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Autore: Shayla_the_angel    07/03/2013    2 recensioni
Buon giorno care lettrici e cari lettori di EFP...che dire su questa mia nuova fic senza rivelare troppo? Non lo so. Ovviamente i protagonisti indiscussi sono sempre e solo loro (^^) e la loro storia si intreccia con quella di Clare, una ragazza particolare, con un passato difficile da dimenticare, soprattutto perché ci sono evidenti testimonianze di quel passato, che tornano a tormentarla ogni volta che guarda gli occhi azzurrissimi del bambino che dorme nel lettino accanto al suo. I titoli dei capitoli sono strettamente legati alla musica. Che so...potrebbero essere titoli di canzoni oppure frasi che magari mi hanno colpita o che semplicemente ci stanno bene...in ogni caso alla fine di ogni cap vi avviserò riguardo autore e canzone (almeno se non le conoscete le andate a sentire poi mi fate sapere =D)...poi che altro rivelarvi? Non saprei...vi chiedo perdono se verrà fuori una schifezza (il che mi sembra abbastanza probabile visto il mio umore da topo morto =D) e se, come al solito, Gustav avrà un ruolo piuttosto marginale. Mi impegnerò tantissimo per tenerlo in mezzo alla storia, ma ho letto pochissima roba sul suo conto e non so proprio come gestire il personaggio...vabbè...in ogni caso vi auguro buona lettura.
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Eccomi qui, chiedo perdono per non aver aggiornato, ma il weekend scorso sono stata letteralmente sequestrata a casa della mia amica a causa della neve (60 cm!!!!!!!) comunque…
Rieccomi, temo di aver creato confusione nel capitolo precedente chiamando la ragazza con due nomi differenti. E chiedo venia per questo, sarà comunque spiegato in questo capitolo. Ora vi lascio leggere, perché suppongo sarete tutti curiosi di sapere cosa diavolo succederà adesso!

Let’s go!

 

52.Bastards

 

«Signorina per quale motivo il matrimonio è stato annullato?» mi chiese la giornalista.

«Io…io non ne voglio parlare» risposi.

« È a causa di quanto pubblicato dai giornali di stamattina?» insistette un altro.

«Sentite, lasciatemi stare! Ora non sono in condizione di parlarne, quindi vedete di sparire. È tutta colpa vostra se adesso sono qui, così. Siete contenti di avermi rovinato la vita pubblicando quelle cose? Bene, sono contenta per voi. Ma adesso andatevene!» gridai facendoli allontanare da me.

Lydia mi aveva lasciato la sua stanza, a casa dei suoi genitori. Sapeva che non ero in condizione di rimanere da sola.

 

---

 

Mi svegliai di soprassalto. Terrorizzata.

Ero nel mio letto. Lydia respirava profondamente accanto a me. Michail dormiva come un ghiro.

Guardai l’ora sulla sveglia. Erano solo le 2.00.

Sospirai, quindi mi rigirai nel letto e mi riaddormentai.

Grazie al cielo era stato solo un incubo.

 

---

 

Avevo visto quella tipa altre volte, ma non riuscivo a ricordare dove.

La vidi seguire Tom verso il bagno, poi notai che lanciò un’occhiata oltre il nostro tavolo. Mi voltai per trovare il “destinatario” del suo sguardo e vidi lui.

Il più grande bastardo ficcanaso della storia del giornalismo.

Jerome Crousseau.

Ecco chi era lei. La sua donna. Ecco perché stava seguendo Tom.

Merda!

Mi alzai di scatto e raggiunsi Tom, che con le spalle al muro era stato letteralmente assalito da quella bionda.

«Tom!» esclamai, mettendomi in mezzo al raggio d’azione della macchina fotografica.

Lei si voltò nella mia direzione, livida di rabbia.

«Che vuoi?» mi chiese.

