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Autore: Saphira_chan    07/02/2013    24 recensioni
Kagome prende qualche giorno di ferie per scoprire la verità sulla morte di una persona a lei cara e si imbatte in un grazioso cottage in cui vive un'anziana vecchia con due misteriosi figli...
...
" Kagome sorrise di fronte alla cordialità della donna, pensando di essere veramente fortunata ad essere capitata lì. Ma qualcun'altro invece, era di tutt’altra opinione... "
...
Una storia di magia e inganno, ma anche ricca di speranza e di amore... fra una bella e giovane ragazza di città e un hanyou imprigionato dalle catene invisibili della foresta millenaria in cui vive.
Buona lettura!! :)
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, izayoi, Kagome, Kikyo, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Timeless Forest - Il luogo senza tempo'
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– Inuyasha… -
 
- … -
 
- Inuyasha…! –
 
Continuavano a chiamarlo, ma i rumori erano talmente ovattati, lontani, da non riuscire a identificare la persona che stava cercando di attirare la sua attenzione.
 
- Inuyasha!!!  -
 
Era una voce femminile, non c’era dubbio.
Sicuramente sua madre lo stava cercando e se non voleva beccarsi una bella strigliata di mattinata, doveva svegliarsi!
Cercò inutilmente di aprire gli occhi, ma il sonno che l’avvolgeva era sempre troppo forte per farlo svegliare.
Nel dormiveglia in cui si trovava, provò a riordinare le idee nella sua mente, per capire che cosa avesse fatto di così tanto stressante, da averlo reso così pigrone.
Di solito era sempre stato un ragazzo molto mattutino… perché tutta questa stanchezza addosso?
 
- Inuyasha ti prego! … Svegliati! –
 
Aggrottò le sopracciglia confuso.
Quella… quella non era la voce di sua madre…
La sua era più bassa, più seria, invece… quella che lo stava chiamando… era giovanile… più… bella.
Ma chi oltre a sua madre si trovava in quel bosco maledetto?
 
Ma all’improvviso, tutti i suoi dubbi vennero cancellati, una volta che, nella sua mente, si era materializzata l’immagine della sua Kagome.
Il sacrificio, le menzogne, l’amore per lei, il loro bacio, la loro prima volta, le promesse, il Minotauro e il fiore.
Adesso si ricordava tutto!
Kagome lo stava chiamando e lui doveva assolutamente riprendersi dall’effetto del fiore soporifero.
Con una notevole difficoltà, riuscì ad aprire gli occhi e con suo sommo dispiacere, si accorse di essere nel luogo sacrificale.
 
- Inuyasha! – lo richiamò la ragazza, sollevata nel vederlo sveglio.
Il mezzo demone scattò la testa in sua direzione e la sua ansia si ammutolì un poco.
Era ancora viva, per lo meno!
Rincuorato da questo, tentò a muovere i muscoli, par alzarsi ed andare da lei, ma ogni suo sforzò risultò vano, visto che il suo corpo era ancora paralizzato dal sonnifero e , come se non bastasse, le piante della madre l’avevano legato ad un albero massiccio.
Se fosse stato nel pieno delle sua forze, non ci avrebbe impiegato più di un secondo a strappare via tutti quei filamenti e a correre dalla sua amata.
 
Riosservò la fanciulla, rassicurandola con lo sguardo, notando come anche quest’ultima fosse legata su una grossa lastra di pietra ai polsi e alle caviglie, impedendogli di scendere da lì e svolgere qualsiasi movimento.
 
Il ragazzo vide la madre, pochi metri più in là, pregare davanti allo specchio che gli regalò quel Naraku secoli fa.
 
