di paura. Qualcuno lo stava cercando, sicuramente voleva vendicare la morte del ragazzo del distretto quattro che aveva ucciso. Era spacciato, ma il suo senso di sopravvivenza aveva ancora una volta la meglio. Così iniziò a correre verso il lago, verso la cornucopia. Mentre la foresta si faceva sempre più rada, mentre gli alberi diminuivano e il sole scendeva lentamente segnando il tramonto, Liam sentiva i passi e gli urli di Zayn sempre più vicini. E lui correva, correva come il vento e non importava quante volte inciampasse, lui si sarebbe sempre rialzato. Quando finalmente intravide il lago, Liam assistette allo spettacolo più mozzafiato della sua vita: il sole, che ormai era già dietro le montagne, proiettava lunghe ombre sull’erba mentre come in una pentola la cui acqua sta bollendo, l’acqua del lago iniziò fremere. Prima si increspò, poi iniziò ad innalzarsi oltre la sponda ed infine crebbe di centimetro in centimetro diventando l'onda più alta che si fosse mai vista in un’arena. Liam assistette allo spettacolo a bocca aperta, incapace di muoversi o di scappare. Poi sentì un paio di braccia serrarsi attorno al suo collo e il terrore prese piede nei suoi occhi.

Louis fissava entrambe le scene shoccato. L’onda però, era quello che lo impauriva di più. Si era issato sull’albero non appena aveva visto il ragazzo del distretto tre e Zayn, così gli sembrava di aver capito che si chiamasse, che lo rincorreva furente: Louis era in parte felice che egli non fosse più sulle sue tracce, ma era dispiaciuto per quello che avrebbe fatto il moro a quel povero ragazzo. Ma questo prima che l’acqua si innalzasse a formare un’onda ci sette metri. E fu allora che abbandonò completamente l’interessante lotta tra i due tributi per iniziare a saltare da un albero all’altro, ringraziando il cielo di non essere affatto alto, ma anzi piccolo di statura e forse anche un po’ troppo mingherlino per la sua età. Balzava come un animale, usufruendo di un equilibrio che si riscoprì di avere e allontanandosi sempre di più dal lago. Era quasi giunto ai piedi delle montagne che circondavano l’arena quando si sedette per massaggiarsi i piedi doloranti e le mani scorticate dalle cortecce ruvide. Fu allora che sentì un fortissimo sibilo ed il rumore dell’acqua che si infrangeva contro la vegetazione. Louis si rimise in piedi e pregò che l’onda non fosse così devastante da colpire fino alle montagne. Dopo vari minuti tutto ciò che era arrivato del fenomeno anomalo erano qualche centimetri di acqua che si era subito ritirata lasciando il terreno umido. Louis tirò un sospiro di sollievo ma si accorse di non aver sentito nemmeno uno scoppio di cannone. Nessuno dei due tributi era morto perciò. Dopo pochi minuti il ragazzo iniziò a preoccuparsi perché era calato un silenzio più che innaturale, ma niente era più inumano dell’urlo che sentì pochi secondi dopo. Louis si aggrappò con più forza all’albero che lo ospitava e iniziò a tremare. In un barlume di lucidità riuscì a pensare che non poteva essere un grido quello che aveva sentito. Gli si gelò il sangue nelle vene. Infatti non era un urlo, era un ululato.

Liam e Zayn erano entrambi a terra, bagnati fradici e sostanzialmente immobili come statue. Il primo a muoversi e a sputacchiare acqua fu Liam, che iniziò a battersi convulsamente le mani sullo sterno e ogni respiro che faceva era come se milioni di spade gli perforassero i polmoni. Aveva battuto contro un sasso quando l’acqua gli aveva travolti, poi aveva perso i sensi e sicuramente non si era accorto di avere una costola rotta. Quando tossì per l’ennesima volta e iniziò a sputare sangue capì che la costola rotta gli doveva aver perforato un polmone. Gli venne voglia di rimettere alla vista del sangue, ma non aveva già più niente in corpo. Si voltò verso destra e vide a poca distanza da lui Zayn, che di botto iniziò a tossire e a soffocare sputando tutta l’acqua ingerita. Zayn si mise a sedere ma fu subito colto dai capogiri; si toccò la testa e avvertì un liquido caldo colargli tra le dita. Quando si guardò la mano sanguinante e il tronco su cui aveva sbattuto la testa ebbe la sensazione che sarebbe svenuto di nuovo, ma non poteva. Guardò il suo nemico a pochi metri da lui, sputacchiare sangue e anima sull’erba e decise che in ogni caso era l’ora di farla finita. Raccolse l’unica arma che trovò a non molta distanza dalla sua posizione e gattonò faticosamente verso un albero alle spalle di Liam. Mentre il ragazzo non guardava si issò lentamente fino a mettersi in piedi e gli si avvicinò: alzò l’ascia con tutta la forza che aveva in corpo e la calò sulla schiena di Liam. Ma il colpo non si assestò. Liam si era voltato di scatto e lo aveva colpito con la spada che un tempo apparteneva a Harry e che lui gli aveva sottratto dopo averlo ferito a morte. Lo colpì nel basso ventre e sogghignò credendo finalmente di avere Zayn in pugno.

