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Autore: Onigiri    06/01/2013    6 recensioni
[...]stavolta il suo pugno non si trattiene, andando a colpire con furia la superficie legnosa del bancone; il barman si volta un attimo a guardarla, poi torna alle sue occupazioni con aria disinteressata.
Eccolo lì, il terzo e principale motivo della sua indescrivibile incazzatura: quel maledetto, quel verme, quel... quel...
[...]
"Ehi. Posso sedermi con te?"
'
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale, A tutto reality - Il tour
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*Storia Ambientata tra TDWT e TDRI*












Quando Heather raggiunge il bancone delle bibite, un barman alto e travestito da clown la osserva con sufficienza mentre la ragazza prende posto proprio di fronte a lui.
<<Mi dia qualsiasi cosa, basta che si beva.>>

<<Non qualsiasi cosa: niente alcolici ai minorenni.>>


Chissà come, Heather riesce a ingoiare a forza una rispostaccia, limitandosi ad aspettare in silenzio che le venga servita una bibita qualunque. Con una mano si sorregge il mento e con l'altra tamburella le dita sul legno del bancone, fissando il vuoto davanti a lei con ansiosa disinvoltura; a prima vista la si potrebbe perfino confondere con una qualsiasi ragazza che sta tranquillamente ordinando un drink.

Ma Heather stasera è tutt'altro che tranquilla: se il suo orgoglio glielo permettesse si alzerebbe in piedi e si metterebbe a urlare, o almeno a ringhiare di rabbia, e invece delle dita vorrebbe sbatterci i pugni, sul bancone - anzi, se il Bastardo fosse lì, ci spiaccicherebbe contro la sua faccia senza tanti complimenti.
E se anche l'espressione che ha in volto sembra calma, il suo sguardo rivolto al nulla non potrebbe parlare più chiaro: Heather è furiosa.
Anzi, per dirla tutta è completamente incazzata!


I motivi sono molteplici: innanzitutto ce l'ha a morte con Chris, che l’ha invitata a questa stupida festa in maschera (davvero, una festa in maschera: manco avessero dodici anni!) a casa sua. Come se lei davvero avesse avuto voglia di rivedere quella sua maledetta faccia da schiaffi, quando ancora il pensiero del milione di dollari sul fondo del vulcano le fa rodere il fegato dalla rabbia.
Come se lei non fosse Heather, la Queen Bee, la senza cuore, quella che non vorrebbe mai avere a che fare con lui e quello stupido programma a meno che non ci siano dei soldi in ballo: sul serio Chris ha pensato che le avrebbe fatto piacere rivedere lui o gli altri concorrenti, dopo tutto quello che quel conduttore da due soldi le ha fatto passare?

O dopo l'incidente delle Hawaii?


"Non ci vado, non ci vado, non ci andrò mai e poi mai!"   aveva sbraitato qualche giorno fa contro il povero postino che le aveva consegnato l'invito, e ad ogni parola era seguito uno strappo, fino a quando della busta firmata McLean non era rimasta che una vaporosa nuvola di coriandoli.


Ma Heather aveva dimenticato che quando il grande Chris McLean vuole qualcosa, trova sempre il mezzo per ottenerla.
E quel mezzo, solitamente, è alto un metro e novantotto ed è probabilmente l'unico cuoco al mondo capace di cucinare del cibo che cammina.

Ecco quindi il secondo motivo della sua rabbia: quel maledetto bastardo di Chef Hatchet!
Quella sera era arrivato a casa sua a bordo di un mini furgoncino dei gelati, imprigionato in un costume troppo stretto da Biancaneve che addosso a lui sfiora davvero il ridicolo: non appena Heather aveva aperto la porta di casa sua, il gigante ringhioso aveva staccato la mano dal campanello per prenderla di peso e trascinarla fuori di casa senza neanche dire una parola. A ben poco erano valse le sue urla e i suoi calci contro i muscoli gonfiati di quel Biancaneve troppo cresciuto: il tempo di minacciarlo di una morte lenta e dolorosa ed Heather si era vista gettare nel retro del furgone, con Chef che la rinchiudeva dentro borbottando qualcosa come "Non sono pagato abbastanza per queste cose!",  trascinandola alla festa a forza.


