Non sapeva che Judith aveva una vocina strana, nel cervello, che le diceva sempre cosa fare, come comportarsi, chi odiare.
Non sapeva che Judith, dopo quell’ episodio, lo spiava dalla sua camera durante la notte, arrampicandosi e sedendosi a gambe incrociate sul balcone, con gli occhi iniettati d’ odio e le labbra carnose stese in un ghigno malvagio.
Judith era strana, addirittura speciale. Aveva una vocina, la sua seconda personalità.
O meglio, Judith era pazza, schizofrenica.
Oh, quanto se ne sarebbero pentiti quei due.