‘ Maledizione! Vuole davvero andare fino in fondo? Non gli interessa minimamente di noi? ‘
 
- Smettila subito!! Liberala immediatamente!! – ordinò furioso il figlio alla madre, che al suono della sua voce, aveva finito di pregare e si era girata verso di lui, con una faccia meravigliata, quasi incredula.
- Ma davvero?? – rispose dopo qualche secondo di silenzio – Stai veramente dicendo sul serio?? –
La voglia di tirarle un pugno in faccia fu tanta in quel momento, ma il fatto di non riuscire a muovere il suo corpo e poi che era anche sua madre, glielo impedì.
- LASCIALA HO DETTO! – urlò con il viso rosso per la frustrazione e delle macchie violacee all’altezza degli zigomi cominciarono a tingergli le guance.
Kagome si spaventò a vederlo in quello stato.
Non l’aveva mai visto così arrabbiato!
- Oh-oh!! Addirittura ti stai trasformando per lei! – rise ironica Izayoi, congiungendo le due mani, come se si fosse commossa a quella scena. – Beh, Inuyasha, adesso è troppo tardi per tirarsi indietro! Il tempo fugge! E francamente, non mi va di risparmiarla… - aggiunse con tono freddo.
Si avvicinò alla ragazza distesa sulla lastra rettangolare e le lanciò uno sguardo di puro disprezzo.
Con una mossa fulminea, infilò due dita nello scollo dalla giovane, abbassandogli il vestito fin quanto bastava per mostrare al figlio, il marchio che le aveva impresso.
- A quanto pare… sembra che vi siate divertiti più del dovuto! – esclamò acida, fissando la sua spalla e tirandogli uno schiaffo ben assestato sulla guancia.
Inuyasha sussultò dalla rabbia e i suoi occhi divennero completante rossi.
- NON LA TOCCARE! – Ma nonostante stesse in tutti i modi di strappare quei dannati filamenti, non si muoveva nemmeno di un centimetro.
La vecchia sgranò gli occhi in sua direzione.
Non aveva di certo finito!
- Oh no caro! Non ti preoccupare non mi sono dimenticato di te… - disse con voce un po’ più dolce, mentre si avvicinava al giovane seduto ai piedi dell’albero. - … come potrei? -
Gli passò una mano sulla guancia, accarezzandolo, cosa che lui in quel momento non gradì affatto.
-Il mio unico e dolce figlio… - uno schiaffo sonoro lo costrinse a voltare il viso dall’altra parte.  - … che mi ha tradito, ingannato per scappare con questa puttana da quattro soldi! Hai addirittura ucciso il mio Minotauro… - sputava parole di odio, mentre lo guardava.
Ma lui, con atteggiamento fiero e orgoglioso, non abbassava gli occhi.
Non si sarebbe di certo abbattuto per quel misero schiaffetto!
Non gli aveva nemmeno fatto il solletico!
- Ho detto: LASCIALA ANDARE! – affermò convinto lui, mentre la madre lo stava incenerendo con lo sguardo.
Izayoi si alzò sbuffando.
Odiava quando qualcuno voleva dargli filo da torcere.
- Mi dispiace tesoro… ma ormai ho deciso. Ritornerò giovane e tu dovrai fartene una ragione! –
Gli diede le spalle, avviandosi verso la fanciulla che la stava guardando in cagnesco.
- Non ti avvicinare strega! – la ammonì.
- Ahaha e senno? Che mi fai? – la derise la vecchia, prima di prendere un coltello affilato che aveva appoggiato vicino a lei.
- E’ quasi ora! – esclamò euforica mentre osservava la luna alta in cielo.
 
 
Kagome osservò quel pugnale terrorizzata.
Non riusciva a credere che stava per succedere!
Tremò per la paura e il suo compagno sembrò accorgersene.
- Kagome! Kagome guardami! –
Lei girò il volto pallido in sua direzione, perdendosi in quelle pozze d’orate preoccupate fino all’invero simile per lei.
- Andrà tutto bene! Te lo prometto ce ne andremo via insieme! – promise lui, sicuro di sé, strappandole una lacrima che le bagnò la guancia.
Annuì timorosa, e gli donò un sorriso.
Aveva fiducia in lui.
- Ahaha! Non fare promesse che poi non potrai mantenere Inuyasha!! Non puoi fare più niente! NIENTE! – gridò in maniera isterica la strega, fissandolo con ostilità, mentre ancora teneva il pugnale in mano.
Con ampie falcate raggiunse il figlio.
- La sua vita adesso mi appartiene! –
- No… - la corresse lui - … lei è solo mia. –
Un lampo di rabbia le attraversò gli occhi, facendole stringere il manico del pugnale, fino a farle sbiancare le nocche delle mani.
- Idiota! Solo perché sei andata a letto con lei, non significa che è tua! –
Izayoi, senza rendersene conto, stava urlando.
Non sopportava l’idea che quei due erano così tanto uniti.
Prima di allora, c’era stata solo lei per suo figlio… e doveva continuare ad essere così!
 