Quindi sì: Heather è decisamente incazzata con Chris e Chef, tanto per cominciare.
Ma Heather è anche abituata ai folli giramenti di testa del conduttore e del suo tirapiedi, e se si trattasse solo di questo non si darebbe tanta pena di recarsi al banco delle bibite per affogare la rabbia in un bicchiere d'aranciata   - davvero, ora pagherebbe oro per bere qualcosa di alcolico!

Mentre aspetta il ritorno del barman, Heather stringe i pugni sul bancone: le voci attorno a lei sembrano farsi più insistenti per cercare di attirare la sua attenzione, ma lei si ostina a tenere il viso basso e ad evitare di guardarsi attorno.

In effetti, anche se non fosse arrabbiata, non ci sarebbe nulla d'interessante da guardare.


Appena messo piede nella sala principale di villa McLean ha capito il perché Chris ci abbia tenuto tanto che questa sera fossero tutti presenti a casa sua: gli invitati non sono solo i concorrenti del reality o i conduttori dei dopo show, ma ci sono anche produttori, giornalisti che scattano foto a tutto spiano, fan della serie alla frenetica caccia di dediche e autografi.
Altro che festa tra amici!, si era detta con fastidio ancora ferma sulla soglia della porta: quel dannato conduttore ha solo avuto voglia di farsi un po’ di pubblicità!

Avanzando tra quel corteo di maschere aveva incontrato davvero un sacco di persone. Nessuno dei concorrenti le aveva rivolto più di un saluto forzato, ma d'altronde nemmeno lei si era preoccupata di cercare la compagnia di qualcuno; solo ogni tanto le era capitato di incrociare una Beth vestita da mummia che si era messa a correre per andare al bagno, o un Owen con in testa due antenne finte da alieno mentre si avventava su qualsiasi vassoio gli stesse svolazzando nelle vicinanze.
Da lontano aveva visto anche Noah ed Eva, entrambi come lei senza costume: si era chiesta se per caso Chef li avesse costretti a venire come aveva fatto con lei, ma alla fine aveva preferito non indagare.

Le era sembrato che, ancora una volta, il volere di quel maledetto McLean si sia realizzato: volenti o nolenti, alla fine sembrano essere tutti qui.



Lui non c'è però, eh Heathy?!


Heather s'irrigidisce di fronte a questo pensiero, e stavolta il suo pugno non si trattiene, andando a colpire con furia la superficie legnosa del bancone; il barman si volta un attimo a guardarla, poi torna alle sue occupazioni con aria disinteressata.
Eccolo lì, il terzo e principale motivo della sua indescrivibile incazzatura: quel maledetto, quel verme, quel... quel...


<<...lurido, schifoso Bastardo!>> conclude a denti stretti.


Anzi, forse in realtà quelle con cui ce l'ha di più sono Katie e Sadie;
non che, generalmente, quelle due Yoghi e Bubu al femminile si meritino anche solo un briciolo della sua attenzione.

Però sì, in gran parte è anche colpa loro se ora Heather si trova seduta in un angolo della sala, stringendo il pugno dolorante sulle ginocchia tentata dal continuare a colpire il bancone fino a vederlo ridursi in polvere.
Colpa loro, e di quelle vocette acute che riescono a farsi sentire anche se la musica della sala è stata messa a tutto volume.
Colpa loro, e di quel nome che hanno pronunciato d'un tratto, costringendo Heather a fermarsi e nascondersi per sapere di cosa stessero parlando.

Non ha potuto non notare quanto siano ridicole, con quell’identico costume da tigrotto che stasera hanno addosso: una sembra più un gattino, e l’altra un panda giallo e striato.




Alejandro!”


“Alejandro, hai detto?”
Alejandro, sì! lo sai no, Sadie, che è sparito dalla circolazione dopo tutta quella storia del vulcano? Un giornalista poco fa mi ha detto d’aver scoperto dove si trova.”

Eeeh?! Sul serio, Katie? E dov’è? Sta bene?”

Sadie, non crederai mai a quello che ho sentito! Sai cos’è successo ad Alejandro?”
Cosa?”

