Un po' di tempo fa scrissi un romanzo breve intitolato "Le mie vacanze al mare": parlava di sole, di mare e di speranza, anche se a una prima occhiata non sembrava. DreamNini - che sottoscrivo, da molto tempo legge i miei lavori con infinita pazienza e sincero interesse - mi suggerì di realizzare una sua versione speculare. Ora, non ho scritto un altro romanzo breve, perché la portata della storia che intendevo realizzare non era così ampia: si tratta di un racconto di medie dimensioni, suddiviso in tre microcapitoli, e parla del freddo, della disperazione e delle mie personalissime turbe (perciò siete avvertiti). Il tema dell'incubo "reale" alla maniera di Kafka (non che voglia fare paragoni!) ritorna in molte delle mie produzioni, e questa è una delle tante; solo, è forse la più personale e la più nostalgica. Si, ho nostalgia delle mie paure infantili. Detto questo, beh, mi sa che è più lunga la descrizione della storia in sé. Un grazie a DreamNini.