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Autore: SakiJune    02/09/2007    2 recensioni
ATTENZIONE, SPOILER DI DEATHLY HALLOWS!
Questa storia è uno spin-off di "Why get back alone", ambientato nel corso del 10o capitolo. E' anche una death-fic, se tale può essere chiamata anche quando a morire non è precisamente uno dei protagonisti...
Pomona è la dea dei frutti. Di tutto ciò che cresce e germoglia e mette radici. E le radici di Pomona Sprout erano a Hogwarts... dove aveva amato ed era stata amata. Ma i ricordi sono lenti a riaffiorare.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CONTIENE SERISSIMI SPOILER DI DEATHLY HALLOWS!




Siamo arrivati alla fine. O meglio, con questo capitolo termina lo spin-off e la storia si ricollega a quella di "Why get back alone"... che proseguirà ancora per parecchio, penso.
(non è una minaccia)
Questo è stato il capitolo più difficile da mettere giù, e vedrete perché. Avrei voluto descrivere anche la scena nell'aula di Incantesimi (quando lui si sente male) dal punto di vista di Flitwick, ma siccome non potrà depositare quei ricordi, essi non ci sono nel Pensieve...
Le parole di Minerva sono simili a quelle che pronuncia nel sesto libro: compare così brevemente che mi sono sentita in dovere di mantenerla IC!
Infine, un avvertimento a tutti i lettori che vengono dal Veneto: il diminuitivo del nome della Sprout non ha nessun doppio senso! Se si può dire 'Mione, si può dire anche 'Mona.
A Petronilla: molti particolari sono un po' nebulosi per chi non ha letto la ff precedente, lo so... la nascita del 4^ figlio di Harry, il ritorno di Tonks e Lupin eccetera sono spiegati lì. Il gesto di James può sembrare inspiegabile, ma ho voluto creare un parallelo con Percy al Ministero, accecato dal potere... che si è poi ravveduto.
Grazie mille per avermi recensito!

SakiJune







"Ricordi tra le pagine della mia mente,
Ricordi che con il tempo, come il vino, diventano più dolci.
Un tranquillo pensiero fluttua verso il basso
e si adagia soffice a terra
come le foglie dorate in autunno..."

Memories, words & music by B. Strange - S. Davis






Erano di fronte al Preside Thomas, in vestaglia e pantofole.
Nonostante li avesse trovati in piena notte nel suo ufficio, non sembrava molto arrabbiato.
Però avevano paura lo stesso. Rosie temeva che per James ci sarebbero state ripercussioni agli esami, e James era preoccupato perché non erano riusciti a scoprire la verità fino in fondo.
- Mi piacerebbe sapere cosa cercate, e soprattutto chi vi ha dato la parola d'ordine per salire - disse alla fine il Preside, con aria noncurante.
James spiegò che era stato Nick. Non sapeva se confessarlo sarebbe stato controproducente... ma lo fece.
- Oh, allora cambia tutto. Sir Nicholas tradirebbe mai la mia fiducia: a meno che non ne valga davvero la pena. Che cosa cercavate, allora?
- Il... il Pensieve... - balbettò Rosie, incredula. Quando insegnava Difesa contro le Arti Oscure, era una persona molto severa. Ma adesso scopriva il suo lato gentile.
- Oh. - Dean ricordò le lacrime di Rosie, il suo smisurato affetto per Flitwick. Come Hermione, in fondo. Indicò un bacile di pietra, decorato finemente. - Quello. Non lo uso, sapete: non ho problemi di nessun genere con la memoria. E non l'ho ancora svuotato... - continuò con una strizzatina d'occhio. - Io torno a dormire... chiudete la porta, quando avete finito.
Stiracchiandosi, uscì dalla stanza.

- E' da sette anni che me lo chiedo... - disse lentamente James. - Siamo dei raccomandati, per caso?
- Ovvio, i nostri genitori sono stati degli eroi. Se non fosse stato per loro, You-know-who sarebbe ancora vivo e questa sarebbe una scuola di Deatheaters.
- Brr... però Hugo e Fred non hanno molti privilegi.
- La riconoscenza ha i suoi limiti. Hai presente quello che ha combinato Fred su in Owlery?
Rosie sfiorò la sostanza di cui era colmo il recipiente. Non accadde nulla. Infilò la mano dentro... e vide.

