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Autore: SilviAngel    13/02/2013    6 recensioni
Qualcosa di assurdo era successo.
Per quanto Stiles fosse oramai avvezzo a considerare l’assurdo la sua quotidianità, quello era troppo anche per lui.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Buonasera, come molti noteranno questo capitolo è un poco più corto dei precedenti, purtroppo per esigenze di narrazione, ho dovuto troncare qui.
Buona lettura.

Cap. 15

“A caccia di informazioni”
 
Derek atterrò facilmente a pochi passi dalla propria auto e sistemandosi il giubbotto si mise lentamente alla guida prendendo a escogitare una sequela infinita di piani la cui unica finalità era quella di far capitolare Stiles. Purtroppo ogni sua idea si infrangeva miseramente davanti all’evidente mancanza di tutta una serie di informazioni di base.
Conosceva i sorrisi di Stiles e i mille ritmi differenti che il suo cuore era in grado di seguire, ma come aveva brillantemente sottolineato lo stesso ragazzino, molti aspetti forse banali quali i suoi gusti o le sue passioni rimanevano per lui ancora avvolti nell’ombra.
E non poteva accettare che  Isaac lo conoscesse così bene.
 
Dovette però a malincuore arrendersi e, invertendo la rotta della Camaro, percorse la strada che lo avrebbe portato dall’unica fonte di notizie a sua disposizione: Scott.
Certo pensare che tutte le sue possibilità di riuscita dipendessero dallo spirito di osservazione del beta, lo terrorizzava, ma d’altronde aveva dovuto convenire che il miglior amico del suo obiettivo fosse la scelta più logica.
L’Alfa parcheggiò l’auto esattamente sotto casa McCall e sentendo rumori provenire dalla camera del ragazzo, si apprestò ad approfittare della grondaia per entrare.
Scott nonostante la musica a volume sostenuto – segno inequivocabile dell’assenza di Melissa – sentì che qualcuno di stava avvicinando e scrutando la propria finestra attese. Quando vide stagliarsi nello spazio aperto il profilo massiccio di Derek, si rilassò.
“Fai pure come fossi a casa tua eh?”
Il maggiore non lo degnò neppure di uno sguardo e certamente non aveva alcuna intenzione di perdersi in scuse o parole svenevoli.
“Non ho tempo da perdere e neppure ho intenzione di prendere l’abitudine di visitare casa tua” disse a denti stretti, posizionandosi davanti al liceale a braccia incrociate.
“Allora cosa sei venuto a fare qui?”
“Sono qui perché devi dirmi delle cose riguardo”
“Frena, frena! DEVI? Non esiste proprio, forse potrei aiutarti se fossi un poco più educato e gentile” lo pungolò Scott.
“Posso sbatterti a terra prima ancora che tu ti accorga che mi sono mosso dall’attuale posizione e aprirti la gola e sventrarti senza che tu possa cacciare un ultimo e solitario grido. Ora saresti così gentile da aiutarmi fornendomi le informazioni di cui necessito?”
Gli occhi di Scott si erano spalancati e nonostante fosse consapevole della propria forza, il tono freddo e impassibile di Derek aveva generato un lungo brivido che serpeggiò lungo la propria schiena e per questo decise che avrebbe potuto soprassedere sull’etichetta.
“Cosa vuoi sapere?”
“Voglio sapere cosa piace a Stiles e cosa detesta, per che cosa perde letteralmente la testa e cosa, al contrario, lo fa innervosire”
“Mi stai chiedendo di parlarti del mio migliore amico? E perché mai?”
“Perché… non sono affari tuoi!” si affrettò a concludere Derek, stupendosi di essere stato ad un passo dal vuotare il sacco.
“Certo che sono fatti miei e non pensare di metterti di nuovo a cercare di spaventarmi. Stiamo parlando di Stiles e, come ben sai, ce n’è uno solo in circolazione, quindi pretendo di sapere il motivo per cui dovrei dirti certe cose”
 
In realtà Scott, stupendo in primis se stesso, pensava di conoscere già il perchè, grazie soprattutto alla chiacchierata che lui e il castano avevano fatto.
I comportamenti così assurdi del cucciolo e il cambiamento che aveva notato quando Stiles era venuto a prenderlo dopo la sua fuga la dicevano parecchio lunga e quindi ciò che Scott voleva in realtà era una confessione in piena regola e solo dopo avrebbe raccontato quando sapeva.
“Oh al diavolo! Mi piace Stiles e lo voglio”
“Voglio? Se continui così, mi sa che hai ben poche speranze” mormorò il padrone di casa, muovendo qualche passo e sedendosi comodamente al centro del letto, indicò al lupo la seggiola della scrivania.
“Non diventerò un patetico Alfa tutto coccole e moine” sancì come se fosse una verità rivelata e assoluta.
“Peccato. Perché a Stiles piacciono parecchio le coccole e le moine” gongolò il ragazzino “preparati, il viaggio nell’affascinante mondo di Stiles Stilinski sta per iniziare”
 
