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Autore: Lilly_93    16/01/2013    5 recensioni
[SPOILER 2x11][RumpelstiltskinxBelle]
-So che la vecchia Belle provava qualcosa per te, ma non posso provare le stesse cose, non se prima non capisco chi sono realmente- sussurrò Belle, abbassando lo sguardo.
-Non ho intenzione di forzarti, Belle. Posso aspettare tutto il tempo che vuoi-
-No, non hai capito- disse lei. Rialzò lo sguardo e lo fissò con risolutezza. -Non devi aspettarmi perchè io non tornerò. Non potrò mai amarti, Rumpelstiltskin. Non potrò mai amare un mostro-
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rumpelstiltskin versò l'ultimo ingrediente necessario e indietreggiò, mentre dalla provetta fuoriusciva del fumo denso e grigio. Afferrò la pozione e la versò in un'ampolla, sperando con tutto il suo cuore che potesse funzionare. Per ottenerla aveva dovuto riscuotere un debito dall'ultima persona con la quale voleva avere a che fare, ma per averla avrebbe fatto di tutto.
Cora poteva avergli mentito, certo. In fondo la donna era molto più potente di lui, e nessuno poteva garantirgli che gli avesse dato la giusta ricetta solo perchè, molto tempo prima, lui le aveva insegnato a praticare magia e aveva deciso che era arrivato il momento che lei ricambiasse il favore.
Per qualche motivo, però, lui voleva crederci. Voleva credere nelle seconde possibilità - d'altronde era stata proprio Belle a insegnargli questo - e più di tutto voleva credere che il lieto fine potesse esistere anche per un uomo come lui.
Sapeva di meritarsi tutto questo: dopo le cose orribili che aveva fatto, cose delle quali non sempre si era pentito, perdere la donna amata equivaleva a scontare nemmeno la metà della pena che avrebbe dovuto pagare, se solo fosse esistito un tribunale a giudicarlo.
Il problema in questo caso era che a farci le spese non era stato solo lui: ciò che lo affligeva era sapere che per colpa sua, Belle aveva perso la memoria. Dopo aver passato ventotto anni nel buio più totale, era stata nuovamente condannata a quell'esilio mentale, impossibilitata a ricordarsi persino il suo stesso nome.
Rumpel aveva provato a starle vicino, a farla sentire meno sola, ma per qualche ragione lei sembrava non volersi fidare di lui: non appena provava ad avvicinarsi, lei gli sfuggiva, quasi come se avesse paura di lui. Le aveva anche raccontato l'intera storia, la loro storia, ma per lei era impossibile credere che un tempo fosse stata innamorata di un uomo come lui.
Il sospetto di Rumpelstiltskin era che qualcuno l'avesse messa al corrente di quei dettagli che lui aveva volutamente tralasciato per non traumatizzarla ulteriormente - come ad esempio gli innumerevoli crimini dei quali si era macchiato - e che adesso lei facesse di tutto per evitarlo, spaventata.
Passava le sue intere giornate rinchiusa in biblioteca a divorare libri, forse perchè uscire e affrontare la vita è troppo difficile, quando non si ha idea di chi si è o del proprio passato. Lui era andato a farle visita due o tre volte, ma non appena si era reso conto che ciò la infastidiva aveva smesso, e aveva chiesto al dottor Hopper di starle accanto, di non lasciarla sola, di darle tutto l'aiuto necessario.
Sapeva che aveva preso una camera da Granny's e così ogni sera, prima di andare a casa, fingeva di chiudere il negozio e rimaneva lì, in attesa di vederla uscire dalla biblioteca: la osservava attentamente, cercando di cogliere ogni minimo particolare, per paura di dimenticare anche il più piccolo dettaglio. La sua camminata spedita, i suoi capelli mossi dal vento, il suo corpo esile: tutto era importante, anche le cose che per gli altri potevano sembrare insignificanti.
Rimaneva ad osservarla finchè non spariva dalla sua vista, dopo di che si rintanava nel retro del negozio a preparare la pozione che, con un pò di fortuna, avrebbe restituito a Belle tutti i ricordi, e a Rumpel l'amore della sua vita.
L'uomo afferrò il cellulare e compose il numero, sperando che la ragazza rispondesse alla chiamata che avrebbe potuto probabilmente cambiarle la vita.

Belle aveva risposto senza nemmeno controllare il display, presa com'era dalla lettura dell'ennesimo libro trovato in biblioteca.
Leggere era stata una delle poche attività con la quale aveva riempito delle giornate che altrimenti sarebbero state lunghe e deprimenti.
