#02
James
amava le sfide.
Rammenti,
Victoria?
Rammenti
il suo sorriso?
Rammenti
il tono con cui parlava dell’eternità? Delle
avventure che avreste vissuto? Superato?
Cosa
n’è rimasto, Victoria?
Rabbia.
Quella
che ti imporperebbe le guance se fossi ancora umana. Una
miserevole, inutile, umana.
Rabbia
cieca, violenta, quella che consuma, arde come il fuoco.
Distruzione.
Distruzione
perché loro avrebbero dovuto pagare,
lei avrebbe dovuto pagare, lui
avrebbe dovuto pagare.
Sangue.
Una
scura macchia di sangue che immaginavi avrebbe percorso le tue labbra.
E
fiamme.
Le senti? Stanno
logorando.
Sono
quelle fiamme che bramavi avvolgessero i tuoi nemici, quelle che
danzano, ti
circondano, ti uccidono.
James
– fa male pronunciare il suo nome, non credi? – ha
perso.
È
inutile negare, gridare, tentare di fare
qualcosa.
Ha
perso e tu, Victoria, la sua alleata di sempre, sei stata sconfitta
insieme a
lui.
Adesso
la senti?
È
fatale.
No,
non è rabbia o distruzione, nemmeno quel dolce nettare che
tanto ami.
È
la morte,
potente nella sua
essenza oscura, che cinge tutto ciò
ch’è rimasto di te.
È
la morte a cui cerchi futilmente di opporti, nonostante abbia
già trionfato.
Il
primo capitolo è rimasto – a parte qualche
correzione – invariato, mentre quest’ultimo
è stato quasi completamente riscritto.
Comunque,
ribadisco i miei più vivi “grazie” a chi
ha letto gli orinali e anche a quelle
persone che passeranno di qui adesso.
Naturalmente
siete tutti invitati a recensire! :)
Un
abbraccio,
Dream.