Storie originali > Comico
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Autore: Linaaa    11/03/2013    0 recensioni
Può una ragazza che ha perso la fiducia nell'amore,nell'amicizia e in altri valori fondamentali,trovare la speranza per merito di due persone così meravigliose?..
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2. E il sorriso è sulle labbra ma non illumina gli occhi. Passo la mano tra i capelli, sconvolta. Anche oggi ,come ogni notte da quando lei è andata via, il mio sonno è disturbato dagl’incubi , che immancabilmente mi fanno svegliare di pessimo umore. Mi vesto in fretta e vado in cucina a fare colazione, determinata a non compromettere il primo giorno di scuola. Tanto lei non torna. Lo sai vero? La vedrai ogni giorno, sorridere, scherzare con gli amici, ma tu, tu ormai sei tagliata fuori. Scuoto la testa esasperata. Credo di essere di ventata pazza ormai. La mia testa mi fa brutti scherzi, a volte dimenticando che la mia amicizia con lei sia finita. E allora penso “oddio devo dirlo a Gio !” E poi ricordo che Gio non ascolterà più nulla di ciò che ho da dire. Ormai io sono storia passata. E mi chiedo cosa m’impedisca di andare avanti, visto che sembro essere l’unica che ricorda tutte le belle serate passate insieme, a raccontarci di tutto e di niente. Come mi manca. VRRRRRRR VRRRRRRRRR VRRRRRRR!!!! Sobbalzo dallo spavento. Il telefono squilla insistentemente. -Ma insomma, che c’è?- ringhio alla persona dall’altro capo del telefono, che non è altri che una delle mie migliori amiche, Ary. -C’èèè cheeeee sei in ritardo ammmore! Vuoi cominciare l’anno con un ritardo? Tra cinque secondi esatti me ne vado. – risponde lei cantilenando –Nonononoo!!! Arrivo arrivo! Esco di casa sbattendo la porta, e con un fiatone della malora. 2,1.. A ecco. Giusto in tempo. Andiamo va. I mattoni rossi dell’edificio si stagliano imponenti, come una prigione, davanti a me , quella stessa prigione che mi ricorda gli abbracci, le risate, le urla, il casino… SME?!?! SME!! -Che c’è? Perché urli?- chiedo spaesata - Avevi uno sguardo così triste.. a che pensavi?- mi guarda, in viso una preoccupazione che mi fa venire voglia di abbracciarla e dirle che va tutto bene, anche se sono io quella che ha bisogno di conforto. -Ma no, nulla. Non ricordo nemmeno io- sorrido scioccamente, e lei pare tranquillizzarsi, anche se non sembra del tutto convinta della mia risposta -Signore e signori, ecco a voi l’entrata per l’inferno..- annuncio tetra varcando la soglia del mio tormento.
  
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