Era circondato da lupi mannari che saltavano, ringhiavano, sbavavano e mordevano l’aria cercando di azzannarlo dall’alto dell’albero su cui si trovava. Erano cinque, ma Louis non avrebbe potuto ucciderne nemmeno uno quindi si accovacciò piangendo sul più alto ramo dell’albero. Era finita, pensò. I mannari a forza di spinte avrebbero buttato già anche quell’albero così resistente e lo avrebbero sbranato come se fosse una bambolina. E lui non aveva nemmeno un’arma. Pensando a quanto fosse stata bella e fugace la sua vita, chiuse gli occhi e consumò tutte le lacrime che poteva piangere.

Liam era accasciato a terra, con la testa poggiata sull’erba umida e guardava Zayn barcollare reggendosi il ventre dove lui l’aveva colpito. Eppure non era destino: Liam non doveva vincere. Dopo aver ferito Zayn e forse anche creduto che sarebbe potuto tornare a casa, il moro gli aveva piantato l’ascia nel costato, rompendo un infinità di altre costole. Adesso non riusciva nemmeno a muovere il busto, ma Zayn aveva preferito non finirlo, ma lasciarlo morire dissanguato. Liam lo vide raccogliere qualche arma superstite e voltarsi un’altra volta per sbeffeggiarlo.
- La prossima volta andrà meglio, distretto tre. Ops, non ci sarà una prossima volta. – Zayn si mise a ridere fino a che non ricevette una fitta dalla ferita, così si voltò ed iniziò a camminare.
- Ehi Zayn ! – urlò con tutto il fiato che aveva in corpo Liam e il moro si fermò scocciato.
- Cosa c’è distretto tre ? perché non ti decidi a crepare e bas.. – Zayn tirò un urlo, Liam gli aveva lanciato un coltello che si era infilato nella gamba. Lo guardò e si domandò come facesse ridotto in quello stato ancora a lottare. Liam gli sorrise : - Non ci sarà una prossima volta neppure per te. –
E il secondo e ultimo coltello di Harry sfrecciò fendendo l’aria e la carne di Zayn, che si gettò stremato a terra consumando tra singhiozzi e gemiti gli ultimi minuti della sua vita. Poi venne buio per entrambi e due scoppi di cannone riempirono l’aria quasi nello stesso istante.

Lui però non gli aveva sentiti: teneva le mani sugli orecchi per non udire i denti dei mannari che sbattevano contro di loro e i loro ululati, e così non aveva sentito nemmeno gli scoppi dei cannoni. Però avvertì che le scosse all’albero si erano attenuate, così aprì gli occhi e vide che i lupi si erano arrestati di colpo e che se ne andavano correndo come il vento verso la montagna. Louis non poteva crederci, smise di piangere e guardò l'ultimo mannaro scomparire dalla sua vista. Il ragazzo si asciugò gli occhi e l'unico pensiero concreto che si formò nel suo cervello fu che era tutto finito, finalmente. Ma nel cuore sapeva che niente sarebbe mai stato come prima, che avrebbe portato la morte con se' per tutta la sua esistenza. Era quindi un vincitore o un vinto ?
- Signori e signore, ecco il vincitore della settantaquattresima edizione degli Hunger Games. –

fine.





signori e signore: SIGLAAAA
*lalalala tumtum tss* 
mi viene da piangere. sì avete letto bene: mi viene da piangere.
il primo motivo è perché è finita, e il secondo motivo è che non ho pubblicato per un bel po' di tempo e mi sento in colpa.
sono una cacchetta orribile lo so..
che cosa posso dirvi ? avevo una crisi inventiva e porprio non sapevo come chiudere la ff.
ma ce l'ho fatta, ho vinto la mia crisi interiore e sono tornata !
e quindi basta, inutile dilungarsi.
amo le persone che l'hanno recensita, ma anche le persone che l'hanno solamente letta, amo chi l'ha messa tra le ricordate ma anche coloro che l'hanno messa tra le seguite 
e se non si è capito vi amo tanto, tanto, tanto 


 

forevah_young
@ehiantonoff

  
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