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Autore: Stria93    26/02/2013    4 recensioni
Con tutta la delicatezza di cui era capace le sfilò piano il libro dalle mani: “La Bella e la Bestia”
Un titolo appropriato, qui abbiamo sia l'una che l'altra pensò.
Per un attimo si chiese se fosse il caso di svegliarla oppure di portarla nella sua “stanza” ma alla fine decise che sarebbe stato proprio un peccato interrompere il suo sonno sereno, inoltre sarebbe stata una bella compagnia e una gradita visione mentre si dedicava alla filatura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitava spesso che Rumpelstiltskin si allontanasse dal Castello Oscuro per qualche tempo.
Ormai Belle viveva lì come governante da abbastanza tempo perchè il Signore Oscuro si fidasse tanto da lasciarla sola e libera di girovagare per le ampie stanze del castello, ovviamente con qualche limite.

Quel giorno l'uomo l'aveva avvisata che avrebbe dovuto assentarsi per i suoi affari tutta la giornata e verso metà mattina era partito per chissà dove.
Belle aveva sbrigato tutte le faccende quotidiane: aveva spolverato la sua collezione di oggetti bizzarri, aveva pulito e messo in ordine tutto il castello, battuto i tappeti e ripulito i camini dalla cenere.
La giornata era passata velocemente tra un'occupazione e l'altra e, dopo una cena consumata in solitudine, Belle decise che dato che non aveva più nulla da fare e Rumpelstiltskin non era ancora rientrato, si sarebbe goduta il tepore del camino e un buon libro.
La biblioteca era in assoluto il suo ambiente preferito in tutto il Castello Oscuro.
Era uno stanzone ampio e luminoso e ogni centimetro quadrato era occupato da volumi di ogni età, argomento e dimensione.
Qualche settimana prima Rumpelstiltskin l'aveva sorpresa a contemplare incantata i titoli di alcuni libri che narravano di avventure, eroi e amori e vedendo l'espressione rapita e desiderosa di lei, le aveva dato il permesso di leggere ciò che voleva a patto che poi rimettesse a posto.
Belle aveva il sospetto che i libri più importanti e pericolosi, quelli che trattavano di magia, fossero custoditi nel laboratorio del Signore Oscuro, una delle stanze a cui le era interdetto l'accesso, ma in effetti non le importava più di tanto dato che la biblioteca contava almeno un migliaio di volumi.
Quella sera la ragazza scelse un libro il cui titolo la folgorò immediatamente: “La Bella e la Bestia”.
Non era un volume corposo e forse sarebbe riuscita a terminarlo entro quella sera.
Si accomodò su un divano di pelle nera largo e morbido posto proprio davanti al camino nella sala in cui Rumpelstiltskin filava la paglia con l'arcolaio e la trasformava in oro.
La storia la rapì immediatamente e in più di un'occasione si sentì incredibilmente rappresentata dalla Bella, nella quale vedeva se stessa e la sua condizione; d'altro canto la Bestia poteva benissimo essere Rumpelstiltskin.
A proposito di lui...era ormai notte inoltrata e non era mai capitato che ritardasse tanto.
Solitamente la ragazza andava a letto presto dato che le sue giornate cominciavano di prima mattina ed erano abbastanza impegnative ma quella sera decise che avrebbe aspettato il ritorno dell'uomo.

 

Rumpelstiltskin sbuffò e gettò il mantello di lato.
Quell'accordo si era protratto oltre quello che pensava ma alla fine era riuscito ad ottenere ciò che voleva, come sempre.
Era la prima volta che faceva così tardi da quando Belle viveva al castello ma immaginava che la ragazza fosse già a dormire nella sua stanza (o per meglio dire “cella”) da un pezzo.
Anche in sua assenza la giovane si era data da fare, notò: la sua collezione splendeva e tutto era in ordine.
Decise di passare dalla cella per controllare che la sua governante fosse effettivamente “al suo posto” ma quando aprì piano la porta per non svegliarla trovò il pagliericcio vuoto.
Rumpelstiltskin rimase fermo sulla soglia della cella a metà tra lo stupore, l'orrore, la paura e la rabbia e una miriade di domande lo assalirono: Dov'era? Le era successo qualcosa? Era fuggita? Era in pericolo?
- BELLE! - iniziò a gridare il nome della ragazza per tutte le stanze del castello e quando vide che la sala dell'arcolaio era fiocamente illuminata da una luce proveniente dal camino vi si precipitò immediatamente.
Subito tirò un sospiro di sollievo quando trovò Belle profondamente addormentata sul divano con il libro che stava leggendo ancora aperto tra le mani.
Rumpelstiltskin si chinò su di lei e si concesse un momento per osservarla.
I bei boccoli castano-ramati le incorniciavano il viso disteso nel sonno, le labbra rosee erano leggermente socchiuse, l'espressione del volto era serena e rilassata e il suo petto si alzava e abbassava dolcemente, al ritmo del suo respiro regolare.
Nel complesso era davvero una visione divina e Rumpelstiltskin non potè trattenere un sorriso.
Con tutta la delicatezza di cui era capace le sfilò piano il libro dalle mani: “La Bella e la Bestia”

Un titolo appropriato, qui abbiamo sia l'una che l'altra pensò.

