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Autore: Gondolin    16/01/2013    2 recensioni
Loki si annoia. Tony fa amicizia con la sua allucinazione personale (che forse non è affatto un'allucinazione). Dummy non si lascia intimidire dal dio degli inganni.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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How To Make Friends And Influence Monsters
Fandom: The Avengers (movieverse, vaghi riferimenti a cose viste nel cartone HME)
Personaggi/Pairing: Tony/Loki, hint Loki/Thor e/o Tony/Steve e/o Tony/Pepper
Warning: crack, post-film, slash, accenno di rottura di quarta parete, qualche parolaccia
Parole: 2859
Note: Yep, il titolo è rubato ad una puntata di Supernatural. Il cantante sudamericano menzionato è Gusttavo Lima e la canzone Balada Boa. Io la amo XD
Also: Stark è l'unico a parlare così tanto e così incoerentemente da aver bisogno di parentesi nei dialoghi. Le virgole da sole non ce la fanno, stavano minacciando di andare in sciopero per gli straordinari non pagati.
La colpa è di: La meravigliosa, unica, blu irripetibile Sprite. E no, non stavo lanciando aggettivi a caso, lo sai che lo penso davvero e che ti voglio un bene che penso non avrò mai abbastanza parole per esprimere, quindi impilo fic su fic e spero che tu - e tutti gli altri che leggeranno - ti diverta per qualche minuto.
Per quanto riguarda il finale: dai temi delle medie ai saggi per l'università alle fic, io le conclusioni non le ho mai fatte e non le so fare e non ce la faccio. Abbiate pazienza.


Tony

All'inizio, Tony credette che fosse tutta un'allucinazione. Dopo tutto, non dormiva da trentasei ore. Aveva fatto anche di peggio, in passato, ma non aveva più vent'anni.
Quindi fece l'unica cosa sensata: prese un altro sorso di caffè e scosse il capo.
- Jarvis?
- Sì, signore?
- Preparami la vasca da bagno al piano di sopra. Tanta schiuma.
Mi sento ignorato. - si lamentò l'allucinazione, ma il suo tono era più sorpreso che offeso.
- Jarvis... - Tony sospirò - Non posso credere si stare veramente per chiedertelo, ma: c'è qualcuno con me nel laboratorio?
- Non è stata rilevata alcuna breccia nella sicurezza, signore, ma apparentemente c'è un'altra forma di vita con lei. Non umana, secondo le prime scansioni.
L'allucinazione roteò gli occhi. - Sono un dio, stupida macchina, non ho nulla a che vedere coi patetici gusci di carne in cui strisciate su questo pianeta.
- Perché non posso mai avere buone notizie? - domandò Tony passandosi una mano sul volto.
Non ti ho ancora schiacciato come l'insetto che sei. Questa è un'ottima notizia.
- No, senti, possiamo rimandare tutto il circo del conquistatore della Terra eccetera? Sono stanco, ho passato le ultime trenta ore a perfezionare uno dei repulsori per l'armatura che userò per sconfiggerti la prossima volta e voglio solo un bagno caldo. Banner è nel laboratorio accanto, se proprio devi infastidire qualcuno.
La sua personale allucinazione lo fissò stralunato, impreparato a quel torrente di parole. E sì, era un'allucinazione, Tony si rifiutava di credere altrimenti, checché ne dicesse Jarvis.
Così com'era arrivato, sparì.
- Credo che l'abbia offeso, signore. - si sentì in dovere di intervenire Jarvis, non senza un'ombra di divertita soddisfazione.
- Ne ho tutto il diritto. L'ultima volta lui ha provato a lanciarmi giù dal mio grattacielo.
- Tecnicamente non ha provato: ci è riuscito.
- Alle volte sei davvero insopportabile, Jarvis.
- Dopo tutto mi ha programmato lei, signor Stark.


