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Autore: alpha_omega    14/01/2013    3 recensioni
Questa è una cross-over basata sulla saga degli hunger games di Susan Collins.
Opal Koboi è diventata padrona del mondo e per far capire alla gente che qualsiasi tentativo di ribellione è inutile ha creato gli hunger games.
Ogni anno un ragazzo e una ragazza tra i dodici e i diciott'anni di ogni specie verranno estratti a sorte e dovranno sfidarsi in un arena per un combattimento sena regole all'ultimo sangue fra di loro in un macabro reality show dove dovranno accapparrarsi il favore degli sponsor, la casta sociale privilegiata da Opal che potranno mandare loro viveri e mezzi per sopravvivere nell arena .
Solo uno potrà ritornare a casa a riabbracciare i suoi cari.
Ma per farlo dovrà rinunciare a tutto ciò che lo rende uomo.
PS Artemis e CO non hanno mai vissuto alcuna avventura, I personaggi non si sono mai incontrati , e la guerra è stata fatta datutte le creature del popolo(umani compresi) contro una despota.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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ARENA

N°1 si abbassò appena in tempo per schivare il coltello da lancio diretto verso la sua testa; a qualche decina di metri da lui, Minerva Paradizo imprecò tra i denti per aver sbagliato il colpo, e si preparò a rimediare al tiro, ma Eva le corse incontro con il coltello da caccia sguainato e riuscì a parare il colpo diretto verso il compagno; ora le due ragazze erano una davanti all’altra: al diavoletto sembravano due dee della guerra, di quando ancora le persone credevano in qualcosa che non si riusciva a spiegare.
Non poteva dire quale delle due fosse più spaventosa: l’umana aveva una sfumatura di ghiaccio negli occhi, qualcosa di così insensibile da far dubitare nella sua umanità; mentre la diavolessa guardava l’avversaria con ferocia, le rune della sua pelle splendevano alla luce della luna piena (I demoni erano particolarmente reattivi quando vedevano il loro pianeta madre, ed Eva non era da meno) solo una delle due sarebbe potuta uscire viva dalla battaglia. Minerva lanciò un coltello che venne prontamente schivato dall’avversaria che sguainò il pugnale pronta a colpirla al cuore, ma i duri anni di allenamento aiutarono la ragazza a evitare il colpo, poi, in un movimento fulmineo le colpì con un leggero taglio la spalla sinistra: un piccolo rivoletto di sangue le bagnò la mano; l’umana sorrise, era solo questione di tempo per la sua vittoria.
La diavolessa lanciò uno sguardo veloce alla ferita assolutamente innocua e riportò su di lei tutta la sua attenzione, poi, senza nessun avvertimento scattò in avanti, mirando allo stomaco, Minerva si butto a terra, e sentì una mano stringersi attorno al suo collo, il suo respiro si ridusse a un rantolo soffocato: aria! Aveva un assoluto bisogno di ossigeno, ogni suo pensiero era rivolto a respirare , per questo non sentì la stretta di Eva farsi sempre più fioca e debole, improvvisamente scoprì di poter respirare normalmente, poi ricordò la mistura in cui aveva immerso le lame, sorrise, gliele aveva mandate uno dei suoi innumerevoli sponsor; sopra c’era un bigliettino con scritto :per la ragazza del veleno.