Aveva ascoltato le storie di tutti gli abitanti di Storybrooke che la conoscevano - o meglio, che conoscevano la persona che era prima di perdere la memoria - e la maggior parte di loro aveva posto l'accento su quanto fosse coraggiosa, dolce e gentile, ma lei proprio non riusciva a ritrovarsi nelle parole di quegli sconosciuti.
La ragazza che tratteggiavano sembrava essere davvero una bella persona, e allora come poteva essersi innamorata di un uomo come Rumpelstiltskin?
Le stesse persone che la descrivevano con così belle parole non avevano esitato a raccontarle anche la storia di colui che, in un'altra vita, aveva conquistato il suo cuore, e lei era rimasta scioccata quando era venuta a sapere chi fosse e che cosa avesse fatto.
-Tu avevi visto del buono in lui- le diceva Archie, lo psicologo di Storybrooke, colui che le avevano riferito essere stato il Grillo Parlante, prima della maledizione di Regina.
Henry le aveva raccontato tutto circa il mondo delle fiabe e aveva insistito affinchè lei leggesse il libro dal quale tutto era cominciato, ma Belle si era rifiutata. Sapeva che quel libro di favole conteneva anche la sua storia, e non era pronta.
Quando il cellulare aveva squillato, Belle aveva distrattamente spinto il tasto verde e aveva risposto senza avere idea di chi ci fosse dall'altra parte: poi una voce incerta aveva pronunciato il suo nome, e lei aveva capito subito chi fosse.
Quando aveva riagganciato, era rimasta qualche minuto senza muoversi, indecisa su cosa fare.
Rumpelstiltskin le aveva riferito di aver trovato un modo per farle ritornare la memoria, una pozione che magica che l'avrebbe fatta tornare la persona che era prima: l'aveva pregata di raggiungerlo al negozio per poter provare.
L'idea di rivedere quell'uomo non l'entusiasmava poi molto: e se avesse cercato di ingannarla? Se quella pozione l'avesse forzata ad amarlo?
Si pentì immediatamente di quei pensieri: se era riuscita ad amarlo, un tempo, evidentemente in lui c'era più di un uomo malvagio.
Posò il libro che stava leggendo e chiuse a chiave la libreria. Percorse il breve tragitto che la separava dall'emporio ed entrò, facendo trillare il campanello.

Rumpelstiltskin era sul retro e si precipitò in negozio non appena avvertì che qualcuno era entrato: Belle era rimasta vicino alla porta, senza sapere bene cosa fare.
-Ciao Belle- pronunciò con voce tremante l'uomo. - Sono contenta che tu sia venuta-
Belle avanzò di qualche passo e si fermò davati a Rumpel, sorridendo a malapena. -Allora, di che si tratta questa pozione?-
Si diressero verso il bancone: Rumpel afferrò una boccetta contenente uno strano liquido viola. -Questa pozione dovrebbe essere in grado di farti tornare la memoria- disse, mostrandole il contenuto della bottiglietta. -Ti basterà berne un sorso e la maledizione dalla quale sei stata colpita svanirà-
Belle osservò attentamente il liquido denso. Lo avvicinò al suo naso per sentirne l'odore: era aspro, acre e rabbrividì. Lo posò nuovamente sul bancone.
-Lo so, non è piacevole- osservo Rumpelstiltskin con un sorriso -ma potrebbe aiutarti, Belle. Devi tentare-
La ragazza annuì, ancora dubbiosa. -Come l'hai preparata?- chiese. Se doveva bere quella strana cosa, voleva almeno sapere che c'era dentro.
-Devi sapere che ogni maledizione può essere spezzata dal vero amore. Ho impiegato moltissimo tempo per capire come imbottigliarlo e alla fine ce l'ho fatta: mi è bastato aggiungere qualche piccolo ingrediente alla pozione originale ed ho ottenuto questa-
-E qual era la ricetta della pozione originale?-
-Ho dovuto utilizzare un ciuffo dei nostri capelli, come feci in passato con Snow e Charming. C'era ancora qualche tuo abito a casa mia, da lì ho potuto prendere un tuo capello-
Belle sospirò, non del tutto convinta. Davvero il loro era vero amore? Avrebbe voluto chiedergli come faceva ad essere così sicuro della forza del sentimento che li legava, ma tacque per paura di offenderlo.
Rumpelstiltskin prese la pozione e gliela porse. -Ti prego, Belle, prova. Non so se funzionerà, ma vale la pena tentare-
La ragazza afferò la bottiglietta e, con mano tremante, la bevve. Il sapore era anche peggiore dell'odore ma la inghiottì tutta.