Inuyasha non la guardò nemmeno. La sua frangetta argentea impediva alla madre di vedere gli occhi del mezzo demone.
- E’ MIA, madre. Kagome appartiene a me e io, appartengo a lei! –
Un altro schiaffo impedì al ragazzo di continuare a parlare.
Kagome sobbalzò a quel suono secco.
- VIGLIACCA! – gridò la vittima ancora legata.
- Cosa… cosa hai detto? – balbettò la vecchia scioccata, girandosi lentamente.
- Che sei una vigliacca!! E’ facile prendersela con chi non può muoversi! Credevo che lei fosse una persona civile, ma adesso, credo che lei neanche conosca la parola “ essere civile ”! –
Sia madre che figlio guardarono stupiti la fanciulla.
Inuyasha sorrise, rapito dal coraggio della sua donna, aumentando, se fosse possibile, l’ammirazione che provava nei suoi confronti.
La vecchia, al contrario, s’irrigidì per l’offesa e, livida in faccia, le rispose sgarbatamente.
- Tu! Come… come osi??? Piccola sgualdrina che non sei altro! – sbottò con voce acuta.
Izayoi aveva sul volto un’espressione di puro odio, ma questo non fermò la tenacia della ragazza.
Continuò a sostenere lo sguardo combattivo di sempre.
- Bah! Adesso ti farò chiudere io per sempre quella dannata boccaccia! – mormorò la donna, fissando soddisfatta il figlio dietro di lei.
Aveva lui, e questo le permetteva di compiere il rito.
L’importante era quello!
 
Come se avesse letto i pensieri della madre, il mezzo demone, si contorse come un’anguilla, nel vano tentativo di liberarsi.
L’effetto soporifero stava scomparendo, ma quelle dannate piante erano più robuste di quanto pensava.
Non l’avrebbe mai aiutata ad uccidere il suo unico e vero amore.
 
L’anziana si inginocchiò di fronte a lui, sorridendo, quasi compiaciuta per la frustrazione del figlio.
- Ho bisogno di qualche goccia del tuo sangue caro… - gli sussurrò dolcemente, come se la discussione di poco fa, non fosse mai avvenuta, facendo credere Kagome che quella donna soffrisse di una qualche malattia nevrotica…
- Scordatelo! – ringhiò lui infervorito, ma lei non lo ascoltò nemmeno e con un gesto veloce e deciso, lo ferì al braccio, bagnando col suo sangue, la lama del coltello.
Fissò rapita una goccia cremisi scivolare fino all’impugnatura del manico.
- NO!! – latrò il giovane
- Si… - sussurrò lei, come per voler contraddire il terrore che aveva letto nei suoi occhi - … finalmente! –
Scattò la testa verso la ragazza immobile su quel pilastro che fino ad allora, aveva osservato la scena nauseata.
Come si fa a ferire il proprio figlio per i propri scopi??
Nonostante era lei, quella che stava per morire, non riusciva a smettere di pensare alle ingiustizie che quella donna stava infierendo al ragazzo.
 
Izayoi, con un sorriso a trentadue denti, che inquietò non poco la povera vittima, camminò fino alla lapide di pietra, facendo scorrere lo sguardo dal pugnale fino alla giovane, inclinando la testa appagata e ignorando volutamente i continui richiami del ragazzo alle sue spalle.
 
Kagome in quel momento avrebbe voluto urlare, implorarla di ripensarci, ma non lo fece…
Rimase in silenzio a studiare ogni minima mossa di quella strega.
La guardava ridere felice, con gli occhi quasi fuori dalle orbite dall’emozione, ma più i secondi passavano, più le voci e i rumori attorno a lei sembravano acquetarsi, fino a scomparire.
Tutte quelle emozioni l’avevano talmente stordita, da farle perdere momentaneamente il senso dell’udito.
 
