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Autore: nari92    14/03/2013    12 recensioni
Mr Gold vuole solo una serata romantica con Belle, ma lei ha in mente un altro piano, una cena di famiglia! Come andrà la serata?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Emma Swan, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Indovina chi viene a cena



 
Capitolo 1: Una sorpresa per Mr Gold
 
 
Era stata una giornata stressante al banco dei pegni. Prima Regina: nonostante stesse provando a diventare “buona” per amore di Henry sembrava non provare il minimo rimorso nel tormentare quotidianamente il suo nemico-amico di sempre. Pareva sentirsi legittimata ad agire così nei suoi confronti, quindi Rumpel era l’unico in città ad avere ancora a che fare con la Regina vecchio stile. Quella che, per l’appunto, irrompeva nel suo negozio furiosamente (una volta o l’altra avrebbe davvero rotto la campanella appesa sulla porta d’ingresso) blaterando di accordi da fare, questioni da discutere e ricordandogli costantemente che ora lui aveva un punto debole, che c’era Belle eccetera eccetera. Non era molto credibile in quanto cattiva, non ora che aveva aiutato Snow e il principe a cacciare Cora una volta per tutte, ma quella donna non voleva apparire cambiata agli occhi del suo rivale, nonché vecchio maestro, questione di orgoglio immaginava lui.
Quel giorno era entrata lamentandosi del fatto che il cane che Gold aveva regalato a Belle per il suo compleanno (un bellissimo setter irlandese che la ragazza aveva chiamato Lumière) aveva lasciato escrementi davanti alla sua porta di casa.
“accuse pesanti signor Sindaco” aveva risposto con un sorrisetto ironico lui “potrebbe anche essere stato Pongo o uno degli altri 20 cani in città. Ma se è stato lui, sicuramente ad attirarlo è stato il profumo delle sue lasagne appena sfornate, so che ha l’abitudine di lasciarle sul davanzale per raffreddarle.”
“non scherzi con il fuoco Mr. Gold” si era sporta sul bancone avvicinandosi pericolosamente “la prossima volta il suo bel setter potrebbe non fare ritorno alla casa con il colore più imbarazzante di tutta Storybrooke”
Gold non era riuscito a trattenere una risata “dal minacciare le persone ai cani, forse stai davvero migliorando Regina” ma lei era già uscita sbattendo la porta.
Pensava di essersi levato la seccatura della giornata quando vide arrivare Marco con un’aria che definire timorosa sarebbe stato un eufemismo. Iniziò uno sproloquio su quanto fosse difficile in quel periodo mettere da parte i soldi per l’affitto che –senza voler essere critici- era forse un po’ troppo esoso per un capannone riadattato a magazzino. Gold lo guardò interdetto per alcuni istanti, prima di fermare quel monologo senza capo né coda. Non smetteva di stupirlo come la gente si fosse messa in testa che, siccome Belle aveva ritrovato la memoria e l’amore per lui e suo figlio era arrivato con lui a Storybrooke, lui sarebbe diventato un benefattore, un bonaccione. Per quanto provasse a dimostrare a tutti che la realtà dei fatti era immutata la sua reputazione era irrimediabilmente danneggiata.
Ciò nonostante riuscì a mettere un po’ di paura a Geppetto prima di scacciarlo per chiudere il negozio in anticipo. Voleva andare velocemente, per quanto il ginocchio glielo permettesse, a casa, passando dal market più vicino in modo da comprare una bottiglia di Dom Pérignon, lo champagne preferito di Belle. Sorseggiarne un bicchiere insieme, immersi nella vasca da bagno con Sali profumati, era un’immagine che poteva sistemare anche una giornata come quella. E invece no, ovviamente era spuntato fuori Grumpy, il nano più fastidioso mai fuoriuscito da un uovo, chiedendogli, piuttosto sgarbatamente a dire la verità, di andare al campo dove stava crescendo la pianta di fagioli magici, per verificare che tutto stesse proseguendo al meglio. Ovviamente Leroy si era procurato un ottimo motivo per smuovere Gold, Belle era stata informata e ci sarebbe rimasta molto male se lui non avesse fatto del suo meglio per aiutare gli altri.
La visita alla pianta era stata una totale perdita di tempo, non c’era nulla che non andasse. Ma era servita a fargli perdere troppo tempo, il market era chiuso, così dovette dirigersi a casa a mani vuote, dove trovò la luce già accesa. Poco male, pensò Gold mentre girava la chiave per aprire, avevano in ogni caso tutta la serata per loro.