Loki

Loki aveva scontato la sua punizione e si annoiava. Se fosse stato un mortale probabilmente ne sarebbe morto, di noia.
Le aveva provate tutte, dall'attentare alla vita di suo fratello (epico fallimento, come al solito. Quel ragazzo sembrava fatto di gomma per come tutto gli rimbalzava addosso. Di certo non era Loki a non provarci con convinzione, nossignore, ovvio che lo voleva morto) al far diventare improvvisamente balbuziente un cantante sudamericano (disastro. Il ragazzo aveva cominciato immediatamente ad avere successo con una ridicola canzone in cui ripeteva sillabe a caso e il proprio nome. Loki era sempre più convinto che il genere umano abbisognasse di una guida forte, e sempre meno convinto di voler essere lui quella guida. Erano tutti così sciatti ed imprecisi, come quella ragazza che in una fanfiction dimenticò di chiudere una parentesi. Per non parlare del cattivo gusto: dai fan del cantante di cui sopra alla ragazza che non solo scriveva con così poca cura, ma per di più aveva scritto la brutta copia su un quaderno con Thor, di tutte le possibilità, in copertina.
Così, mentre si chiedeva se ci fosse ancora speranza per l'umanità, si ricordò dell'esistenza di Tony Stark.

Tony

- Ok, questa cosa sta diventando preoccupante. Perché un dio ostile mi compare in casa senza motivo, mi fissa e... ehi, E BEVE IL MIO CAFFÈ! - Tony si lanciò verso Loki, il quale ovviamente era già svanito e ora comodamente appollaiato sul bracciolo del divano dall'altra parte della stanza (l'angolo solitamente riservato a Clint durante le movie nights settimanali del team).
Tony socchiuse gli occhi, scrutandolo come come una bestia feroce in procinto di attaccare. - Vedi, Loki, ci sono solo due cose al mondo che mi fanno veramente infuriare: - alzò la mano destra, il palmo rivolto verso l'alto - Chi ruba la mia tecnologia - ripeté lo stesso gesto con l'altra mano - E chi ruba il mio caffè. - sembrò ripensarci e per un istante si accarezzò la barba - Ovviamente anche se qualcuno provasse a rubare Pepper... Ma non è questo il punto. - gli puntò contro un dito - Prima che io ti scateni contro Hulk... Cosa. Ci. Fai. Qui?
Studio il nemico.
- Potresti già avermi ucciso nel sonno (e non è terribilmente preoccupante?) ma non l'hai fatto. Quindi ti ripeto la domanda: perché sei qui veramente?
Loki (maledizione, stava iniziando ad accettare che quella non fosse un'allucinazione!), inaspettatamente, gli sorrise. Non il sorrido-per-mostrare-i-denti-e-cerco-di-essere-più-spaventoso-e-psicopatico-possibile, ma un'espressione di genuino divertimento. - Sei intelligente. Mi annoi meno degli altri.
Tony alzò gli occhi al cielo. - Se vuoi ti do l'indirizzo di Hank Pym. Per quanto male mi faccia ammetterlo, potrebbe essere persino più brillante di me. No? Reed Richards, allora? Reed ti piacerebbe, ha esplorato i posti più strani, potreste parlare dei vostri viaggi interdimensionali...
Loki scosse il capo, continuando a sorridere come una sorta di gatto del Cheshire troppo cresciuto.
Ottimo, pensò Tony, irritato, andando a prepararsi un altro caffè, La mia vita è fottutamente fantastica.