 
Izayoi alzò il pugnale sopra la testa…
 
 
La ragazza capì che ormai non c’era altro da fare, che la pazzia avrebbe prevalso su l’uso della ragione.
Nessuno le avrebbe impedito di odiare quella vecchia squilibrata, però… non lo fece.
La volle perdonare per quello che avrebbe fatto entro pochi secondi.
Non era da lei portare rancore verso qualcuno… anche se quel qualcuno era il suo aguzzino.
 
 
La vecchia sorrise malignamente, stringendo ancora di più il coltello, preparandosi per l’affondo.
 
 
Il suo pensiero andò subito al suo compagno, che, anche se non sentiva più la sua voce, sapeva benissimo che non aveva smesso un attimo di implorare la madre fermarsi e di lottare per liberarsi da quelle corde improvvisate.
Girò il viso in sua direzione e quello che vide le strappò un triste sorriso: il suo amato hanyou, l’uomo che si era scoperta amare più di qualsiasi altra persona, stava piangendo.
Una calda lacrima gli aveva bagnato la guancia, chiaro segno che anche lui aveva compreso la situazione. Che non ce l’avrebbe fatta. Che non avrebbe mantenuto la sua promessa.
Osservò ancora il volto del suo mezzo demone contorcersi nello sforzo, per tentare di aiutarla, ma ogni cosa lui facesse, rimaneva sempre attaccato a quell’albero.
Kagome lo guardò intensamente e gli sorrise dolcemente, come per rassicurarlo.
Inuyasha  sussultò alla reazione della ragazza e tremò non appena vide una lacrima rigarle la guancia.
- Ti amo.. – sussurrò a fior di labbra lei.
 
 
La lama sbrilluccicò per un nanosecondo e poi, caricata dalla foga della vecchia, scese veloce verso la fanciulla, macchiando il vestito azzurro, in un rosso cremisi.
 
 
 
Inuyasha sgranò gli occhi, dimenticandosi di respirare.
Guardò stravolto la scena, sforzandosi di credere che si fosse sbagliato. Che quello che era appena successo era solo un incubo.
Un terribile incubo!
Avrebbe voluto richiamare la ragazza, ma la mascella gli si era talmente irrigidita da impedirgli di parlare.
I fili, che fino ad allora, lo avevano bloccato, finirono a terra, senza vita.
Ma lui non mosse un muscolo da quanto era scioccato.
Sua madre… quella donna… aveva… aveva…
No, non voleva nemmeno pensarci!
Trovò la forza di chiamarla, anche se la sua voce era solo un sussurro.
- Kagome…-
La fanciulla non si mosse.
- Kagome! –
Nemmeno questa volta.
Un'altra lacrima gli bagnò il viso, non appena l’odore forte del suo sangue gli arrivò alle narici e dovette arrendersi all’evidenza.
Aveva già visto la chiazza rossa sul petto di Kagome, ma, ostinatamente, si era illuso che quel colore cosi evidente, in netto contrasto con il suo vestito, non era altro che una sua allucinazione, dovuta dalla troppa tensione…
Si morse il labro fino a farlo sanguinare, nel vano tentativo di trattenere altre lacrime.
Il mondo per lui adesso aveva cessato di esistere.
Non aveva più senso.
Era davvero finita?
 
 
 
 
Izayoi osservava entusiasta le sue mani cambiare.
Lasciò la presa sul pugnale e alzò la mano destra alta in cielo, meravigliandosi di come la sua pelle, stesse piano piano eliminando i residui di rughe, ritornando soda e liscia come un tempo.
Tirò un sospiro di puro sollievo, quando si tastò la faccia, notando come anche le sue guance stessero ringiovanendo.
Corse verso la piccola fontanella lì vicina, lasciando il corpo senza vita della fanciulla abbandonato a se stesso, e contemplò il suo riflesso nell’acqua.
I suoi capelli, stavano riprendendo il loro colore naturale, di un nero intenso e ogni volta che vi ci faceva scorrere le dita, divenivano sempre più setosi.
La luna, testimone di quella magia cosi contro natura, sembrava esaltare con i suoi raggi la figura giovanile della donna.
Izayoi iniziò a ridere felice e la sua risata cristallina, segnò la fine di quella trasformazione così tanto attesa.
 
