ROXANNE - Striscia
Non avevano mai passato più di un quarto d’ora a parlare senza picchiarsi, eppure si stavano guardando negli occhi, entrambi l’uno davanti all’altro.
Di solito Megamind se ne usciva sempre sconfitto e con un occhio nero.
“Ma che stanno facendo!? Perché Metro Man non punisce Megamind!?” gridò qualcuno tra la folla.
-Ora capisco…- pensai – questi sono qui solo per vedere un po’ di spettacolo. –
“Scusate ma se no vi interessa andatevene…” dissi petulante.
“Oh, salve Miss Ritchi.” Rispose cordialmente un uomo con la maglietta di Metro Man. “Io sono qui perché mi interesso alla vita del nostro eroe. Sono solo io che le rispondo perché gli altri, come può bene vedere, sono qui per vedere Megamind strisciare a terra…”
“Strisciare a terra nel senso di essere sconfitto o…”
“No, intendo proprio vederlo a terra e andarsene come un verme…” e incrociò le braccia. “Sono solo delle persone che vogliono vedere il cattivo perdere… hanno sempre fatto così... per lo meno i giovani…”
“Ah, capisco…” dissi strabuzzando gli occhi. Mi passò per la mente un’immagine veloce ma terribile; un’immagine senza senso ma orribilmente angosciosa:
Striscia; striscia fino ad un albero. Afferra una sporgenza del tronco e si appoggia. Il suo vestito è strappato; il suo esile corpo è coperto da macchie violacee; i suoi occhi verdi sono chiusi per il dolore. Stringe i pugni, sopporta. Un lacrima scende rapida senza lasciare traccia. “Aiuto…” dice allungando la mano blu verso di me.
Mi passai una mano tra i capelli. Alzai gli occhi al cielo. “No… non può succedere…”
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Angolo scrittrice:
Non ho ben capito come riesco ad andare avanti... faccio un paio di righe ed eccomi qui... ho completato il mio capitolo.... ma non so perchè mi piace. Ma a voi? Vi piace? ^.^