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Autore: Mfelewzi    13/02/2013    1 recensioni
Questa fanfiction è considerata crossover per il semplice fatto che ci sono dei legami con altri film e videogame, e cioé:
-Assassin's Creed(qui gli Assassini intervengono abbastanza attivamente)
-Shutter Island(due personaggi: il dottor Cawley e il dottor Shean)
-la Realtà(la realtà non è recitazione?)
Cosa succederebbe se la Nerv perdesse i finanziamenti dalle Nazioni Unite? Forse qualche altra compagnia accetterebbe di finanziarli? E incambio quanto vorranno? O meglio, cosa vorranno?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Bene, siamo arrivati.- Vladic, tirando un pò col naso, si alzò ed uscì dal treno. Si girò intorno, osservando cartelloni digitali, schermi ed altro ancora. - Eccosi questo è il Geo-Front. - Vladic rimase un pò ad osservare l'ambiente, sia l'interno che l'esterno. Ma non gli pareva niente di speciale. Dopotutto, quell'"Avamposto dell'Umanità" non gli pareva tanto diverso dalla sua sede a Roma, ben più grande e avanzata. Ma non era quello il momento adatto per pensarci. -Prima il dovere, poi il piacere!- Si disse lui, e mai una frase gli era parsa tanto adatta alla situazione. -Andiamo a parlare conl nostro amicone.- Detto questo, il Dottor Vladic si incamminò lungo i corridoi del Geo-Front.

Raramente le giornate erano buone, per Maya. Anzi, le giornate erano caratterizzate dall'essere costantemente schifose. Svegliarsi la mattina in una stanza d'appartamento consistente in pochi metri cubi, mangiare alla Nerv un caffè nauseabondo la mattina ed un riso scotto mattina e sera, l'intero giorno lavorare davanti ai computer nel caso i Magi intercettassero qualcosa, andare a dormire nella stanzetta del cavolo in quel cavolo d'appartamento in quel cavolo di città. In pratica, una giornata del cavolo. E nemmeno il lavoro produceva molto piacere. Certo, formulare calcoli, inviare notizie ed informare gli ufficiali in caso di Attacco degli Angeli aiutava a distrarsi dalla giornata, ma quando gli Angeli attaccavano... Quando Shinji era venuto la prima volta insieme a quell'angelo, si era maledetta a sentire la mancanza dell'appartamento o, addirittura, delle case popolari. Già quel giorno si era ricordata della sua vecchia casa, a Pyongyang, nelle case popolari costruite dal "compagno presidente", come le chiamava la madre, una contadina coreana emigrata dal Sud in cerca di lavoro. E delle giornate che la mamma le proponeva sempre, con la divisa della Gioventù del Popolo a festeggiare quel Presidente, quel Compagno, Guida della Rivoluzione. Se li ricordava tutti, i nomi che la madre dava al presidente. E quei nomi, accompagnati dalle marcie in piazza e da quelle poche volte in cui poteva vedere la mamma sorridere, le erano apparse... Ma non voleva pensarci. Lei non era in Corea del Nord, e non portava la divisa rossa che la mamma portava davanti ai compagni, sorridente ed orgogliosa. Lei era a Neo-Tokio 3, in Giappone, la mamma non c'era più, era morta, distrutta dal suo stesso presidente, e doveva portare subito il rapporto a... Ma all'improvviso tutto divenne buio. Cadde a terra, perdendo tutti i fogli. Si portò le mani al naso dolorante, e subito sentì una voce. -Va tutto bene, signorina?- Maya aprì gli occhi, per osservare la fonte del richiamo e dell'incidente, ma bastò guardare la faccia della persona davanti per perdere la voce.