In pochi minuti Derek scoprì che la sua dolce metà odiava la matematica, aveva un sano terrore per il professor Harris, amava la letteratura ed era molto orgoglioso di essere finalmente entrato nella squadra di lacrosse.
Abbandonato l’argomento scuola, Scott entrò in quello legato agli hobby e al tempo libero.
“So che ama moltissimo leggere. Mi ha raccontato che da piccolo usavala lettura per concentrarsi e focalizzare l’attenzione così che non se ne volasse via, poi la passione è rimasta. In camera sua puoi trovare di tutto, dai fumetti, ai saggi, alle raccolte di poesie”
“Quindi potrei regalargli un libro? Ma non saprei cosa”
“E qui entra in gioco il fantastico migliore amico, che ha salvato la cronologia di parecchie sue ricerche sul proprio pc” e alzandosi per raggiungere il laptop che si trovava esattamente alle spalle del nato lupo, lo accese.
Pochi attimi dopo, quattro occhi stavano scorrendo una serie infinita di link, quando si imbatterono in due elementi interessanti.
“Dici che dovrei presentarmi a casa sua con un mattone del genere? Se me lo tira dietro, fa male!” cercò di obiettare Derek.
“Fidati, sono certo che ne ha già una copia, ma questa è una edizione extra lusso. Ha passato più di un’ora una volta a decantare la raffinatezza di certe incisioni, quindi fidati, non ti arriverà in testa. Non rischierebbe mai di danneggiarlo”
“E l’altro? Sembra così sdolcinato”
“Cosa abbiano detto riguardo al romanticismo? A lui piace, quindi fattelo piacere. Cosa devo dire per convincerti? Ah, ecco ha letto l’opera completa di Jane Austen!”
“Se non riuscirò a… ti verrò a cercare” minacciò l’Alfa ficcandosi in tasca il foglietto su cui si era appuntato tutto.
“Due cose: Stiles adora il cibo spazzatura e, per ultima, scordati pure di entrare nei suoi pantaloni al primo appuntamento”
Derek ghignò avvicinandosi alla finestra “Fidati ho le mie armi per convincerlo”
“Fidati di quello che dico, il mio amico è un inguaribile romantico. Comunque in bocca al… vabbè buona fortuna”
Derek scomparve e il padrone di casa, sorridendo e sperando di essere stato utile a entrambi, optò per concedersi un lungo e rilassante bagno.
 
Mentre Scott si godeva la morbida schiuma e le bolle di sapone, mentre Stiles camminava su e giù per la propria stanza terrorizzato da quanto il lupo potesse avere in mente, il suddetto licantropo stava cercando nella libreria più fornita di Beacon Hills quanto necessario per entrare nelle grazie del castano.
Dopo circa mezz’ora di andirivieni tra gli scaffali e stringendo con orgoglio tra le mani il proprio bottino – pur avendo dovuto ammettere la sconfitta e chiedere entrambe le volte aiuto alla commessa – Derek si diresse verso la cassa dove, non pago, si fece incartare i libri singolarmente, pregustando la luce di sorpresa e curiosità che avrebbe attraversato le iridi ambrate.
Poggiati i regali sul sedile posteriore – nella speranza che esattamente lì, li avrebbero scartati – si diresse verso la casa dello sceriffo.
Arrivato di fronte all’abitazione di Stiles, il mannaro notò l’auto del padre già parcheggiata nel vialetto e confidando di poter ancora ricorrere all’appoggiò dell’uomo, suonò il campanello.
“Vado io pa’” sentì urlare un attimo prima che la porta di aprisse, rivelando l’adolescente che tanto desiderava.
“Ciao” lo salutò il moro con la voce bassa e roca, appositamente modulata.
“Cosa ci fai qui?” bisbigliò di rimando l’altro facendo un passo avanti e cercando di socchiudere la porta alle proprie spalle.
“Vorrei parlare con tuo padre”
“Cosa? Sei completamente fuori di testa? Non pensare che io ti permetta di mettere piede in casa dopo quello che”
“Stiles” la voce dello sceriffo lo interruppe “si può sapere cosa stai facendo lì fuori?” e terminando di parlare, l’uscio si aprì di nuovo del tutto “Oh, ciao Derek. Che fate qui fuori? Su, su entrate”
“Papà no, lui stava andando via” tentò di arginare la catastrofe che sapeva sarebbe giunta, senza però ottenere nulla.
“Sceriffo” esordì con tono serio il lupo “so che questa mattina si sarà stupito di trovarmi nella camera di Stiles, per questo motivo, sono qui per chiederle ufficialmente di poter frequentare suo figlio”
James spalancò gli occhi non potendo credere di aver davvero sentito quelle parole che pensava appartenessero alla propria epoca e di certo non a quella della nuova generazione.
Stiles intanto era rimasto senza parole e con le labbra dischiuse nel tentativo di convincerle a dire qualcosa di sensato.
Schiarendosi la voce, dopo l’attimo di imbarazzante silenzio, lo sceriffo borbottando rispose "Devo ammettere che la tua richiesta e le tue buone intenzioni mi stupiscono e ti fanno onore, ma spetta a Stiles decidere cosa vuole e cosa sia meglio per lui”
Lo sguardo del moro divenne cupo e abbassando il capo si preparò ad incassare quella mezza sconfitta, quando la voce decisamente allegra dell’uomo tornò a farsi sentire “Detto questo” lasciò calare con forza una manata sulla spalla dell’Alfa “in bocca al lupo! Dritto alla metà e conquista la preda! Io sono con te” e ridendo si rivolse poi al figlio.
“Forza vatti a preparare, non penso sia capitato qui a quest’ora per puro caso. Ho ragione?”
“in effetti, vorrei portarlo a mangiare fuori” confessò Derek.
“Ma io” Stiles provò a infilarsi nella conversazione, ma gli fu impedito.
“Muoviti o preferisci che si fermi a cena qui, così che io possa raccontargli tutti gli esilaranti aneddoti della tua infanzia?”
“Volo” e un attimo dopo era già di sopra.
   
 
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