Siccome ciò che aveva determinato la sopravvivenza della specie umana e la sua supremazia sul resto del regno animale (gatti a parte. I gatti avevano evidentemente capito tutto della vita. Tony sospettava che ci sarebbe andato molto d'accordo, se non fosse stato allergico. Forse doveva chiedere a Richards di sintetizzargli una cura. E anche di ricordare a certa gente di chiudere le parentesi, stava diventando veramente fastidioso.) (Ecco, grazie.), Tony decise che la strategia migliore sarebbe stata, appunto, adattarsi.
Alla lunga, avere uno stalker sovrannaturale non si rivelò poi tanto male.
- Mi passeresti il chip sul tavolo a destra, per favore? - chiese, spingendosi gli occhiali sul naso.
porcaputtana, aveva appena chiesto ad una divinità norrena di passargli un componente? Oh, be', gli era successa roba più strana. Dovevate vedere New York dopo l'invasione di meduse volanti.
Dummy emise un suono offeso, sentendosi messo da parte (e a proposito di stranezze, interpretare i bip del proprio robottino domestico, il quale aveva autonomamente sviluppato qualcosa di molto simile a dei sentimenti non doveva essere del tutto normale, persino lui se ne rendeva conto. Anche se era sempre meglio di quella volta che Pymm aveva per sbaglio creato un robot serial killer intergalattico).
Incuriosito, Loki scese dal tavolo su cui si era seduto a gambe incrociate dopo aver ordinato al chip di atterrare dolcemente accanto a Tony, il quale non si era affatto perso a riflettere sui possibili usi di abilità telecinetiche in camera da letto. E sul divano, e sul tavolo da lavoro, e... era ora di andare a prendere a pugni qualcosa per distrarsi. Magari Steve era libero per un po' di allenamento extra. Che domande, Steve era sempre libero. Quando non era impegnato a salvare il mondo. Ma di solito i cattivi non attaccavano mai di mercoledì. Prima o poi avrebbe dovuto creare un algoritmo per prevedere le minacce alla Terra.
Quando Tony uscì dal laboratorio, pulendosi le mani sui jeans, Loki era chino su Dummy, apparentemente immerso in qualche sorta di comunicazione silenziosa con lo stupido elettrodomestico. Tony dovette lottare contro un improvviso istinto protettivo nei confronti di Dummy.


Loki

Stark era veramente un soggetto interessante. Tanto determinato era stato a sconfiggerlo quando si era dimostrato una minaccia per la Terra, altrettanto lo era ora a non lasciarsi sconvolgere più di tanto.
Persino Jarvis aveva preso a rispondere quando gli parlava e a chiamarlo 'Signor Loki' (ma magari questo aveva più a che vedere col fatto che entrambi avessero uno splendido accento inglese, contrariamente a tutti gli altri abitanti dell'Avengers Tower).
Il primo incidente avvenne quando il resto degli Avengers si riunì durante una delle rare serate libere. E con 'il resto degli Avengers' ovviamente si intendeva anche Thor. E Thor, ovviamente, aveva deciso di portate la miglior birra asgardiana per celebrare la riuscita di chissà quale impresa. Il solito pallone gonfiato autocelebrativo. Ma era il suo pallone gonfiato e gli era mancato. No. Assolutamente no.
E siccome non gli era mancato affatto, Loki decise di entrare senza alcun preavviso nel salone dove si stavano svolgendo i festeggiamenti, andando a sedersi accanto a Tony. Il che, incidentalmente, significava trovarsi anche di fronte a Thor.
Ci fu il solito, noiosissimo, momento di caos mentre tutti tiravano fuori le armi. Tutti tranne Stark, naturalmente, il quale, fra l'alcool e l'abitudine ad avere Loki intorno, ci mise qualche secondo a capire il perché di tutta quella commozione.
- No, tranquilli... succede, ogni tanto.
Il primo ad abbassare le armi fu Thor, il quale sapeva meglio di chiunque altro come di quando in quando suo fratello semplicemente succedesse, e qualche rara volta anche senza intenti distruttivi.
- Fratello! È una gioia incontrarti di nuovo lontano dal fragore della battaglia!
- Ci ucciderà tutti nel sonno. - mormorò Clint a Natasha.
- Se non hai perso l'abitudine di dormire ad occhi aperti, sarà troppo terrorizzato per fare alcunché. - rispose lei, riponendo la pistola nella fondina.
- Fury lo sa? - domandò Steve.
E nello stesso momento, Bruce: - Jarvis, metti a scaldare l'acqua che mi serve una camomilla.
Pepper lo sa? - domando Natasha, e da come pronunciò il nome Loki immaginò che Pepper gli sarebbe piaciuta.
- No e no! - rispose Tony.
- No?
- Cosa devo fare, telefonare e dire: Salve, c'è Loki che mi appare in casa senza motivo, ma, ehi, non preoccupatevi, l'unica cosa che gli interessa è rubarmi il caffè e guardami lavorare?
Loki alzò un sopracciglio. - Sono ancora qui, sapete. - si sentì in dovere di puntualizzare.
- Ti guarda... Tony! - Steve esplose, scandalizzato - Avrà accumulato un sacco di informazioni vitali, se è stato nel tuo laboratorio!
- Cosa credete che voglia fare, aprire un'azienda rivale?
- Silvertongue Industries non suona affatto male. - commentò Loki, divertito.
- Non è questo il punto e tu lo sai, Stark.
- Fratello, - intervenne a quel punto Thor, che per qualche evento miracoloso (trauma cranico? Alcool? Eccessiva esposizione a tumblr?) pareva essere diventato la voce della ragione - Per quale motivo ti trovi su Midgard?
- Avevo forse motivo per restare ad Asgard? - replicò Loki, una punta di veleno appena percepibile nella voce.
- Credevo avresti viaggiato per i Nove Reami.
- È quello che sto facendo. Ogni tanto torno qui. Mi aiuta a meditare.
- E ti piacciono gli AC/DC. - aggiunse Stark con un sogghigno soddisfatto.
- Amici, - Thor fece con tono conclusivo - Mio fratello non sta proferendo menzogna. Le sue intenzioni non sono bellicose.
- Per ora. - puntualizzò Natasha - Ma possiamo davvero fidarci?
- Io continuo ad essere un dio e voi dei miseri mortali. Avrei potuto prendervi di sorpresa ed eliminarvi, ma non l'ho fatto. Ora, qualcuno vuole degnarsi di passarmi un boccale?