“Oh, sei arrivato finalmente, temevo ti fossi perso!”
Disse Belle andandogli in contro e posandogli un frettoloso bacio sulle labbra.
Gold capì subito che qualcosa non andava: non aveva mai visto Belle con un grembiule e in casa c’era un profumino cui era poco abituato. Non era il tipo da ignorare la situazione, essere sospettoso faceva parte della sua natura.
“A cosa dobbiamo la versione di Belle donna-di-casa?”
“Quanto la fai lunga, ho solo cucinato due o tre cosette, lo sai che ormai ho imparato a cucinare e ogni tanto mi piace sperimentare”
Belle non udì nessuna risposta da Rumpel e sperò ardentemente che non fosse già arrivato in sala da pranzo.
“Stai sperimentando anche su come apparecchiare per otto persone?”
Speranza vana.
Arresasi, Belle gli andò incontro asciugandosi le mani nel grembiule
“ho solo pensato che da quando Emma e Bae sono tornati in città non li abbiamo ancora invitati a cena… mai…così ho invitato loro, Mary Margareth, David e Regina qui da noi stasera… mi sembrava una cosa carina”
“ora spiegami da quale prospettiva invitare qui mio figlio, mio nipote, la madre di mio nipote, i suoi genitori che peraltro hanno la sua stessa età e la madre adottiva di mio nipote, che sarebbe anche la sua bisnonna adottiva ti è sembrata una buona idea? Senza contare il fatto che Regina ha cercato di far fuori metà delle persone che saranno sedute a tavola, e che l’unico con cui ci è andata vicino era l’unico a cui pare voglia bene. Oh, e poi mi odiano tutti.”
Belle ascoltò il discorso con un sorriso obliquo, divertita dalla tragicità comica di Gold. Poi gli si avvicinò posando un bacio leggero sulle sue labbra.
“andrà benissimo” gli sussurrò per tranquillizzarlo “e poi siamo una famiglia, strana e mal combinata forse, ma pur sempre una famiglia, quindi sarà il caso di farci l’abitudine non ti pare?”
Gold non si tranquillizzò molto a dire la verità ma capì che protestare oltre non sarebbe servito così si diresse al piano di sopra per togliersi la giacca e allentare il nodo della cravatta. Passò in bagno per sciacquarsi le mani e mentre si insaponava noto nel riflesso dello specchio una bottiglia e due bicchieri posati sul bordo della vasca da bagno; si sciacquò velocemente e prendendo l’asciugamano si avvicinò all’oggetto della sua curiosità. La bottiglia era un Dom Pérignon, esattamente il vino che avrebbe voluto comprare lui al mini Market e, accanto ai bicchieri, c’era un bigliettino scritto da Belle (riconosceva la scrittura fluida ed elegante) che diceva “per ringraziarti della pazienza che hai avuto con tutti stasera e per avermi resa felice.” Rumpel sorrise tra sé e sé. Non sapeva se considerare Belle molto dolce per avere così tanta fiducia in lui da sapere già prima che sarebbe stato paziente o se considerarla molto furba, per aver fatto in modo che leggesse il bigliettino in anticipo costringendolo così ad essere effettivamente paziente. In entrambi i casi la adorava.
Scese le scale lentamente, deciso a meritarsi la sua ricompensa.
Belle stava infornando il pollo arrosto e Gold fece un rapido scatto (il ginocchio avrebbe presentato il conto senz’altro il mattino dopo, ma poco gli importava in quel momento) per baciarla sul collo mentre si rialzava.
“Posso aiutarti a fare qualcosa?” le sussurrò all’orecchio
“Mah, il più è fatto, però potresti scegliere un vino che si abbini bene con le portate, te ne intendi più di me”
“Mmh devi dirmi cosa prevede il menu però..”
“pasta al forno, pollo con patate arrosto e per dessert il tiramisu”
“ti sei proprio impegnata vedo…beh direi che per il primo e il secondo andrà benissimo un rosso e per il dessert prenderò un bianco”
“bene”.
 
