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Autore: horangeJuicee    04/02/2013    0 recensioni
Vi è mai capitato di essere la sostituta di qualcuno?
Vi è mai capitato di sentirvi di essere usata soltanto come un rimpiazzo?
Vi è mai capitato di esservi innamorata del vostro migliore amico?
Vi è mai capitato di aver sofferto tanto da voler togliere la vostra stessa vita?
Vi è mai capitato di essere stata ingannata dalla persona che non avresti mai pensato di poterlo fare?
A me sì, tutto questo e altro, ma come si dice 'Non sempre c'è il lieto fine' o no?
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The bestfriends story.'
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A launch together.

 

Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire,
ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con sé.
Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto,
con l'odore di terra bagnata e con le nuvole all'orizzonte.

Paulo Coelho, Brida, 1990






Liam





Mi svegliai con un mal di testa assurda, appena aprivo gli occhi tutto girava intorno a me. Cacchio, forse avevo esagerato troppo ieri sera. -Allora fustacchione, come ti senti?- chiese Niall spuntando dalla soglia della porta.
-Male.- taglio corto per il mal di testa. Ahia, che qualcuno faccia piovere aspirina a volontà.
-Questa volta hai veramente esagerato con l’alcool, insomma dopo neanche un ora eri già ubriaco marcio. Per fortuna che c’era Nadine pronta ad aiutarti.- Sorrisi.
È vero Nad era sempre lì pronta ad aiutarmi. Anche se avevo un mal di testa assordante, e la maggior parte della gente non si ricorderebbe neanche cosa hanno fatto, ricordavo di aver la baciata, ricordavo le sue parole, i suoi sentimenti mai confessati.
Mi toccai le labbra alludendo al sapore alla fragola delle labbra di Nad.
-Già.- mi alzai barcollante e mi diressi verso l’armadio.
-Che cosa vuoi fare?-  oh, già dimenticavo c’era ancora il biondino appoggiato allo stipite della porta.
-Voglio andare da Nad.-
-C’è la fai?-
-Si, è solo un mal di testa. Passerà.-
-Vuoi che ti accompagni? Guiderò soltanto.-
-Ok, ma sai dov’è adesso?-
-Se non sbaglio è già andata a lavoro.-
-Perfetto andiamo lì allora.-
-Ma non la disturberemmo?-
-No, e caso mai lo faremmo, parleremmo con il suo capo. Tanto lavora alla rivista Elle e se non sbaglio è da tanto che vogliono farci un’intervista. Perciò suppongo che…-
-Va bene ho capito. Vado a cambiarmi.- mi interruppe.
-Ok, beh allora lo farò anch’io.-
Mi sciacquai un po’ con l’acqua fredda la faccia e mi spazzolai i denti visto che avevo ancora l’alito che puzzava di alcool, e poi mi vestii. Scesi e aspettai Niall che non tardò ad arrivare.
-Ehi, prima di dirigerci lì, possiamo andare da un fioraio?- gli chiesi mentre camminavamo nel vialetto.
-Penso di si.- mi rispose salendo nel posto del guidatore.
-Perfetto.- sorrisi. Questo giorno prevedo che mi farà molto male la mascella a forza di sorridere.


-Prendo quello, e anche quel altro…- indicai dei papaveri e tulipani, i preferiti di Nadine.
-Signore, sono già nel bouquet ed è già al completo, non può più aggiungerli.- disse il fioraio spazientito.
-E va bene, lo prepari pure. Ma faccia che sia meraviglioso.-
-Si, signore.- sbuffò per l’ennesima volta.
Niall rideva divertito. -Ma faccia che sia meraviglioso.- mi imitò facendo una voce irritante. -Senti, Lee, non ti dispiacerebbe prenderti una sbriga di raccontarmi anche una piccola parte di che cosa sta succedendo a te.-
-A me niente.-
-Ah, no. Tu non me lo racconti giusto. Andiamo, so che qualcosa è successo tra di voi, se no non avresti mai comprato un bouquet meraviglioso per lei.-
-Ah, no. Questo lo dice tu. Io a Nadine ho sempre regalato cose bellissime.-
-Si? Allora fammi un esempio.- incrociò le braccia in attesa di una risposta.
-Beh, per esempio quando avevamo 12 anni le ho regalato un bellissimo e tenero topo di fogna, e le è piaciuto così tanto che rimase a bocca aperta e svenne. Beh, oh dio, adesso che ci ripenso forse non le era piaciuto così tanto.-
-E tu chiami quello un bellissimo regalo?- sogghignò.
-Lasciamo perdere va. E poi perché dovrebbe essere successo per forza qualcosa tra di noi per farle un regalo o darle un meraviglioso bouquet? Non può essere semplicemente che mi va di farlo?-
-E va bene, non insisterò più visto che stai diventando peggio di una donna di mezza età in menopausa.- detto questo il fioraio ritornò in sala con un bellissimo bouquet tra le mani. Si, a Nadine sarebbe piaciuto tanto, ne sono più che sicuro.