Tony

A parte la sorprendente tregua stabilita su un paio di botti di birra (e camomilla nel caso di Bruce) e la scoperta che Loki, non avendo vissuto altro che ad Asgard, aveva conservato la terribile abitudine di gettare a terra i bicchieri una volta finito, la vita procedeva abbastanza tranquilla. C'era stata quella volta in palestra in cui si era imbattuto in Natasha in mutande mentre Clint rideva e sul muro di fronte a lui era conficcata una freccia a cui era appeso il reggiseno di Natasha. L'occhiataccia che lei gli aveva lanciato avrebbe potuto ucciderlo, ma la vista ne sarebbe valsa la pena.
Ma, insomma, nel complesso, la sua era una tranquilla vita da medio supereroe americano.
La bomba doveva ancora scoppiare.
Lo fece nella forma, o meglio, nel suono della voce di Jarvis che gli annunciava una visita e in quello dei tacchi di Pepper lungo le scale che conducevano al laboratorio.
- Consiglierei di riferire alla signorina Potts...
- Muto.
La porta si aprì.
- Signorina Potts, a cosa devo l'onore?
Lei gli si avvicinò, scrutandolo dall'alto in basso. - Cosa mi sta nascondendo, signor Stark?
- C'è Loki nudo ammanettato nella mia camera da letto? - scherzò lui, dandosi immediatamente dopo dell'idiota.
Ma apparentemente doveva essere suonato come una delle sue improbabili battute che Pepper si rilassò e gli porse un tablet con alcuni documenti da leggere immediatamente. Ebbe anche il coraggio di farsi liberare da Dummy una sedia e mettersi a fissarlo come una maestrina diffidente (mmh, Pep vestita da maestra, magari con gli occhiali e con in mano un righello... ok, no, non era il momento adatto) finché non avesse finito di leggere.
Dopo essersi dimostrato un adulto responsabile per circa un'ora, riuscì a convincerla a non ripartire immediatamente e a farsi portare a cena fuori.
- Solo perché non ci vediamo da mesi. - ci tenne a specificare, e Tony le sorrise come gli capitava di rado.
- Visto che mi concede quest'onore, mia occupatissima amministratrice delegata, le lascio scegliere il posto.
- Davvero? - gli chiese lei.
- Davvero. - rispose lui, e finirono in una pizzeria a due strade da lì, due lattine di Sprite e un'enorme quattro formaggi da dividersi.
- Sono fiera di te, Tony. - gli disse Pepper alla fine della cena, dopo che lui si era lasciato sfuggire il fatto che stava collaborando con il resto del gruppo quasi senza problemi, dimenticandosi di lamentarsi troppo.
Tony si sentì terribilmente in colpa per circa quattro secondi e mezzo, poi decise che era tutto nell'interesse di Pepper, per non farla preoccupare più del dovuto.
Tornò a casa con tutta l'intenzione di buttarsi a letto e dormire un numero decente di ore, ma quando accese la luce nella propria stanza...
- Ehi, per poco non mi hai fatto prendere un infarto! Lo sai, il mio cuore non le può reggere certe cose! - gridò, la voce un po' più forte e un po' più acuta del normale.
Loki sogghignò e le manette svanirono dai suoi polsi. - Io lo trovo divertente.
- Io odio il tuo senso dell'umorismo.
- Sicuro? - rispose Loki, che continuava ad essere completamente (o almeno così sembrava) nudo se non per un cuscino in posizione strategica.
(Tony avrebbe bruciato quel cuscino.) (Tony non avrebbe mai più lavato quel cuscino.)
- Sei imprevedibile, insopportabile, pericoloso, e, dio, giuro che se questa è una presa in giro e quando mi avvicinerò sparirai troverò un modo molto lento e doloroso di ucciderti. - concluse, levandosi in fretta e furia la giacca.