Ricordi quando Chris ci ha detto che è stato ferito dalla lava?”
Sì…”

Ecco, gli è successo che... ma tanto non ci credi, Sadie."
Ma dai, dimmelo, Dimmelo!”

Be’, pare che Alejandro ...”


Katie fa una pausa a effetto

...ora si trovi in Francia, a Parigi. Ho sentito dire che si è persino fidanzato.”
NO!
Sì, ti dico.”

Chissà se Heather lo sa…”





No, Heather non lo sapeva.
E probabilmente neanche avrebbe voluto venirne a conoscenza.
Immediatamente si era voltata e se n'era andata, con la testa in fiamme a tal punto da non capire nemmeno dove i suoi piedi la stessero portando. Senza neanche accorgersene si era trovata davanti al bancone delle bibite, a uccidere il barman con lo sguardo e a torturare il labbro inferiore coi denti.



Ricordare il come sia arrivata fin lì le fa sfuggire uno sbuffo rabbioso, chiudendo gli occhi e massaggiandosi nervosamente la fronte.
Una miriade di pensieri iniziano subito a ronzarle nelle orecchie, così tanti e così insistenti che non riesce a farli tacere tutti.
Lui sta bene.
Quelle dicerie sul corpo deformato dalla lava sono tutte una bufala.

Oh, certo Heather: sta in perfetta forma e in piena salute insieme a una chissà quale schifosa biondina francese!
...magari una biondina francese che non lo getterebbe mai giù da un vulcano per una valigia piena di soldi, che dici?



<<Merda!>> ringhia tra i denti, più furibonda che mai.



Una strana sensazione le assale lo stomaco, come se si fosse formato un enorme buco senza fondo: tenta di calmarla con una carezza sulla pancia, ma non serve a nulla.
Perché è qui, perché hanno dovuto costringerla a venire?

Come se le facesse piacere presentarsi qua, senza costume, a farsi guardar male da quei perdenti degli altri partecipanti del reality e da un barman che non ha voglia di fare il suo lavoro.
Come se non avesse saputo fin dall’inizio che, qualunque cosa gli fosse successa dopo l'incidente delle Hawaii, lui di certo non sarebbe stato lì ad accoglierla a braccia aperte.

Ma Francia, fidanzato… questo è al limite della sua sopportazione.


D'un tratto, finalmente, il barman le allunga un bicchiere di succo di frutta, e lei lo afferra allontanandosi subito da qualche parte. I suoi passi furiosi la portano in un angolo della sala, lontano dalla musica e dagli altri invitati: Heather si lascia cadere su una poltroncina e inizia a rigirare il bicchiere tra le dita, osservandone il contenuto senza assaggiarlo.
La voglia di tornare a casa si sta facendo così possente da farle male al petto.

Non vuole star qui: vuole trovarsi in camera sua a dare calci a tutti i mobili che le capitano a tiro, e infilarsi a letto per non uscire più da sotto le coperte.
Si sente stupida e patetica nel pensarlo, però sì: una parte di lei vorrebbe persino mettersi a piangere.







<<Come mai tutta sola?>>


La voce accanto a lei la fa sussultare.
Quando alza lo sguardo per vedere chi ha appena parlato, rimane così sbigottita da quello che vede che il fiato le si sbriciola in gola.
<<Tu…?!>>


<<Ehi. Posso sedermi con te?>>


Cos’è, uno scherzo? Devo ridere?!

Heather non gli risponde subito. Dopo un altro attimo di smarrimento, si limita a stringere gli occhi e a voltarsi da un’altra parte con un gesto altezzoso del capo.
<<Tsk!>> sbotta, con quello che dovrebbe essere un invito a fare come più gli piace.

