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Autore: Lilly_93    21/02/2013    5 recensioni
[RumpelstitskinxBelle]
Finalmente intravide il cancello nero semiaperto: lo spalancò completamente, entrando nello spiazzo semicircolare che conosceva a menadito. Sfiorò con lo sguardo le lapidi una accanto all'altra, una fila infinita di nomi e volti ormai inesistenti, vivi solo nel ricordo di chi li aveva amati.
Ma lei sapeva che i ricordi non sono abbastanza, non quando si ama davvero qualcuno.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Belle camminava lentamente, stringendosi nella felpa per tentare di ripararsi dal freddo di metà gennaio. Il cielo era scuro sopra di lei, le grandi nuvole grigie non presagivano nulla di buono, e lei quasi sperava che potesse piovere, affinchè le lacrime del cielo si confondessero con le sue.
Nella mano destra, una rosa rossa appena presa dal negozio del padre: la stringeva con forza, incurante delle spine che le pungevano le dita, quasi ad augurarsi che il dolore fisico potesse anche solo per poco sostituirsi al dolore dell'anima, molto più profondo e lacerante.
Un tuono rimbombò minaccioso, facendo tremare le vetrine dei negozi ai quali passava accanto: la gente corse a rintanarsi nelle case o nei bar, tentando di evitare l'acquazzone che sarebbe arrivato di lì a poco. Lei era l'unica persona in giro, l'unica incurante del brutto tempo, e forse era meglio così.
Ci sono dei momenti, nella vita, in cui è meglio rimanere soli.
La ragazza percorse le strade della ormai familiare Storybrooke, ripensando con tristezza alla sua vecchia terra, agli anni forse non felici, ma senza dubbio più sereni che aveva trascorso lì, desiderando per un istante di poter tornare indietro nel tempo e cambiare il corso degli eventi.
Superò velocemente la grande radura nella quale i germogli dei fagioli magici crescevano rapidamente, grazie all'accurato lavoro dei nani. Tutti si stavano operando per far sì che quelle piante potessero riportarli a quella che un tempo era casa loro, ma Belle non era sicura che quella potesse essere la soluzione migliore. Non era sicura che bastasse ritornare nel proprio mondo per far sì che il dolore, la solitudine e i ventotto anni passati sotto altre identità potessero svanire, quasi come se non fossero mai esistiti.
Finalmente intravide il cancello nero semiaperto: lo spalancò completamente, entrando nello spiazzo semicircolare che conosceva a menadito. Sfiorò con lo sguardo le lapidi una accanto all'altra, una fila infinita di nomi e volti ormai inesistenti, vivi solo nel ricordo di chi li aveva amati.
Ma lei sapeva che i ricordi non sono abbastanza, non quando si ama davvero qualcuno.
Un vento freddo le scompigliò i capelli e le spazzò via dalle guance le poche lacrime che le erano scese, dispettose, dagli occhi. Svoltò a destra, a sinistra e poi di nuovo a destra, finchè non raggiunse il posto desiderato, l'unico luogo nel quale poteva sperare di trovare un pò di pace.
Sfilò i fiori ormai diventati secchi dal vaso: non ricordava di averli mai portati, quindi ipotizzò che potesse essere stato Bae. Sostituì il mazzo di girasoli con la rosa rossa, una scelta ovviamente non fatta a caso.

-Chi era?-
-Solo una vecchina che vendeva fiori. Per voi... se l'accettate-
-Certo, grazie-

