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Autore: eldarion    08/02/2013    8 recensioni
"Eccolo è qui, concentratissimo, immobile tra i pali. E' una partita importante questa, decisiva. E' con lui, con Schneider, uno dei rivali di sempre, uno degli amici di sempre che si decide la stagione, è qui il senso di tutte le fatiche..."
Ho scritto questo pezzo mettendo nero su bianco delle impressioni riguardanti Genzo che mi frullavano in testa da tempo. Il pretesto per parlare del S.G.G.K. è stata questa "amara", almeno io l'ho vista così, partita di Holly e Benji forever...Immagino che capirete da soli quale partita! Spero di essere riuscita a interpretare bene questo personaggio così interessante.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Attraverso i tuoi occhi'
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I personaggi appartengono a Yoichi Takahashi, questa storia non è scritta a scopo di lucro. Per la prima volta scrivo su questo personaggio, non sono altro che le mie impressioni narrate da un punto di vista un po' strambo forse!...Grazie a tutti coloro che leggeranno la mia storia.
 
 
 
Genzo




 
 
Eccolo è qui, concentratissimo, immobile tra i pali. 
E' una partita importante questa, decisiva. 
E' con lui, con Schneider, uno dei rivali di sempre, uno degli amici di sempre che si decide la stagione, è qui il senso di tutte le fatiche degli allenamenti, del campionato, è qui che tutto comincia o finisce. 
E' iniziata bene questa partita, Kaltz ha segnato su un tuo rinvio e tu...Tu sei in gran forma e afferri ogni tiro ma ora qualcosa s'è spezzato: il diverbio tra Karl e Kaltz, gli avversari con un gioco diverso, imprevisto e...Il pareggio...Tu però non ti arrendi. Sembri lontano e indifferente là tra i pali, sembri di ghiaccio. Ma urli, urli alla tua squadra che non deve mollare. 
Sembra  così Genzo, distaccato, forse appartiene a un altro pianeta, forse vuole solo vivere il suo sogno in pace. 
Io lo capisco e lo proteggo. Lo copro con la mia ombra, nascondo i suoi occhi; i suoi pensieri forse. 
A dire la verità non so se lui si nasconda dal mondo o voglia nascondere il mondo ai suoi occhi... e al cuore, perché non restino feriti. 
Io non faccio domande...Come potrei?
Egli mi porta con sé, mi raccoglie quando volo via dopo un balzo tra i pali, mi risistema sui capelli, mi abbassa così che la visiera veli il suo sguardo e torniamo a giocare. 
S.G.G.K. lo chiamano ed è vero. 
Sempre teso e concentrato verso la vittoria, non teme gli avversari, forse non teme nulla, nemmeno il più aspro dolore o il più potente dei tiri. 
Io lo so, lo so bene, sono con lui sempre, in ogni partita e anche dopo. Condivido con lui ogni istante di cupa amarezza o di ebbra vittoria. 
È strano questo ragazzo. Solitario e lontano, la sua alta figura si staglia in difesa della porta. 
Ho l'impressione che si difenda dalla vita; è schivo. Si ritira dietro di me, nella mia ombra accogliente; lui stesso, in fondo, è convinto di essere un po' anomalo e stravagante. 
Stravagante, magari è questa la definizione per lui. Anche il suo grande amico, Tsubasa, è un po' ... Molto... Stravagante! 
Delle volte penso che Genzo sia unico e forse trova difficoltà  ad adattarsi a chi lo circonda; o forse è solo la sua convinzione di essere anomalo, curioso… o, più semplicemente, eccentrico! 
Non importa se lo sia veramente o meno, ne è persuaso credo e, spesso, si comporta in modo da tenere fede alla figura che si è costruito.
In realtà non ne sono certo e mai lo sarò ma ciò che conta è che, in ogni momento, io sento il suo cuore: è chiaro e sincero. Lo ammiro. L'ho protetto con la mia ombra, ho nascosto i suoi occhi. Ho celato la delusione e la rabbia della sconfitta, il dolore degli infortuni ma anche la determinazione e il coraggio, l'affetto o la malinconia. 
Ero con lui quando incontrò per la prima volta Tsubasa. Non fu subito amicizia anzi: fu l'orgoglio di Genzo a parlare per primo e rifiutare quella mano tesa. L'amore per  il calcio però cancellò l'amarezza di non essere imbattibile e l'antipatia si tramutò in amicizia... 
Ero con lui quando conobbe il Kaiser e subito sentii la rivalità e la stima reciproca...
Ero con lui quando durante la preparazione al mondiale giovanile non fece altro che punzecchiare e provocare i propri compagni, rendendosi odioso solo per spronarli a impegnarsi di più; e restò in panchina per dare spazio a Ken...
Ero con lui al suo debutto in in Bundesliga contro il Bayern, contro Schneider. Portò la squadra alla vittoria senza indecisione...
Ero con lui quando si spezzò i polsi e anche quando Karl gli propose di unirsi al Bayern e...
Sono con lui adesso...
Adesso che la squadra si chiude per difendere il pareggio.
NO!!!!! 
Dimenticavo! 
Genzo è anche... Eccessivo.
Genzo non ama i pareggi, li detesta! 
Corre verso il pallone, lascia la porta per giocare il tutto per tutto, è fatto così. 
Tutti si sorprendono: vuole battere lui la punizione per la sua squadra, ecco il tiro impetuoso ma...Tutto accade in un attimo, la palla viene respinta e il contropiede di Karl ci travolge: la tua porta Genzo! E' là incustodita, troppo lontana, ed è finita! 
Tutto si spegne con quel tuo tiro impavido: hai perduto! 
Subito ti rialzi. Sei di nuovo in piedi e, circondato dai compagni, assapori la sconfitta ma, in fondo, che importa Genzo? 
Non ti piacciono i pareggi, li detesti. 
Non sei pentito, non è da te. 
Ora conta solo che sei...Siamo... di nuovo in piedi e si ricomincia a guardare lontano, verso un nuovo traguardo, verso nuove vittorie! 
...Tu sei così...Genzo...
 


N.B.
Beh...immagino avrete intuito che la voce narrante è il cappellino di Genzo! Se siete arrivati fin qua spero vi sia piaciuta questa storiella!
  
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