«Tu sei Sarah Crousseau, giusto? Con che nome ti sei presentata stavolta? So che hai la fama di essere un’ottima attrice. Ora ti do un consiglio da amico. Sparisci. Ho visto il tuo compare in fondo al locale. Avete cinque secondi per uscire o chiamo la polizia. So benissimo che avete un paio di denunce per stalking e anche per estorsione, quindi vedete di far sparire i vostri brutti musi da qui dentro» dissi avvicinandomi abbastanza in modo che mi sentisse solo lei.

Il suo sguardo era cambiato. Si allontanò in fretta e dopo poco la vidi uscire dalla porta accompagnata dal bastardo.

Tom era ancora appoggiato al muro, con uno sguardo sconvolto.

«Hey, tutto apposto?» gli chiesi avvicinandomi.

«Più o meno…cazzo stavo per combinare un bel casino» disse.

«Ma non è successo nulla…e poi non hai tutta sta colpa. Sei ubriaco e anche stanco. Andiamo a casa. È meglio che per domani mattina tu sia in perfetta forma».

Saldammo il conto e tornammo a casa. Non raccontammo nulla agli altri giusto per non allarmarli.

 

---

 

 

La casa era silenziosa e ordinata.

E rimase così per un paio di secondi dopo il nostro ingresso.

«Io ho fame!» esclamò Tom, quindi si rintanò in cucina e cominciò a trafficare con le antine dei mobili, pentole, padelle, piatti e bicchieri.

«Tom! Sveglierai le ragazze se vai avanti a fare questo puttanaio!» sussurrai.

«Grazie per le ragazze Gustav» disse Simone entrando in cucina.

«Mamma?!?» esclamarono i due gemelli, alquanto allarmati.

«Sì ragazzi…ora Tom, tesoro, domani mattina tecnicamente dovresti sposarti. Direi che è il caso che tu vada a letto, non trovi?» disse, prendendo una padella dalle mani del mio amico.

Lui annuì, quindi si dileguò, seguito a ruota da Bill.

«Grazie» le dissi, poi andai anche io  a dormire.

 

---

 

Mi accesi una sigaretta, stiracchiandomi e sbadigliando.

«Non è ora che vada a letto anche tu?» mi chiese Simone.

«Sì sì, ho solo bisogno di un secondo di tranquillità.

«Io mi ritiro ragazzi, ci vediamo domani mattina» disse Gordon sbadigliando e allontanandosi.

«Georg tutto ok?» mi chiese la madre di Tom.

Annuii poco convinto.

«Georg Listing, ti ricordo che ti conosco da quando eri un ragazzino e non sei mai stato capace di dire balle. È tutto apposto?» chiese nuovamente sedendosi accanto a me e prendendo una sigaretta dalla vestaglia.

Sospirai.

«Sì tutto apposto, solo che lì al pub abbiamo rischiato lo scandalo, per colpa di un paparazzo bastardo».

«Raccontami tutto».

Le dissi di Jerome, le dissi della sua “compagna”, di come si era avvicinata a Tom, di come volevano rovinare il giorno più bello della vita dei miei due amici.

«L’importante è che ora sia tutto apposto. Vai a dormire Georg, è tardi e domattina dovrete essere tutti in perfetta forma».

Le sorrisi e andai in camera mia.

Aveva ragione. Era tutto apposto e nessuno sarebbe riuscito a rovinare il matrimonio del mio migliore amico.

 

Eccoci, ho finalmente finito. Scusate ma oltre alla neve ho avuto problemi col pc :’( quindi è stato un travaglio finire il capitolo.

Comunque il titolo è veramente idiota…o quanto meno la citazione è proprio idiota a parer mio e me ne vergogno un po’.

È una parola (sì una parola, totalmente decontestualizzata tra l’altro) dalla canzone “Walking disaster” dei Sum41. La frase d’origine sarebbe:

A walking disaster

The son of all bastards […].

Mi scuso anche per la cortezza, ma siccome adesso c’è il matrimonio, non mi sembrava il caso di metterlo assieme :D

Ora vi lascio che provo a scrivere ancora un po’, ma credo che non produrrò molto visto che tra venti minuti devo uscire :D

Al prossimo capitolo! Bye <3

   
 
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