-Allora, BakaShinji, vuoi uscire?- Dopo un pò, la porta dello spogliatoio si aprì, e Shinji uscì fuori, vestito del plug suit. -Alla buon'ora!- Disse Asuka, spazientita dal dover attendere il collega. Shinji non ci fece caso: purtroppo Asuka era fatta così, e non poteva farci niente. Certo avrebbe anche potuto dirle di aspettare, ma non sarebbe servito a granché. Andava sempre così: bastava fare una critica, anche riguarsdante soltanto le patate bruciate o il riso scotto, e subito si vedeva la rossa germanica imprecare il povero nipponico con accuse ed insulti di ogni tipo, a volte in tedesco. Soltanto il giorno prima Shinji si era lamentato che lei non aveva controllato l'autobus per la scuola e subito l'aveva accusato di essere uno scansafatiche miope e di essere la causa del ritardo. "come se l'autobus venga in ritardo solo per.." Ma non potè continuare, poichè dallo spogliatoio femminile uscì Rei Ayanami, col suo plu suit bianco e lo sguardo freddo, che si mosse senza parlare a compiere i test. Questo bastò a levare l'attenzione di Asuka verso il povero Ikari. Shinji rimase un attimo a fissare la ragazza da dietro. A parte il carattere, era davvero attraente. I capelli d'oro rosso, che tanto risplendevano nella carnagione di madre-perla e nel plu suit rosso acceso. Se solo lo avesse lasciato parlare. Se solo non fosse così scontrosa, allora... -Ehi, ti vuoi muovere?-

Misato pareva volare, tanto era veloce. Sapeva perfettamente di essere in riardo per i test, ma non riusciva a comprendere come facesse Ritsuko a presentarsi in pochi secondi nella sala di controllo. Dovevano esserci dei passaggi segreti, pensava il capitano. Si, non c'era altra spiegazione. Altrimenti come.... all'improvviso Misato si schiantò contro qualcuno, finendo a gambe all'aria a un metro dal punto d'impatto. Si alzò da terra, dicendo: -Guarda dove vai, brutto stron...- Ma appena alzò la testa, si accorse che lo "stronzo" era solo Maya. Subito si morse il labbro e si precipitò ad aiutare il tenente, ancora a terra. -Ti senti bene, Maya?_ Chiedeva Misato, intenzionata a scusarsi. Ma Maya rispose con un distratto: -No, colpa mia, colpa mia.- Misato si tranquillizzò, ma subito si accorse di qualcos'altro. La povera Maya potava ancora i rapporti di dieci minuti fa. -Maya, che ci fai ancoracon il rapporto?- A quelle parole, il Tenente rimase ammutolito, senza risposta, ma subito fu interrotta dal capitano. -Spiegerai dopo, prima i test di sincronizzazione.

Ma quando si presentarono alla sala controllo la trovarono chiusa. C'era soltanto Ritsuko al suo interno, con i computer spenti. Misato e Maya rimasero esterrefatte davanti a quella scena. I test erano programmati per quel giorno, eppure non c'era anima viva. -Sempai, cosa sta succedendo?- Chiese il tenente. La dottoressa Akagi, seduta davanti ad un computer, rispose con tono preoccupato. -Oggi i test sono annullati.- -Cosa?- Tuonò Misato, esterrefatta. Ritsuko non si scompose. -Riporta i children a casa, subito.- -Ma Ritsuko...- -Capitano katsuragi!- Le parole della dottoressa, dette con un tono duro, lasciavano presagire che quello che aveva detto era un ordine. Allora, Misato fece dietrofront ed uscì. Maya, invece, rimase pietrificata dalla notizia. Ritsuko, appena vide il capitano uscire, si alzò dalla sedia  e si diresse verso il tenente. Davanti a lei disse: -Oggi l'Abstergo si è presentata.-

-Ecco il treno.- Cawley accolse la notizia del collega con freddezza. Appena il treno si fermò ed aprì gli sportelli, sempre con una certa noncuranza, i due medici entrarono nel mezzo. Lester, appena dentro, spostò un attimo lo sguardo per sapere le varie destinazioni, ma fu subito interrotto da Cawleiy. -La prima fermata è la nostra.- Lester, esausto, si levò un attimo la giacca. -Secondo te, quando dovremo iniziare il lavoro?- A quelle parole, il Dottore ribattè: -Appena Vladic entrerà, la Nerv sarà già nostra.- -Allora, dovremo subito farci il culo.-
Scusate per questo capitolo che vi appare privo di senso, ma purtroppo serve pe entrare di più nella storia. Se poi vi parrà penoso, sappiate che concorderò. Grazie per aver letto.
  
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