Il biondino guidò fino al edificio dove lavorava Nad vicino a Oxford Street a North Row, 64. Ok, ci siamo.
Sto sudando sette camicie manco fossi un ragazzino alle prime armi. Ma sì, che sarà mai, in fondo lei è la mia migliore amica, lei mi conosce bene e viceversa, quindi quale il perché di tutta questa preoccupazione.
-Allora, sei pronto per dare questi fiori a Nad?- mi chiede Niall facendomi ritornare nella realtà.
-Si, è solo un bouquet di fiori. Che sarà mai?- mento, perché in realtà non era solo andato a darle i fiori ma anche per parlare di quello che è successo.
-Ok, allora ti aspetto qui.-
-Va bene.- Entro nel edificio e nell’ascensore poi premo il pulsante per il terzo piano dove lavora lei, e quando arrivo al reception chiedo di Nadine.
-Nadine? Uhm, si. È nel suo box, vuole che la chiami.- mi risponde gentilmente la receptionist.
-No, grazie andrò io da lei. Sa vorrei farle una sorpresa.-
-Lo avevo intuito. Beh, il suo box è la penultima a destra vicino al reparto vestiti e buona fortuna.-
-Grazie mille.- la ringraziai e mi avviai verso la box che mi aveva indicato.








Nadine





-La vuoi smettere di girare con la sedia o no?- chiedo esasperata a Iris che continua a girare con la sedia girevole su cui dovrei esserci seduta io a lavorare.
-Ma è così divertente.- mi risponde con nonchalance. Mi limito a grattare la nuca per l’esasperazione, non crescerà mai.
-Non capisco ancora il motivo perché tu lavori in una rivista di moda, quando tu di moda non sai una ceppa.- continua poi.
In effetti era così, io non sapevo una beata ceppa, come dice Iris, sulla moda anzi se qualcuno doveva parlare di stile io ero la persona meno adatta con i miei vestiti da zitella.
-È solo un lavoro temporaneo finché non farò esperienza e non sarò un esperta per lavorare a New York Times.- Era quello il mio vero obbiettivo. Lavorare per New York Times, sin da bambina.
-Vedi, è questo che mi irrita di te. Non sai cosa darei o milioni di ragazze per lavorare qui, e tu invece lo stai dando per scontato, solo perché vuoi avere delle referenze quando presenterai il tuo curriculum al New York Times.-
-Non è vero, e anche per fare esperienza e non lo sto dando per scontato.- Mi guardò male.
-Va beh, cambiamo argomento che se no io mi riscaldo qua e potrei cucinare i Popcorn toccandola solo con il mignolo. Allora?- non respirò neanche a furia di dire quella frase.
-Allora cosa?- alzo il sopracciglio confusa.
Mi truce con un’occhiata e disse: -Come ‘allora cosa’? Vuoi raccontarmi di cosa è successo ieri sera o no?-
-Ma non te lo avevo già raccontato?-
-Si, cioè no, perché sei stata vaga.-
-In che senso vaga?-
-Nel senso che mi hai solo raccontato pezzetti della storia e non tutta, e lo sai che se non so tutto il racconto non ci capirò una mazza.- Sospiro stanca. -Ma cosa c’è da capire? Lui era ubriaco, io ero vulnerabile a tal punto che gli ho confessato i miei sentimenti e, non so per quale miracolo divino sia successo, ci siamo baciati.-
-Si ma poi?-
-Ma poi cosa?-
-Dopo aver ti baciato che è successo?-
-Niente, c’è stato un momento di imbarazzo poi lo riaccompagnato a casa e poi si ferma a mezza strada si volta e sorride, e io mi ritrovo confusa più che mai.- ruoto gli occhi all’indietro alludendo al ricordo del suo sorriso, e mi mordo il labbro inferiore.
-Ma quindi?- mi chiede Iris con la faccia da innocente, fin troppo innocente.