Mr Gold realizzò quanto quella cena e gli eventi che avrebbero potuto seguirla lo preoccupassero solo nel momento in cui il campanello suonò. Il suo battito cardiaco accelerò in un modo che neppure reputava possibile.
“Rumpel, puoi aprire tu? Sto togliendo la pasta dal forno!” Sentì a malapena la frase che Belle gli urlò dalla cucina e si diresse meccanicamente alla porta. Fece un respiro profondo che, in verità, non aiutò molto e girò la maniglia.
I sorrisi gentili sui visi di Emma e di Neal svanirono percettibilmente nel momento in cui la porta si aprì, segno evidente che avevano immaginato che ad aprire la porta sarebbe stata Belle. Henry invece non era affatto stupito  e con un “ciao nonno” sorpassò Gold entrando nell’ingresso per poi spostarsi rapidamente in sala, come se si trattasse della solita visita domenicale ai nonni, come se quella fosse una famiglia normale. Gold si trovò a pensare che, benché non condividessero dna in alcun modo, Belle e Henry erano forse i due che si assomigliavano di più in quella famiglia così mal combinata, pronti a lottare per chi amavano, a entrare nella vita di chi era loro accanto senza chiedere il permesso, ma al tempo stesso capaci di dare seconde possibilità a chi non ne avrebbe meritato neanche una.
Emma era troppo tesa e agitata per quella cena per rimproverare Henry di essere entrato senza chiedere il permesso;  riscuotendosi guardò Gold, che sembrava ancora più sconvolto di lei e gli sorrise imbarazzata porgendogli una teglia: “abbiamo preparato un antipasto”
“grazie…entrate, accomodatevi pure”
Neal passò accanto a suo padre rivolgendogli solo un cenno del capo. Le cose erano state strane a Storybrooke tra loro due: era evidente che Gold lo rivoleva nella sua vita, e lui si era reso conto di quanto, nonostante tutto, amasse suo padre. E forse stava davvero provando a cambiare. Ma aveva bisogno di tempo, di spazio, di fare un passo alla volta. Appese il cappotto all’appendiabiti in ingresso e poi lui ed Emma si fecero guidare dal padrone di casa in sala da pranzo, dove Henry aveva già acceso la televisione, comportandosi come  casa sua.
Emma ritrovò un po’ della suaforzae lo sgridò di getto
“Henry! Non sei a casa tua, non puoi entrare e accendere la televisione! Non-
“Oh non sgridatelo, davvero, mi fa piacere che si trovi a suo agio qui..” disse dolcemente Belle entrando, e Gold pensò che avrebbe sottoscritto in pieno quelle parole.
“Grazie Belle, ma credo che Henry dovrebbe imparare a chiedere il permesso”
“scusa…”
“ cosa stavi guardando comunque?”
L’intromissione di Neal gli fece guadagnare uno sguardo infuriato da parte di Emma ma un sorriso soddisfatto da parte di Henry e, visto che i secondi erano molto più difficili da ottenere dei primi, si compiacque del risultato ottenuto.
“È il superbowl! Vi siete tutti dimenticati che è stasera!”
Belle ovviamente non aveva idea di cosa stessero parlando, ma intuì che poteva essere un buon momento per lasciare da soli gli uomini, così chiese a Emma di aiutarla a portare tutto in sala da pranzo.
Gold rimase da solo vicino al tavolo mentre Neal raccontava a suo figlio di come avesse una volta assistito ad una clamorosa vittoria dei Saints dal vivo.
Stavano davvero legando molto, sicuramente più di quanto non avessero fatto Gold e Neal, pensò tra sé, ma i suoi (stranamente) cupi pensieri vennero interrotti dalla voce squillante di Henry.
“Nonno! Vieni a vedere, quest’azione è favolosa!”
Neal fece posto sul divano a suo padre e Emma pensò, mentre li guardava di sottecchi dalla porta della cucina, che visti così sembravano proprio dei normali nonno papà e nipote che guardano il superbowl. Si ritrovò a sorridere mentre il campanello suonava di nuovo e Belle correva ad aprire.
 