Nonostante tutto, le sfuggì un sorriso al pensiero dei maldestri tentativi di Rumpelstiltskin di fare amicizia con lei a palazzo. Quella rosa rossa che le aveva donato rappresentava tutto ciò che era stato il loro rapporto: come un rosa, infatti, era stato splendido e intenso, ma fugace. Il fiore al centro del tavolo nel castello oscuro era appassito dopo solo un giorno, ma per quel giorno era stato il fiore più bello che lei avesse mai visto.
Ogni tanto, quando ripensava alla brevità della loro relazione, Belle tentava di alleviare la sofferenza pensando che in fondo tutte le cose belle sono destinate a durare poco: non è importante la durata, si diceva, bensì la qualità del tempo speso insieme.
Ma poi le bastava tornare davanti a quella tomba, leggere il nome dell'uomo che amava inciso su quella lapide, ripensare al momento in cui aveva scoperto il suo corpo ormai privo di vita, esattamente un anno prima, per capire che per quanto fantastici fossero stati i giorni passati insieme, non erano stati abbastanza.
Sfiorò appena la foto nel riquadro ovale con la punta delle dita: ricordava precisamente il momento in cui era stata scattata, in quanto era stata lei. Belle aveva comprato la macchina fotografica pur non sapendola usare, e si era fatta spiegare da Rumpelstitskin a cosa serviva precisamente quel curioso oggetto. Quando finalmente aveva capito, lo aveva costretto a mettersi in posa, nonostante le sue lamentele. Quello era l'unico scatto che possedeva di lui, ma non ne aveva bisogno: il suo volto era ben fissato nella mente della ragazza, così come la sua voce, la sua risata, le sue labbra sulle sue e i suoi abbracci.
Ma quelle non erano gli unici ricordi presenti nella sua testa: accanto al sorriso di Rumpelstitskin - quel sorriso che lui riusciva a fare solo a lei - c'erano altre immagini, molto più dolorose e crudeli, in grado di cancellare ogni briciola di felicità dal suo cuore.
C'era il suo corpo ormai esamine, riverso a terra, tra le braccia di Bealfire. C'era quel pugnale macchiato di sangue, il sangue dell'Oscuro, abbandonato sul pavimento subito dopo che Hook l'aveva utilizzato per ottenere finalmente la vendetta che stava cercando.
Gli eventi precedenti erano troppo confusi perchè Belle riuscisse a ricostrurli in ordine cronologico: quello che sapeva era che un'attimo prima si trovava in ospedale, senza alcun ricordo sulla sua vita, e l'attimo dopo la memoria era tornata come se nulla fosse, lasciandola perplessa. Si era vestita quasi automaticamente, con l'unico desiderio di uscire da quel posto e tornare ad essere la donna che era prima di cadere al di là del confine della città. Aveva ignorato i richiami dell'infermiera che le intimava di tornare a letto ed era corsa verso l'unico luogo che le veniva in mente, l'unico posto dove la sua mente ancora poco lucida le ordinava di andare.
Ed era lì, in quel banco dei pegni, che Belle aveva scoperto ciò che era successo, grazie al racconto del figlio che Rumpelstitskin aveva cercato tanto a lungo e che aveva ritrovato, troppo tardi.
Belle non sapeva come la memoria le era tornata, e qualcosa le diceva che aveva a che fare con la morte di Rumpelstitskin, ma non le era mai interessato scoprire i dettagli.
Quando aveva capito che non avrebbero più avuto la possibilità di stare insieme, di essere finalmente felici, tutto il resto aveva perso importanza. Si era semplicemente accucciata accanto al corpo, l'aveva abbracciato ed era rimasta così, senza nemmeno la forza di piangere, fino a quando qualcuno aveva avvertito Ruby. Lei l'aveva delicatamente portata via da lì, e se la sua mente le diceva di opporsi, di rimanere lì a vegliare sull'uomo che amava, il corpo non ne aveva avuto la forza. Lo shock, le troppe emozioni e la quantità di tranquillanti che le avevano somministrato in ospedale le impedivano di fare ciò che la testa le ordinava.
Si era lasciata trascinare via da Ruby, erano andate da Granny ed erano rimaste lì tutta la notte, in attesa di qualcosa che non sarebbe mai potuto accadere.
La vita era andata avanti a Storybrooke: il funerale si era svolto alla presenza di poche persone, giunte lì solo per solidarietà con Belle, e tutto era tornato alla normalità, per quanto possibile.
Hook si era nascosto chissà dove, consapevole che ciò che aveva fatto lo avrebbe condannato ad una fuga eterna: non che la cosa lo turbasse, naturalmente. Lo scopo della sua vita era sempre stato uccidere l'uomo che gli aveva portato via la sua donna, ad ogni costo.
Belle aveva passato molto tempo con Baelfire, consapevole che questo era ciò che avrebbe voluto Rumpelstitskin. L'aveva aiutato a fare amicizia con Henry, a riconquistare la fiducia di Emma, e tutti insieme erano riusciti a formare, anche se con molte difficoltà, una sorta di famiglia allargata anticonvenzionale.
Lui ne sarebbe stato orgoglioso, ne era certa. Sapeva che tutto sarebbe stato più magico se anche Rumpel avesse potuto godere di quel clima familiare per il quale aveva tanto combattuto in passato, ma come lui stesso le aveva insegnato, la magia ha sempre un prezzo.
Quello che aveva dovuto pagare lei per recuperare la memoria era stato davvero alto.
Rimase lì per un pò, lasciando che la pioggia le lavasse via dal viso le lacrime che non era riuscita a trattenere e l'ondata di tristezza che l'aveva colta, finchè stanca e fradicia decise di tornare a casa. Emma e Bae l'avevano invitata a cena quella sera, e non sarebbe mancata per niente al mondo.
Rivolse un ultimo sguardo alla lapide, sorridendo appena: in passato aveva imparato a non arrendersi mai, nemmeno quando le circostante glielo imponevano, e non si sarebbe arresa nemmeno questa volta.
Sarebbe tornata a vivere, ad essere felice, con la consapevolezza che sarebbe arrivato il giorno in cui, in un altro universo forse, sarebbero tornati nuovamente insieme, senza più dolore e infelicità.
Solo Rumpelstitskin, Belle e il loro amore.


***Spazio autrice***
Ero un pò titubante su questa shot, un pò perchè non mi convince molto, un pò perchè uccidere Rumpel (anche se solo per finta) non è stata una bella cosa T.T
Questo delirio è nato dal fatto che il promo della 2x15 mi ha terrorizzata (chi l'ha visto capirà) e la malsana idea che vogliano far fuori Rumpel mi ha perseguitata per un bel pò. Così la mia vena drammatica ha preso il sopravvento e ho tirato fuori questa cosa. Non so nemmeno se ci sia un cimitero a Storybrooke XD
Fortunatamente ho appena letto uno spoiler sulla 2x16, ovvero che ci sarà una dichiarazione da parte di Rumpel a Belle e le loro scene saranno commoventi *-*
Il mio cuore Rumbelle ha iniziato a battere fortissimo, aspetterò quella puntata con ansia <3 Rumbellers, gioite con me *-*
Come sempre il titolo è tratto da una canzone, in questo caso Swans, cantata da Unkle Bob. E' una delle 19826480 canzoni che io associo ai Rumbelle perchè le parole sembrano scritte per loro.
Vi ringrazio per aver letto. A presto,
Lilly_93

  
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