-Oh, mio dio! Sei proprio impossibile, eh?- impreco sbuffando.
-Che c’è?- gesticolò con le mani come se non sapesse a che cosa mi stavo riferendo.
-Lascia stare, va.- Stavo ancora discutendo con Iris sulla sua ritarda mentalità di capire le cose quando sento una voce famigliare, fin troppo famigliare. Dovrei smetterla di dire ‘fin troppo’.
Mi volto per assicurarmi che sia veramente lui, e i miei sospetti furono confermati. Ma cosa ci faceva qui?
Mi abbasso subito sotto il tavolo del mio box. -Nad, stai bene? Che cosa vuoi fare là sotto?-
-C’è Liam.- sussurrai il suo nome.
-Eh?- mi chiede non capendo l’ultima parola.
-Liam, è qui.- sussurrai un'altra volta.
-Cosa?-
-Liam è qui. Porca paletta.- quasi urlai.
-Ah…- finalmente capì, poi spalancò gli occhi -Cosa? Dove? Quando? Chi? Dove?-
-È nel primo box, a sinistra.-
-Oh, ok, lo vedo. Ma che cosa ci fa qui?-
-È quello che vorrei sapere anch’io.-
-Ok, allora beh, ascoltiamo cosa dice.- E così facemmo, origliammo cosa stava dicendo.
-Scusi, dove il box di Nadine?- chiese a qualcuno.
-Oh, che carino! È venuto per te Nad.- disse Iris intenerita.
-Oh, cazzo! E ora? Non sono ancora psicologicamente pronta a parlare con lui.- dico andando in panico.
-Ok, innanzitutto ritrova la tua finezza, e poi che sarà mai parlare con lui. Sarebbe così terribile?-
-Peggio. Potrei cominciare a balbettare o svenire o qualcos’altro, sono sicura che appena lo avrò davanti farò una figura di merda colossale.-
-Uh, che esagerazione.- la fa facile lei, siccome non era mai stata in questa situazione.
-Mi devi coprire.-
-Cosa? In che sen…- non la fece finire che sgattaiolai verso il reparto vestiti come un bambino attirato da qualcosa. Mi alzai e mi misi dietro il muro.
-Iris.- la chiamò il ragazzo.
-Ei, Liam. Che ci fai qui?- le chiese facendo la finta tonta. Pff, che attrice.
-Stavo cercando Nadine.- risponde quest’ultimo.
-Nadine?- ripeté la ragazza.
-Si, tua sorella. A proposito dove?-
-Uh, ma guarda che fiori meravigliosi.- cercò di cambiare discorso Iris.
Wow, quel bouquet era davvero meraviglioso e c’erano i miei fiori preferiti, ma di sicuro non erano per me.
-Davvero? Pensi che siano meravigliosi.- chiede Liam compiaciuto.
-Ma certo che si. Per chi sono?-
-Uhm, non te lo posso dire.-
-Oh, ok.- Iris era in difficoltà, per quanto era spacciata e con un carattere forte non riusciva a mentire più di cinque secondi.
-Ti prego, ti prego. Resisti Iris, inventati qualcosa.- pregai.
-E tu che ci fai qui?- le domandò il ragazzo.
-Uhm, ah…- si guardò intorno e prese una penna -Nadine aveva lasciato questa a casa mia, ed è la sua penna preferita, e non può lavorare senza. Quindi ho fatto la parte della sorella buona e gliela ho portata.- sorrise insicura dopo aver detto la sua patetica scusa.
Ma tra tutte le cose che avevo nella scrivania proprio la penna doveva prendere per usare come il motivo della sua presenza nell’edificio dove lavoro. Infatti Liam non sembrava convinto.
-Oh, ok… allora dove?-
-Chi?- Iris corrugò le sopracciglia.
-Nadine.- risponde ovvio il castano -Chi se no?-
-Oh, uhm… non lo so.- Iris muoveva con uno strano movimento la testa -Chiedi in giro. Io devo andare sennò faccio tardi alle lezioni.- continuava a fare quel movimento. Aspetta, un attimo… quella brutta co… Stava indicando a Liam dove mi trovavo.