L’impatto di Belle con la nuova ospite non fu meno traumatico di quello di Rumpel, comprensibilmente, considerando che la donna che stava accogliendo a casa sua era quella che l’aveva tenuta in prigione per buona parte della sua vita, anche se fare calcoli sulle tempistiche era sempre difficile a Storybrooke. Fortunatamente però Belle, nonostante la sua giovane età aveva ben più autocontrollo dell’uomo con cui viveva, così si sforzò di fare un sorriso il più accogliente possibile a Regina.
“Regina, benvenuta!”
“Grazie Belle, questo è un dolce alle mele, ricetta di mia madre”
Quella che sarebbe stata, in qualsiasi altro contesto una normalissima frase di un ospite che porta un dolce a casa di chi l’ha invitato a cena, in questo caso sembrava più una minaccia di morte. Considerando i trascorsi di Regina con le mele. E considerando sua madre. Belle si impose di smettere di pensarci mentre accompagnava la nuova arrivata in cucina.
 
“Miss Swan, i suoi genitori sono in ritardo, problemi in paradiso?”
“Solo un piccolo diverbio su cosa portare questa sera, nulla di cui lei si debba preoccupare.” Rispose prontamente Emma con un sorriso fintamente rassicuratore.
“Ciao mamma!”
Non finiva di stupire Regina che, dopo tutto quello che avevano passato, per Henry lei sarebbe sempre stata mamma. Era commovente a pensarci, ma lui lo faceva con una naturalezza impressionante.
“Ciao Henry”. Quello che non diceva con le parole lo dicevano i suoi occhi.
“Suggerisco di regalare un orologio al nostro principe azzurro per il suo prossimo compleanno” Belle fece un sorrisino di disapprovazione al sarcasmo di Gold che appoggiato al suo bastone faceva la sua entrata in cucina.
La ragazza si sforzò di pensare a qualcosa da dire che non riguardasse il tempo atmosferico per smorzare quell’atmosfera tesa e rompere quel silenzio infernale, ma fu, letteralmente, salvata dalla campanella, in quanto i ritardatari Charmings fecero finalmente la loro entrata in scena.
“Belle ciao! Scusa il ritardo tantissimo, ma James voleva preparare i profitterol e io non mi ricordavo la ricetta, così ho telefonato a Granny, ma lei non c’era, c’era Ruby, che mi ha raccontato del suo appuntamento con Whale, a proposito sapevate che quei due escono insieme?? Insomma, non pensavo che l’avrei mai detto ma con lei credo che il nostro dottore metterà la testa a posto! Beh, a quel punto non sapevo a chi chiedere, così ho improvvisato, ma è venuto tardi e James non trovava la cintura così-”
“Mary Margareth respira!” Belle era rimasta travolta dal fiume di parole della regina ma Henry, che l’aveva avuta come maestra per parecchi anni era abituato alle sue classiche “frasi da ritardo” come le definivano in classe.
“Giusto Henry, grazie. Comunque qui ci sono i profitterol, non so come sono venuti però…”
“tranquilla, saranno ottimi”
Salutati gli ultimi arrivati Belle fece accomodare tutti in sala da pranzo
“Dieri che ora che ci siamo tutti possiamo iniziare”
Belle sorrise e mantenne la calma mentre tutti si accomodavano intorno al tavolo (rotondo, grazie a Dio, in caso contrario avrebbe già dovuto separare Regina e Gold dal litigare per il posto a capotavola), ma iniziò a capire la riluttanza del suo fidanzato di fronte a quella cena di gruppo. Forse aveva davvero esagerato mettendoli tutti insieme.
Non sapeva perché, ma aveva il forte presentimento che non sarebbe stata una cena tranquilla.
                                           
 
 
 
 
 
NOTE: ultimo delirio da post-esami! Il titolo è quello di un film vecchio che io trovo tanto caruccio ma non c’entra niente con la trama. Come speravo Bae è Neal e la frase di David sul pranzo del ringraziamento mi ha fatto venire questa idea (scema). Siccome l’avevo scritta prima di vedere la 2x16 ovviamente non tiene conto degli eventi recenti, qui Regina si è resa conto all’ultimo di chi era sua madre e l’hanno sconfitta insieme. Forse è un po’ stucchevole e piena di “bei sentimenti” ma per quanto mi riguarda Once è già abbastanza drammatico di suo in questi tempi…in ogni caso se è troppo fatemelo notare senza problemi! L’idea sarebbe di tirarne fuori due o tre capitoli, doveva essere una one shot ma viene troppo lunga, quindi dipende soprattutto dalle recensioni ecc! Baci e grazie a chi legge! ps ai fan di Gossip Girl il Dom Pérignon dovrebbe ricordare qualcosa!
  
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