 
Inuyasha, che era rimasto seduto immobile a quell’albero per qualche minuto, trovò la forza di alzarsi e, barcollando, arrivò alla lapide di pietra, dove giaceva il corpo freddo della ragazza.
Sempre tremando, con fare dolce, le asciugò quella lacrima che le era caduta, un attimo prima di dargli un ultimo addio.
Accarezzò il suo viso, evitando di proposito di guardare il pugnale ancora trafitto nel suo petto e tentò di svegliarla, scuotendola delicatamente.
- Kagome… dai… svegliati… - mormorò con la voce incrinata dal pianto - … ti prego… svegliati! –
Ma la ragazza non aprì gli occhi.
Inuyasha portò la mente su quella della fanciulla e poi, con una lentezza disperata, pose le labbra sulle sue, non più calde come prima.
La baciò più volte, sperando che prima o poi, avrebbe di nuovo potuto perdersi in quelle gemme color cioccolato di cui si era subito innamorato.
 
 
Sentiva in lontananza le risatine di sollievo della madre.
Il proprio sangue ribollì dalla rabbia.
Come? Come poteva gioire in quel momento, quando lui si disperava perché la cosa più importante della sua vita gli era stata appena portata via?
Come??
 
Guardò furioso la schiena snella della madre, che, troppo impegnata ad ammirare il suo riflesso nell’acqua, non si era nemmeno resa conto, che il figlio, per la frustrazione, si era trasformato in un demone completo.
Strinse i pugni fino a conficcarsi i lunghi artigli nella carne.
Senza nemmeno pensarci, fissò lo specchio che anni fa dannò per sempre la sua anima e per un momento, un’idea gli balenò in testa, facendolo tremare per l’impazienza.
Aveva guardato impotente per tutto il tempo… adesso voleva agire… agire al più presto… voleva mettere la parola fine a tutto quell’inferno!
 
Con ampie falcate, raggiunse quel dannatissimo specchio, considerandolo l’unico artefice di tutto.
Se Naraku, non avesse mai dato a sua madre questo gingillo… nessuna ragazza sarebbe dovuta morire. Nessuna!
 
Le parole “ti amo” che aveva sussurrato Kagome, gli rimbombavano ancora forti nella testa e furono proprio quelle a dargli la forza di compiere un ultimo estremo gesto.
Poi, dopo quello, avrebbe potuto raggiungere l’anima della sua amata.
 
 
Izayoi, sentendo i passi del giovane, voltò la testa in sua direzione, sorridendo, per dimostrargli che adesso che era di nuovo giovane, non avrebbe più dovuto sentirsi solo.
Non aveva più ragione di preoccuparsi per quella ragazzina.
Ma quando lo vide di fronte al suo specchio, impallidì, e la sua paura crebbe non appena notò che nello specchio, c’era il riflesso di un demone…
Suo figlio… si era completamente trasformato!
- I-Inuyasha…! Co-cosa vuoi fare? – balbettò lei.
Era troppo, troppo vicino a quello specchio.
- Caro? Tesoro?? Vieni via di lì! –
Ma il demone che le stava dando le spalle, nemmeno la guardava.
Fissava solo quello che aveva di fronte a lui.
- INUYASHA! – gridò la donna non appena vide il giovane portare il gomito all’indietro, con pugno chiuso.
- NO! FERMO! NON LO FARE!! –
Corse verso di lui, più veloce che poté, ma con suo sommo orrore, il ragazzo, con un pugno violento in cui era nascosta tutta la sua rabbia e disperazione, spaccò la superficie liscia dello specchio, causando un suono sordo e un susseguirsi di crepe a partire dal punto in cui l’aveva colpito.
 
Izayoi osservò sconvolta quello che aveva appena fatto il figlio e urlò di paura, quando si accorse che le crepe sullo specchio, si stavano velocemente divulgando.
Terrorizzata sentì qualcosa dentro di lei rompersi e allargando gli occhi, costatò amaramente, che lo specchio non era l’unico che stava andando in frantumi…
Lei stessa, stava andando in frantumi!
- No! No! No, NOO!! – gridò come una pazza lei – COME HAI POTUTO??? – ma Inuyasha non la guardò nemmeno.
Era ancora rinchiuso nel suo dolore.
Gli urli della madre durarono qualche secondo e poi, dopo il grosso boato dovuto dall’esplosione dello specchio, più nulla.
Il corpo di Izayoi, proprio come lo specchio, si era frantumato in minuscoli pezzettini, che adesso giacevano immobili, sparsi sul terreno.
 