Si pente subito di quel suo permesso. Non è dell’umore adatto per stare né con lui, né con altri rompiscatole come lui.
Con la coda nell’occhio lo vede avvicinarsi alla sua poltrona, e per un attimo si aspetta di vederlo sedersi sul suo bracciolo. Invece, lui rimane in piedi.
<<Perché non ti sei mascherata?>>

Di nuovo, quella voce: le vengono i brividi per quanto alle orecchie le suoni fredda, rugginosa, addirittura finta.
Ma Heather non lo dà a vedere, e assottigliando gli occhi solleva il mento con aria di superiorità.
<<Meglio non avere costume che indossarne uno patetico come il tuo, Harold!>>

<<Chi ti dice che sono Harold?>>


Lei incrocia le braccia e si volta a guardarlo.
Ok, forse non è Harold, ma ci avrebbe giurato.
<<Izzy, Duncan, Tyler, sconosciuto… non importa. Chi ti ha dato il permesso di venire qui a darmi fastidio?>>

Il robot di “Caccia alle Celebrità” volta la testa per guardarla meglio, e a quel gesto segue subito il cigolio arrugginito e inquietante del collo. I suoi occhi colorati rimangono immobili su di lei per un po’ di tempo, e nessuno dei due dice più una parola.
Heather lo osserva a lungo, con inaspettata curiosità.

La parte superiore del corpo ha l'aria un po' scassata, ma è anche inquietantemente possente: forse Heather lo troverebbe enorme anche se lei non fosse seduta.
Le sue braccia rosse le ricordano due fisarmoniche malandate, e le tenaglie che sostituiscono le sue dita sono sporche, dall’aria vecchia, e sembrano di vero di metallo.
Persino l'odore che emana è strano, un misto di polvere e ruggine che le graffia il naso facendole venir voglia di starnutire.

Con un inaspettato groppo alla gola, Heather inizia a chiedersi se quello davanti a lei sia davvero una specie di robot.
Ma scaccia in fretta quella considerazione scuotendo appena il capo.
Quanto sei stupida Heather: sei a una festa in maschera, ricordi? È ovvio che è un costume!


Un costume che di certo non passa inosservato. Anche Heather è sicura di averlo già visto da qualche altra parte nel corso della festa.
Forse, si ritrova a riflettere, era vicino a Katie e Sadie.
Anzi, forse era proprio vicino a lei mentre ascoltava la conversazione di Katie e Sadie.
Forse l'ha persino vista origliare e scappare.

Quest’ultimo pensiero la fa arrabbiare ancora di più, e con uno scatto del mento solleva ancora lo sguardo fissando quella faccia robotica con profondo disgusto.
<<Ma che vuoi?>> sbotta con rabbia: <<Stai cercando di fare amicizia o qualcosa del genere?>>

<<Chissà…>>
<<Be’, caro mio, non funziona così facilmente. Con me ci vuole ben altro!>>



Heather annuisce convinta e si porta il bicchiere di plastica alla bocca.
Il gusto troppo dolce del succo le dà fastidio, quasi nausea. Il suo primo impulso è di allontanare il bicchiere con un gesto disgustato, ma non lo fa: senza sapere perché, prende un altro sorso e lo assaggia con più attenzione.
Non capisce bene di che frutta si tratti, forse mela; ma d'improvviso un sapore squisito, ruvido e dolce, inizia a pizzicarle il palato, e le invade la lingua, la bocca, fino al fondo della gola.

Dolce, ruvido, mela: come le labbra di…



<<Sei arrabbiata?>>



Quella voce metallica è così tagliente da farle male alle orecchie, come se fosse di carta vetrata.
Heather smette di bere e solleva il collo fissando il nulla con astio.
<<Certo che no!>> esclama sprezzante: <<Per quel che m'interessa quell’idiota cascamorto può fare tutto quello che gli pare e piace!>>


Si rende conto troppo tardi che quella del robot doveva essere una domanda generica, e di certo non era riferita a quell’idiota cascamorto che lei ha appena menzionato.
Non riesce a impedire alle sue guance di bruciare.
<<V-voglio dire… TuIdiota cascam-… cioè, tu puoi fare quello che ti pare, purché non mi rompi le scatole. >>


Heather non ha il coraggio di alzare lo sguardo, quasi aspettandosi di vedere ogni valvola di quella faccia finta sghignazzare per la sua gaffe. Così inizia a fissare il pavimento e manda giù un altro sorso di succo alla frutta.
Un silenzio quasi imbarazzante piomba fuori dal nulla: persino la musica e le voci degli altri invitati sembrano suoni lontani, quasi ovattati.