Rimasero in attesa: nessuno dei due riusciva a parlare, e l'unica cosa che rompeva il silenzio era l'orologio a pendolo, che rintoccò mezzogiorno.
Rumpelstiltskin inchiodò i suoi occhi a quelli di Belle, in attesa di qualche cambiamento, ma l'espressione sul suo viso esprimeva nient'altro che confusione. Belle chiuse gli occhi, sforzandosi di ricordare.
"Avanti" si disse "puoi farcela". Ma non servì a niente.
Quando riaprì gli occhi, tutto nella sua testa era rimasto uguale. -Non funziona- sospirò affranta. -Non c'è niente da fare, non riusciremo mai a spezzare la maledizione-
-Non dire così- esclamò Rumpel, stringendole la mano. -Troveremo un altro modo, non mi arrenderò così facilmente-
Belle liberò la sua mano dalla presa dell'uomo e incrociò le braccia. -Ma non capisci? Non c'è niente che possiamo fare, niente!-
Rumpel la guardò, cercando di scorgere in lei una minima traccia della donna della quale si era innamorato, ma l'espressione piena di rabbia della ragazza davanti a lui gli risultava nuova, e per un momento ebbe la certezza di averla persa per sempre. -La magia è diversa qui. Troveremo altri modi, devi fidarti di me-
Le sue parole, più che una richiesta, suonarono come una supplica. La stava pregando come non aveva mai fatto con nessuno in vita sua.
-E come potrei fidarmi di un uomo che ha non ha fatto altro che seminare dolore e distruzione?- esclamò lei, rendendosi a malapena conto di ciò che aveva detto. Rumpel sbarrò gli occhi, sperando di aver capito male. Ma non era così. La sua Belle, la stessa persona che aveva sempre creduto in lui, che l'aveva sempre incoraggiato ad essere una persona migliore, quella Belle non c'era più.
-So che la vecchia Belle provava qualcosa per te, ma non posso provare le stesse cose, non se prima non capisco chi sono realmente- sussurrò Belle, abbassando lo sguardo.
-Non ho intenzione di forzarti, Belle. Posso aspettare tutto il tempo che vuoi-
-No, non hai capito- disse lei. Rialzò lo sguardo e lo fissò con risolutezza. -Non devi aspettarmi perchè io non tornerò. Non potrò mai amarti, Rumpelstiltskin. Non potrò mai amare un mostro-
Nonostante le parole le fossero uscite forti e chiare, lui pensò di averle immaginate. Quando lei voltò le spalle e se andò, però, capì di non aver sognato.
Rumpel sapeva cosa voleva dire perdere le persona amate: aveva perso sua moglie e suo figlio e il dolore ormai era diventato suo compagno di vita.
Ma la sensazione provata quando aveva visto Belle voltargli le spalle e fuggire via, sapendo che non avrebbe potuto fare nulla per rimediare, quella sensazione non l'aveva mai provata.
Era più del dolore, più della sofferenza, più di qualsiasi altra cosa che lui avesse mai provato. Era un dolore che gli toglieva il fiato, che gli rendeva impossibile anche solo muoversi.
E così rimase immobile lì, in attesa di non sapeva nemmeno lui cosa, una mano sul suo bastone e l'altra stretta intorno alla tazza scheggiata, tutto ciò che gli rimaneva.

Belle uscì correndo dal negozio, desiderando di non esserci mai andata.
Si sentiva un mostro per aver detto quelle cose, ma in fondo sapeva che era solo la verità. Aveva letto negli occhi di Rumpelstiltskin che quelle parole l'avevano ferito irrimediabilmente e non c'era modo di rimangiarsele, anche se avesse voluto.
Si incamminò verso la libreria, ma l'idea di stare sola non l'entusiasmava poi molto, così fece una piccola deviazione e si diresse verso il bar. Ruby e sua nonna erano state davvero gentili con lei, e con la più giovane aveva stretto una bella amicizia: quando entrò le trovo entrambe indaffare a servire i clienti che erano lì per pranzo.
Le salutò e raggiunse Henry e Archie, intenti a bere una cioccolata calda.
Archie era stato molto gentile con lei: da bravo psicologo, l'aveva ascoltata sfogare le sue frustrazioni, la sua confusione, e aveva fatto di tutto per aiutarla. Quasi ogni pomeriggio veniva a trovarla in biblioteca e portava con sè anche Henry.