 
 
Inuyasha, che fino ad allora aveva tenuto la testa bassa per non guardare, osservò incuriosito, le molteplici sfere luminose che uscirono dallo specchio ormai vuoto.
Quelle dovevano essere di sicuro le anime delle fanciulle sacrificate…
Adesso che erano di nuovo libere, potevano ritornare nei loro corpi…
Per riposare in pace…
Si stavano tutte disperdendo nella foresta, tranne una, che attirò talmente la sua attenzione, da farlo ridiventare un mezzo demone.
Fluttuando lentamente, raggiunse il corpo senza vita di Kagome.
 
Quella era la sua anima.
L’anima di cui si era innamorato.
Si avvicinò anche lui alla ragazza e notò, come quella sfera luminosa, fosse entrata dentro di lei.
Un sorriso amaro gli increspò le labbra.
- Per lo meno, adesso potrai riposare in pace Kagome… - mormorò mentre le scostava una ciocca scura dal viso, trattenendo a stento una lacrima.
 
Ma non riuscì ad aggiungere altro, che una luce abbagliante venne sprigionata dal suo cadavere, fino a ricoprirlo da un’intensa aura bianca.
Il mezzo demone dovette coprirsi gli occhi con la mano per non rimanere accecato.
Successivamente, quella luce abbagliante diminuì di intensità, rimostrando agli occhi meravigliati del mezzo demone, le forme aggraziate della fanciulla.
Con sua sorpresa e sollievo, il pugnale, che fino a poco fa, era conficcato nel petto, era sparito, assieme a quella luce bianca.
 
Sorrise.
Sua madre, non togliendo il coltello dal petto di Kagome, non aveva del tutto finito il rito… e quando le anime delle fanciulle morte erano ritornate nei loro corrispettivi corpi, Kagome aveva ripreso a respirare.
Ringraziò i Kami per l’errore che sua madre aveva commesso, non terminando il rito, e permettendo cosi, alla ninfa vitale dell’anima, di restituirle la vita, tramite quel pugnale che poco fa, le aveva tolto.
 
Avvicinò tremante la mano al suo volto e pronunciò il suo nome.
Questa volta, però, lei aprì gli occhi, e, dopo un attimo di smarrimento, gli regalò un dolce sorriso.
Il suo cuore semi demoniaco, quasi non resse per la felicità che provò in quel momento!
La prese in braccio e le fece fare una giravolta, ritornando subito a brandire quelle labbra rosa che aveva temuto di non poter più avere.
- Inuyasha! – lo allontanò affettuosamente lei, imbarazzata per tutte quelle attenzioni – Calmati, sono viva adesso! –
- Lo so Kagome! E non puoi nemmeno immaginare quanto io sia felice! – le disse lui, prima di ribaciarla con foga.
Dopo vari minuti, entrambi senza fiato, si guardarono negli occhi, cercandosi.
Inuyasha, che stava struggendo dalla gioia di averla lì con lui, le spiegò che adesso che sua madre non c’era più, la barriera che gli impediva di andarsene, era andata distrutta.
Quindi potevano andarsene.
Farsi una nuova vita.
 