Per un attimo si chiese se fosse il caso di svegliarla oppure di portarla nella sua “stanza” ma alla fine decise che sarebbe stato proprio un peccato interrompere il suo sonno sereno, inoltre sarebbe stata una bella compagnia e una gradita visione mentre si dedicava alla filatura.
Non gli era mai capitato prima d'ora di trovarsi con lei in un momento tanto intimo.
Le sfiorò piano una guancia e i capelli, voleva riempire i suoi occhi della sua quell'immagine, poi si diresse all'arcolaio e iniziò a filare la paglia.
Benchè non dovesse concentrarsi più di tanto, dato che ormai i gesti erano diventati automatici, gli risultò molto difficile mantenere l'attenzione sul suo lavoro.
Il suo sguardo continuava a indugiare sulla ragazza addormentata sul divano e sentiva farsi strada dentro di lui pensieri e emozioni che non gli erano famigliari: tenerezza, istinto di protezione, affetto....non aveva più a che fare con questi sentimenti ormai da molto tempo, da quando aveva perso suo figlio Bae, ma con l'arrivo di Belle qualcosa era cambiato.

Il resto della notte passò velocemente, troppo per Rumpelstiltskin, che a malincuore dovette smettere di filare e decidere il da farsi perchè di lì a poco Belle si sarebbe svegliata.
Ci aveva pensato a lungo mentre filava, ormai la ragazza era al castello da qualche tempo e si era comportata egregiamente, svolgendo un ottimo lavoro; inoltre l'inverno era alle porte e in quel luogo circondato dalle montagne le temperature diventavano alquanto rigide in quella stagione e la cella nella quale la giovane dormiva non era certo la stanza ideale in quelle condizioni.
Avrebbe potuto ammalarsi e una governante malata non gli serviva a nulla, anzi, gli sarebbe stata solo di peso.
Rumpelstiltskin decise che le avrebbe offerto una delle camere del castello, in cui almeno avrebbe potuto avere un letto comodo e un camino per scaldarsi.
Guardò di nuovo la ragazza, che dormiva ancora profondamente, e decise che non avrebbe mai dovuto sapere cos'era accaduto quella notte, avrebbe fatto finta di nulla, sarebbe andato nella sua camera come se non fosse mai passato per quella stanza trovandola sul divano.

 

Belle aprì piano gli occhi.
Si sentiva straordinariamente riposata. Per un attimo ebbe difficoltà a capire dove si trovasse poi le tornò alla mente la sera prima: il camino, il divano, il libro, Rumpelstiltskin che non era ancora rientrato. Doveva essersi addormentata e aver passato lì tutta la notte.
Si alzò e notò che era ancora piuttosto presto, non avrebbe iniziato a “lavorare” che tra un'ora, così decise di andare a farsi un bagno per potersi svegliare come si deve.
Nel frattempo pensava a Rumpelstiltskin: chissà se era tornato? Sperava proprio di sì.
Sapeva che non c'era motivo di preoccuparsi per la sua incolumità dato che era l'uomo più potente di quel regno e di molti altri, ma non le andava di rimanere di nuovo sola e anche se trovava difficile capacitarsene, il giorno prima aveva sentito la sua mancanza.

Quando la ragazza tornò nella sala dell'arcolaio, dove serviva la colazione al Signore Oscuro lo trovò già seduto al lungo tavolo di legno, in attesa.
Fu colta da un grande sollievo nel vedere che era tornato: - Buongiorno! - lo salutò con un sorriso.

- Buongiorno dearie. Mi sembri piuttosto allegra oggi. - disse lui con un ghigno.

- Oh, è solo che ho dormito bene stanotte. Tutto qui...e bè, sono felice che che siate tornato. - quelle ultime parole le erano uscite prima che potesse fermarle e un lieve rossore le colorò le gote.

Rumpelstiltskin sembrò sorpreso: - E perchè ti mancava tanto la mia compagnia, dearie? -

La ragazza alzò le spalle: - Non saprei. Forse perchè questo castello è così grande per viverci soli. Chiunque, ogni uomo si sentirebbe solo qui dentro...anche voi, ed è per questo che mi avete voluta qui vero? -

Forse stava diventando fin troppo sfacciata ora ma ormai aveva dato il la.
Rumpelstiltskin la guardò intensamente: - Ma io non sono un uomo. - disse con un tono che le faceva intendere che quella conversazione era finita....per ora; ma Belle non si sarebbe data per vinta. Avrebbe scoperto di più sul suo carceriere, avrebbe scavato a fondo nel suo animo tormentato per portare alla luce il buono che sapeva risiedervi, per quanto potesse negarlo.

 

 Ciao a tutti! Dopo circa un mese a rimuginare se fosse il caso o meno, mi sono decisa a pubblicare la mia prima storia e spero davvero che non sia venuto fuori un disastro totale. Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno a ancora di più chi vorrà lasciare una recensione, anche per darmi qualche consiglio che è sempre graditissimo!
Un bacio! :)
Stria93

 


 

  
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