Aveva vinto, rimaneva soltanto… Si girò con calma verso il diavoletto tremante; N1 aveva gli occhi colmi di paura e tristezza per la compagna morta, sembrava quasi che la implorasse di risparmiarlo con lo sguardo; alzò il pugnale sopra la testa… E venne fermata da una lancia che si era conficcata a pochi metri da lei; Spinella Tappo raccolse uno dei coltelli da lancio che lei aveva fatto cadere e corse verso di lei pronta a difendere il ragazzino indifeso; era molto più lenta dell’umana, che la schivò facilmente.
E poi lo vide.
Artemis Fowl era insieme all’elfo dell’otto, e faceva fatica a camminare, senza curarsi di nient’altro raccolse la lancia e si preparò ad ucciderlo, con un calcio rotante scansò Brucolo e si avventò sul ragazzo che cadde sotto il suo peso.
Appoggiò il coltello da lancio sulla giugulare dell’umano, già sentiva il suo sangue bagnarle le mani, poi all’ultimo momento gettò il la lama lontano da se e si mise a ridere come un isterica, Artemis la guardava confuso, -Perché?- sussurrò lui, -Mi spieghi perché ci odi così tanto? Che ti abbiamo fatto?-.
Lei lo guardò gelida; quel poco di sanità mentale che le era rimasto era completamente svanito; rise –Sai Fowl…devo essere sincera con te, ti ho odiato sin dall’inizio, quella tua aria da santarellino mi dava sui nervi…- il suo occhio iniziò ad ammiccare in continuazione, in preda a un tic nervoso –E sai qual’era la cosa peggiore, eh, Fowl?, No?, non lo sai?, Che strano…; ehehehe, sei proprio carino quando sei spaventato, la cosa peggiore di tutte è proprio questa ihihihihi!-. Artemis si rese conto di quanto fosse disperata –Minerva… tu, sei solo spaventata, stai tranquilla, noi…, la resistenza verrà a salvarci, possiamo ancora salvarci tutti-. -Che????, spaventata io?,ti sbagli Fowl, io non sono spaventata…- i loro visi erano a pochi millimetri l’uno dall’altro, la faccia della ragazza si contorse in una smorfia, Artemis non era mai stato tanto terrorizzato in vita sua – Io sono pazza!-. E detto questo lo baciò; c’era solo disperazione e rabbia in quel bacio, era la cosa più triste e violenta che gli fosse mai successa; con la coda dell’occhio vide Spinella correre verso di loro, cercò di coprire la visuale di Minerva con un braccio fingendo di partecipare al bacio, poi senti un tonfo e il corpo della ragazza si afflosciò sopra di lui: accanto a loro, Spinella era inginocchiata con il manico della lancia in mano. L’elfa sentì il battito cardiaco dell’umana, era ancora viva. -G_grazie- balbettò Artemis, sentiva ancora la sgradevole sensazione di Minerva che lo baciava, Brucolo li raggiunse poco dopo insieme a N1 -Ma…noi non eravamo in sette?- Mancava il centauro. Settore 10 -Dobbiamo aiutarli; dobbiamo farlo subito prima che la situazione degeneri completamente, quei ragazzi stanno morendo troppo in fretta, di questo passo non ne sopravvivrà neanche uno- Domovoi era nervosissimo, si era affezionato ai suoi due tributi, e non voleva che quei due ragazzini morissero, e neanche gli altri , voleva salvarne il più possibile. Giovanni Zito osservò molto attentamente lo schermo nella sala conferenze –Capisco… manderò subito una squadra di volontari per salvare quei ragazzini; ma non garantisco il successo dell’operazione- poi sussurrò, quasi inconsciamente –Mi sa proprio che la clinica psichiatrica si riempirà molto presto.-

ARENA
Polliedro osservò l’enorme intrico di cavi che si collegavano al tasto di accensione; in teoria la scossa non avrebbe dovuto raggiungerlo.

In teoria.