Kagome, di fronte all’aspettativa di avere un futuro con lui, non resistette e lo baciò con passione, piangendo assieme per la felicità.
- Partiamo domattina se a te va bene… - mormorò fra una carezza e un’ altra.
- O-Okkey… ma perché non adesso? – domandò confusa lei, e la risposta non si fece attendere tanto.
Una mano di lui, si intrufolò sotto il sottile vestito di seta della giovane, strappandole un sospiro eccitato.
- Voglio fare l’amore con te. – affermò, senza imbarazzarsi e guardandola negli occhi.
Kagome arrossì lievemente, ma annuì.
Lo baciò un'altra volta, prima che lui, senza il minimo sforzo, la prendesse in braccio e la portasse nella sua stanza.
Quella notte non ci sarebbe stato nessuno a disturbarli.
Si sarebbero amati liberamente per tutta la notte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Inuyasha era appena uscito al bagno.
Dopo una giornata di lungo lavoro, ci voleva proprio una bella doccia… Peccato che Kagome l’avesse già fatta prima del suo arrivo…
Sarebbe stato più piacevole farla in due…
Raggiunse la sua camera e vide l’oggetto dei suoi desideri, sdraiata sul materasso, e abbracciata al SUO cuscino.
Sbuffò contrariato e tossicchiò davanti al letto, in attesa che la sua dolce metà si accorgesse che lui era lì.
Kagome aprì un occhio e lo richiuse subito quando vide il broncio del ragazzo.
- Ce ne hai messo di tempo per fare la doccia! –
Inuyasha soffiò di nuovo dalle narici e si sedette sul materasso sempre irritato.
- Tsè! Non cambiare discorso! –
- Uffaaa – si lamentò lei, nascondendo il viso dietro il cuscino.
- Non riesco proprio a capire, come mai, tutte le volte che arrivo, sei sempre abbracciata al mio cuscino! Mi domando se devo forse essere geloso… -
- Tu prima non c’eri! Eri sotto la doccia! – si giustificò lei, sempre ad occhi chiusi.
- Beh! Adesso sono qui, eppure continui sempre ad abbracciare quel coso, invece che tuo marito! –
Finalmente la ragazza, guardò il giovane di fronte a lei.
Non c’era verso… era sempre il solito gelosone di due anni fa.
Lasciò il cuscino cadere ai piedi del letto e si avvicinò al neo marito.
- Inuyasha… lo sai che io preferisco abbracciare te! –
- Ci mancherebbe altro! – sbottò stizzito lui, facendo sorridere la fanciulla.
- E solo che… a differenza tua… il cuscino è molto meno antipatico! –
- CHE COSA?? – gridò lui, girando la testa in sua direzione, come se fosse stato punto in quel momento.
L’espressione sconvolta e sorpresa di lui, la fece ridere di gusto, guadagnandosi solo un’occhiata inceneritrice da parte dell’hanyou.
- Ahh è così?? Ti diverti a prendermi in giro?? Adesso te la faccio pagare io… -
e senza aggiungere altro, le saltò addosso, facendole il solletico e mordendole lievemente la parte del corpo esposta ai suoi occhi.
- Basta basta! Mi arrendo! – sbottò la giovane, completamente sudata.
Lui sorrise soddisfatto del suo lavoro.
- Beh… adesso mi sembra che tu debba fare un altro bagno… - le sussurrò all’orecchio maliziosamente, alitandogli al suo interno.
Kagome stava per replicare, ma non appena sentì la lingua calda del proprio compagno sul suo orecchio, perse ogni briciolo di lucidità e si lasciò portare nel bagno, dove stettero per più di mezz’ora.
 
Ormai erano completamente asciutti e si stavano coccolando nel loro letto matrimoniale.
- Inu? – lo chiamò lei piano, timorosa che si fosse già addormentato.
- Mmm? – rispose lui nel buio
- Ti sei pentito per quello che hai fatto? –
- Cosa? –
- Intendevo… se ti sei pentito di avermi salvato… hai dovuto uccidere tua madre per me… -
Il mezzo demone non rispose subito, ma dopo qualche secondo, abbracciò teneramente la moglie a sé e le diede l’ennesima prova del suo amore.
- No Kagome… io non stancherò mai di amarti e di darti la mia vita! Quello che ho fatto nel bosco… era giusto che lo facessi… anche se all’inizio credevo di uccidere mia madre agendo in quel modo, poi mi sono reso conto che le stavo solo facendo un favore… le ho ridato la libertà… la sua anima era da troppo tempo imprigionata dentro quello specchio… - fece una pausa, ripensando a quando era bambino.
- Lei… lei non era così prima che quel demone le regalasse quello specchio… era buona… E’ colpa di Naraku se la sua anima si è corrotta negli anni… quindi non ho rimorsi… ho fatto la cosa giusta. –
Kagome sentiva una nota di tristezza nella sua voce e così si sbrigò a ricambiare l’abbraccio.
- Ti amerò per sempre per questo… grazie di tutto… -
L’hanyou voltò il viso verso il suo, fino a sentire il respiro della compagna sulle proprie labbra.
Si avventò su queste, senza pensarci un attimo, ma stavolta, il bacio non era passionale…
No…
Era tremendamente dolce.
Senza malizia alcuna.
Le accarezzò i capelli e il viso, sorridendo quando sentì la mano di lei infilarsi sotto il suo pigiama.
- Eh no Kagome… per oggi abbiamo fatto abbastanza esercizio! Devi riposare adesso! –
Lei sbuffò contrariata di essere stata rifiutata.
Il giovane rise piano, per quella strana situazione.
Certo, desiderava fare l’amore con lei, ma quel dottore era stato chiaro: non doveva farla stancare troppo! E già l’essere stati per più di mezz’ora in bagno a fare l’amore, andava fuori dai limiti che gli aveva imposto quell’uomo in camicia bianca.
- Guastafeste! – mormorò lei, sbadigliando appena.
- Shh… dormi scricciolo… - le sussurrò all’orecchio.
Le baciò la fronte dolcemente e successivamente, come faceva ogni notte, baciò il ventre caldo della fanciulla, leggermente rigonfiato.
Adesso aveva una famiglia da proteggere.
Una famiglia con cui stare.
Si sistemò nel letto, posando sul suo petto la ragazza, che durante quel piccolo lasso di tempo, si era già addormentata.
Le diede un ultimo bacio a fior di labbra, prima di cadere anche lui fra le braccia di Orfeo.
Chiuse gli occhi sereno.
Accanto a sé, aveva la sua famiglia.
E lui, per loro, ci sarebbe sempre stato.
 
