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Autore: Fabio93    13/01/2013    11 recensioni
Uno scrittore decide di allontanarsi dal caos cittadino per ritrovare sé stesso e la sua ispirazione. Quale luogo migliore di una baita in montagna? Peccato per il tempo, peccato per la nebbia che ricopre tutto, pian piano. E così presto si ritroverà ad avere solo sé stesso ed il suo diario e, si sa: quando si è soli, la mente gioca brutti scherzi...
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo

 

12/01/13

Finalmente a casa. Quella nuova, si intende.

È solo il primo giorno lontano dalla grande città, e lontano da Valeria, e già mi sento meglio: ad ogni respiro di quest'aria montana mi sembra di buttare fuori polvere accumulatasi per anni dentro di me.

Come se il mio animo fosse rimasto inutilizzato, su un mobile, per troppo tempo. Visto? Comincio già a fare il poetico.

La casa, comunque, non è male: è la classica baita in legno, con tutte le comodità necessarie nel minimo spazio necessario. Sono sicuro che questa vacanza farà bene a me e al mio libro.

Anzi, mi sa che mi metto a scrivere.

 

15/01/13

E siamo al quinto capitolo in soli tre giorni. Da quanto tempo non ero così ispirato...

Sarà la natura, o il silenzio o il fatto che la tv qua prenda male. Sia quel che sia, io sto da Dio.

Finalmente, tra l'altro, è uscito il sole: faceva il timido, oggi, dietro quella spessa coltre di nubi bianche. Sarà meglio che vada in paese a prendere un po' di provviste...magari più tardi chiamo Marco e gli chiedo come sta.

L'ho già scritto che mi sento da Dio?

 

18/01/13

Certo che qui il tempo non è quello che promettevano. Nebbia e nuvole e, fra di loro, un'aria gelida da staccarti la pelle.

Si suppone che il tempo inizi a migliorare, ormai, no? E invece qui pare peggiori ogni giorno.

Oggi ho visto a stento la luce del sole.

Almeno ho avuto tempo per scrivere, ma come si fa a parlare d'amore, in un paesaggio così?

Spero che domani sia meglio: voglio fare un giro per i boschi e fotografare qualche scoiattolo.

 

20/01/13

Ieri sono andato per i boschi (niente scoiattoli, per la cronaca) e ancora grazie che non ci sono rimasto. Sembrava una giornata limpida e poi è arrivata quella dannata nebbia, è arrivata di soppiatto come un assassino.

Me ne sono accorto quando ormai tutto intorno a me era diventato vago ed indefinito, sotto quel velo umido e freddo. Ritrovare la via di casa è stata dura.

Stava calando la sera quando sono arrivato.

Andare in giro in un bosco di sera e con la nebbia non lo auguro a nessuno. Il freddo mi è entrato fin nelle ossa.

 

21/01/13

Il telefono non va. Il cellulare qui non prende; dovrei scendere in paese, ma chi me lo fa fare?

Vedo a stento a due metri fuori dalla finestra. Aspetterò che passi: non può durare per sempre, no?

 

Sono fermo, col libro. Ho bisogno di un po' di sole per sciogliere il mio blocco.

 

23/01/13

Oggi ho provato ad andare in paese: le mie scorte sono agli sgoccioli e la nebbia è più fitta che mai.

Ho camminato per non so quanto per non arrivare da nessuna parte; ho di nuovo rischiato di perdermi. Faceva freddo, là fuori, un freddo micidiale e sottile come la lama di un pugnale.

Il mondo era privo di forme e, quando non hai nulla di reale a cui appigliarti, cominci...beh, cominci ad immaginare le cose.

Cose negli alberi. Cose che camminano con te.

Ancora un po' e perdo la testa.

 

24/01/13

Non ho modo di comunicare con l'esterno. Qui non c'è internet, il telefono non va e i canali della tv sono grigi. Come tutto il resto.

Sento i sospiri del vento attraverso le pareti, sembrano voler soffiare via ogni goccia di calore da casa. Ho passato la giornata a guardare fuori dalla finestra, ad indovinare forme nella foschia.

Se non sapessi che sono solo nella mia testa, dovrei essere spaventato.

 

 

 

Ok, questa cosa non mi piace affatto: è notte, piena notte, sono solo, e ci sono orme sul pavimento di casa.

Non proprio orme, chiazze d'acqua. Il tetto non perde. Che sia dell'umidità che filtra dal pavimento?

Qualsiasi altra opzione è inconcepibile. Eppure non posso non guardare fuori dalla finestra e chiedermi “cosa c'è là fuori?”.

Niente. O qualsiasi cosa.

 

25/01/13

Ci sono cose nella nebbia. Cose.

Ora ne sono sicuro, ora so cosa vedo, che si aggira appena oltre il limite di ciò che il mio sguardo può distinguere.

Ho paura, e la paura è gelida, è come un alito cadaverico sul tuo collo. Il vento soffia incessantemente, ma non porta via questa fottuta foschia.

Ho paura che finirà per portare via me.

 

26/01/13

Da quanto tempo sono rinchiuso qui?

Certo, posso contare i giorni dal mio diario, ma quelle cifre mi paiono prive di senso, davvero.

Sono qui da giorni e non parlo con nessuno, non vedo niente al di fuori di questa baita del cazzo.

Sono qui da sempre? Che ne è stato del mondo esterno? C'è mai stato?

Domande senza senso, me ne rendo conto.

Eppure, più passa il tempo, più mi sembra difficile convincermene: una volta che il mondo esterno sparisce, cosa rimane di te?

Cosa sei tu, un puntino nel nulla?

 

 

CHE RAGIONAMENTI DEL CAZZO

 

 

27/01/13

Cammino, in un mondo privo di forma,

perso fra le carezze di gelidi silenzi.

Ascolto le parole vane del vento.

Osservo i riflessi opachi delle mie paure.

Sono solo, nella nebbia.

 

Che ve ne pare, come poesia? Stanotte qualcuno (qualcosa?) ha bussato alla porta, ma non ho aperto.

Scrivetela sulla mia tomba.

 

 

 

 

Non c'è più corrente e il riscaldamento è andato. Significa che qui sarà sempre più buio e freddo.

Ho voglia di piangere. Ho già pianto, ho pianto finchè le lacrime non mi si sono gelate addosso.

Perchè a me? Tutto questo non ha senso! Io non ho fatto niente...

 

 

 

 

Adesso ci sono anche rumori. Rumori ovattati, furtivi.

Rumori appena chiudo gli occhi, appena distolgo lo sguardo dalle finestre.

Che Dio mi aiuti.

 

 

 

 

Vorrei essere solo, la verità è che non lo sono. Forse dovrei farla finita...

 

 

 

 

 

Stanotte, credo, ho trovato la porta a pezzi. Si vede che si sono stancati di bussare. Che ridere.

Nascondersi non serve più, qualsiasi cosa ci sia là fuori ora può entrare. Ma è meglio così: sono stanco, ormai.

Penso andrò a farmi una passeggiata fino al paese. O magari per i boschi, ci saranno ancora gli scoiattoli?

Fa freddo, qui: ogni respiro mi gela l'animo. Camminando mi scalderò un po'.

E poi sarò in buona compagnia.

 

 

 

Fine della storia. Ti è piaciuta?

Non è nulla di impegnativo: ho finito un lungo progetto solo per imbarcarmi in uno ancora più lungo, mi serviva qualcosa con cui distrarmi. Spero sia stata un buon passatempo.

Lascia una recensione, se ti va, positiva o critica che sia. C'è sempre da imparare, dalle opinioni dei lettori.

Alla prossima.

   
 
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