Quel bambino era diventato suo amico: gli aveva detto di essere stato il primo a venire a conoscenza della maledizione scagliata da Regina, proprio grazie a quel libro che si trascinava dietro ovunque andasse, e che era convinto che prima o poi le cose si sarebbero sistemate anche per lei. Era incredibilmente ottimista e credeva nel lieto fine, dunque averlo vicino era per Belle fonte di grande consolazione.
Quando si sedette accanto a loro, entrambi la salutarono con entusiasmo. Belle ordinò del the freddo e osservò Henry, concentrato sulla lettura del suo libro di fiabe.
-Pensavo che ormai lo conoscessi a memoria- scherzò lei. Lui le sorrise. -Dovresti leggerlo, Belle, sono sicura che scopriresti moltissime cose su di te e sul tuo passato-
-Henry, te l'ho detto, lasciala respirare. Quando sarà pronta, lo leggerà- disse Archie. Bello lo ringraziò con un sorriso.
-In ogni caso, te lo lascio- Il bambino porse il libro alla ragazza, che lo accettò titubante. -Lo puoi tenere tu finchè non troverai il coraggio- Henry si alzò e le diede un bacio sulla guancia, salutò Archie e uscì dal bar.
-Henry deve volerti molto bene: quel libro è importantissimo per lui, non lo dà a chiunque- commentò il dottor Hopper.
Belle sorrise. -Gli voglio molto bene anche io. E' una delle poche persone che mi sono state vicine- Un'ombra attraversò il volto di Belle al ricordo di ciò che era successo poco prima e al pensiero che probabilmente aveva appena perso qualcuno che la amava.
-Che succede, Belle? Ti vedo turbata- Archie posò una mano sulla sua, spronandola a parlare.
-E' solo che... Archie, cosa penseresti di una persona innamorata di un mostro? Penseresti che sia un mostro anche lei, oppure che forse sia riuscita a vedere al di là delle apparenza?-
Archie sorrise: sapeva esattamente a cosa - o meglio, a chi - Belle si stava riferendo.
-Belle, devi capire che nella vita non esiste solo il bianco o il nero, il bene o il male. In mezzo ci sono tantissime sfumature e sta a noi comprenderle tutte. Una persona non può essere completamente cattiva: c'è sempre un briciolo di umanità rimasto, bisogna solo trovare il coraggio di farla riemergere. Questo è ciò che hai fatto tu, questo è ciò che ti ha spinto ad innamorarti di Rumpelstiltskin. Sei riuscita a scorgere in lui qualcosa che gli altri non sono riusciti a vedere, hai scoperto il suo lato umano e hai lottato tanto per farlo trionfare, per spazzare via le ombre sul suo cuore. E ci stavi riuscendo, Belle. So quanto male ha fatto, quando crudeltà e quando dolore ha inflitto a molte persone, ma lui stava cambiando per te-
Belle aveva ascoltato quelle parole con estrema attenzione, e sono quando Archie ebbe finito si accorse di aver trattenuto il respiro.
-Dovresti leggere il libro di Henry. Ha ragione quando dice che potrebbe aiutarti- Archie si alzò, preparandosi ad andare. -Per qualsiasi cosa, sai dove trovarmi-
Rimasta sola, Belle sorseggiò il bicchiere di the che Ruby le aveva appena portato, cercando di schiarirsi le idee e decidere cosa fare. Il libro di fiabe era accanto a lei, in attesa di essere letto. Lo fissò per qualche minuto e infine si alzò.

Impiegò poco tempo a tornare in biblioteca: chiuse la porta a chiave e applicò l'insegna "chiuso", in modo da poter rimanere sola. Si sedette per terra a gambe incrociate e, con le mani che le tremavano e il cuore che le batteva forte, sfiorò la copertina e aprì il libro.
Lo sfogliò velocemente finchè non riconobbe il suo volto in uno dei disegni che accompagnavano le fiabe. La somiglianza era incredibile: non c'erano dubbi, quella era la sua storia.
Lesse più avidamente del solito, divorando le pagine che raccontavano del suo passato, della principessa che era, del coraggio con cui aveva accettato di dire addio alla sua vita pur di salvare il suo popolo, del primo incontro con Rumpelstiltskin, di come il loro amore era nato e di come lui gli aveva messo pietosamente fine.
Inizialmente a Belle non sembrò di avvertire nessun cambiamento: quella storia l'aveva colpita, non poteva negarlo, ma rimaneva comunque una storia.
Nonostante fosse la protagonista, in quel momento poteva solamente esserne la spettatrice.