Loki

Stark non era il primo mortale che seduceva e non sarebbe stato l'ultimo. Contrariamente agli altri, però, questo non era stato pianificato. Stark era interessante, ricordate? Ci sono pochi complimenti migliori per Loki, e, per quanto fosse sempre stato conscio dell'avvenenza dell'altro, almeno secondo i canoni umani di quel tempo e luogo, non era stato quello ad attrarlo. Una volta deciso che aveva nemici più potenti e pericolosi degli Avengers e che poteva usare Midgard come parco giochi senza conquistarla, gli era parso solo naturale trovare qualcos'altro con cui divertirsi. Quando aveva iniziato a notare certi sguardi che Tony gli rivolgeva quando lo credeva distratto, aveva dovuto trattenersi dal ridere. Per una persona il cui file ne sottolineava la pericolosa imprevedibilità, era terribilmente prevedibile. C'era da aspettarsi che sarebbe stato attratto dalla cosa più pericolosa e potente nel proprio raggio d'azione. Questo era l'uomo che si era divertito per anni a progettare e testare nuove armi, dopo tutto.
In parte si sentiva anche lusingato. Nonostante Tony l'avesse visto al suo peggio (o al suo meglio, a seconda dei punti di vista), non poteva impedirsi di desiderarlo. Gli esseri umani potevano essere un tale intrattenimento, a volte!
- Ma forse preferiresti questo? - sussurrò Loki, vedendo che Tony esitava sul bordo del letto, camicia già sbottonata e una mano protesa in avanti. Si trasformò in Natasha Romanoff (sarebbe stata la sua seconda scelta, se osservare Tony si fosse rivelato noioso o impraticabile).
- E io che pensavo di avere una bassa autostima! Fammi un favore, Loki, e riprendi la tua faccia, qualunque essa sia. - sbuffò Tony, sfilandosi la cintura e sedendosi sul letto.
- Questa? - lo prese in giro Loki, scivolando fuori dai propri panni abituali e dipingendosi le guance di blu e gli occhi di rosso.
- Wow. - commentò Tony, senza però suonare particolarmente impressionato - Sappi che l'unico motivo per cui non sto facendo battute sui Puffi è che probabilmente non li conosci e quindi non ne saresti abbastanza offeso. Quindi è questo il tuo vero aspetto?
- Il mio vero aspetto è quello che io scelgo.
- Dicono tutte così, ma la chirurgia plastica non è la soluzione.
Tony. - sibilò Loki.
- Non è colpa mia se mi ricordi una modella con cui sono stato una volta. E no, per favore non trasformarti in lei, il sesso è stato penoso. Posso avere il mio assaggio di nordico furore o devo andare a chiedere a Thor?
Loki socchiuse gli occhi, il disappunto bruciante quasi quanto una sconfitta. Perché quel mortale non lo temeva?
- Non hai nulla contro il giacere con qualcuno dall'aspetto non umano?
- Ho una sporgenza metallica che emette luce blu in mezzo al petto, se proprio vogliamo andare per il sottile neppure io sembro completamente umano. Hai deciso se uccidermi o scoparmi o dobbiamo filosofeggiare per tutta la notte?
  
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