Per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino autrice
 
Ciao!!! Finalmente ce l’ho fatta!!! Ho finito questa storia!! XD
Spero che la trama sia stata di vostro gradimento! E che vi siate divertiti a leggerla, come io a scriverla! ;)
Fatemi sapere se vi è piaciuto come finale oppure se vi ha interessato la trama in generale!
Ho versato sangue e sudore per scriverla tutta! XD
Pensavo di fare prima, quando iniziai a scriverla, e invece l’ho finita dopo mesi e mesi di lavoro! XD
Vabbè, non vi sto più a rompere con queste cavolate, e direi di passare ai ringraziamenti! ;)
Vorrei ringraziare di cuore tutte queste persone:
 
 
 
 
1 - 1D are my drug  
2 - 83ginny  
3 - angelika4ever  
4 - aquizziana  
5 - aris  
6 - bella2012  
7 - bimba197  
8 - ciachan
9 - elita  
10 - Evangelyne  
11 - Fefy Cullen  
12 - hina  
13 - iwill_be  
14 - Kappa2012  
15 - Lady_M_95  
16 - lillixsana  
17 - lullaby3
18 - lunedi74  
19 - martachan  
20 - Mizzy  
21 - nari_smile  
22 - Nicole221095  
23 - Night_chan
24 - noemichan  
25 - Rakegy
26 - RoryChan_93  
27 - Schully  
28 - shiroganegirl  
29 - zac  
 
per aver messo la mia storia fra le seguite.
 
 
 
1 - kaggy95  
2 - Nicole221095  
3 - Schully  
 
Per aver messo la storia fra le ricordate.
 
 
 
 
1 - Alys93  
2 - Aredhel92  
3 - Arinne96
4 - Ballerina90  
5 - carlotta101  
6 - Carmelinrt
7 - Evangelyne  
8 - Giulpa  
9 - ibuzuMikyyMikyy  
10 - ilovebooks  
11 - Inuyasha97  
12 - inuyashaandKagome_love  
13 - Inu_chan  
14 - ive  
15 - kagome67  
16 - Kappa2012  
17 - KiaraKH  
18 - kikka_21it  
19 - lady luna love  
20 - lola2
21 - martachan  
22 - nora82  
23 - Rika2906  
24 - RythmHolic  
25 - Shalini  
26 - Spy777  
27 - Vanilla_91  
28 - warui okami  
 
Per aver messo la storia fra le preferite!
 
 
ps: non so perchè alcuni nomi della lista sono di colore diverso, però il mio scopo è lo stesso: ringraziarvi tutti :D

E ovviamente un grazie grande quanto una casa per le persone che hanno recensito i capitoli!
Sono stati la mia carica per andare avanti!
Grazie a tutti voi!!
 
 
Saphira_chan
  
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