Poi, improvvisamente, un'immagine le si presentò nella mente, nitida come non mai: vide lei e Rumpelstiltskin davanti ad un pozzo, avvolti da una nebbia viola.
Aggrottò le sopracciglia, tentando di capire se fosse una parte della storia che aveva appena letto: solo quando, dopo aver sfogliato il libro per l'ennesima volta, si rese conto che non poteva aver letto lì quel dettaglio, capì che non era altro che un ricordo.
Chiuse gli occhi e si concentrò, scavando nella nebbia della sua memoria, provando in tutti i modi a far riemergere anche tutto il resto.
E poi, improvvisamente, ricordò tutto.
Non fu un processo graduale: i ricordi le tornarono alla mente tutti insieme, come una valanga, e presero il posto di tutto quel buio al quale ormai si era abituata. Non aveva idea se fosse merito della pozione, del libro o entrambi, ma non le importava: l'unica cosa alla quale riusciva a pensare erano le parole che aveva rivolto a Rumpel e la consapevolezza di dover correre da lui, di scusarsi, di ricominciare insieme.
Belle si alzò di scatto e corse fuori, sperando che non fosse troppo tardi, sperando che lui potesse perdonarla, proprio come lei aveva perdonato lui in molte occasioni.

L'orologio a pendolo aveva appena fatto due rintocchi: erano passate due ore da quando Belle se n'era andata e lui era ancora lì, nel retro del suo negozio. Era come se il tempo si fosse fermato, come se fosse tornato indietro a quei ventotto anni sotto la maledizione di Regina. In un certo senso era ancora così, c'era ancora una maledizione, solo che questa volta non aveva colpito gli abitanti della foresta incantata.
Questa volta aveva colpito lui e gli aveva sottratto la persona che amava di più.
Il campanello suonò, segnalando la presenza di qualcuno. Rumpel si destò dai suoi pensieri e si alzò in piedi a fatica, pronto a congedare chiunque fosse con la scusa di sentirsi poco bene.
Attraversò a grandi passi i pochi metri di distanza che lo separavano dal negozio, quando si trovò di fronte due occhi celesti e il sorriso che aveva sempre amato.
-Mi ricordo tutto- disse Belle tutto d'un fiato, senza nemmeno lasciargli la possibilità di parlare. -Ho letto il libro di Henry e mi sono ricordata tutto-
-Sai chi sono?- esclamò Rumpel con voce spezzata. Vide Belle annuire e in quel momento si sentì vivo per la prima volta dopo tanto tempo. La ragazza corse verso di lui e lo cinse con le sue braccia, stringendolo in un abbraccio liberatorio.
-Mi dispiace così tanto- sussurrò, stringendolo ancora di più. Non si era mai sentita così al sicuro come quando era fra le sue braccia. -Non avrei mai dovuto dirti quelle cose-
-Non fa niente, Belle, non è colpa tua- rispose lui. Sentirla così vicina gli riportò alla mente sensazioni che credeva di aver dimenticato: annusò il dolce odore dei suoi capelli, consapevole di non aver mai sentito profumo più buono. Accarezzò la sua schiena e si staccò quel tanto necessario per poter avvicinare le loro labbra.
Il bacio che si scambiarono fu più di un semplice bacio: era più una promessa reciproca, un patto per la vita, un giuramento di amore eterno che nessuno dei due avrebbe più rotto.
Dei tanti patti che Rumpelstiltiskin aveva stretto, questo era sicuramente l'unico al quale avrebbe tenuto fede, per sempre.



***Spazio autrice***
Avevo promesso che avrei scritto nuovamente qualcosa su loro due, ed ecco fatto. E' probabilmente la shot più lunga che io abbia mai scritto.
Scrivere questa storia è stata come una boccata d'aria per me: per un attimo ho dimenticato tutta la disperazione che mi ha causato la 2x11 e mi sono lasciata andare all'ottimismo. Ovviamente nello show le cose non saranno così facili, dubito che Belle possa riacquistare la memoria con un semplice pozione, ma almeno possiamo sognare un pò.
Chiedo perdono in anticipo se gli eventi descritti potranno risultarvi poco verosimili, è la prima volta che scrivo qualcosa che ha a che fare con la magia e non so quanto credibile possa essere tutto ciò. Il titolo è una citazione dal cartone Disney "La bella e la bestia", non credo di dovervi spiegare perchè l'ho scelto ;)
Ringrazio chi ha recensito la mia precedente shot Rumbelle, spero che vi piaccia anche questa =)
A presto,
Lilly_93


 

  
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