Non può vederlo, ma sente benissimo che la testa del robot si sta voltando verso di lei.
<<Sai, la tua amica ha ragione. Quel concorrente latinoamericano è davvero in Francia con una ragazza.>>

Heather sente come una coltellata allo stomaco.
Deve ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non darlo a vedere: <<E allora?! Non me ne importa affatto.>>
<<Davvero? Neanche un po’?>>

Lei lo guarda sollevando velocemente un sopracciglio: <<Ma che vuoi, mica ci stai provando con me?>>


Il robot scoppia a ridere, e la lancetta sulla sua bocca finta inizia a muoversi all'impazzata: quello che dovrebbe essere un risolino dolce, forse addirittura seducente, alle orecchie di Heather risulta così finto e gelido da farle venire la pelle d’oca. È una risata cavernosa, metallica e fredda come il ghiaccio.
Come accidenti fa ad avere una voce così realistica?
Una parte di lei vorrebbe chiederglielo, ma se lo impedisce con l'ennesimo sorso della sua bevanda.


Solo ora si accorge che la sensazione fastidiosa che aveva allo stomaco sta già quasi passando, e non sa darsene un perché.
Forse è solo merito del succo di frutta.

<<Ti piace quella roba?>>
<<
Cosa diavolo te ne importa?>>

<<Curiosità di conoscere i tuoi gusti. Tutto qui. >>


Heather gli risponde con uno sbuffo altezzoso, distogliendo lo sguardo.
Da lontano vede di nuovo Katie e Sadie, e la rabbia torna ad affilare gli artigli nel suo petto. Heather assottiglia gli occhi e con un gesto sprezzante del capo si volta in un'altra direzione.
Al diavolo Alejandro e le sue puttanelle francesi! Decide con furia stritolando il bicchiere tra le dita.


Le viene quasi da ringhiare, ma un altro scricchiolio metallico le ricorda di non essere sola, e preferisce evitare.

<<Sai>> la distrae il robot dai suoi pensieri : <<magari un giorno, quando esco da questo… costume, potremmo bere qualcosa insieme.>>
Heather fa una smorfia: <<Tzé! Ti piacerebbe.>>

<<Lo prendo per un sì.>>.


Con un rumoroso cigolio, il robot si allontana da lei e alza il braccio in un molle segno di saluto.
<<Allora alla prossima volta. Mi amor.>>

<<Sì, sì… sparisci!>>





Heather non lo guarda nemmeno andarsene, limitandosi ad ascoltare il veloce crepito delle sue ruote farsi sempre più lontano, fino ad essere del tutto risucchiato dal volume troppo alto della musica.
Sbuffando inizia a giocherellare col bicchiere, guardandone il contenuto cullare pigramente nel fondo di plastica.
<<Mi amor.>> ripete al nulla, sovrappensiero.
Che accidenti di lingua è?! Italiano, spagnolo?



Prima di darsi una risposta, le sue riflessioni vengono disturbate dall'improvviso buio della sala.


In un attimo la voce di Chris McLean si sovrappone alla musica, e l’attenzione generale della festa si catapulta sul conduttore che è salito sul palco in fondo alla sala: tutte le luci sono puntate su di lui, che, alla faccia degli invitati mascherati, ha indosso i suoi soliti vestiti di sempre - “Perché”, ha spiegato in giro, “Io sono il costume più bello del mondo!”.

Con quello che è forse il suo sorriso più egocentrico, Chris afferra il microfono e si rivolge ai presenti con tono quasi solenne:
<<Signori e signore, gentili ospiti, amici, collaboratori, sottoposti, Sasquatch...>> il verso cavernoso del gorilla azzurro lo raggiunge da qualche parte della sala <<...un buon reality può smettere di essere trasmesso, ma un conduttore strabiliante e affascinante come me non potrà mai smettere di rendere felice il suo amato pubblico televisivo, chiedendo in cambio solo qualche piccolo assegno a cinque zeri...>>



Heather è forse l’unica a non ascoltarlo, ancora intenta ad osservare l’ipnotico dondolio del succo di frutta nel fondo del bicchiere.
<<...Mi amor.>> ripete ancora, e non se ne spiega il motivo.
Perché diavolo quel finto ammasso di ruggine ha voluto chiamarla in quel modo?!

