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Autore: Nocturnia    02/01/2013    2 recensioni
Ogni corpo racconta una storia.
Ogni cicatrice è un sillaba e la nostra pelle la sua tela.
Così Bruce Wayne ha sempre vissuto, così Selina Kyle ha sempre combattuto.
E nell'idioma della guerra due cuori si sono trovati: compresi.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman aka Bruce Wayne, Catwoman aka Selina Kyle
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Bruce Wayne, Selina Kyle e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell’autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


Perché il dolore non chiede e non regala



#1 graffio. Sigillo


È una tomba vuota quella su cui posi lo sguardo.
È un vallo che ha inghiottito ogni traccia d'amore, lasciandoti addosso la coperta gelida e impietosa del rimpianto.
Il vento è un sussurro caldo sulle tue braccia, il Wayne Manor un gigante di pietra e legno, la bellezza sfiorita d'una vecchia puttana senza più anima e senza più sostanza.
Sospiri, lasciando che siano le lacrime di Alfred a bagnare per ultime quel sepolcro, accostandoti alla sua lapide solo quando il sole è già una liquida marea d'arancione e rosso all'orizzonte.
Abbassi le palpebre, l'oscurità della notte una degna compagna per un viaggio lungo il sentiero delle speranze abortite e dei dolori mai sanati.
"Mi dispiace..." sussurri nell'aere "mi dispiace, Bruce."
Percorri l'incisione del suo nome con la punta delle dita, serrando gli occhi.
Non meriti alcun encomio, perché di tutti i suoi alleati sei stata la più ipocrita, la più falsa.
Sei stata un gatto opportunista e spietato, una femmina egoista e una donna innamorata.
Una stupida dal cuore spaccato.

#2 graffio. Consapevolezza

Blake ti fruga lo sguardo, ma trova solo un'orbita morta.
"È la prima volta che vieni qui?"
Non perde la posizione il cucciolo di pipistrello e considera già il Manor l'eredità di un padre che non ha mai avuto.
Storni lo sguardo, fissandolo sul cielo incredibilmente terso e azzurro.
A Bruce sarebbe piaciuta una giornata così. pensi distrattamente, ignorando il giovane poliziotto.
"Selina... rispondimi."
"Agente Blake..."
"Non sono più nella polizia."
Riporti i tuoi occhi sul suo viso, scorgendo una sottile linea di qualcos'altro.
È orgoglio.
È coraggio e volontà, protervia e determinazione.
È la pupilla contratta di un pipistrello che a Gotham aveva dato tutto, salvo poi morirne.
Sorridi, raccogliendoti i capelli in un nodo durissimo e stretto.
"I gatti vanno e vengono da dove vogliono, dovresti saperlo...uccellino."
John alza un sopracciglio, domandandosi e scegliendo poi di tacere.
Alle tue spalle, l'ultimo seme di una primavera che si era fatta aspettare fin troppo.

#3 graffio. Tempesta

"Sta arrivando una tempesta, Signor. Wayne."

Pareva quasi una profezia.
Gliel'avevi detto tra la seta di un vestito troppo elegante e l'odore stordente della ricchezza.
Ti aveva sorriso Wayne, catturandoti in un ballo che era più una sfida tra due vecchi nemici.
Ti aveva sorriso e ti aveva braccato, trovandoti fastidiosa e curiosa.
Fastidiosa e affascinante.
Un tuono aveva sfogato tutta la sua violenza contro le mura della casa, la voce di Gotham che urlava ancora il suo nome.
Percuoteva il suolo Gotham, battendo i suoi pugni su quella Vita che, implacabile, si era portata via il suo figlio più bello.
Avevi accostato la fronte al vetro della finestra, riflettendoti in mille lacrime d'acqua e cristallo.
Era il volto piangente d'una donna disillusa e ferita quello che ti rimandavano i tuoi occhi, una gatta senza più dimora o speranza alcuna.

"Sta arrivando una tempesta, Signor. Wayne."

Già, una tempesta.
Peccato solo che tu ne fossi stata colpita per prima e ora non fosse rimasto molto del tuo cuore, se non una cavità vuota e inutilizzabile.
Le ultime gocce d'una pioggia che avevano sciolto ogni tuo vincolo, ogni tuo muro.
Ogni tuo sentimento: compreso l'amore per un pipistrello che era ombra e fumo.

#4 graffio. Solitudine

Sei sola.
Jen se ne è andata il giorno prima, tra le mani una nuova identità e sul volto una nuova storia, tutta da vivere.
Sei rimasta e ora trovi conforto solo nel freddo abbraccio d'una lapide che gronda il denso veleno della colpa.
È un respiro spezzato, quasi un singhiozzo, quello con cui saluti il cielo estivo, il pigro frinire dei grilli una delicata musica di sottofondo.
È notte quando un pipistrello esce dalla sua tana e ti sfiora i capelli, poggiandosi sulla cima del sepolcro.
Lo squadri sospettosa e ti regala uno sguardo famelico quel piccolo topo nerastro, tra i denti dischiusi brandelli di carne e sangue.
"Tu..." sibili all'aria immota "non dovresti essere qui."
Inclina il capo e spiega le ali il pipistrello, volandoti vicino e poi scomparendo, inghiottito dall'oscurità della tenuta di Villa Wayne.
È un attimo, breve quanto l'eco dei tuoi pensieri, un frammento di realtà scomposto e tagliente.
"Speravo di trovarti qui."
E il mondo si era zittito all'improvviso.

   
 
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