Minerva si risvegliò mezza intontita e vide il gruppetto dei tributi rimanenti confabulare preoccupati tra di loro; nessuno la guardava. Un raggio di sole andò a colpire qualcosa di luccicante vicino a lei; la lama del coltello da lancio era ancora sporca del sangue del demone Eva.
Lo raccolse e si accovacciò sui talloni studiando bene i suoi avversari; quale uccidere per primo? ; N1 era un avversario da niente, idem per l’elfo; Artemis… forse…, No, si era resa conto che quel ragazzo le piaceva, il suo era un amore mascherato da odio, o viceversa, non lo sapeva nemmeno lei; e quello non era il momento adatto per pensare a quelle cose.
L’elfa; era lei il capo, l’avrebbe uccisa per prima.
Saltò, e in quel momento chiuse gli occhi; percepì la lama affondare nel corpo e li riaprì, ma invece di trovare il corpo di Spinella vide quello del ragazzino dell’otto; Brucolo.
Spinella si accasciò in lacrime di fianco all’amico; lui le aveva appena salvato la vita sacrificando la propria, sorrideva felice, lieto di aver salvato la persona che amava; lei gli strinse una mano con la completa consapevolezza che niente sarebbe riuscito a salvarlo dalla morte: il ragazzino la guardò negli occhi senza perdere il suo solito sorriso -Te lo dicevo io che ti avrei salvata, principessa-.
L’elfa sentì il suo corpo farsi sempre più freddo, ancora non riusciva a convincersi della sua fine.
Si girò verso Minerva, che nel frattempo aveva recuperato una delle spade della diavolessa, si alzò in piedi brandendo con aria furibonda la lancia –Maledetta!- urlò, fuori di se dalla rabbia, si scagliarono una contro l’altra.

Poi l’arena esplose in mille frammenti di luce.


Nella sua postazione, Polledro non si sentiva affatto al sicuro, o meglio: non si fidava di se stesso: era davvero giusto uccidere i suoi avversari? E per che cosa, poi, per poter vivere e ricordarsi di essere stato un assassino? No, meglio raggiungere Cavallina in paradiso ora che guardarla dall’inferno dopo.
Guardò il cielo, consapevole che migliaia di telecamere lo stavano riprendendo –Hey, capitale! Sai, ho deciso che deciderò io di che morte morire, e non tu-, e uscì di corsa dalla postazione.

Da qualche parte, nella capitale, qualcuno premette il bottone di un telecomando che aziono la scossa che elettrificò l'arena; mentre tutto il suo corpo veniva scosso dall’alta tensione il centauro pensò solo a una cosa: arrivo Cavallina, aspetta solo qualche altro secondo e sarò lì da te.


Artemis venne sollevato da terra; accanto a lui succedeva lo stesso a N°1; tra la foschia vide Spinella che veniva trascinata verso l’alto con un braccio meccanico simile a un arpione, mentre Minerva cercava inutilmente di colpirla dal basso; a quanto pare Juliet era riuscita nell’impossibile: la resistenza esisteva davvero.


Settore 0

Nella sua stanza Opal sorrise: era andato tutto secondo i piani: prese il microfono collegato con tutti gli altoparlanti del mondo, fatto istallare apposta per quella occasione. -Signori e signore, a quanto pare abbiamo un vincitore!: Salutate tutti Minerva Paradizo!, la vincitrice dei settantesimi Hunger Games. Spense il microfono godendosi quel breve attimo di gloria: la Resistenza non era un problema troppo importante; aveva previsto già dall’inizio la loro incursione nei giochi, non avevano fatto altro che toglierle tre tributi dal gioco; fortunatamente, con la polvere abrasiva che aveva distrutto gran parte delle telecamere avrebbe potuto spiegare che i corpi dei tre tributi erano semplicemente dispersi nell’esplosione. Poi, posò la mano sullo schermo che riprendeva Minerva mentre veniva portata via negli alloggi dei vincitori.

Tu non sai quanto mi sarai utile ragazzina.


Angolo autrice
ho fatto il possibile per rendere il capitolo avvincente, spero di esserci riuscita; quanto a Minerva devo spiegarvi alcune cose: lei è parecchio OOC, lo ammetto, ma vi prometto che la renderò più umana nel corso della storia, che spero non vi abbia annoiato, e scusatemi per il ritardo, ma alla fine sono riuscita ad aggiornare.
A presto
Alpha_omega
  
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