E poi… chi, l’ha già chiamata in quel modo prima di stasera?

D’un tratto, Heather capta qualcosa: un formicolio, una specie di campanellino d’allarme. Istintivamente si massaggia le tempie per cercare di capire di che cosa la voglia avvertire.
Prima ancora di accorgersene, il suo cervello inizia subito a lavorare, concentrandosi solo su poche, pochissime parole che riesce a tirar fuori dal suo caotico groviglio di pensieri:

Mi amor, costume, spagnolo.



La risata improvvisa di Chris si sovrappone a qualsiasi altro rumore della festa, mentre ad accompagnare le sue parole c’è il suono buffo e ritmico del tamburino di latta di Chef.
<<e quindi, senza altro indugio, è con enorme piacere che vorrei annunciare l’idea più strabiliante, superba, incredibile di tutta la storia dello spettacolo…>>


Mi amor, costume, spagnolo.



<<Ovviamente, subito dopo quella di affidarmi il ruolo di conduttore del reality.>>


Mi Amor, costume, spagnolo.



<<Perciò, cari ospiti, lasciatemi dare un anticipo di quella che sarà…>>




Mi amor. Mi amor. Mi amor!




<<A tutto reality: la vendetta dell'isola!>>




Non appena quelle ultime parole esplodono nell’aria, accadono varie cose contemporaneamente: la folla ruggisce in un urlo stupito ed esultante, bicchieri e cappelli volano in aria e in mezzo a tutto questo chiasso qualcuno potrebbe giurare d'aver sentito chiaramente l’unica e colorita imprecazione uscire fuori dalla bocca di Duncan.
Poi, fuori dal balcone si apre un’esplosione di fuochi d’artificio, e gli invitati osservano il cielo colorarsi con i lineamenti di Chris circondato da un incalcolabile numero di stelle e cuoricini luminosi.

E infine, Heather si alza così in fretta dalla poltrona che il bicchiere le cade addosso e un violento spruzzo di succo le sporca la maglietta nuova.
Lei non se ne accorge nemmeno.





<<...lurido, schifoso Bastardo!>>

































*******









*Dall'angolino della vegogna di Onigiri*
: buonsalve a tutti!
Oggi internet mi è praticamente precluso -DHU!- , perciò non spenderò molto tempo con le note finali e altre cose che a voi non interesseranno affatto ^^".


Non so dire bene da dove sia uscita questa roba: volevo immaginarmi l'esatta scena in cui Heather e Alejandro-Robot s'incontravano, ma non sono certa di averla resa bene come speravo .__. 'ccidenti a me!
Non sono neanche sicura del finale xD... voglio dire, non so: forse Heather in realtà avrebbe dovuto riconoscerlo subito, però ho anche pensato che è difficile immaginare che il proprio quasi-ragazzo sia diventato un robot scassato (o forse non tanto difficile, visto che si parla pur sempre di A Tutto Reality xD), inoltre Heather non parla spagnolo e nell'ultima puntanta del Tour, Alejandro le dice Mi Amor di getto prima di baciarla e prima che iniziasse tutto quel patatrack che è successo; quindi mi è sembrato normale che magari Heather non lo riconosca subito...
...
*Pippe mentali mode-on!* >_>

Comunque sia, c'è una persona che voglio assolutamente ringraziare, perché mi ha aiutata tantissimo: ho avuto seri dubbi -nonché confusioni su confusioni- su questa storia sin dall'inizio, e l'adorabile autrice di cui sto parlando mi ha aiutato, consigliato e incoraggiato, e non smetterò mai di ringraziare *w* !

Grazie eimi :3
(A proposito, dell'autrice appena nominata consiglio molto cadamente le storie: andate a leggerle, che ne vale davvero la pena!)

Anyway, visto che oltre non posso trattenermi... buona epifania (e buone caramelle *ç*) a tutti voi!
E grazie, grazie di cuore per essere arrivati fin qui!!

*Onigiri saluta e rotola via*




   
 
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