Scene di un'infanzia tormentata, tra fratelli e cugini tutti perfettamente umani, tutti rigorosamente squib. Risatine, insulti, dispetti di ogni tipo.
Il primo giorno di scuola. La sensazione prima sconosciuta di appartenere ad un luogo, ad un mondo; la sete di conoscenza... le lunghe ore di studio, piccoli e grandi trionfi.
Il colloquio di lavoro con il Preside Dippet...

"No, più avanti... i fili si aggrovigliano... non riesco a trovare quello che cerco"
Ecco!

Le loro conversazioni. Parole innocenti, frasi di cortesia.
Un corteggiamento d'altri tempi, paziente e delicato.
Lei arrossiva. Lui sperava.
Non ne venivano mai a capo.

Gli incantesimi per proteggere Hogwarts. La battaglia: la sconfitta di un Deatheater dal lungo viso appuntito e il suo desiderio di uno sguardo d'ammirazione da parte dell'unica donna che avesse mai amato.

Filch portava dei bagagli fuori dal portone e li caricava su una carrozza.
- Non è necessario che se ne vada!
- Mi dica un motivo per restare, professor Flitwick, uno soltanto!
E lui non capiva che la sua era una preghiera...
- I nostri studenti, professoressa Sprout. - Lei non rispose e si allontanò.
La carrozza partì, trainata dai thestrals. Non li aveva mai visti prima della battaglia.
- 'Mona... - sussurrò, mentre una lacrima gli bagnava il viso.
La McGonagall lo guardava con disapprovazione.
- Sono terribilmente delusa di lei... C'è bisogno di amore nel mondo. Ha sprecato l'occasione della sua vita, se ne rende conto?

Le immagini successive erano più recenti.
La Hooch era tutta eccitata e gli sventolava un giornale sotto il naso, su cui c'era un articolo che parlava della scoperta della Wiffli Sucktili, una pianta rarissima originaria dell'America Latina, da parte di Pomona Sprout. Nella foto la donna appariva tremendamente invecchiata e un poco a disagio.
Nell'intervista le veniva chiesto cosa significasse quel nome, ma lei aveva risposto che non stava a loro scoprirlo.

L'ultimo ricordo. L'ultimo che aveva avuto il tempo di depositare, almeno.
Flitwick sedeva lì nel suo ufficio, con in mano quel ritaglio spiegazzato e ingiallito. L'aveva riposto in un cassetto, sospirando. Qui il filo si interrompeva.

- James... lui l'ha aspettata per tutto questo tempo.
- L'avevo capito.
- Quel pomeriggio... quando è andato alla finestra, ha cominciato a ripensare a lei, e ha capito il suo messaggio. Ma era passato troppo tempo: e disperava di rivederla mai più...
- La Hooch non l'aveva avvisato che sarebbe arrivata, di questo sono sicuro. Non lo sapeva neanche lei.
Le mise una mano sulla spalla. - Beh, il mistero è risolto. Possiamo andare a dormire?
Rosie fece cenno di sì. Era davvero stanca. Diede un'ultimo sguardo alla cornice vuota sulla parete, poi andò verso la porta.
- Andiamo pure, Jam-
"Addio, signorina Weasley"
Si voltò di scatto. Il ritratto di Flitwick era tornato al suo posto.
"Non si azzardi a piangere mai più. Lei ha un amore felice. Non lo lasci mai fuggire via"


Il Preside Thomas non accennò mai, con nessuno, alla piccola incursione nella sua torre.
James superò con discreto successo i N.E.W.T. e l'anno dopo si diplomarono anche Rosie, Albus e Scorpius. Quest'ultimo aveva vinto le resistenze del padre (la cui reazione non era stata, all'inizio, molto diversa da quella di Hermione) e si preparava a presentare ufficialmente la fidanzata a Malfoy Manor.

Pomona Sprout si stabilì a Hogsmeade, e nessuno si stupì che il giardino della sua casetta fosse il più grazioso del villaggio. Visitava spesso le serre di Hogwarts, almeno finché le forze glielo consentirono. Visse comunque abbastanza a lungo da posare gli occhi sul visino spaurito di Selena Longbottom. E quando, piena di speranza, le chiese dove fosse suo padre, la bambina le fece il dono di una bugia pietosa...
Ma questa è un'altra storia, naturalmente.
   
 
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