-Allora, io vado.- e si dileguò come una furia non prima di voltarsi verso di me.
Le mimai con la bocca un ‘Me la pagherai cara’, con il quale rispose mimando ‘Ti voglio bene, ti chiamo stasera.’
La fulminai con lo sguardo. Ritornai con lo sguardo da Liam e vidi che si stava avvicinando così mi infilai nell’attaccapanni dove c’erano i cappotti giganti sperando che non mi trovassi. Ma ahimè, la fortuna non girava dalla mia parte. Spostò i cappotti con una spinta di lato.
-Ciao.- lo saluto imbarazzato.
-Ciao.- mi rispose sorridendo e che sorriso. -Sai stavo controllando i cappotti- tentai di cavarmela con una scusa patetica -Se…se tenevano caldo. Sai com’è, qui a Londra fa un freddo della madonna, e si, stavo controllando se era tutto apposto.- mi mordicchiai il labbro inferiore abbassando lo sguardo in segno di imbarazzo.
-Ah, si? E come sono?- Alzai lo sguardo.
-Funzionano alla meraviglia, infatti sto avvampando.- Oh, no. Ditemi che non è vero, non l’ho appena detto, giusto? -Volevo dire sto avvampando perché i cappotti tengono caldo e per questo che la usiamo di inverno perché tengono caldo, a proposito ho già detto che tengono caldo?- farnetico non sapendo che cosa stavo dicendo.
-Adoro quando farnetichi in questo modo. Sei molto carina.- Ok, fermati il nastro e riavvolgete tutto.
Ha davvero appena detto che sono molto carina? Mi sa che prima di venire qui si è fumato un crack.
-Come scusa?- chiedo diventando rossa. -Ho detto che sei molto carina quando farnetichi e lo adoro.-
Mi guardo intorno imbarazzata assicurandomi che non ci sia una modella dietro di me.
-Belli i fiori.- cerco di deviare il discorso.
-Oh, si, giusto. Tieni sono per te.- me lo allunga sorridendo e dandomi un bacio sulla guancia sinistra.
-Per…per me?- balbetto mentre sono ancora scossa dal bacio sulla guancia.
-Si. Ti piacciono?- e sorrise ancora. Non capisci che quella linea curva sulla tua faccia non aiuta.
-Si, sono meravigliosi.- sorrisi anch’io ancora imbarazzata.
-Era questo l’effetto che volevo.-
-Grazie.-
-Senti, hai un po’ di tempo libero?- mi chiedo insicuro.
-Uhm… si. Dovrei avere un po’ di tempo dopo per pranzare.-
-Oh, perfetto. Allora possiamo pranzare insieme dopo.- È una domanda un’affermazione?
-Ok, beh allora ci vediamo all’una e un quarto nel solito posto.-
-No, facciamo che passo a prenderti e andiamo al solito posto.-
-È per caso un ordine?- alzai il sopracciglio.
-Diciamo di si.- mi baciò di nuovo ma questa volta vicino all’angolo della bocca.
-Ciao, ci vediamo dopo.- mi sussurrò nell’orecchio con voce roca e sensuale.
-C…ci…ciao- balbettai.
Poi si incamminò trionfante verso l’uscita e io? Io ero rimasta impalata lì ad osservarlo mentre se ne andava via.
Che cosa ha nella mente quel ragazzo?


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TheRebound Corner:





Salve a tutti, e dopo un anno e un mese 
sono ritornata di nuovo a rompervi le palle.
Avevo scritto già tempo questo capitolo ma non sono riuscita a 
pubblicarlo presto ma in compenso sono andata un po' avanti con 
dei capitoli e quindi potrei aggiornare altri capitoli al 
più presto. 
Come sempre vi chiedo di
RECENSIRE per sapere
cosa ne pensate. Non vi chiedo molto anche un piccolo 
recensino per sapere se ne vale la pena continuare.

E scusate per gli eventuali errori grammaticali.

Grazie.
-El xx
  
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